Il Generale William T. Sherman, dalla guerra civile alle guerre indiane

A cura di Sergio Mura

Il Generale Sherman
William Tecumseh Sherman nacque l’8 febbraio 1820 a Lancaster, nell’Ohio, in una famiglia numerosa di origini inglesi e scozzesi. Alla morte del padre, quando William aveva solo nove anni, fu affidato a Thomas Ewing, senatore degli Stati Uniti e futuro Segretario degli Interni, che gli garantì un’educazione solida e lo introdusse nei circoli politici e militari dell’epoca. Grazie all’influenza dello zio fu ammesso all’Accademia Militare di West Point, dove si diplomò nel 1840 con buoni risultati, distinguendosi non tanto per la disciplina quanto per l’intelligenza e le qualità logistiche. Leggi il resto

La battaglia di Wilmington

A cura di Angelo D’Ambra

La battaglia di Wilmington chiuse l’ultimo grande porto degli Stati Confederati sulla costa atlantica, completando il blocco dell’Unione. Cadde nelle mani delle truppe nordiste quando queste superarono gli sbarramenti lungo il fiume Cape Fear, tra l’11 e il 22 febbraio 1865, mentre il generale Braxton Bragg dava tutto alle fiamme per impedire che l’Unione si impossessasse d’ogni bene. La serie di scontri che si ebbero in quei giorni è indicata come battaglia di Wilmington. Leggi il resto

Il massacro di Shelton Laurel

A cura di Angelo D’Ambra


Il 19 gennaio del 1863 si consumò l’orribile massacro di 13 presunti sostenitori dell’Unione. Elison King, Jo Woods, Will Shelton, Aronnata Shelton, James Shelton, James Shelton, David Shelton, James Madcap, Rod Shelton, David Shelton Joseph Cleandon, Helen Moore e Wade Moore furono fucilati nella Shelton Laurel Valley nella contea di Madison, Carolina del Nord da parte di un reggimento confederato guidato dal tenente colonnello James A. Keith, deciso a vendicarsi del sacco della cittadina di Marshall. Leggi il resto

La Battaglia di Brice’s Crossroads

A cura di Angelo D’Ambra

Un quadro che illustra la battaglia
Venerdì 10 giugno 1864. Una spedizione nordista partita da Memphis, in Tennessee, con 4.800 fanti e 3.300 cavalieri, sotto il comando del generale di brigata Samuel D. Sturgis, fu sconfitta da una forza confederata di circa 2.000 cavalieri, sotto il comando del maggiore generale Nathan Bedford Forrest. Fu una sconfitta vergognosa per il Nord. Forrest inflisse perdite pesantissime, catturò più di 1.600 prigionieri di guerra, 18 pezzi di artiglieria e quasi 200 carri pieni di armi e rifornimenti. Una volta raggiunto Memphis, Sturgis chiese di essere sollevato dal suo comando. Leggi il resto

Le Nancy Harts

A cura di Angelo D’Ambra

Le Nancy Harts in azione
Una milizia totalmente femminile, costituita da quaranta donne di LaGrange, in Georgia, era pronta a scendere in guerra. Il ruolo delle donne, si sa, nel corso della Guerra Civile, si ascrive in massima parte all’infermeria. Non mancarono vere e proprie spie attive in segrete e avventurose azioni di intelligence, ma che qualcuna si fosse preparata per combattere è singolare. La curiosa storia di quelle che presero il nome di Nancy Harts ebbe origine nel 1861, mentre gli uomini di LaGrange si affrettavano ad arruolarsi. Leggi il resto

