Dai coureurs des bois ai trapper

A cura di Angelo D’Ambra

I coureurs des bois
In Europa il manto dei castori era estremamente ricercato e apprezzato. La moda dei cappelli aveva portato, all’alba del XVI secolo, all’estinzione di questi animali e, tuttavia, la domanda di pellicce restava alta. Fu il Nuovo Mondo a rispondere ai mercati e così prese inizio quella “corsa alle pellicce” che finì col rappresentare una delle più energiche spinte all’esplorazione ed alla colonizzazione del Nord America. Una vicenda che solcò tre secoli e consegnò alla storia cacciatori animati da fiero spirito d’avventura, abituati a vivere all’aria aperta, in dispregio agli agi, usi a guadagnarsi da vivere in un solo modo: piazzare trappole. Leggi il resto

Mascots, animali alla guerra (civile)

A cura di Renato Panizza

Quando Johnny Reb e Billy Yank partirono per la guerra portarono con sé delle bestiole… e gli eserciti si popolarono di animali. I più disparati: da cani e gatti (che erano la maggioranza) a procioni, tassi, scoiattoli, asini, pecore, capre e pennuti vari… ma anche orsi! Alla fine di Ottobre del 1861 il rapporto dopo un’azione dell’Esercito nordista nel Kentucky includeva nella lista dei prigionieri “34 uomini, 52 cavalli, 10 muli e un grosso orso”!
Il 12° Wisconsin di Fanteria, oltre ai procioni ebbe anche un orso che pesava più di 150 Kg e anche una brigata del Minnesota aveva un giovane orso che, si dice, partecipò a ben dodici combattimenti, uscendone indenne. Leggi il resto

William L. “Buffalo Bill” Brooks

A cura di Matteo Pastore

Foto con firma autografa del pistolero
William L. “Buffalo Bill” Brooks (c. 1832 – 29 luglio 1874) fu un uomo di legge, ma di quelli al confine con la giustizia, al punto che successivamente divenne un noto e pericoloso fuorilegge, cosa che accadeva non di rado nel vecchio e selvaggio west.
Brooks nacque in Ohio intorno al 1832, dove in seguito divenne un cacciatore di bufali verso la fine degli anni Quaranta o Cinquanta del XIX° secolo il cui successo eguagliò il collega cacciatore di bufali William F. Cody guadagnandosi lo stesso soprannome di Buffalo Bill. Verso la fine del 1868, Brooks aveva ucciso diversi uomini in vari scontri a fuoco e fu assunto per un breve periodo come macchinista per la Southwestern Stage Co., prima di diventare il marshall di Newton, Kansas nel 1872. Leggi il resto

Il maggiore Frank North e gli scout Pawnee

A cura di Giacomo Ferrari


Frank North con il battaglione di scout Pawnee
Lo scrittore Addison E. Sheldon, nel suo libro “History and Stories of Nebraska”, scrive: “Noi pionieri del Nebraska abbiamo un grande debito di gratitudine verso gli scout Pawnee e il loro grande capo bianco, il maggiore Frank J. North. Nelle guerre indiane contro i Sioux e contro i Cheyenne sulla frontiera del Nebraska, dal 1864 al 1877, questi valorosi indiani, con il loro coraggio e la loro vigilanza, hanno difeso la nostra frontiera salvando la vita di centinaia di coloni”. Leggi il resto

Adobe Walls, 1874, battaglia al trading post.

