Quattro morti ammazzati in cinque secondi!

A cura di Omar Vicari

Personaggi come Jesse James, Wild Bill Hickok, John Wesley Hardin, Billy The Kid, Doc Holliday oppure Wyatt Earp, tanto per citarne alcuni, sono ormai stelle fisse nel pantheon della frontiera americana. Sulle loro gesta sono stati versati fiumi d’inchiostro e il cinema, dal canto suo, ci ha sciorinato, se pur molto romanzate, le loro storie.
Tra questi “gunmen”, un posto di tutto rispetto spetterebbe a un marshal protagonista assoluto di una sparatoria passata alla storia come quella dei “quattro morti ammazzati in cinque secondi”. Leggi il resto

Tom Horn, un killer d’eccezione

A cura di Omari Vicari

I grandi allevamenti di bestiame intesi come modo e stile di vita cozzavano con l’idea dell’ordine che piano piano stava prendendo il sopravvento nel west. Era la civiltà che arrivava e il west che se ne andava.
Un mondo antico spazzato via da quello nuovo, un mondo che ha fatto sognare milioni di persone perché in quel mondo c’erano i nostri sogni e i nostri eroi. Leggi il resto

I Mandan

A cura di Alessandra Pedrazzini

I Mandan in una loro cerimonia
I Mandan erano una nazione indiana che abitava il Nord America. Avevano una lingua appartenente al ceppo linguistico “Siouan”; erano indiani sedentari dell’area delle grandi pianure ed erano strettamente collegati ai loro “vicini” del fiume Missouri, gli Arikara e gli Hidatsa. I Mandan erano caratterizzati da certi tratti culturali tra cui una particolare rilevanza ricopriva il cosiddetto “mito delle origini” in cui si narrava che i loro antenati erano risaliti da sotto la terra, arrampicandosi sulle radice della vite. Secondo quanto tramandatoci, i Mandan abitavano la riva orientale del fiume Missouri, ma successivi movimenti li portarono lungo quella occidentale. Leggi il resto

Wild Bill Hickok, Rock Creek Station e il massacro McCanles

A cura di Mario Raciti e Sergio Mura

Rock Creek Station fu aperta nel 1857 sulla pista che portava all’Oregon e alla California.
Adagiato beatamente lungo la riva occidentale del Rock Creek, un torrentello del Nebraska, il posto di scambio veniva utilizzato regolarmente dai viaggiatori isolati e dalle carovane che cercavano l’ovest con marce infinite.
Rock Creek Station non era un granchè come costruzione…
Era un piccolo agglomerato di baracche di legno sistemato meglio che si poteva con i mezzi di fortuna a disposizione di un certo S. C. Glenn. Leggi il resto

Frank Grouard, l’avventuriero che ingannò Toro Seduto

A cura di Anna Maria Paoluzzi

Un ritratto di Frank Grouard
Eccezionale e contraddittoria sono forse gli aggettivi che meglio definiscono la storia del West americano e che sono forse l’essenza dei suoi protagonisti, nelle cui personalità vediamo allo stesso tempo tratti di coraggio e lealtà, come di doppiezza e vigliaccheria. Leggi il resto

L’assassinio del Presidente Lincoln

A cura di Renato Panizza
L’assassinio di Lincoln
Washington D.C.- Casa Bianca – 14 Aprile 1865 – ore 20 circa.
Una signora con una graziosa cuffia ornata di fiorellini rosa e un abito scollato si infila i guanti: ”Caro… vuoi che arriviamo in ritardo?!“ Il Presidente si fruga in tasca e guarda l’orologio. Già!… quella sera c’era da andare a teatro. “Ho promesso alla Signora Lincoln di andare a teatro con lei – disse rivolto alle persone cui era vicino – è uno di quegli impegni cui non manco mai“. Si riferiva alle promesse fatte alla moglie. Leggi il resto

La grande fuga di Billy the Kid

A cura di Sergio Mura. Da un lavoro di Barbara Tucker Peterson
Nella storia della frontiera americana abbiamo eroici esempi di persone o gruppi che hanno affrontato il proprio destino senza scappargli. E’ il caso di Davy Crockett ed i volontari texani ad Alamo, George Armstrong Custer ed il 7° Cavalleria al Little Big Horn e Capo Giuseppe ed i suoi Nez Perce nella corsa verso il Canada. Nel caso di Billy The Kid la storia del west fa eccezione: lui fuggì.
Eccome se fuggì! Scappava dal palazzo di giustizia della Contea di Lincoln.
La Lincoln County War, sul finire degli anni ’70 del XIX secolo, aveva catapultato Billy The Kid all’attenzione di tutta la nazione, ma solo la fuga dall’aula di giustizia di aprile del 1881 gli aveva assicurato – e per sempre! – un posto in vetta alla speciale graduatoria dei banditi.
Il fatto che appena tre mesi dopo venne ucciso da Pat Garrett a Fort Sumner, consolidò la sua sinistra fama.
E, insieme ad essa, anche quella dell’uomo di legge, di Pat Garrett che, francamente, senza Billy The Kid e la sua grande fuga, forse non sarebbe mai stato noto. Leggi il resto

I Rangers del Capitano Jack Hays contro i Comanches a Walker’s Creek

A cura di Gualtiero Fabbri, con la collaborazione di Giuseppe Santini

I Rangers di Hays durante la battaglia
Sul tamburo dei grossi revolver Walker e Dragoon della Colt è “rullato” lo svolgersi del combattimento sostenuto l’8 giugno 1844 dal Capitano Hays, e quattordici Texas ranger sotto il suo comando, contro un’ottantina di nativi Comanches,. Una battaglia che i Texas Ranger, così si dice, vinsero grazie ai nuovi revolver Paterson ricevuti in dotazione.
La battaglia di Walker’s Creek, questo è il nome col quale fu da allora ricordata, divenne un importante punto di svolta nella lunga lotta svoltasi tra gli indiani e i Texas Ranger. Leggi il resto

La storia di Olive Oatman

A cura di Massimo Bencivenga

Olive Oatman
I racconti e la cinematografia, i fumetti e i libri, le canzoni e le ballate ci hanno abituato ad immaginare un bianco, bambino o adulto, che vive pacificamente con i Nativi.
Ma le cose non andavano sempre così lisce, né tantomeno così pacificamente. Andremo un po’ a vedere la storia di Olive Oatman, una storia che parte dalla visione nel 1823 di Joseph Smith, che a suo dire ricevette un libro e l’incarico di fondare una nuova religione da un Angelo di nome Moroni. Era l’alba del mormonismo, o della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Ora, gli Oatman erano mormoni, una religione che ha in somma considerazione il passato e una terra promessa, un luogo edenico dove vivere in armonia. Leggi il resto

Il sentiero delle lacrime

A cura di Sergio Mura

Il trasferimento dei Cherokee
Era il 1830 quando Coltello Affilato, ossia il Presidente Andrew Jackson, con mano decisa e grande convinzione firmava l’Indian Removal Act, una legge che di fatto obbligava tutte le tribù indiane orientali a spostarsi senza indugio ad ovest del fiume Mississippi in quello che allora veniva pomposamente definito il Territorio Indiano. Jackson era stato a suo tempo un tenace combattente di indiani e stavolta, con questa legge, intendeva porre fine per sempre al costante stato di tensione esistente tra bianchi e indiani a causa della persistente fame di nuove terre che scuoteva gli animi dei coloni. Leggi il resto

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