Guai nella Riserva di Camp Verde

A cura di Gian Carlo Benedetti

Il Ten. Col. (poi Generale di Brigata) George Crook, inviato in Arizona dal Presidente Grant su richiesta del Governatore Anson Safford per una campagna militare contro i razziatori Apache del Tonto Basin (1872-73) aveva ben chiare le idee sulla conduzione delle operazioni. Nessuna tregua ed ampio uso di Scouts indiani, gli unici in grado di scovare i rivoltosi nelle loro inaccessibili rancherie anche in inverno. Le formazioni combattenti, autorizzate con l’Ordine Generale nr, 10 del 21 Novembre 1871, indiani collaborazionisti che appartenevano alle stesse genti degli ostili il cui concetto di nazione si fermava però alla banda.
Aggregate alle pattuglie militari seminavano terrore fratricida nei resistenti allora definiti impropriamente “rinnegati”, costringendoli a consegnarsi nelle Riserve. Questi Scouts erano diretti dalle esperte guide bianche arruolate da Crook, tra cui Archie Mc Intosh, Dan Leary, Gus Spear, John “Jack Townsend”, Merejildo Grijalva, Mike Free, poi Tom Horn e soprattutto il migliore di tutti: Albert “Al” Sieber,
Sanguinosi successi dell’esercito, con stragi di donne e bambini, quali i massacri di Yavapais a Skeleton Cave (dicembre 1872) e di Tontos e Yavapais a Turret Peak (marzo 1873) ingrossarono le Riserve. L’astuto Generale aveva ben presente un altro problema. L’amministrazione delle Riserve era passata al Ministero dell’Interno sin dal 1849 e peggiorata con la creazione nel 1869 del corrotto “Board of Indian Commissioners”. Era alquanto deficitaria poiché, salvo rare eccezioni, si trattava di agenti civili supponenti e incapaci quando non addirittura impuniti corrotti e ladri delle magre risorse che affamavano i reclusi costretti a fuggire avviando un circolo vizioso.
Tenente W.S. Schuyler
Il 5 febbraio 1873 Crook, informale ed estremamente pratico, non badando al grado rivestito inviò ufficiali di sua fiducia per tenere sotto controllo le riserve Apache. Distaccò il promettente Secondo Tenente Walther W. Schuyler a Camp Verde insieme al capo degli scouts Al Sieber. Il Cap. William H. Brown fu inviato a Fort Apache ed il Primo. Ten. Jackob Almy nella Riserva di San Carlos ove fu ucciso nei disordini. Schuyler, nato a Ithaca (NY) in una prestigiosa famiglia, era coraggioso ed intelligente. Diplomato a West Point nel 1870 divenne uno dei subalterni favoriti da Crook e raggiunse poi il grado di generale nel 1911. A Camp Verde intanto era ammassato oltre un migliaio di nativi di varie tribù e bande, alcune divise da ataviche rivalità. Il 16 giugno la truppa del Ten, John Babcock attaccò una rancheria presso il Tonto Creek uccidendo 14 elementi e ferendone altri 5. Il timore per l’accresciuta insicurezza delle famiglie indusse molti ad arrendersi ed altri 160 apaches affluirono a Camp Verde e 40 a San Carlos.
L’estate del 1873 a Camp Verde fu laboriosa per i soliti dissapori tra i militari e l’Agente Indiano la cui categoria era ritenuta troppo accomodante con i nativi per eccessivo timore con la conseguente perdita di prestigio e metus. L’idea
dominante dei soldati era che “Un indiano… conosce due sole emozioni: paura od odio”.
A metà luglio uno scouting diretto da Schuyler ed Al Sieber catturò senza colpo ferire, sorprendendole nel sonno, molte famiglie riconducendole al campo. L’operazione costò al Tenente una lavata di capo da parte del Comandante che gli rimproverava di non aver ucciso in azione un solo ostile, evento ritenuto utile quale severo esempio di intimidazione. E meno male che Crook è, con ragione, noto per essere stato, oltre che il migliore, il più umano degli “indian fighters” militari!.
Arresosi da poco in Camp Verde stazionava anche il tosto capo Apache Tonto Del Shay (anche Del Che, DeLaCha) odiava i soldati che, oltre ad averlo ferito, gli avevano pure ucciso il fratello. Aveva fama di piantagrane e circolava voce che stesse tramando qualcosa. Lo stesso Crook si era recato al campo per ammansire i capi ma senza risultato. Verso la fine dell’estate ci si convinse dei cattivi propositi del capo sulla base di infondate voci di una fuga dal campo con mille seguaci. Si trattava verosimilmente di notizie artatamente diffuse dagli affaristi e politici del Ring tramite la stampa per fomentare la guerra, aumentare gli effettivi militari per lucrare sui rifornimenti ed alla fine scacciare gli indiani anche dalle anguste riserva per accaparrarsene le terre. Schuyler chiese per scritto il permesso per arrestare Del Shay, operazione che Crook autorizzò mettendo però in guardia il sottoposto, senza che ce ne fosse gran bisogno, sulle possibili conseguenze. I timori dell’esperto generale non erano infondati poiché se i militari avevano spie nel campo avversario anche Del Shay aveva le proprie.