A cura di Omar Vicari

Nella primavera del 1874, una trentina di persone, tra cui alcuni cacciatori di bisonti e una donna, raggiunsero una zona desertica a nord del Canadian River nella prateria della Panhanlde del Texas.
Seguendo le tradizionali piste dei bisonti, i cacciatori intendevano costruire una stazione commerciale che potesse servire da base per le loro battute di caccia.
Dal terreno circostante, i cacciatori ricavarono delle zolle erbose con le quali costruirono alcuni edifici che nel complesso presero il nome di Adobe Walls. Leggi il resto

Bill Doolin, i Dalton e la tragedia di Coffeyville

A cura di Omar Vicari

Bill Doolin con i Dalton – clicca per INGRANDIRE
Quando si parla dei fuorilegge del vecchio West, un posto di tutto rispetto va riservato a quegli uomini che cavalcarono la frontiera nel Territorio Indiano e nell’Oklahoma in genere. Furono questi i posti dove si concentrarono le bande più pericolose e temerarie allo stesso tempo. Erano tutti ladri di cavalli, razziatori di bestiame, assassini e assaltatori di treni. Leggi il resto

Raffaella Milandri è Mauna Kea Edizioni

A cura di Cristiano Sacco

Alcuni libri editi da Mauna Kea
Animata dalle sue forti passioni per i Nativi Americani e per la letteratura, una donna straordinaria ha dato vita ad una nuova casa editrice che pubblica libri di diverso genere, ma con una particolare attenzione per i Nativi Americani, la loro storia, le loro attuali condizioni di vita. Lei è Raffaella Milandri: giornalista, scrittrice, antropologa, attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, viaggiatrice, editore e naturalmente studiosa ed esperta di storia ed attualità dei Nativi Americani, al punto tale da essere stata addirittura adottata dalle tribù Crow (in Montana) e Cherokee (in Louisiana). Raffaella si dedica alla scrittura, alla fotografia e ai reportage, attraverso i quali ha promosso campagne di sensibilizzazione, informazione e divulgazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali, anche mediante appelli, petizionI, conferenze, filmati, libri e interviste. Leggi il resto

I Mandan

A cura di Alessandra Pedrazzini

I Mandan in una loro cerimonia

I Mandan erano una nazione indiana che abitava il Nord America. Avevano una lingua appartenente al ceppo linguistico “Siouan”; erano indiani sedentari dell’area delle grandi pianure ed erano strettamente collegati ai loro “vicini” del fiume Missouri, gli Arikara e gli Hidatsa. I Mandan erano caratterizzati da certi tratti culturali tra cui una particolare rilevanza ricopriva il cosiddetto “mito delle origini” in cui si narrava che i loro antenati erano risaliti da sotto la terra, arrampicandosi sulle radice della vite. Secondo quanto tramandatoci, i Mandan abitavano la riva orientale del fiume Missouri, ma successivi movimenti li portarono lungo quella occidentale. Leggi il resto

Gli Apache Tonto (Dilzhé’é)

A cura di Gianni Albertoli

La Verde Valley ha una lunga tradizione storica dovuta a tutto un susseguirsi di cambiamenti culturali ed anche continuità per vari gruppi indigeni. Il territorio, nonostante quello che possiamo pensare, era ricco di selvaggina e piante vegetali tanto amate dagli indiani dell’area, senza dimenticare la grande abbondanza di acqua. Questo territorio avrebbe dato a gruppi nativi la base per la loro sussistenza, fra questi vi erano popolazioni che lo consideravano la loro terra originaria. Erano questi gli indiani Yavapai, una popolazione tradizionalmente semi-nomadica di cacciatori-raccoglitori che migravano stagionalmente alla ricerca di cibo. Leggi il resto

I pistoleri tra mito e realtà

A cura di Gian Carlo benedetti

Un duello tra pistoleri
“Questo è il West, amico!.Quando la leggenda diventa un fatto, stampa la leggenda”. Questa lapidaria frase tratta dal Film “L’uomo che uccise Liberty Valance” del grande John Ford, dettata per un classico e sleale duello al sole, condensa la narrazione della vita, gesta e morte del Pistolero, divenuto emblema, tradizione e paradigma del Far West pur se apparteneva ad una esigua, temuta, evitata. minoranza il cui contributo alla sua conquista fu esiguo. Leggi il resto

Pagina successiva »