Cheyenne, il popolo eletto
Il grande e famoso popolo dei nativi Cheyenne è una popolazione indiana dell’area delle Grandi Pianure, situate nell’America Settentrionale. La Nazione Cheyenne si compone di due tribù unite, quella dei Só’taa’e (conosciuti come Sutai) e dei Tsé-tsêhéstâhese (al singolare: Tsêhéstáno; conosciuti come Tsitsistas). La popolazione totale, composta di 6.591 individui, si ritrova oggi nei 2 stati federali statunitensi dell’Oklahoma e del Montana. Leggi il resto
Battaglia al Warbonnet Creek
A cura di Isabella Squillari
Buffalo Bill solleva il copricapo di Yellow Hand
All’inizio del luglio 1876, i soldati del 5° Cavalleria del colonnello Wesley Merritt, stanchi e disperati, maledicevano il caldo, la polvere e la loro sfortuna. Per un mese avevano camminato attraverso i deserti del Wyoming e del Nebraska, sopravvivendo con gallette dure e acqua torbida, alla ricerca continua degli Indiani ostili che pare fossero confluiti a nord come un’orda assetata di sangue, desiderosi di unirsi ai Sioux e agli Cheyenne sotto la guida di un grande uomo di medicina chiamato Toro Seduto. Il 5° non trovò Indiani, e certamente nemmeno la gloria, soltanto una successione senza fine di terrapieni sabbiosi e spinosi arbusti di artemisia. Leggi il resto
Popoli guerrieri
I continui spostamenti dei gruppi di indiani nomadi, specialmente dopo la “scoperta del cavallo” causavano frequenti scontri tra le diverse nazioni.
I Sioux, ad esempio, attraversavano spesso i territori di caccia dei Pawnee o dei Crow, e da ciò ne derivava una continua lotta. L’Indiano, di norma, non era ostile se non provocato.
Tra le varie nazioni però non esisteva un rapporto pacifico in quanto la condizione naturale era quella conflittuale. La guerra, come la caccia, era un mezzo per procurarsi onore e prestigio in seno alla tribù.
Le spedizioni venivano organizzate da una o più persone che ricercavano il successo, per acquistare o aumentare il loro valore. Leggi il resto
Cheyenne il popolo guerriero
A cura di Sergio Mura
La bella copertina del libro
Il popolo Cheyenne, indomito, fiero e guerriero merita un libro interamente italiano dedicato a lui. Ed ora abbiamo questo capolavoro, l’ennesimo di Domenico Rizzi, che riempie uno spazio lasciato quasi vuoto per chissà quale combinazione. Infatti, se si fa una ricerca tra i libri in lingua italiana in cui si parli di Cheyenne, risulta davvero poca roba.
La cosa che ci riempie di soddisfazione non è solo vedere e poter leggere un libro ben fatto sui Cheyenne, ma anche un discreto balenottero, ricco di capitoli e di note, tutto scritto con una prosa degna di nota e senza sbavature, capace di portarci in mezzo agli eventi fin quasi a guardarli dal vivo con i nostri occhi di appassionati di storia del west. Leggi il resto
La Guerra delle Black Hills del 1876-1877
A cura di Massimo Bencivenga
Con la Grande Guerra Sioux del 1876, nota anche come guerra per le Black Hills, si va ad intendere una serie di battaglie e negoziazioni occorse tra il 1876 ed il 1877 che coinvolsero i Sioux Lakota e i Cheyenne settentrionali contro gli Stati Uniti d’America.
