Gli Apache Tonto (Dilzhé’é)
A cura di Gianni Albertoli
La Verde Valley ha una lunga tradizione storica dovuta a tutto un susseguirsi di cambiamenti culturali ed anche continuità per vari gruppi indigeni. Il territorio, nonostante quello che possiamo pensare, era ricco di selvaggina e piante vegetali tanto amate dagli indiani dell’area, senza dimenticare la grande abbondanza di acqua. Questo territorio avrebbe dato a gruppi nativi la base per la loro sussistenza, fra questi vi erano popolazioni che lo consideravano la loro terra originaria. Erano questi gli indiani Yavapai, una popolazione tradizionalmente semi-nomadica di cacciatori-raccoglitori che migravano stagionalmente alla ricerca di cibo. Leggi il resto
Nelle terre dei Tutelo
A cura di Gianni Albertoli
Su questi indiani Tutelo, l’Horatio Hale è sicuramente un grande esperto e profondo conoscitore dei gruppi Siouan orientali. Nel 1671 una spedizione esplorativa, guidata dal capitano Batt, lasciava la “Apomatoch town”, sul James River, per penetrare a fondo nelle aspre montagne del West Virginia dove avrebbero scoperto la “Tolera town”, sita presso “una ricca palude su un affluente del fiume Roanoke”. Era chiaramente un errore, la “Tolera town” era indiscutibilmente la “Totera town”. Comunque, gli inglesi avevano attraversato le terre degli indiani “Sapong” (Saponi), trovandovi un insediamento a ovest di Apomatoch e ad un centinaio di miglia a est di “Toleras”. Leggi il resto
Cochise, un grande guerriero e capo Apache
A cura di Sergio Mura
Il grande Cochise
Cochise, il cui nome in lingua apache era “Cheis” o “Chis”, è stato uno dei più notevoli e importanti capi della tribù indiana dei Chiricahua (Apache). Cochise è vissuto nel XIX secolo nella regione dell’Arizona e del Nuovo Messico. Pochi dettagli sulla sua infanzia sono noti, ma si ritiene che sia nato intorno al 1810 nella zona dove oggi sorge la città di Arizona City. Secondo la tradizione, Cochise faceva parte del clan di Noch-ay-del-klinne, il cui nome significa “Quelli che tornano a casa”. Il padre di Cochise, chiamato Nachis, era anch’egli un capo e guerriero, mentre sua madre era un’apache del clan dei Dos-teh-seh. Leggi il resto
Il raid di sangue dei Kiowa
A cura di Renato Ruggeri
Razziatori Kiowa in azione
Subito dopo la conferenza di Fort Sill – svoltasi nell’ottobre del 1873 – in cui gli indiani avevano promesso in intraprendere la via dell’uomo bianco e cessare le razzie, in cambio della liberazione di Satanta e Big Tree, una banda di Kiowas e Comanches se ne andò a sud in cerca di scalpi e cavalli.
I Kiowas erano comandati da Pago-to-goodle (Uomo Giovane), un valoroso guerriero.
Gli altri componenti della spedizione di guerra erano alcuni tra i giovani più coraggiosi della tribù, tutti ondè, l’aristocrazia dei Kiowas. Leggi il resto
I Mescalero
A cura di Paolo Brizzi
Guerriero Mescalero
I Mescalero sono una tribù di lingua Apache del Sudovest americano, delle pianure meridionali e del Messico settentrionale.
Il confine occidentale del loro territorio era il Rio Grande e, sebbene tutti i loro insediamenti fossero collocati a ovest del fiume Pecos, le cacce al bisonte o all’antilope, la ricerca di sale e cavalli, le incursioni di guerra sovente li portavano a spingersi molto più ad est.
A Nord il loro ” confine” era il 34° latitudine nord, ma si spingevano oltre per viaggi “commerciali”.
A sud il loro dominio si estendeva nel Texas nord-occidentale e nelle parti settentrionali degli stati messicani di Chihuahua e Coahuila. L’area dove vivevano è montuosa con picchi che raggiungono i 3600 mt. di altitudine, separati da valli e pianori. Leggi il resto
Il linguaggio dei segni e altri sistemi di comunicazione nelle grandi pianure
A cura di Gian Carlo Benedetti, da un libro di Jacob P. Dunn del 1886
Un esempio di comunicazione con i segni
Nonostante i frequenti contatti tra le tribù delle grandi pianure, suggellati anche da alleanze come quelle tra Sioux, Cheyenne ed Arapaho, ogni gruppo era geloso della propria lingua e raramente imparava il linguaggio degli altri. Il loro universale mezzo di comunicazione era il linguaggio dei segni, portato dagli indiani ad un livello rimarchevole. La peculiarità di tale linguaggio è probabilmente dovuta alla lingua degli Arapahoes, dura e gutturale quindi molto difficile da comprendere e parlare. Leggi il resto
Le abitazioni degli indiani
I tepee
Chi tra noi dovesse essere interpellato in merito alla conoscenza di un tipo di abitazione dei nativi americani invariabilmente finirebbe per rispondere indicando il “tepee”, ovvero quella tenda conica composta da una struttura di pali di legno sulla quale si adagiava una copertura di pelli di bisonte.
Questa era la “casa” degli indiani delle pianure, quei nomadi che trascorrevano la propria vita migrando al seguito dell’animale da cui dipendeva la propria vita: il bisonte. Leggi il resto
Ho combattuto con Black Horse
A cura di Marco Aurilio
Black Horse (seduto a destra nella foto) con altri Navajo
Trading post di Blue Clay Point, nordest Arizona, un uomo bianco (Richard Van Valkenburgh) è seduto con il suo interprete Jerry davanti ad un vecchio navajo chiamato Hastin Tsosi, che in cambio di cibo e sigarette è lieto di raccontare storie e tradizioni da lui conosciute. Il racconto inizia al crepuscolo con storie di mitologia indiana, sulla creazione del mondo per poi passare alle battaglia con i messicani. Leggi il resto
Le guerre indiane del Texas
Il Texas, inteso all’inizio della storia che stiamo per presentarvi come zona geografica, è sempre stato un luogo di tensioni estreme. Nelle cose della natura, ma naturalmente anche neli rapporti tra popoli.
Fin dagli anni ’50 del XVIII secolo i nativi delle grandi pianure arrivarono in Texas e gli scontri con i nuovi arrivati, i coloni europei, non tardarono a svilupparsi. Un gran numero di anglo-americani raggiunsero il Texas intorno al terzo decennio del XIX secolo e da quel momento, per circa cinquant’anni, cominciò una serie di confronti armati che videro opposti principalmente i Texani e i Comanche. Leggi il resto
Le Noël Huron (Canto di Natale degli Huron)
A cura di Anna Maria Paoluzzi
Natale tra gli Huron
Quest’inno fu scritto nel 1643 dal gesuita Jean de Brébeuf per la comunità di Huron da lui e altri convertita al cristianesimo.
Brébeuf, che visse tra gli Huron (Wyandot) tra il 1625-1629 e il 1634-49, morì ucciso, assieme al confratello Gabriel Lallemant, dagli Irochesi che avevano attaccato un villaggio Huron e la vicina missione di St. Ignace.
La traduzione italiana è stata condotta sulla versione inglese del linguista John Steckley (Teondecheron),più aderente all’originale Huron della notissima “Twas In The Moon of Winter Time” di Middleton.
In fondo all’articolo trovate un piccolo video in cui è possibile ascoltare dalla voce degli Huron questo Canto di Natale. Leggi il resto