Luke Short

A cura di Omar Vicari
Nel 1907, quando Bat Masterson si trovava a New York come corrispondente sportivo del “Morning Telegraph” e aveva già da tempo abbandonato le scene della frontiera, Alfred Lewis, un editore, lo contattò commissionandogli una serie di articoli su alcuni famosi personaggi del vecchio west. Ecco quello che Masterson scrisse sul suo amico Luke: Il soggetto di questa narrativa sarebbe potuto morire con gli stivali ai piedi per le innumerevoli occasioni in cui si trovò a fronteggiare un nemico, ma così non è stato.
Il fatto che egli visse per morire nel proprio letto, come tutta la buona gente desidererebbe di fare, potrebbe essere stato per mera fortuna, ma forse bisognerebbe ricercare la risposta in un’altra direzione. Si potrebbe asserire, per esempio, che nei momenti critici, probabilmente Luke era sempre stato il più veloce nell’estrarre una colt. Ora quel giorno dell’8 settembre del 1893, Short si trovava disteso moribondo sul suo letto. Egli avvertiva che la fine era vicina, eppure in quegli ultimi istanti la sua faccia, sulla quale la morte aveva già impresso il suo marchio, lanciava ancora un gesto di sfida. Leggi il resto

I saloon

A cura di Sergio Mura

Un cowboy entra a cavallo dentro un tipico saloon del west
Non è davvero possibile parlare di Far West senza menzionare le migliaia di saloon che ne hanno punteggiato la storia e lo sviluppo. Lo stesso termine “saloon” è un’icona del west, almeno nella nostra mente. Lo immaginiamo con la facciata di legno e l’insegna che invita ad entrare ed i classici vicoletti scuri ai lati della costruzione.
Immaginiamo anche le classiche porte cigolanti che si aprono e chiudono al passaggio dei cow-boys che cercano un sollievo nel whisky per le loro gole riarse dal sole e dalla polvere.
Quando l’America decise di diventare una grande nazione e di conquistare ogni spazio del suo territorio a ovest, ebbene i saloon si misero subito al seguito della gente che si spostava. Leggi il resto

Il Giudice Roy Bean

A cura di Marco Chiornio

Di tutti i personaggi divenuti leggende del West Roy Bean, “the Hanging judge” che teneva udienza nel suo saloon sulle sponde del Rio Grande, è uno dei più affascinanti.
Secondo il mito Roy Bean scelse il nome del suo saloon in onore di Lillie Langtry, un attrice inglese di cui era pazzamente innamorato.
In quanto giudice, si faceva chiamare “la legge ad ovest del Pecos” e si dice che tenesse un orso addomesticato in aula. Leggi il resto

Quel giorno in cui Doc Holliday fronteggiò Milt Joyce

A cura di Gianluca Pozzi

Il 10 Ottobre del 1880 due popolari “ossi duri” del selvaggio west, John Tyler and John Henry “Doc” Holliday, si stavano scambiando parole pesanti durante una partita a carte all’Oriental Saloon. Una volta persa completamente la pazienza, Holliday chiese di riavere indietro la sua pistola (custodita, per sicurezza di tutti, dietro il bancone del bar da Milton Joyce), ma la sua richiesta gli venne negata. Diversi clienti dell’Hotel, allora, intervennero per tentare di separare i due contendenti e, sia pure con notevole fatica, ci riuscirono. Tyler, visibilmente agitato, lasciò il locale. Leggi il resto

L’ultimo scontro a fuoco di Wild Bill Hickok

A cura di Valentina Santoli

Ad Abilene, Kansas, la stagione estiva del bestiame era ben lungi dal finire e Wild Bill Hickok, lo sceriffo in carica, era riuscito nel difficile compito di mantenere l’ordine in città. Il suo predecessore, il leggendario Thomas J. Smith, aveva invece perso la vita in servizio, compiendo il proprio dovere.
Abilene, il cui nome deriva dall’omonima regione ricca di pascoli e di terre fertili di cui si parla nella Bibbia, è stata la prima vera “città del bestiame”. Prima di diventarlo, era stata una fermata della diligenza ed in seguito un mero punto di sosta sui binari della Divisione Orientale della Ferrovia Union Pacific: tale rimase fino all’arrivo di Joseph McCoy, un commerciante di bestiame dell’Illinois desideroso di trovare un punto di partenza per il commercio delle vacche in cui non vigessero restrizioni di sorta. Leggi il resto

