La grande fuga di Billy the Kid

A cura di Sergio Mura. Da un lavoro di Barbara Tucker Peterson

Nella storia della frontiera americana abbiamo eroici esempi di persone o gruppi che hanno affrontato il proprio destino senza scappargli. E’ il caso di Davy Crockett ed i volontari texani ad Alamo, George Armstrong Custer ed il 7° Cavalleria al Little Big Horn e Capo Giuseppe ed i suoi Nez Perce nella corsa verso il Canada. Nel caso di Billy The Kid la storia del west fa eccezione: lui fuggì.
Eccome se fuggì! Scappava dal palazzo di giustizia della Contea di Lincoln.
La Lincoln County War, sul finire degli anni ’70 del XIX secolo, aveva catapultato Billy The Kid all’attenzione di tutta la nazione, ma solo la fuga dall’aula di giustizia di aprile del 1881 gli aveva assicurato – e per sempre! – un posto in vetta alla speciale graduatoria dei banditi.
Il fatto che appena tre mesi dopo venne ucciso da Pat Garrett a Fort Sumner, consolidò la sua sinistra fama.
E, insieme ad essa, anche quella dell’uomo di legge, di Pat Garrett che, francamente, senza Billy The Kid e la sua grande fuga, forse non sarebbe mai stato noto.
Pat Garrett
Pat Garrett ebbe un ruolo nella caduta di Billy The Kid avvenuta il 28 aprile del 1881. Era stato eletto sceriffo nella Contea di Lincoln nel novembre del 1880 in base ad un programma piuttosto severo basato sulle due paroline magiche “legge e ordine” ed era diventato famoso appena un mese dopo con la cattura di Billy The Kid s Stinking Springs.
Il 13 aprile del 1881 il bandito più famoso del west era stato processato per l’omicidio dello sceriffo William Brady – uno dei tanti collegati alla Lincoln County war – e condannato a morte per impiccagione.
La sentenza era stata programmata a Lincoln per il venerdì 13 maggio, ma fin dalla metà di aprile il prigioniero era stato trasportato in città, guardato a vista da ben sette guardie. Così, fin dal 28 aprile, il Kid era sotto la responsabilità dello sceriffo Garrett che di certo non prese la sua responsabilità alla leggera. Per non correre rischi, lo sceriffo evitò di tenere il giovane bandito all’interno del carcere cittadino, perché temeva che da lì potesse evadere.


La cattura di Billy The Kid (24-12-1880). Garrett è l’ultimo a sinistra e al suo fianco c’è Olinger. Il Kid è all’estrema destra.

Lo rinchiuse, invece, legato mani e piedi, nella stanza di fronte alla sua dentro il suo ufficio della contea, quello che durante la Lincoln County War era il “Murphy-Dolan Store”, comunemente chiamato come “The House”. E lì lo tenne, guardato a vista 24 ore su 24!
La gente del posto ricordava ancora fin troppo bene quel periodo sanguinoso. Era iniziato quando un tizio, un inglese, John Tunstall era arrivato da quelle parti per installare una sua azienda e si era subito mostrato assai competitivo.
Lawrence Murphy e James J. Dolan, i padreterni della zona, si erano subito messi di traverso.
Bob Olinger
Ed erano iniziati i guai!
Prima ci fu l’uccisione del povero Tunstall, il 18 febbraio 1878, poi il rifiuto da parte dellos ceriffo Brady di arrestare i colpevoli dell’omicidio. La “guerra” iniziò proprio in questo modo.
Il giovane Henry McCarty, nato nel 1859 e noto ai più come Billy The Kid, a quel tempo era un dipendente di Tunstall. Dopo l’uccisione del suo principale, il Kid si mise a capo di parecchi uomini (alcuni erano ex-dipendenti di Tunstall) e con loro creò il gruppo di fuoco chiamato “Regulators” che firmò l’omicidio di tre uomini del clan dei Dolan, dello sceriffo Brady e del deputy George Hindman.
Ci furono altre uccisioni, ma a scatenare la bufera che alla fine condusse il giovane Kid fino a quella camera in cui era legato mani e piedi, fu la morte dello sceriffo Brady.
Il 28 aprile lo sceriffo Garrett era impegnato nel riscuotere le tasse, visto che uno sceriffo, anche quando ospitava un fuorilegge famosissimo, non poteva trascurare i suoi doveri quotidiani. Per l’occasione, gli incaricati da Garrett di sorvegliare Billy The Kid erano i deputies Bob Olinger e James W. Bell.


