Le guerre Sioux – 15

A cura di Pietro Costantini
Tutte le puntate dell’articolo: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.

La Battaglia di Little Bighorn
Dopo aver ricevuto le istruzioni e lasciato Custer per l’ultima volta, Reno attraversò ancora il Reno Creek, approdando sulla sponda sinistra e seguì la corrente fino alla confluenza con il Little Bighorn, dove si fermò per breve tempo per abbeverare i cavalli. Cinque minuti dopo il battaglione di Reno guadò il Little Bighorn e si schierò in linea attraverso la valle. Per la prima volta Reno poteva vedere il limitare di quello che appariva come un enorme villaggio indiano. Leggi il resto

Le guerre Sioux – 13

A cura di Pietro Costantini
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Mappa 17. Le colonne convergenti, 1 aprile – 9 giugno 1876
La Colonna di Gibbon proveniente da ovest fu la successiva ad essere messa in campo. Gibbon scelse di radunare le sue compagnie sparse per il territorio a Fort Ellis. Quando, il 1 aprile, cominciò la sua marcia da Fort Ellis, lo accompagnavano 4 compagnie del 2° Reggimento Cavalleria e 5 compagnie del 7° Reggimento Fanteria, per un totale di 450 uomini di truppa. Leggi il resto

Il generale George Armstrong Custer

A cura di Omar Vicari
George Amstrong Custer
Una mattina d’estate del 1857, un giovane piuttosto lentigginoso s’avviava con passo spedito per i viali della prestigiosa accademia di West Point (N.Y.). Portava con se una lettera di presentazione redatta dall’onorevole John A. Bingham, rappresentante dello stato dell’Ohio.
La lettera , firmata di pugno dall’onorevole Bingham, descriveva il latore come un ragazzo di 17 anni, altezza metri 1,75, buona salute, ottimo parlato e scritto, eccellenti qualità morali nonché fisiche. Leggi il resto

Wooden Leg e i Cheyenne

A cura di Maurizio Biagini

Il nome di questo guerriero ai non appassionati non dirà molto, eppure la sua testimonianza, raccolta in un libro del medico americano Thomas Marquis, è un documento di straordinaria importanza per la descrizione della vita dei popoli delle praterie. Leggi il resto

Le guerre Sioux – 11

A cura di Pietro Costantini
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Mappa 14. Il piano della Campagna di Sheridan
Nel 1876 l’esercito della Frontiera aveva accumulato anni d’esperienza nelle Grandi Pianure americane. Tuttavia la maggiore esperienza nella guerra offensiva era stata acquisita dall’esercito nelle Pianure Meridionali contro Cheyenne, Comanche e Kiowa. Il generale Sheridan aveva orchestrato con successo due grandi campagne nelle pianure del sud, la Guerra delle Pianure Meridionali (1868-69) e la Guerra del fiume Rosso (1874). Nella prima Sheridan condusse una coraggiosa campagna invernale. Leggi il resto

La battaglia e il massacro del fiume Washita (27 Novembre 1868)

A cura di Sergio Mura e Giuseppe Santini

Arrivò infine il tempo in cui i pionieri iniziarono a desiderare le terre popolate dagli indiani. Le desiderarono talmente tanto che le prime scintille di guerra scatenarono un incendio le cui conseguenze apparvero immediatamente incalcolabili.
Fatti e fatterelli si susseguirono accrescendo la diffidenza tra i due popoli, le recriminazioni, le lagnanze, al punto che il Governo Americano decise di indire una delle tante conferenze di pace che nella zona delle Grandi Pianure si alternavano periodicamente senza riscuotere grandi consensi, né grandi risultati.
Nell’ottobre del 1867 gli indiani si incontrarono con i commissari governativi, prima a Fort Laramie e poi a Medicine Lodge Creek, per discutere dell’assetto da dare alle terre reclamate a gran voce dai bianchi ma difese con archi e frecce dagli indiani. Leggi il resto

Cheyenne il popolo guerriero

A cura di Sergio Mura
La bella copertina del libro
Il popolo Cheyenne, indomito, fiero e guerriero merita un libro interamente italiano dedicato a lui. Ed ora abbiamo questo capolavoro, l’ennesimo di Domenico Rizzi, che riempie uno spazio lasciato quasi vuoto per chissà quale combinazione. Infatti, se si fa una ricerca tra i libri in lingua italiana in cui si parli di Cheyenne, risulta davvero poca roba.
La cosa che ci riempie di soddisfazione non è solo vedere e poter leggere un libro ben fatto sui Cheyenne, ma anche un discreto balenottero, ricco di capitoli e di note, tutto scritto con una prosa degna di nota e senza sbavature, capace di portarci in mezzo agli eventi fin quasi a guardarli dal vivo con i nostri occhi di appassionati di storia del west. Leggi il resto

Satank (Sitting Bear – Orso Seduto)

A cura di Carlo Galliano

Satank
Conosciuto dalla letteratura storica successiva col nome di Satank, il suo vero nome indiano era SET-ANGYA che significa “Orso Seduto”.
Nacque circa nel 1810 sul fiume “Arkansas” nella regione delle “Black Hills”, in quel periodo ancora abitata dalla sua tribù che in seguito si trasferirà a sud nell’Oklahoma.
Apparteneva alla Società di Guerra dei Koitsenko (Cani Capi) della tribù Kiowa. Fu uno dei principali protagonisti dell’importante negoziato di pace tra le tribù dei Kiowa e degli Cheyenne del Sud, avvenuto nell’estate 1840; da quel momento le due tribù, assieme a quelle dei Comanche e degli Arapaho, furono spesso alleate contro i bianchi. Leggi il resto

Battaglia al Warbonnet Creek

A cura di Isabella Squillari

Buffalo Bill solleva il copricapo di Yellow Hand
All’inizio del luglio 1876, i soldati del 5° Cavalleria del colonnello Wesley Merritt, stanchi e disperati, maledicevano il caldo, la polvere e la loro sfortuna. Per un mese avevano camminato attraverso i deserti del Wyoming e del Nebraska, sopravvivendo con gallette dure e acqua torbida, alla ricerca continua degli Indiani ostili che pare fossero confluiti a nord come un’orda assetata di sangue, desiderosi di unirsi ai Sioux e agli Cheyenne sotto la guida di un grande uomo di medicina chiamato Toro Seduto. Il 5° non trovò Indiani, e certamente nemmeno la gloria, soltanto una successione senza fine di terrapieni sabbiosi e spinosi arbusti di artemisia. Leggi il resto

Popoli guerrieri

Guerrieri Brule
I continui spostamenti dei gruppi di indiani nomadi, specialmente dopo la “scoperta del cavallo” causavano frequenti scontri tra le diverse nazioni.
I Sioux, ad esempio, attraversavano spesso i territori di caccia dei Pawnee o dei Crow, e da ciò ne derivava una continua lotta. L’Indiano, di norma, non era ostile se non provocato.
Tra le varie nazioni però non esisteva un rapporto pacifico in quanto la condizione naturale era quella conflittuale. La guerra, come la caccia, era un mezzo per procurarsi onore e prestigio in seno alla tribù.
Le spedizioni venivano organizzate da una o più persone che ricercavano il successo, per acquistare o aumentare il loro valore. Leggi il resto

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