Oklahoma, 1889, la folle corsa alla terra

A cura di Michele De Concilio

Con una sei-colpi appesa al fianco e un Winchester a pompa nelle mani, il giovane mandriano affrontò un altro pretendente illegale. “Siamo arrivati insieme”, gridava il secondo uomo. Pretendeva una suddivisione non equa della lussureggiante distesa verde da 160 acri nella quale si trovavano: a lui sarebbe andata la porzione più grande e al giovanotto, naturalmente, la più piccola. Il ragazzo fu irremovibile: “160 acri o sei piedi, per me è lo stesso…” Alla fine – insieme al suo Winchester – l’ebbe vinta ed ottenne la sua parte del nuovo Eden nella più selvaggia, grandiosa corsa per le nuove terre nella storia degli Stati Uniti. Leggi il resto

Dodge City, 1878: un altro anno di caos

A cura di Omar Vicari

Dodge City: Front Street
Al giro di boa del nuovo anno, nel gennaio 1878, il “Ford County Globe” pubblicò un impietoso articolo del “Washington Evening Star” che descriveva Dodge City come una piccola, violenta e peccaminosa città di frontiera.
C’era del vero in questo, ma come altre città, anche Dodge stava entrando in una fase di profondo rinnovamento. Divenuta a sua volta capitale del bestiame dopo Abilene e Newton, la città si preparava per l’imminente stagione col consueto entusiasmo. L’accoglienza in massa del bestiame proveniente dal Texas e il conseguente fiume di denaro che ne derivava, comportavano per forza di cose radicali cambiamenti. Leggi il resto

Alcuni fatti poco noti della storia del west

A cura di Cesare Bartoccioni

1 – Un tempo nelle pianure del Texas vagabondavano i cammelli selvatici.
Con una delle idee più strampalate della Storia americana, nel 1856 fu fondato il corpo cammellato degli USA (U.S. Camel Corps) a Camp Verde, Texas. Ragionando sul fatto che l’arido sudovest era molto simile ai deserti egiziani, l’esercito importò 66 cammelli dal Medio Oriente. Nonostante gli animali avessero delle qualità abbastanza sgradevoli (sputavano, vomitavano e non rispettavano gli ordini), l’esperimento venne giudicato complessivamente un successo. Leggi il resto

La mano del morto: il mistero della quinta carta

A cura di Luca Barbieri
L’ultima partita
Ogni episodio storico di una certa importanza tende a tingersi, col tempo, del colore della Leggenda, per cui accade fatalmente che alcuni particolari che normalmente vengono ritenuti assolutamente insignificanti assumano invece una rilevanza vitale, dando il via ad aspri dibattiti ed infinite contestazioni sulla loro esattezza. Il caso dell’omicidio di Hickok non fa di certo eccezione, perché dovrebbe?, e il suo nodo gordiano è il mistero della quinta carta. Leggi il resto

La prostituzione nel vecchio west

A cura di Mario Raciti

Due “painted girls” in un bordello del west
All’epoca dei primissimi stanziamenti del West (dalla corsa all’oro in California in poi, con una pausa in corrispondenza della Guerra di Secessione all’Est che bloccò il flusso di emigranti verso il West) il problema della prostituzione non si poneva, anche perchè le donne erano molto poche.
I minatori isolati e solitari erano contenti di vedere una qualsiasi donna venire nel loro accampamento o nella loro cittadina e la loro sola presenza era accettata con grande entusiasmo. Leggi il resto

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