Il Brg. Gen. George Crook (1828 – 1890) monta il suo mulo preferito “Apache” in una battuta di caccia sul Mogollon Rim scortato dai suoi fidi scouts Apache, Dutchy ed il capo White Mountains Al Ke Say.

Schuyler decise di non frapporre indugi ed attuare il piano durante la periodica conta dei presenti confidando che vi andassero tutti disarmati.
Ne mise a conoscenza solo l’interprete ed otto soldati scelti che dovevano supportarlo nell’arresto di altri sette irriducibili seguaci. Pulì, oliò e caricò con sedici colpi il suo Winchester personale che ripose in un angolo nella tenda. Gli indiani erano seduti in un grande cerchio per essere contati in uno spiazzo a molte miglia dall’Agenzìa. L’ufficiale si diresse con passo deciso e fermò davanti a Del Shay. Dopo un gelido silenzio ordinò all’interprete Antone di tradurre al capo, seppur con linguaggio involuto, che doveva considerarsi agli arresti. Aggiunse che il “vecchio vagabondo” sarebbe pure stato tradotto con i ferri alla prigione di Camp Verde per essere processato. Ad un suo cenno gli otto soldati come prestabilito si posero davanti ai seguaci da arrestare.
Udita l’intera traduzione il capo con un grugnito balzò in piedi e con decisione rispose che non era un prigioniero e non sarebbe andato a Camp Verde. La determinata risposta mandò fuori dei gangheri l’ufficiale che puntò la carabina sul naso dell’apache e, tacciandolo di dannato ladrone dopo averlo esortato a dire le sue ultime preghiere, scattò il grilletto. Nessun colpo partì. Ritenendolo una cilecca manovrò freneticamente la leva di armamento constatando che l’arma era scarica. Si scoprì poi che l’infedele interprete Antone non solo aveva preavvisato Del Shay del tranello ma aveva scaricato il Winchester lasciato
incustodito. I guerrieri della banda balzarono subito in piedi estraendo dalle coperte armi da fuoco e bianche ed accerchiarono i militari in pochi attimi. Le loro vite erano in grave pericolo e soltanto un miracolo poteva salvarle: l’imboscata, arte in cui gli Apache eccellevano, si era ritorta contro il suo stesso ingenuo organizzatore. Per fortuna intervenne inaspettatamente in difesa dei soldati il capo principale dei Mojaves, Mojave Charlie, con tutto il peso dei suoi 600 guerrieri.


Scout Apache di San Carlos

Senza il suo tempestivo intervento i bianchi sarebbero stati uccisi. In un tardo articolo storico pubblicato nel 1896, riportante le memorie del soldato John Duffy della Comp. K del V Cavalleria, uno degli accompagnatori di Shuyler, viene testualmente prodotto l’articolato discorso del capo Mojave:
“Giovani uomini della tribù dei Mojave ascoltate colui che è stato nemico ed amico degli uomini bianchi. Il Tenente Schuyler ed i suoi uomini sono qui per preservare la pace e tenerci indenni dalle mire degli uomini bianchi che vogliono impossessarsi della nostra terra. E’ qui per aiutarci nelle sue possibilità. Voi tutti conoscete Del Shay ed i Tontos, Sono ladri ed assassini e sarebbe meglio fossero tutti morti. Del Shay abbandona la riserva a suo piacimento e con i suoi giovani si reca nelle vallate dove vivono bianchi e ruba cavalli, bestiame e muli e, non pago, macella pure le loro donne ed i bambini. Poi ritorna all’agenzia per ricevere le razioni del governo, Dopo che le ha terminate parte di nuovo. Ha fatto questo per molti anni e si è convinto che i soldati hanno paura di lui. Il Tenente Schuyler ha ricevuto dal Gran Padre Bianco di Washington l’ordine di punire Del Shay per i suoi cattivi comportamenti. Egli arma i suoi giovani guerrieri con i fucili comprati da bianchi rinnegati ed ora minaccia persino di uccidere Schuyler e la sua piccola banda di soldati. Se permettiamo che ciò accada la vergogna ricadrà non solo su di lui ma anche su tutti noi. Tu, o Chetlepan (Eschetlepan) e tu, Havayuma degli Yumas, mettetevi dalla mia parte ed impedite altri spargimenti di sangue causati da quest’uomo”.
Seguirono altri discorsi a sostegno delle affermazioni di Mojave Charlie ed alla fine fu stabilito che Del Shay doveva tornare al campo come prigioniero per restare a disposizione del Tenente.