Da quelle parti, una prima guerra tra Governo e Nativi si era già conclusa con il trattato di Fort Laramie (1868) che trasformò una parte del territorio Lakota in grande riserva Sioux, istituendo altresì un ampio “territorio non ceduto” in Wyoming e Montana, il Powder River Country, come territorio di caccia Cheyenne e Lakota, con restrizioni d’accesso a tutti i non nativi, eccezion fatta per gli ufficiali governativi. Leggi il resto
La battaglia del fiume Little Big horn – 25 giugno 1876
A cura di Sergio Mura
La fase finale della battaglia di Little Bighorn
Il 25 giugno del 1876, nei pressi e lungo il fiume Little Bighorn, nel territorio statunitense del Montana, si svolse quella che è probabilmente la più conosciuta, studiata e famosa battaglia combattuta tra l’esercito degli Stati Uniti e una coalizione di indiani Sioux, Cheyenne e Arapaho. Essa va inserita nel contesto drammatico e più generale delle Guerre indiane, combattute a partire dal Settecento e fin tutto l’Ottocento tra i nativi americani e i coloni prima e successivamente tra i nativi americani e l’esercito statunitense poi. Leggi il resto
Il trattato di Fort Laramie del 1851
La pittura che ricorda il Trattato di Fort Laramie del 1851 – clicca per INGRANDIRE
Se Fort Laramie è diventato famoso in maniera imperitura nella storia del vecchio west, non è propriamente per l’avanzata dei bianchi nelle terre indiane in sé e per sé che quel forte in qualche modo provvedeva a garantire, ma specialmente per i due importantissimi trattati che in esso vennero discussi e firmati. Ci sarebbe moltissimo da discutere sul sistema dei trattati, su quell’orribile modalità che non accettava che gli indiani in cuor loro sapessero di non poter negoziare a nome di tutti e tantomeno intorno a questioni vitali come la cessione di diritti vantati sulle loro terre… Leggi il resto
La battaglia e il massacro del fiume Washita (27 Novembre 1868)
A cura di Sergio Mura e Giuseppe Santini
Arrivò infine il tempo in cui i pionieri iniziarono a desiderare le terre popolate dagli indiani. Le desiderarono talmente tanto che le prime scintille di guerra scatenarono un incendio le cui conseguenze apparvero immediatamente incalcolabili.
Fatti e fatterelli si susseguirono accrescendo la diffidenza tra i due popoli, le recriminazioni, le lagnanze, al punto che il Governo Americano decise di indire una delle tante conferenze di pace che nella zona delle Grandi Pianure si alternavano periodicamente senza riscuotere grandi consensi, né grandi risultati.
Nell’ottobre del 1867 gli indiani si incontrarono con i commissari governativi, prima a Fort Laramie e poi a Medicine Lodge Creek, per discutere dell’assetto da dare alle terre reclamate a gran voce dai bianchi ma difese con archi e frecce dagli indiani. Leggi il resto
“Se ci ami, salvaci!” (Clara Blinn, prigioniera dei Cheyenne)
A cura di Sergio Mura
Alla frontiera era facile sentir dire “un destino peggiore della morte” da qualcuno che intendeva riferirsi a quello di una qualunque donna che fosse finita prigioniera degli indiani. Negli anni della conquista del west si rischiava di essere catturati da qualche banda di indiani e non era una novità. Eventi del genere accadevano da almeno 300 anni, almeno da quel lontanissimo 1580 in cui un colono sparì in quella che oggi è il North Carolina. Leggi il resto
Il massacro del fiume Sand Creek (29-11-1864)
L’attacco al Sand Creek
Mentre ad est le truppe americane si combattevano in una guerra fratricida, ad ovest nell’estate del 1864 il governo ordinò alle tribù di insediarsi nei dintorni di Fort Lyon, nel Colorado. Vuoi perchè alcuni gruppi non vennero a conoscenza dell’ingiunzione, vuoi perchè altri gruppi non si fidavano certo dei bianchi e vuoi, infine, perchè molti non intendevano obbedire alle ingiunzioni dei soldati, sta di fatto che gli indiani restarono prevalentemente dove si trovavano, senza preoccuparsi troppo. Perciò il colonnello Chivington organizzò il 3° Reggimento dei Volontari del Colorado, uomini senza troppi scrupoli reclutati per cento giorni soltanto, col compito di massacrare quanti più indiani possibile, rifacendosi ad un proclama di quell’anno del governatore di quel Territorio, Evans, che esortava la popolazione a cacciare ed eliminare il numero maggiore di Nativi. Leggi il resto