I comancheros
A cura di Sergio Mura
I comancheros in un quadro di Joe Beeler
Alcuni storici e scrittori hanno detto che i “Comancheros” erano dei commercianti messicani. In realtà i commercianti provenienti dal Messico furono coinvolti solo occasionalmente nei traffici dei Comancheros, mentre è ampiamente dimostrato che la maggior parte di essi proveniva dal New Mexico, oppure erano ispanici o persone di etnia mista.
Qualunque fosse la loro provenienza, se mai c’è stata una figura veramente controversa agli occhi della gente della frontiera, ebbene questa figura è incarnata pienamente dai “Comancheros”. Leggi il resto
La guerra del Llano Estacado
A cura di Sergio Mura
Il lungo periodo di battaglie che pose fine alla libertà delle nazioni indiane delle pianure meridionali viene chiamata generalmente del “Llano Estacado” (Staked Plains per gli Americani) o del “Red River”.
Si sviluppò entro la prima metà degli anni ’70 del XIX secolo e fu un terrificante susseguirsi di scontri armati tra popolazioni e soldati bianchi (rafforzati dai soliti moltissimi “volontari” di pelle bianca e di pelle rossa, magari desiderosi di sistemare vecchi conti intertribali) e tribù di indiani che vedevano l’invasore minacciare seriamente il loro futuro. Leggi il resto
L’avvio degli insediamenti nel selvaggio west
A cura di Sergio Mura da un lavoro di Kathy Alexander
L’occupazione stabile e permanente nell’immensa area geografica delle Grandi Pianure cominciò nei giorni epici dei commercianti di pellicce. A quel tempo c’erano solo loro, i trapper solitari, uomini liberi e decisi che si spingevano nei territori selvaggi, riempivano i loro fagotti di pelli e li portavano con sé fino a St. Louis, nel Missouri, per venderli ai mercanti dell’Est. Ma subito dietro arrivarono le compagnie organizzate, le società che capirono presto una cosa: era molto più redditizio costruire postazioni fisse, dove gli indigeni potevano giungere facilmente, scambiare il bottino stagionale di pellicce con beni di valore, e tornarsene nei loro villaggi con qualcosa in più. Leggi il resto
Il tesoro di El Muerto Springs
A cura di Mario Raciti
Alla fine della Guerra Civile, tra le tante bande di bandidos messicani che razziavano la frontiera tra Stati Uniti e Messico, e in particolare la zona del Big Bend in Texas, c’era quella di Juan Estrada. Quest’accolita di predoni e tagliagole era formata da diciannove messicani e da quattro americani. Questi ultimi erano guidati da un certo Jim Hughes, che sembra fosse (anche) il braccio destro del più noto Curly Bill Brocius, o comunque uno dei suoi accoliti con cui predava bestiame nei ranch della Sonora per poi rivenderli in Arizona. Gli altri tre americani erano John Neal (detto “Doc” perché si presume fosse un dottore), Zwing Hunt e Andrew King (conosciuto come Red Curly). Leggi il resto
Guerre e atrocità contro gli indiani a causa dell’oro
A cura di Angelo D’Ambra
La corsa all’oro per i nativi significò patimenti e morte, guerre e rinunce.
