William L. “Buffalo Bill” Brooks
A cura di Matteo Pastore
Foto con firma autografa del pistolero
William L. “Buffalo Bill” Brooks (c. 1832 – 29 luglio 1874) fu un uomo di legge, ma di quelli al confine con la giustizia, al punto che successivamente divenne un noto e pericoloso fuorilegge, cosa che accadeva non di rado nel vecchio e selvaggio west.
Brooks nacque in Ohio intorno al 1832, dove in seguito divenne un cacciatore di bufali verso la fine degli anni Quaranta o Cinquanta del XIX° secolo il cui successo eguagliò il collega cacciatore di bufali William F. Cody guadagnandosi lo stesso soprannome di Buffalo Bill. Verso la fine del 1868, Brooks aveva ucciso diversi uomini in vari scontri a fuoco e fu assunto per un breve periodo come macchinista per la Southwestern Stage Co., prima di diventare il marshall di Newton, Kansas nel 1872. Leggi il resto
I pistoleri tra mito e realtà
A cura di Gian Carlo benedetti
Un duello tra pistoleri
“Questo è il West, amico!.Quando la leggenda diventa un fatto, stampa la leggenda”. Questa lapidaria frase tratta dal Film “L’uomo che uccise Liberty Valance” del grande John Ford, dettata per un classico e sleale duello al sole, condensa la narrazione della vita, gesta e morte del Pistolero, divenuto emblema, tradizione e paradigma del Far West pur se apparteneva ad una esigua, temuta, evitata. minoranza il cui contributo alla sua conquista fu esiguo. Leggi il resto
Scontro mortale a Fort Worth
A cura di Omar Vicari
Luke Short contro Jim Courtright
La sera del 7 febbraio 1887, Luke Short si trovava pensieroso presso l’entrata del saloon “White Elephant“, un locale che Luke gestiva assieme all’amico Jake Johnson. Il “White Elephant”, sicuramente uno dei migliori ritrovi di Fort Worth (Texas), comprendeva oltre alla ristorazione anche diverse sale da gioco. Localizzato al 310 West Main Street, il locale offriva nel proprio menù pesce fresco e ostriche in aggiunta al “Faro Game“, il gioco preferito dalla maggioranza dei giocatori di frontiera. Leggi il resto
Quattro morti ammazzati in cinque secondi!
A cura di Omar Vicari
Personaggi come Jesse James, Wild Bill Hickok, John Wesley Hardin, Billy The Kid, Doc Holliday oppure Wyatt Earp, tanto per citarne alcuni, sono ormai stelle fisse nel pantheon della frontiera americana. Sulle loro gesta sono stati versati fiumi d’inchiostro e il cinema, dal canto suo, ci ha sciorinato, se pur molto romanzate, le loro storie.
Tra questi “gunmen”, un posto di tutto rispetto spetterebbe a un marshal protagonista assoluto di una sparatoria passata alla storia come quella dei “quattro morti ammazzati in cinque secondi”. Leggi il resto
Johnny Ringo, una vita agitata
A cura di Omar Vicari
Un ritratto di Johnny Ringo con Curly Bill Brocius
Philip Jansen Ringo fu il primo dei Ringo a venire in America. Nacque in Olanda attorno al 1600. Si sposò a New Amsterdam, la città che in seguito prese il nome di New York.
La famiglia Ringo si diffuse presto su tutto il territorio dell’ovest. Philip Jansen Ringo ebbe cinque figli. Da uno di questi, Albertus Ringo (1656-1679), discende direttamente il futuro pistolero.
Nel 1848 Martin Ringo sposa Mary Peters nella contea di Clay nel Missouri. Per inciso tale contea sarà per lunghi anni il teatro delle gesta della banda James-Younger. Leggi il resto
Jim Miller, il killer implacabile
A cura di Omar Vicari
Una fotografia che ritrae Jim Miller
La storia del vecchio west intesa come la conquista di quel vasto territorio che va dal fiume Mississipi alla costa del Pacifico, è stata sicuramente scritta col sangue dei pionieri che avanzavano verso ovest, con il sistematico sterminio delle tribù indiane, con i trattati mai rispettati dall’uomo bianco, con lo sterminio dei bisonti e con l’abnegazione e spesso il sacrificio di uomini che tentavano di portare l’ordine nelle città di frontiera come Dodge City o Abilene.
C’erano uomini come Bat Masterson, Wild Bill Hickok, Wyatt Earp, Bill Tilghman e tanti altri che possiamo collocare nel gruppo dei “gunfighter”, uomini che affrontavano e a volte uccidevano altri uomini a viso aperto. Leggi il resto
La vita di Johnny Ringo
A cura di Matteo Pastore
L’avventurosa e violenta vita del pistolero Johnny Ringo è stata ampiamente raccontata in ogni risvolto, perlomeno per ciò che di certo sappiamo. Una cosa che non sappiamo con certezza è come Ringo sia morto… si son dette tante cose, ma a distanza di tantissimo tempo non è emersa una prova certa in favore della tesi del suicidio che è la più raccontata. I dubbi in tal senso sono tanti e notevoli. C’è invece molta più chiarezza al riguardo degli altri episodi principali della vita di Johnny Ringo e in questo articolo proviamo a metterli in fila. Leggi il resto
La sfida all’OK Corral
141° anniversario della sparatoria: 26-10-1881, 26-10-2022
A cura di Rino Di Stefano
Ve l’immaginate il candidato democratico del momento vestito da cowboy sfidare a duello il candidato repubblicano del momento, suo avversario alle elezioni presidenziali? La scena fa un po’ sorridere e ricorda quelle vignette che di tanto in tanto appaiono sulle riviste per prendere in giro il presidente degli Stati Uniti. Leggi il resto
Fine del sentiero per il pistolero Wyatt Earp
A cura di Omar Vicari
Dopo una breve malattia, la domenica del 13 gennaio 1929, Wyatt Earp spirava nel suo letto a Los Angeles all’età di 80 anni.
A sentire Josie Marcus, sua moglie, l’ultimo amico a rendergli omaggio fu John P. Clum, il sindaco, e editore dell’Epitaph ai tempi della vecchia Tombstone. Il decesso del vecchio marshal fu riportato sulle pagine dei principali giornali della California. Leggi il resto
Giustizia e legge nel west
A cura di Valentina Magagnin
La giustizia praticata era talvolta quella sommaria
La giustizia nel West era molto diversa da come la conosciamo oggi. Spesso, ai primi coloni bastava che il giudice sapesse leggere e scrivere: non vi erano grandi pretese. L’importante era che in caso di bisogno, ci fosse un giudice. Spesso questi giudici erano personaggi molto stravaganti. Uno di questi è stato William B. Almond che dal 1849 ricoprì la carica di giudice conciliatore a San Francisco. Per ogni atto ufficiale, compreso il solo togliersi il cilindro, pretendeva un’oncia di polvere d’oro, inoltre interrompeva spesso le sedute con la motivazione: “la corte ha la gola asciutta”. Leggi il resto