Fiamme nel Montana: la ribellione di Sword Bearer

A cura di Anna Maria Paoluzzi

La fine di settembre preannunciava un nuovo, freddo inverno nella riserva Crow del Montana. Le giornate si accorciavano sempre di più e, già intorno alle sette di sera, il sole iniziava a calare infreddolito dietro le montagne.
Quel venerdì 30 settembre 1887, l’agente degli Absaroka Henry Williamson e sua moglie, seduti nella veranda della loro residenza, erano così presi dai loro sforzi volti a catturare l’ultimo filo di luce che non prestarono molta attenzione alle grida e al rumore di cavalli in corsa proveniente dalla zona opposta dell’agenzia. Il giorno dopo era prevista la distribuzione settimanale delle razioni e gli indiani, sempre affamati e pronti a protestare per la scarsità dei beni distribuiti, dovevano evidentemente già aver iniziato a radunarsi intorno ai carri in attesa di essere scaricati. Leggi il resto

La tragedia del Sandy Lake

A cura di Angelo D’Ambra

La tragedia del Sandy Lake si consumò nel 1850 coinvolgendo migliaia di Ojibwe, costretti con l’inganno a lasciare la loro terra natia, il Lago Superiore, per riunirsi presso il Sandy Lake, nel territorio del Minnesota e ricevere il pagamento previsto dai trattati. I soldi però arrivarono tardi, quando i fiumi erano ghiacciati e sarebbe stato impossibile per loro tornare al Lago Superiore. Tardi giunsero anche le razioni di cibo ed erano avariate e scarse. Molti Ojibwe tentarono di tornare in Wisconsin, ma la fame, le malattie e il freddo portarono molti alla morte. Leggi il resto

Il Generale George Crook e le guerre contro gli indiani

A cura di Sergio Mura da un lavoro di J. Jay Myers

Un ritratto del Generale George Crook
Il colonnello George Crook era a bordo della traballante diligenza che si avvicinava a Tucson attraverso una pista che veniva da ovest e per lui e per gli altri passeggeri la vista delle prime case della cittadina era un sollievo dopo giorni di calore opprimente, strade sconnesse, polvere che si infilava dappertutto e la tensione costante di attraversare i deserti ostili dell’Apacheria, la terra dei temibili guerrieri Apache. Leggi il resto

Quanah Parker e la via dei bianchi


Quanah Parker
Quanah Parker, figlio di un indiano e di una donna bianca, coraggioso guerriero e capo riconosciuto dei Comanche, seppe vivere e combattere da indiano contro i bianchi che si insediavano negli antichi territori dei Comanche. Combatté per trenta lunghissimi anni tra alterne vicende, ma si seppe rendere conto in tempo che tutto il suo popolo – che non era composto solo da guerrieri, ma anche di semplici famiglie, vecchi e bambini – era stanco di guerre che non si potevano vincere e che non solo avevano ridotto la sua gente ad una condizione di grave difficoltà, ma che persino avrebbero potuto portare al completo annientamento della sua Nazione. Leggi il resto

Il Bufalo e il Corvo: Crazy Head e Toro Seduto

A cura di Anna Maria Paoluzzi

Toro seduto nel 1885
Nell’agosto 1886 una notizia improvvisa sconvolse i responsabili dell’agenzia dei Crow: Toro Seduto, il vecchio nemico degli Apsalooka, si apprestava a “visitare” la zona del Little Big Horn accompagnato da un gruppo di 100 Lakota e sperava di trascorrere qualche giorno con i suoi “amici” Crow. L’agente dei Crow Henry Williamson si sentì raggelare a quella prospettiva, e non tanto per il timore che potesse riesplodere il vecchio rancore tra i suoi protetti e i Sioux, ma perché, con tutta probabilità, al termine della visita centinaia di Crow avrebbero richiesto il permesso di andare a loro volta a trovare i Sioux di Toro Seduto a Standing Rock. Leggi il resto

