Le rapine in banca e in treno di Jesse James
A cura di Sergio Mura
Jesse e Frank James in azione
Le rapine in banca sono certamente una parte importante di ciò che gli appassionati collegano istantaneamente alla storia del west nella componente dei “bianchi”. E quando si parla di rapinatori di banche nell’immaginario del vecchio West, il primo nome che viene in mente è il suo: Jesse James! Non solo perché fu uno dei più longevi in attività, capace di sfuggire in mille modi alla legge per quasi quindici anni, ma soprattutto perché le sue azioni – spesso teatrali e generalmente alquanto violente – lasciarono un segno profondo nella storia criminale degli Stati Uniti. Leggi il resto
La tragedia del Sandy Lake
A cura di Angelo D’Ambra
La tragedia del Sandy Lake si consumò nel 1850 coinvolgendo migliaia di Ojibwe, costretti con l’inganno a lasciare la loro terra natia, il Lago Superiore, per riunirsi presso il Sandy Lake, nel territorio del Minnesota e ricevere il pagamento previsto dai trattati. I soldi però arrivarono tardi, quando i fiumi erano ghiacciati e sarebbe stato impossibile per loro tornare al Lago Superiore. Tardi giunsero anche le razioni di cibo ed erano avariate e scarse. Molti Ojibwe tentarono di tornare in Wisconsin, ma la fame, le malattie e il freddo portarono molti alla morte. Leggi il resto
Il massacro Kidder in Kansas
A cura di Sergio Mura
Il 1 giugno 1867 l’allora tenente colonnello George A. Custer lasciò Fort Hays, nel Kansas, con circa 1.100 uomini del 7° cavalleria con l’ordine di provvedere a sedare l’insurrezione delle tribù indiane che stava minacciando l’intera area.
Dopo aver pattugliato a nord verso Fort McPherson lungo il fiume Platte – vicino all’attuale North Platte, nel Nebraska – Custer ed i suoi uomini presero a dirigersi a sud verso le forche del fiume Republican, nei dintorni di Benkleman, nel Nebraska. Leggi il resto
Le armi corte nell’epopea del west
A cura di Nino Polimeni
L’influenza della cultura americana nel secondo dopoguerra ha fatto sì che anche in Italia si sia conosciuta la storia del west. Sotto quella spinta “a stelle e strisce”, ha anche inizio una prolifica produzione di fumetti ed una massiccia importazione di film ambientati nei suggestivi paesaggi dell’Ovest americano (grandi produzioni, ma anche molti “B” movies), dove eroi senza macchia e senza paura scorazzano per la prateria in groppa ai loro fedeli cavalli e con le loro infallibili Colt fanno trionfare la legge e la legalità. Leggi il resto
Gli indiani Ojibwe
A cura di Angelo D’Ambra
Primo contatto sul Lago Superiore (1622)
Si ritiene che gli ojibwe abbiano preso contatto con gli europei nel 1615 quando l’esploratore francese Samuel de Champlain arrivò al Lago Huron. Nel 1622, uno degli uomini di Champlain, Etienne Brule, esplorò il Lago Superiore e prese contatto con gli ojibwe più a ovest, quelli che vivevano presso il fiume St. Mary. Nel 1667 accolsero la prima missione cristiana. Leggi il resto
La strana morte Jesse James il fuorilegge
A cura di Sergio Mura da un lavoro di Mark L. Gardner
L’uccisione di Jesse James
Nel cuore violento e talvolta romantico del vecchio west, poche morti hanno avuto l’eco leggendaria di quella di Jesse James. Non si trattò solo della fine di un uomo: fu la fine di un’epoca. Il colpo sparato alle spalle da Bob Ford in un’umile casetta di St. Joseph, nel Missouri, nel 1882, fu l’inizio di una leggenda che non ha mai smesso di alimentarsi. Da oltre un secolo, storici e appassionati di frontiera si interrogano: cosa accadde davvero quella mattina? Perché un uomo come Jesse James — bandito, padre, superstizioso, affascinante e spietato — abbassò la guardia davanti ai suoi presunti alleati? Leggi il resto