La Battaglia di Mobile Bay

A cura di Angelo D’Ambra

La battaglia sulla baia
La battaglia della Baia di Mobile, avvenuta nell’agosto 1864, fu l’ultimo grande scontro navale della guerra civile. Le operazioni iniziarono il 2 agosto 1864 e durarono fino al 23 agosto.
La città di Mobile era un centro ferroviario e portuale di enorme importanza strategica. Una tripla linea di trincee la difendeva dagli attacchi di terra, rendendo impensabile qualsiasi iniziativa delle fanterie e il suo porto era uno dei meglio difesi del Sud: l’ingresso principale era fiancheggiato da due imponenti fortificazioni, difese da massicce batterie di artiglieria, ovvero Fort Morgan, a Mobile Point, con quarantasette cannoni, e Fort Gaines, sull’isola di Dauphin, con sedici cannoni. Leggi il resto

La battaglia di Cedar Mountain

A cura di Angelo D’Ambra

Nel 1862 il presidente Abraham Lincoln, provocato dagli oppositori e incalzato dalla stampa che alimentava il malcontento dell’opinione pubblica per la lentezza dell’Army of the Potomac di George McClellan, impegnò il suo esercito nel tentativo di aprire un secondo fronte su Richmond. Il 26 giugno autorizzò la costituzione dell’U.S. Army of Virginia e lo pose sotto il comando del generale John Pope. Pope avrebbe dovuto esercitare ulteriore pressione su Richmond, avanzando da ovest, tuttavia quanto pianificato ebbe degli intoppi: mentre l’U.S. Army of Virginia si muoveva contro Gordonville, in Virginia, nodo ferroviario di vitale importanza per lo spostamento e i rifornimenti delle truppe della Confederazione, il generale sudista Robert E. Lee, alleggerito dopo la sconfitta di McClellan nelle battaglie dei Sette Giorni, divise le sue forze e inviò l’Army of the Valley del generale Stonewall Jackson contro Pope. Leggi il resto

12 aprile 1861: lo scoppio della Guerra Civile americana


La Guerra Civile Americana
L’alba del 12 aprile 1861 si levò come tante altre su Charleston, in South Carolina. Ma quello che sarebbe successo in quelle ore avrebbe cambiato per sempre il destino degli Stati Uniti d’America.
Alle 4:30 del mattino, un lampo improvviso squarciò il cielo sopra il Forte Sumter, seguito da un tuono secco e potente. Il primo colpo, sparato dalle batterie confederate, era appena stato tirato. Nella quiete della baia, la guerra civile americana — la più sanguinosa della storia degli Stati Uniti — era ufficialmente cominciata. Leggi il resto

Un grido: arrivano i Cherokee!

A cura di Pietro Costantini

“The Cherokee are coming!”
I Cherokee usano riferirsi a sé stessi come Tsalagi o Aniyunwiya, che significa “Primo Popolo”. Vi sono molte teorie, sebbene nessuna provata, sull’origine del nome “Cherokee”. Potrebbe derivare dalla parola Choctaw Cha-la-kee, che significa “coloro che vivono sulle montagne”, oppure da Chi-luk-ik-bi (“quelli che vivono nel paese delle grotte”). La prima parola spagnola per riferirsi a loro fu Tchalaquei. Un’altra teoria è che Cherokee derivi da una parola dei Lower Creek, Cilò-kki, che designa qualcuno che parli un’altra lingua. La derivazione più comune, in ogni caso, è l’anglicizzazione del nome che danno a sé stessi nella loro lingua, cioè Tsalagi. Leggi il resto

Kit Carson, dalla California alla guerra civile

A cura di Matteo Pastore

Da quando Kit Carson aveva lasciato le montagne nel 1841, dopo il crollo del commercio di pellicce, aveva accompagnato due volte l’esploratore dell’esercito, John C. Fremont, verso ovest. I rapporti di Fremont su queste spedizioni, parzialmente scritti dalla moglie, Jessie Benton Fremont, divennero estremamente popolari, trasformando Fremont e Carson in celebrità. Carson, tuttavia, era più preoccupato per la sua nuova vita.
Nel 1843, sposò Maria Josefa Jaramillo a Taos, New Mexico, e iniziò coltivare la terra sul Little Cimarron. Leggi il resto

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