Cha Tle Pah (Cha Li Pun, Eschetlepan, Charlie Pan) leader dei Tonto Meridionali

Il giornale Prescott Miner giorni dopo riportò scarnamente l’episodio come un’altra malefatta degli infidi apaches senza dare il giusto merito al capo Mojave. Il resoconto del Duffy, pubblicato oltre vent’anni dai i fatti, appare intriso della retorica e propaganda dei bianchi. In quel delicato momento in cui tutti stavano per spararsi a vicenda pare logico non vi fosse tempo per sfoggiare doti di eloquenza di cui non difettavano i nativi ma, soprattutto, di auspicare lo sterminio dei Tontos da parte del capo Mojave che ne condivideva le cultura, il campo e le angherìe patite dai bianchi. Per di più stava chiedendo sostegno ad altri capi presenti pure Apache Tonto.
E’ da reputare che l’intervento di Mojave Charlie, condiviso dagli altri leaders presenti, non fosse dettato dalla volontà di salvare gli improvvidi “occhi bianchi” ma a scongiurare le sicure sanguinose rappresaglie che si sarebbero
abbattute su tutti i presenti senza distinzione tra colpevoli ed innocenti.
Del Shay fuggì dalla riserva con diciotto guerrieri e ventiquattro donne mettendo in allarme tutta la popolazione dell’Arizona visto che si era diffusa la solita esagerata, falsa ed interessata notizia di una fuga in massa di sanguinari ostili.
Il comportamento di Schuyler, che emise una taglia di 50 dollari sull’infedele Antone, è quanto meno deprecabile. Se la carabina fosse stata carica, come credeva, avrebbe ucciso sul posto il vecchio capo apparentemente disarmato, reo di avergli riposto per le rime. Si tratta del solito comportamento avventato di un irascibile giovane ufficiale come nel 1861 del parigardo George Bascom che dette inizio alle (inevitabili) trentennali Apache Wars e quello tenuto dal S. Ten. John L. Grattan nel 1854 nelle Grandi Pianure.
Solo il 18 settembre Schuyler con 15 soldati e 23 scouts di Sieber si pose all’inseguimento di Del Shay con razioni per 20 giorni. Circolava voce che si trovasse presso le Turret Mountains oppure l’East Fork del Verde e raggiunse dopo 30 miglia di marcia i pozzi di Mud Tanks. Inviò pattuglie in cerca di tracce con razioni di tre giorni e l’ordine di intercettare i fuggitivi ma non ingaggiare battaglia senza di lui. Una di nove scouts Apache Tonto condotta da Al Sieber e l’altra di undici, tra Yuma e Mojave, al comando del caporale Snook un imponente Apache Yuma di 33 anni. Il 23 il gruppo di Snook attaccò una piccola rancheria massacrandone i 14 abitanti, compresi donne e bambini, giustificandosi che era stato avvistato. Al ritorno il fortunato party aveva notato la presenza di un villaggio di almeno 60 apaches presso la Hardscrabble (o Polles) Mesa e Schuyler decise di avvicinarsi cautamente per la sorpresa. Al Sieber nel frattempo rientrato a mani vuote era febbricitante ma non volle desistere. Durante i due giorni del tortuoso avvicinamento quattro scouts Tonto ottennero di tornare all’agenzia dichiarandosi ammalati, in realtà per allertare i parenti dell’imminente pericolo.
Il campo infatti era stato abbandonato da poco.
Del Shay l’aveva scampata ma non per molto.


Albert “Al” Sieber (1843 – 1907) armato di Rifle Winchester mod. 1886, decisamente il miglior scout del Sud Ovest

L’uccisione del Ten. Jackob Almy avvenuta il 27 maggio 1873 nei tumulti nella Riserva di San Carlos, causati dall’ottusità dell’Agente Indiano Magg. C. Larrabee che si era rifiutato di aumentare le razioni, della quale furono incolpati Chan Deysi, Chunz e CoChiNai aveva ulteriormente esasperato i militari.
Fu avviata la c. d. campagna delle “Teste Mozzate” ponendo, in senso letterale, sul capo dei rivoltosi (anche se gli assassini materiali del giovane Ufficiale erano rimasti ignoti) inseriti in una lunga lista taglie che furono puntualmente riscosse dagli scouts apache e da Mike Free. “Prima mi portano le loro teste e più difficilmente avremo futuri guai dagli Apaches” confidò Crook a Schuyler. Del Shay fu ucciso il 19 luglio 1874 da una pattuglia del Tonto DeSaLin, divenuto esecutore dell’ambizioso ed inesperto nuovo agente di San Carlos John Clum. La sua testa fu portata a Ft. McDowell per la riscossione.
Tenente Jacob Almy
Per ironia del destino la taglia fu pagata due volte poichè anche gli scouts di Camp Verde avevano portato al Ten. Schuyler uno scalpo con tanto di orecchio attaccato, secondo un vecchio costume, attribuito allo stesso capo per l’orecchino di perla che ostentava.
Narra Crook nelle sue memorie con macabro umorismo; “Quando visitai la
Riserva di Verde mi convinsero che qui avevano portato la testa (di Del Shay) e quando mi recai a San Carlos mi esibirono la sua testa. Ritenni che i due gruppi di scouts avessero proficuamente operato e, dopo aver precisato che non avrei ammesso una terza testa, ordinai di pagarli entrambi”.

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