La versione “accorciata” del revolver Remington 1875


Il revolver Remington 1875 accorciato
C’è qualcosa di evocativo in quell’uomo con il vecchio abito di pelle di daino, con un classico cappello e lo sguardo fisso davanti a sé e tale sensazione è rafforzata dalla presenza, in una mano, di una pistola Remington del 1875. Quella pistola era fedele compagna di tanti cowboys, uomini di legge e avventurieri del West, ma non era una Remington qualunque, bensì la rara versione “accorciata”.
Nella stagione 1875-1876 l’America si preparava a festeggiare il primo secolo della sua indipendenza, e il Paese ribolliva di energie e ambizioni. Leggi il resto

Le armi corte nell’epopea del west

A cura di Nino Polimeni

L’influenza della cultura americana nel secondo dopoguerra ha fatto sì che anche in Italia si sia conosciuta la storia del west. Sotto quella spinta “a stelle e strisce”, ha anche inizio una prolifica produzione di fumetti ed una massiccia importazione di film ambientati nei suggestivi paesaggi dell’Ovest americano (grandi produzioni, ma anche molti “B” movies), dove eroi senza macchia e senza paura scorazzano per la prateria in groppa ai loro fedeli cavalli e con le loro infallibili Colt fanno trionfare la legge e la legalità. Leggi il resto

I revolver basculanti del west

A cura di Gian Carlo Benedetti

Sopra, l’interessante arma di Moore era una “open top” (castello aperto)
Il primo revolver basculante (swing out) in USA fu prodotto per la Confederazione dalla  Moore’s Patent Firearm Co. dal 1861 al 1863 in calibro 32 Rimfire a 7 colpi. Il progetto era del prolifico inventore Daniel Moore. Naturalmente si scontrava col brevetto Rollin White sulla foratura del tamburo, e quindi retrocarica, ma il Sud aveva ben altri problemi che la causa legale!
Sin 1866 il grande, ma purtroppo poco noto progettista passato poi alla Colt, William Mason, che allora lavorava alla Remington, brevettò un revolver a tamburo basculante (swing out) con estrattore a stella,  simile a quelli moderni che la ditta però usò solo su alcune conversioni anni e anni dopo. Leggi il resto

Il fucile Winchester 1897 a pompa

A cura di Gian Carlo Benedetti

Il primo fucile a canna liscia con funzionamento a pompa o “slide action” prodotto dalla Winchester fu il Modello 1893, ennesimo parto del grande inventore John Moses Browning (Brev. Nr, 441.390 del 25 Novembre 1890). In verità non fu il primo fucile del genere a comparire nel mercato nordamericano poiché esisteva sin dal 4 aprile 1882 il brevetto nr. 255894 rilasciato al noto Cristopher M. Spencer ed a Sylvester H. Roper. Si trattava dello Spencer-Roper Mod. 1882 offerto nei calibri 12 e 10 con cartucce a polvere nera poi migliorato nel Mod. 1886. Leggi il resto

I fucili Winchester, conquistatori del west

A cura di Gaetano Della Pepa. Note finali di Mario Raciti.

Del Winchester 73 un famoso esperto di armi, il capitano E. C. Crossman nel 1920 scriveva: “La carabina che… ha ucciso più selvaggina ed Indiani e più soldati degli Stati Uniti quando gli Indiani scoprirono i suoi pregi”. E’ noto che la verità fu piuttosto diversa: le carabine a leva della Winchester solo eccezionalmente comparvero nelle mani delle truppe di stanza sulle frontiere degli Stati Uniti, la strage dei bisonti che ridusse i Nativi alla fame fu operata dagli Sharps e nelle mani dei Sioux a Little Big Horn non c’erano dei modelli 1873 ma dei modelli 1866. Leggi il resto

Il tomahawk, la scure di guerra degli indiani


Un guerriero con un tomahawk e la sua vittima
Il Tomahawk, strumento di offesa per eccellenza insieme ad arco e frecce al tempo dei primi scontri tra bianchi e indiani (e anche prima, nell’uso quotidiano delle varie tribù), è la scure da combattimento dei Nativi Americani. In verità fu utilizzata per lungissimo tempo anche dai coloni Europei poichè aveva numerosi pregi e, tra questi, vi era che si prestava anche ad essere lanciata. Leggi il resto

I Rangers del Capitano Jack Hays contro i Comanches a Walker’s Creek

A cura di Gualtiero Fabbri, con la collaborazione di Giuseppe Santini

I Rangers di Hays durante la battaglia
Sul tamburo dei grossi revolver Walker e Dragoon della Colt è “rullato” lo svolgersi del combattimento sostenuto l’8 giugno 1844 dal Capitano Hays, e quattordici Texas ranger sotto il suo comando, contro un’ottantina di nativi Comanches,. Una battaglia che i Texas Ranger, così si dice, vinsero grazie ai nuovi revolver Paterson ricevuti in dotazione.
La battaglia di Walker’s Creek, questo è il nome col quale fu da allora ricordata, divenne un importante punto di svolta nella lunga lotta svoltasi tra gli indiani e i Texas Ranger. Leggi il resto

Feriti da una freccia

A cura di Maurizio Biagini

Avvelenata o no, essere infilzato da una freccia indiana era un affare serio. Se anche la freccia non ledeva un organo vitale, c’erano molte complicazioni che potevano insorgere, come le infezioni e la cancrena (la penicillina era ancora molto in là dall’essere scoperta) o le emorragie. Inoltre se la freccia non veniva estratta immediatamente dalla ferita, potevano insorgere conseguenze anche mortali. A contatto con il sangue i tendini usati per legare la punta all’asta tendevano a gonfiarsi e a tendersi, e se i tempi di estrazione erano troppo lunghi la punta resa scivolosa sarebbe rimasta nella ferita. Leggi il resto

Le armi da fuoco che hanno conquistato il west

A cura di Mario Raciti

Armi del west – clicca per INGRANDIREI
l West, lo sappiamo, fu conquistato principalmente con il sudore, la forza, il coraggio, il lavoro e la pazienza di migliaia e migliaia di pionieri, agricoltori, cercatori d’oro e cowboy che vi si riversarono, e nel giro di poco meno di un secolo lo trasformarono nel futuro dell’America, che a quell’epoca si basava essenzialmente sulle industrie, l’economia e la politica dell’Est. Leggi il resto

Archi e frecce

A cura di Maurizio Biagini

Per tutte le popolazioni native del nord America, archi e frecce hanno rappresentato per secoli indispensabili strumenti per la caccia e la guerra. L’invasione degli europei, le guerre coloniali e quella di indipendenza diffusero le armi da fuoco rapidamente anche tra le tribù indiane, spesso coinvolte in questi conflitti, ma ciò nonostante, archi e frecce non furono mai abbandonati, e furono uno dei simboli della disperata resistenza all’uomo bianco, protrattasi fino alla fine del XIX secolo. Leggi il resto

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