L’ultima grande caccia al bisonte e la vita nelle riserve

A cura di Sergio Mura da una ricerca di Jeffrey Ostler

Verso la fine di maggio del 1882, si diffuse rapidamente la notizia nel campo indiano che migliaia di bisonti erano giunti vicino alla Grande Riserva Sioux, a circa 100 miglia a ovest dell’agenzia indiana di Standing Rock. James McLaughlin, l’agente indiano a Standing Rock, affermava che gli indiani percepivano “istintivamente” l’arrivo dei bisonti, nonostante fossero passati molti anni dall’ultima volta che questi animali si erano avvicinati ai terreni di caccia della riserva. In realtà, non sappiamo come, ma gli indiani erano venuti a conoscenza dell’arrivo dei bisonti e non volevano perdere l’opportunità di cacciare, in onore delle loro tradizioni. Leggi il resto

La sovranità tribale e le sfide della proprietà terriera


Case di una riserva indiana
Negli Stati Uniti ci sono 573 governi tribali riconosciuti a livello federale e 326 riserve indiane. Queste tribù possiedono il diritto di costituire i propri governi, applicare leggi (sia civili che penali) nei loro territori, imporre tasse, stabilire requisiti per la cittadinanza, concedere licenze e regolamentare attività, gestire la zonizzazione e escludere persone dai territori tribali. Le limitazioni al potere di autogoverno delle tribù sono analoghe a quelle applicabili agli stati; ad esempio, né le tribù né gli stati possono dichiarare guerra, condurre relazioni internazionali o coniare moneta (inclusa la valuta cartacea). Inoltre, esistono diverse tribù riconosciute dai singoli stati, ma non dal governo federale, e i diritti e i benefici associati a tali riconoscimenti variano da stato a stato. Leggi il resto

La Guerra delle Black Hills del 1876-1877

A cura di Massimo Bencivenga

Con la Grande Guerra Sioux del 1876, nota anche come guerra per le Black Hills, si va ad intendere una serie di battaglie e negoziazioni occorse tra il 1876 ed il 1877 che coinvolsero i Sioux Lakota e i Cheyenne settentrionali contro gli Stati Uniti d’America.
Da quelle parti, una prima guerra tra Governo e Nativi si era già conclusa con il trattato di Fort Laramie (1868) che trasformò una parte del territorio Lakota in grande riserva Sioux, istituendo altresì un ampio “territorio non ceduto” in Wyoming e Montana, il Powder River Country, come territorio di caccia Cheyenne e Lakota, con restrizioni d’accesso a tutti i non nativi, eccezion fatta per gli ufficiali governativi. Leggi il resto

I Pima


I Pima (il cui vero nome è Akimel O’odham) sono gli indiani americani che abitano nella fetta di territorio compreso tra l’Arizona centrale e meridionale, negli Stati Uniti, e lo stato del Sonora in Messico.
Il nome Akimel O’odham significa “Popolo del fiume”, tali popolazioni sono strettamente collegate con i Tohono O’odham (che significa “popolo del deserto”, già noti col nome di Papago), e con gli Hia C-ed O’odham, e gli Sobaipuri, attualmente estinti.
Invece il termine “Pima” sempra significare la contrazione della frase “non so” o “non capisco” pronunciata ripetutamente nella loro lingua nei loro primi contatti con gli europei, probabilmente invece parlanti lo spagnolo. Leggi il resto

Il massacro di Wounded Knee

133° anniversario del massacro di Wounded Knee (29-12-1890 / 29-12-2023)

Una distesa di cadaveri in ogni direzione – clicca per INGRANDIRE
La notizia dell’uccisione di Toro Seduto si diffuse nelle grandi pianure con la velocità del lampo ed arrivò anche, com’era logico, fino alla banda di Sioux Minneconjou di Piede Grosso (Si Tanka, 1825-1890).
Giunse portata da alcuni Hunkpapa della banda di Toro Seduto in fuga dai soldati.
Appena il capo apprese la notizia, sentì a tal punto l’imminenza del pericolo che preferì decidere lo smantellamento del campo e la partenza della sua gente verso Pine Ridge, nella speranza di potersi mettere sotto la protezione di Nuvola Rossa. Leggi il resto

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