La casa dentro cui venne rinchiuso Billy The Kid

La stanza in cui era stato rinchiuso il Kid era quasi di fronte all’ufficio di Garrett, curiosamente la stessa in cui dormiva il suo vecchio acerrimo nemico, Lawrence Murphy.
Se mai Billy The Kid non avesse avuto sufficienti ragioni per desiderare con tutte le sue forze di scappare, ci pensò Bob Olinger, tormentandolo in mille modi, a fornirgliene altre…
Una donna ebbe modo di assistere a certe provocazioni di Olinger e 50 anni dopo i fatti ebbe modo di dichiarare: “Bob Olinger era un omaccione piuttosto robusto e tutti quelli che lo avevano conosciuto dicevano che era un prepotente e arrogante ed io so bene mentre aveva in custodia Billy non perdeva occasione per stuzzicarlo in ogni modo e pochi giorni prima che venisse ucciso mi aveva invitato all’impiccagione. E persino dopo la sua morte, non ho mai sentito qualcuno dire qualcosa di garbato su di lui!”
Persino Garrett sapeva che Olinger e il Kid si odiavano reciprocamente. La radice di quell’odio risaliva alla Guerra della Contea di Lincoln, quando Olinger – che militava nella fazione opposta a quella del Kid – aveva ucciso un suo amico, John Jones, nell’agosto del 1879.


L’ufficio in cui stavano Olinger e Bell

Si dice che i deputies che avevano in custodia Billy The Kid avessero tracciato una riga bianca con del gesso sul pavimento e e che lo avessero avvisato che se solo avesse provato a superarla, gli avrebbero sparato. Non vi è certezza su questo fatto, ma riteniamo molto probabile che se fosse vero, l’idea non poteva che essere nata nella testolina di Olinger. L’altro deputy, Bell, si comportò sempre in maniera corretta. Prudente e poco confidenziale, ma corretta. Garrett sostenne che gli sembrava di aver capito che il Kid provasse simpatia per Bell e lui stesso – nel libro “La vera vita di Billy The Kid” – ebbe modo di dichiarare di aver trattato il giovane pistolero in maniera rispettosa, tanto da far capire che tutto ciò che aveva fatto, arresto compreso, faceva solo parte del suo dovere di sceriffo, ma che non vi era astio particolare. Tutto ciò non toglie che basandosi su come il Kid trattò Bell quel 28 aprile, non osiamo immaginare come si sarebbe comportato con Garrett se non avesse avuto da fare fuori dall’ufficio…


Lo shotgun di Bob Olinger

Tra le 5 e le 6 del pomeriggio, Bob Olinger portò gli altri 5 reclusi al Sam Wortley’s Hotel per farli cenare, mentre Billy The Kid venne lasciato nella sua stanza sorvegliato da Bell. sappiamo che ad un certo punto Billy The Kid chiese a Bell di accompagnarlo al bagno che era situato appena fuori dall’ufficio. Bell acconsentì, tenendo il Kid sempre con le gambe incatenate e le braccia ammanettate. Tutto andò liscio, ma una volta rientrati nella stanza, Billy fece la sua mossa.
Godfrey Gauss, che aveva cucinato per Tunstall e viveva in una casa appena dietro il cortile con Sam Wortley, ebbe la ventura di trovarsi fuori proprio in quei momenti e udì chiaramente uno sparo… Il tempo di guardarsi appena intorno per capire da dove provenisse, ed ecco che gli piombò tra le braccia Bell, appena uscito dalla porta del cortile. Bell morì un istante dopo. Gauss ebbe modo di dichiarare che dopo aver poggiato il corpo di Bell osservò che era stato colpito in pieno dalla pallottola. Olinger era all’interno del ristorante al momento dello sparo e immediatamente uscì fuori, portando con sé i cinque prigionieri.


