12 aprile 1861: lo scoppio della Guerra Civile americana


La Guerra Civile Americana
L’alba del 12 aprile 1861 si levò come tante altre su Charleston, in South Carolina. Ma quello che sarebbe successo in quelle ore avrebbe cambiato per sempre il destino degli Stati Uniti d’America.
Alle 4:30 del mattino, un lampo improvviso squarciò il cielo sopra il Forte Sumter, seguito da un tuono secco e potente. Il primo colpo, sparato dalle batterie confederate, era appena stato tirato. Nella quiete della baia, la guerra civile americana — la più sanguinosa della storia degli Stati Uniti — era ufficialmente cominciata. Leggi il resto

L’Hunley, il sottomarino dei confederati

A cura di Angelo D’Ambra

Hunley, il sottomarino
I Confederati costruirono anche sottomarini e mine, a quel tempo chiamate “siluri”.
L’HL Hunley, costruito a Mobile, fu l’unico sottomarino a operare con successo, affondando l’USS Housatonic nella Baia di Charleston, ma anch’esso affondò per ragioni non ancora chiare.
La posizione del sottomarino fu scoperta nel 1995 e la nave fu recuperata nell’agosto del 2000. I resti di tutti gli otto membri dell’equipaggio furono trovati all’interno del sottomarino e furono sepolti nel Magnolia Cemetery di Charleston nel 2004. Leggi il resto

La cantieristica della Confederazione

A cura di Angelo D’Ambra

Un cantiere navale della Confederazione
Quando scoppiò la Guerra Civile, gli stati confederati erano carenti di strutture militari navali. In nessun luogo il gap tecnologico tra il Nord e il Sud fu evidente come sull’acqua. La Confederazione iniziò la guerra senza una sola nave da guerra e dovette affrettarsi a dotarsi di impianti moderni e funzionanti. Il Sud, infatti, poté solo fare affidamento su due cantieri navali, il Gosport (Norfolk) Navy Yard, in Virginia, e il Warrington Navy Yard, Pensacola, Florida, occupati quando la Virginia e la Florida si separarono. La Confederazione non disponeva di impianti cantieristici per costruire o equipaggiare navi da guerra e bisognò convertire in tempi rapidi centri portuali come Norfolk, Charleston, Savannah, Mobile e New Orléans. Leggi il resto

Navi da guerra confederate: Virginia, Alabama, Arkansas e Manassas

A cura di Angelo D’Ambra

Le navi confederate – clicca per INGRANDIRE
Quelle che vi presentiamo di seguito sono tra le più famose navi della marineria confederata.
All’interno di questo sito potrete trovare altri articoli dedicati alla marineria del Sud. Leggi il resto

La guerra civile sul mare

A cura di Angelo D’Ambra

La battaglia di Mobile Bay
Oltre al blocco dei porti del Sud, sin dal 1862 l’Unione intraprese anche una campagna navale per dividere le forze della Confederazione lungo il fiume Mississippi. Di fatti, la maggior parte di queste navi erano poco più che chiatte a fondo piatto, azionate a vapore, con pesanti sponde in legno, perché il problema del dominio del Mississippi indirizzò l’intera industria navale soprattutto alla fabbricazione di corazzate fluviali, sui modelli di corvette e fregate civili. Leggi il resto

La marina del Sud

A cura di Angelo D’Ambra

Allo scoppio della Guerra Civile, i soldati del Sud rassegnarono le dimissioni e si diressero nei loro stati d’origine per unirsi all’esercito della loro nuova nazione. Lo stesso valeva per la marina, ma molti più marinai rimasero fedeli all’Unione perché il Sud non aveva infrastrutture navali, né navi. Eppure, partendo da zero e facendo affidamento sull’ingegno e sull’innovazione, la Confederazione fu in grado di mettere in azione più di venti corazzate e dar filo da torcere al Nord. Leggi il resto

L’organizzazione degli eserciti nella guerra civile

A cura di Gualtiero Fabbri

Riuscire a capire i termini utilizzati  per l’organizzazione dei vari Corpi può essere altrettanto difficile quanto ricordare chi furono (nel particolare) i partecipanti alla battaglia di Gettysburg, così lo storico deve riuscire ad interpretare i nomi assegnati alle varie unità militari, perché essi furono dati loro al momento della loro formazione dagli Stati che le crearono. La struttura delle varie unità era invece formalmente uguale nei due schieramenti e organizzata secondo manuali militari scritti molto tempo prima dell’inizio delle ostilità. Leggi il resto

Il Natale al tempo (duro) della Guerra Civile

A cura di Sergio Mura
Molte tra le tradizioni americane di Natale sono nate nel corso del XIX secolo. Paradossalmente, alcune tra le più rilevanti e durature sono venute a maturazione durante gli anni terribili della Guerra Civile, quando la violenza, il caos e la perdita dei beni personali sembravano in grado di soffocare completamente i cori natalizi.
Molti degli artisti di quel periodo, Winslow Homer, Thomas Nast, e Alfred Waud hanno realizzato numerose opere che testimoniano il diffondersi di quelle che oggi consideriamo serenamente delle tradizioni consolidate, come Santa Claus, gli alberi di Natale, lo scambio dei doni e le cartoline di Natale. Nast e Homer dipinsero scene del tempo della guerra civile in cui si viluppava la pratica dell’invio di pacchi regalo contenenti vestiti fatti in casa e cibo per i familiari al fronte. Leggi il resto

La resa: il Sud cede al Nord

A cura di Renato Panizza

Il generale Ulysses Grant salì rapidamente i pochi scalini che portavano all’ampia veranda bianca che si estendeva, al primo piano, lungo l’intera facciata dell’edificio di mattoni rossi, la casa di Wilmer McLean, nel villaggio di Appomattox Court House in Virginia.
Erano le 13,30 del 9 Aprile 1865. Grant indossava una giacca blu da soldato semplice, con una sola fila di bottoni, che era sbottonata e lasciava intravedere il panciotto sottostante. L’unica evidenza dell’alto grado dell’ufficiale, il più alto nell’esercito dell’Unione di allora, erano le tre stellette da Tenente Generale presenti nelle mostrine cucite sulle spalle. Leggi il resto

Vita da soldato durante la Guerra Civile

A cura di Renato Panizza

Gli uomini che affluivano a migliaia nei campi militari, attratti dai bandi di reclutamento e infervorati di retorica, si aspettavano di immergersi in gloriose battaglie, mettere in fuga il nemico e far presto ritorno a casa.
Non ci misero, però, molto a capire che la loro principale occupazione non sarebbe stata quella di combattere, un giorno si e uno no. La vera essenza del fare il soldato era ben altra: lunghi, interminabili mesi da passare negli accampamenti, tra una battaglia e l’altra o uno spostamento, patendo il freddo o il caldo, in mezzo al fango o alla polvere; svegliarsi all’alba, tutti i giorni, e poi esercitazioni e manovre fino a sera; mille mansioni da svolgere, dal raccogliere la legna e pulire il campo, a scavare latrine. Ufficiali matti, estenuanti turni di guardia, picchetti e avanposti nei paraggi del nemico,con qualsiasi tempo e a qualsiasi ora. Leggi il resto

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