Anche in Idaho andò in questo modo, nonostante tutta la pazienza degli indiani nell’accettare di convivere con gente accecata dalla polvere gialla. Nel febbraio del 1860 Elias D. Pierce, che commerciava coi Nez Pierce (Nasi Forati), trovò oro dove l’Orofino Creek incontra il Canal Creek, in pieno territorio indiano, e si fiondò nell’area, con un pugno di uomini, a più riprese, nonostante l’opposizione dell’agente federale competente. Al sopraggiungere dell’inverno, sebbene non si potessero costruire strutture permanenti nella riserva, era sorta la città di Pierce e l’intero territorio era tutto picchettato di concessioni. Leggi il resto
La tortura tra gli Apache
A cura di Josephine Basile
Negli anni 1970, uno studioso degli Apaches-Chiricahua che vivevano a Mescalero e a Fort Sill scoprì un fatto rivelatore: la maggioranza di loro era più a conoscenza del cattivo comportamento del tenente Bascom con Cochise e del vile assassinio di Mangas Coloradas per mano dei soldati del generale West, che del bombardamento giapponese a Pearl Harbour. Questo nonostante i fatti di questi due grandi capi ebbero luogo più di un secolo prima. L’impatto dell’assassinio e, sopratutto, della decapitazione di Mangas Coloradas fu particolarmente profondo. Tre generazioni dopo, i portavoce del popolo Chiricahua giurano che la mutilazione di vittime bianche per mano degli Apache era un eccezione. Leggi il resto
Gli irresistibili cavalieri del male
A cura di Domenico Rizzi
La banda di Jesse James e i fratelli Younger
È nota a tutti la vicenda, largamente romanzata da letteratura e cinema, di Robin Hood, l’imprendibile bandito della foresta di Sherwood che toglieva ai ricchi per donare ai poveri, inutilmente contrastato dagli uomini del bieco sceriffo di Nottingham. Probabilmente si trattava di Robin di Loxley, un nobile decaduto della contea di Yorkshire, oppure, più verosimilmente Hood derivò dalla fusione di varie figure del XIII secolo che la fantasia popolare mise insieme per elaborare un mitico personaggio che si opponeva alla prepotenza dei signori. Leggi il resto
Quanah Parker e la via dei bianchi
Quanah Parker
Quanah Parker, figlio di un indiano e di una donna bianca, coraggioso guerriero e capo riconosciuto dei Comanche, seppe vivere e combattere da indiano contro i bianchi che si insediavano negli antichi territori dei Comanche. Combatté per trenta lunghissimi anni tra alterne vicende, ma si seppe rendere conto in tempo che tutto il suo popolo – che non era composto solo da guerrieri, ma anche di semplici famiglie, vecchi e bambini – era stanco di guerre che non si potevano vincere e che non solo avevano ridotto la sua gente ad una condizione di grave difficoltà, ma che persino avrebbero potuto portare al completo annientamento della sua Nazione. Leggi il resto
Il Bufalo e il Corvo: Crazy Head e Toro Seduto
A cura di Anna Maria Paoluzzi
Toro seduto nel 1885
Nell’agosto 1886 una notizia improvvisa sconvolse i responsabili dell’agenzia dei Crow: Toro Seduto, il vecchio nemico degli Apsalooka, si apprestava a “visitare” la zona del Little Big Horn accompagnato da un gruppo di 100 Lakota e sperava di trascorrere qualche giorno con i suoi “amici” Crow. L’agente dei Crow Henry Williamson si sentì raggelare a quella prospettiva, e non tanto per il timore che potesse riesplodere il vecchio rancore tra i suoi protetti e i Sioux, ma perché, con tutta probabilità, al termine della visita centinaia di Crow avrebbero richiesto il permesso di andare a loro volta a trovare i Sioux di Toro Seduto a Standing Rock. Leggi il resto
La grande rapina al treno di Wilcox
A cura di Sergio Mura da un lavoro di Donna B. Ernst
La grande rapina al treno
All’alba del 2 giugno 1899, un ingegnere dell’Union Pacific Overland Flyer No. 1, diretto a ovest, inviò un telegramma da Medicine Bow, Wyoming: “La prima sezione del treno No. 1 è stata assaltata un miglio a ovest di Wilcox. Il vagone postale è stato danneggiato, quello delle merci aperto con esplosivo. La cassaforte è stata scassinata; il contenuto è sparito…”. Subito dopo il rapporto dell’ingegnere W.R. Jones, dagli uffici dell’Union Pacific Railroad a Omaha, Nebraska, partì un dispaccio che offriva “una taglia di 1.000 dollari per ciascuno dei rapinatori… vivi o morti”. Leggi il resto