La rampa di scale da cui il Kid sparò a Bell

A quel punto sentì chiaramente Gauss che lo chiamava dicendogli di avvicinarsi velocemente, cosa che fece senza esitazioni, lasciando per un attimo i prigionieri. Olinger entrò nel cortile e udì il suo nome provenire dall’alto… Alzò lo sguardo e l’ultima cosa che vide furono le due canne del suo fucile puntate contro di lui. Seguirono due spari che uccisero l’uomo istantaneamente. In qualche modo Billy The Kid era riuscito ad impossessarsi dell’arma e, affacciatosi ad una finestra del piano superiore l’aveva puntata su Olinger dicendogli: “Guarda su, uomo, e vedi cosa ho qui per te!”
Billy intravvide anche Gauss, ma non era più tempo per altre uccisioni. I suoi due carcerieri erano morti e Gauss, tutto sommato, gli era stato amico. Lo guardò e gli chiese di portargli un piccone, cosa che Gauss fece senza alcuna esitazione. Subito dopo, mentre cercava di rompere le catene che lo tenevano legato, Billy chiese un cavallo sellato per poter andare via e Gauss gli portò anche quello. In quei momenti ad osservare il Kid c’erano i cinque prigionieri. Alcuni testimoni lo videro chiaramente stringere numerose mani amiche mentre cavalcava fuori città senza che alcuno si sognasse di interferire o tentare di bloccarlo e tra l’uccisione dei due vice sceriffi e l’uscita dal paese trascorse quasi un’ora a testimoniare una certa calma del bandito che, d’altra parte, aveva numerosi amici tra i cittadini e sapeva che numerosi altri non avrebbero osato muovere un dito contro di lui per la paura di finire dritti alla boot-hill.


Il buco nel muro causato da una pallottola sparata dal Kid

Le indagini che seguirono dovettero affrontare numerosi punti spinosi e tra questi ci fu senz’altro quello di come avesse potuto il Kid procurarsi la pistola con cui sparò a Bell. Lo sceriffo Garrett – che seppe della fuga di Billy solo il giorno dopo – provò a capirlo in tutti i modi. Al suo ritorno da White Oaks esaminò bene la scena della fuga e parlò lungamente con Gauss e tutti gli altri testimoni. Una cosa gli fu chiara: la rottura della porta della stanza in cui erano ricoverate le armi faceva intendere chiaramente che il revolver era stato sottratto proprio da lì. Ma come aveva potuto Billy sfuggire al controllo di Bell e raggiungere l’armeria, scassare la porta, entrare e prendere un’arma? L’unica spiegazione che Garrett riuscì a darsi è che Billy, pur con le gambe legate dalle catene, fosse riuscito a correre davanti a Bell nel percorso di rientro dal cortile alla casa. E dopo aver percorso le scale, avesse spintonato la porta (che non era particolarmente robusta) e fosse riuscito ad accedere al deposito di armi. Uno degli uomini che osservarono una parte della scena della fuga testimoniò che al momento di andare via, Billy aveva 8 pistole e 6 fucili! Naturalmente Garrett comprese anche che Billy era stato incredibilmente in grado di agguantare al volo una pistola ben carica, visto che riuscì a fronteggiare e uccidere prima Bell e poi Olinger. Anche questa ricostruzione, però, non era in grado di reggersi senza far nascere ulteriori domande e dubbi.


Un ritratto di Billy The Kid

Tra questi, ad esempio, c’era il “come” aveva potuto Billy The Kid fare quel che ha fatto in barba alla vigilanza stretta di Bell? Si parlava, in fondo, di una persona strettamente legata con catene alle mani e ai piedi! Nel momento stesso in cui il Kid aveva iniziato la fuga in avanti, perché mai Bell non aveva estratto la sua pistola per sparargli? C’era in piedi un’altra ipotesi: Billy The Kid aveva trovato la pistola nel cortile… E questo era possibile solo a patto di avere un complice disposto ad aiutarlo. Maurice Fulton, un ricercatore, studiò a lungo la faccenda, arrivando alal conclusione che il Kid era stato aiutato da un certo Sam Corbet, impiegato di Tunstall. Questo Corbet aveva incontrato il Kid tutti i giorni nel periodo precedente alla fuga e – secondo la ricostruzione di Fulton – e in uno di questi contatti, a dispetto della vigilanza di Bell e Olinger, era riuscito a passare al bandito un bigliettino con su scritto “Privy”. Da quella semplice parola, il Kid era riuscito a comprendere che c’era un revolver per lui nella zona del bagno, nel cortile dell’ufficio. Questo revolver poteva essere stato avvolto con carta di giornale e appoggiato nel cortile da un altro complice, un certo José Aguayo. Quel giorno il Kid ha recuperato la pistola e l’ha utilizzata contro Bell che non poteva certo aspettarsi una mossa simile.
Chiaramente, anche questa ricostruzione fa acqua da tutte le parti e si presta a critiche di ogni tipo.