Gli Ojibwe e la rivolta dei dakota del 1862
A cura di Angelo D’Ambra
Il 18 agosto del 1862 diverse bande Santee Sioux, Mdewakanton, meglio note come Dakota, comandate da Little Crow, impugnarono le armi contro gli Stati Uniti. Attaccarono l’agenzia indiana nella loro riserva, dando il via a quella guerra che, per cinque settimane, seminò sangue e morte e sancì la sconfitta dei Dakota e la loro reclusione nelle riserve. Gli Ojibwe di Gull Lake, guidati da capo Bagone-giizhig alias Hole in the Day, stavano discutendo la loro adesione alla rivolta e forse un attacco a Fort Ripley, quando, gli Ojibwe di Fond du Lac di capo Naw-Gaw-Nub e capo Shin-Gwack inviarono una lettera al governatore Alexander Ramsey diretta al presidente Abraham Lincoln, perché accettasse il loro aiuto nella guerra contro i dakota. Leggi il resto
La battaglia di Cedar Mountain
A cura di Angelo D’Ambra
Nel 1862 il presidente Abraham Lincoln, provocato dagli oppositori e incalzato dalla stampa che alimentava il malcontento dell’opinione pubblica per la lentezza dell’Army of the Potomac di George McClellan, impegnò il suo esercito nel tentativo di aprire un secondo fronte su Richmond. Il 26 giugno autorizzò la costituzione dell’U.S. Army of Virginia e lo pose sotto il comando del generale John Pope. Pope avrebbe dovuto esercitare ulteriore pressione su Richmond, avanzando da ovest, tuttavia quanto pianificato ebbe degli intoppi: mentre l’U.S. Army of Virginia si muoveva contro Gordonville, in Virginia, nodo ferroviario di vitale importanza per lo spostamento e i rifornimenti delle truppe della Confederazione, il generale sudista Robert E. Lee, alleggerito dopo la sconfitta di McClellan nelle battaglie dei Sette Giorni, divise le sue forze e inviò l’Army of the Valley del generale Stonewall Jackson contro Pope. Leggi il resto
La “Dodge City War”
A cura di Omar Vicari
Quando a Luke Short, giocatore e proprietario del “Long Branch“ saloon, venne imposto di lasciare Dodge City, egli se ne andò. Ma tornò presto e quando lo fece era accompagnato da amici come Wyatt Earp, Bat Masterson, Doc Holliday.
Dodge City, regina incontrastata delle città di frontiera, venne fondata nell’arco di una notte come posto di smercio di wisky.
All’inizio, il paese, se cosi si poteva chiamare, era composto da un’unica tenda piantata in mezzo alla prateria dove era possibile rifornirsi di alcool, dato che nel vicino forte, il colonnello Richard I. Dodge ne aveva vietato la vendita. Leggi il resto
Charles Goodnight, il re del bestiame del west
A cura di Sergio Mura da un lavoro di Hugh A. Anderson
Charles Goodnight accoglie Quanah Parker al suo ranch
Charles Goodnight nacque il 5 marzo 1836 in una fattoria di famiglia nella contea di Macoupin, Illinois, quarto di cinque figli di Charles e Charlotte (Collier) Goodnight. Rimase orfano di padre a soli cinque anni e poco dopo sua madre si risposò con un contadino vicino, Hiram Daugherty. La sua istruzione formale durò appena sei mesi. Ma fu il 1845 a segnare la vera svolta: a soli nove anni, Charles si mise in sella a Blaze, una cavalla dal muso bianco, e affrontò con la sua famiglia un lungo viaggio di 800 miglia verso sud, destinazione Texas. Era l’anno in cui il Texas si univa all’Unione, e Goodnight amava dire di essere arrivato in Texas proprio quando il Texas era entrato nell’America. Leggi il resto