Il luogo in cui morì James Bell

Lo storico Robert Utley ci fornisce un’altra ricostruzione ancora… Secondo Utley, Bell era giustamente dietro il Kid, impossibilitato a vedere che il bandito era riuscito, chissà come, a sfilare un polso dalle manette. Una volta entrati dentro l’ufficio e iniziato a salire le scale il Kid colpì al volto Bell con le manette, riuscendo a prendergli la pistola con la quale gli sparò uccidendolo. Subito dopo Billy prese il fucile dalla stanza dello sceriffo e con quello uccise Olinger. Alla base di questa ipotesi c’é il fatto che Billy riuscì a liberarsi almeno un polso dalle manette e questo è possibile che sia accaduto perché lo stesso Garrett ebbe modo di dire che le manette erano abbastanza grandi e i polsi del Kid erano sottili. Testimonianze successive, ma non verificabili, fecero sapere che durante la prigionia del marzo 1878 il Kid era solito fare il giochetto di estrarre un polso dalle manette per stringere la mano dei visitatori. Garrett disse anche che un testimone gli fece sapere che Billy, dopo aver ucciso Bell, gli gettò sul corpo le manette e disse: ” Ecco, tu sia dannato, prenditi anche queste!”
Nei giorni seguenti alla fuga, una ricostruzione simile a quella avvalorata dallo storico Utley venne citata dai giornalisti come estremamente plausibile.


Il punto in cui morì Bob Olinger

Un giornalista scrisse che Billy sparò a Bell dalle scale perché il vice-sceriffo, rifiutò di alzare le mani e tentò la fuga, arrivando nel mezzo della stanza. Un’ulteriore conferma arrivò da un certo John P. Meadows, un amico di Billy The Kid che ebbe modo di ospitarlo nella sua capanna subito dopo la fuga. Meadows, intervistato nel 1931, disse che in quella circostanza il Kid gli disse di essersi liberato dalle manette e di aver colpito Bell in testa con quelle e di avergli preso la pistola con la quale lo uccise poco dopo.
I dettagli dei fatti non saranno mai noti perché tutto quello che si legge è frutto di ricostruzione a posteriori. Il povero Bell, infatti, morì quasi sul colpo e non ebbe modo di raccontare alcunché neppure a Gauss tra le cui braccia spirò.
Né ebbe modo di fare dichiarazioni pubbliche e certificabili lo stesso Kid che venne ucciso dallo sceriffo Garrett il 13 luglio del 1881 a Fort Sumner.
Ancor oggi resta certo solo che il Kid riuscì a evadere in maniera spericolata, dopo due fatti di sangue che sarebbero rimasti per sempre negli annali del west, consegnandoci la memoria di uno spietato fuorilegge che piuttosto che codardo – come qualcuno ha provato a definirlo – si era mostrato freddo, determinato e senza paura.


Ancora una foto dell’ufficio in cui era detenuto il Kid

Robert Utley sostiene che la fama di Billy The Kid era largamente ingiustificata fino al giorno della sua grande fuga e che era stata fomentata esclusivamente dagli articoli sensazionalistici e poco attendibili della stampa di frontiera. Ma dal giorno della fuga, costata la morte di 2 validi vice-sceriffi, fu certamente più veritiera.
Nel posto in cui c’era l’ufficio in cui era detenuto Billy The Kid ci sono oggi 2 targhe che ricordano il punto in cui caddero uccisi Bell e Olinger e un buco nel muro ricorda il punto esatto in cui si conficcò una pallottola sparata dal giovane bandito.
Billy The Kid, probabilmente, fu soddisfatto dell’uccisione di Bob Olinger che, come abbiamo ricordato, non perdeva occasione per infastidirlo, ma dovette essere meno contento di aver ucciso il tranquillo e più accomodante James Bell. Una cosa è certa e risaputa: Garrett aveva più volte avvisato i suoi collaboratori di stare sempre vigili e prudenti per via del carattere di Billy The Kid e della situazione in generale in cui il bandito non aveva nulla da perdere a tentare il tutto per tutto.

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