I cannoni di Lee

A cura di Angelo D’Ambra

Artiglieri della Confederazione
Quando scoppiò la guerra, le tecnologie militari e quelle di supporto all’artiglieria si erano da poco evolute. Così, nonostante fosse nota la canna rigata, erano ancora in uso e furono ancora prodotte molte armi a canna liscia. L’Army of Norther Virginia, l’esercito confederato meglio organizzato ed equipaggiato, usufruì di un notevole parco di artiglierie.

I cannoni lisci
L’artiglieria da campo a canna liscia dell’epoca annoverava cannoni (guns) e obici (howitzers).
I modelli di cannone in dotazione dell’Army of Norther Virginia furono il 6-pounder field gun, cannone liscio da 6 libbre ad avancarica, e l’M1857 12-pounder “Napoleon”, cannone liscio in bronzo, peso 1,227 libbre, proiettili di 12.3 libbre, portata 1,619 iarde.
Il cannone da sei libre era progettato per sparare proiettili ad alta velocità su traiettorie basse verso bersagli all’aperto. Questi cannoni risalivano in gran parte alla guerra tra Stati Uniti e Messico (M1841) e furono sostituiti non appena furono disponibili armi più moderne e non ne furono fabbricate più dopo il 1862. Lee li inviò a Tredegar perché fossero fusi come “napoleon”, inaugurando questa produzione che dal gennaio del 1864 abbandonò il bronzo per passare al ferro. Di napoleon ci furono almeno sei varianti prodotte negli stati confederati, alcuni a muso dritto, altri a muso rigonfio.


Army of Norther Virginia

Per quanto concerne gli obici, il calibro più usato nella guerra civile fu il 12 libbre, più rari furono gli obici da 24 che risultano usati nell’Army of Northern Virginia dal Woolfolk’s Batteries (due batterie da 4 pezzi ciascuna). Il modello predominante fu l’M1841 – 12-pounder howitzer. Quest’obice era a canna corta, ottimo per sparare proiettili esplosivi con una traiettoria alta, ma anche per proiettili e bombe sferiche, su una distanza più breve rispetto ai cannoni.
I proiettili erano di diverso tipo. C’erano le “cannonballs”, le sfere solide spesso venivano usati per colpire fortificazioni e batterie nemiche, e c’erano i “case shots”, involucri pieni di schegge di metallo usati contro i soldati, soprattutto contro le formazioni in avvicinamento. I “case shots” esplodevano a mezz’aria, spargendo le schegge su un ampio raggio e dunque avevano un impatto antiuomo devastante. Quando il nemico si avvicinava, gli artiglieri passavano al “canister” o alla “grapeshot”. Si caricava il cannone con un contenitore, delle dimensioni di una lattina di caffè, che era pieno di piccole palline di metallo. La lattina, una volta sparata, si apriva spargendo a ventaglio il suo contenuto, come avrebbe fatto una specie di fucile gigante.

I cannoni rigati
Possiamo dire che il cannone rigato negli anni della civil war fu a tutti gli effetti un’arma sperimentale. La sua potenza e la sua precisione erano ancora sconosciute. Fu testato in diverse circostanze e con esiti altalenanti. Le sue prove sui campi di battaglia crearono entusiasmi e perplessità.
I due modelli in voga furono il Parrott e il 3-inch Wrought Iron Rifle.
Il Parrott fu ideato da Robert P. Parrott, presso la West Point Foundry. Era un cannone unionista costituito dalla combinazione di ghisa e ferro battuto. Attraverso un processo di lavorazione innovativo la ghisa veniva saldata in un unico pezzo con una fascia di ferro battuto sulla culatta. Il parrot poteva essere da 10 e 20 libbre. Quello da 20 libbre era il cannone da campo più grande in uso, con la sola canna che pesava oltre 1.800 libbre. I parrot però mostrarono scarsa resistenza, erano assai fragili e poco sicuri. Certe pecche non erano ammesse perché potevano generare tremende deflagrazioni e danni irreparabili.


Il cannone Parrott

Si registrarono, infatti, numerosi casi di esplosione e i parrot furono poco amati dai confederati.
Unionista era pure l’3-inch Wrought Iron Rifle. Fu l’esito delle ricerche dell’Army Ordnance Board su un progetto brevettato da John Griffen nel 1855 per un cannone in ferro battuto con un alesaggio di 3 pollici. Strisce di ferro battuto venivano adagiate su un mandrino, saldate in un unico pezzo e lavorate fino al contorno finale. L’arma venne prodotta dalla Phoenix Iron Works di Phoenixville, Pennsylvania, con alcune modifiche progettuali. Furono pure apportati successivi miglioramenti e si arrivò al modello rigato ad avancarica in ferro battuto che fu ampiamente utilizzato nelle unità di artiglieria. Sparava proiettili da 4,3 kg (9,5 libbre) a una distanza di 1.830 iarde (1.670 m) ad un’altitudine di 5°.
Gli Stati Confederati d’America, però, non disponevano della tecnologia per produrre armi così e si adattarono ad impiegare quelle sottratte al nemico.

I cannoni rubati
Un prospetto dei cannoni catturati dai confederati nei forti dell’Unione all’inizio della guerra, non esiste. Si pensa che il totale superò le 20 bocche da fuoco. Numerosi altri furono depredati sui campi di battaglia.
L’esercito della Virginia del Nord fu quello che riuscì a sottrarre più cannoni al nemico nel corso del conflitto. Nella prima metà del 1861, a cominciare dalla prima battaglia di Bull Run, ne catturò ventisette, circa quaranta entro la fine dell’anno, cinquantadue l’anno dopo. Durante la battaglia di Harpers Ferry, combattutasi tra il 12 e il 15 settembre 1862, le forze di Robert E. Lee catturarono settantatré cannoni.
Nella battaglia di Antietam del 17 settembre 1862, il numero di fucili d’artiglieria da 3-inch Wrought Iron Rifle utilizzati dall’esercito dell’Unione era di ottantuno su un totale di trecentouno pezzi di artiglieria; l’esercito confederato ne impiegò quarantadue su un totale di duecentoquarantuno e questi quarantadue erano tutti stati catturati in altre battaglie. Ancora ricordiamo i ventotto cannoni, quasi tutti rigati, sottratti dai sudisti ai nordisti nella battaglia di Winchester, del 13-14 giugno 1863. Soprattutto va sottolineato che l’Esercito della Virginia del Nord non ne perse tanti.
Catturare queste armi divenne uno degli obbiettivi dei sudisti, così è noto il cannone “numero 1” che prestò servizio nella batteria L di Gilbert H. Reynolds, 1a artiglieria leggera di New York, nella battaglia di Gettysburg e fu catturato dai confederati e fu riconquistato nella battaglia di Spottsylvania nel maggio 1864.

L’obice da montagna
Il Model 1841 – 12 Pounder Mountain Howitzer è un obice in bronzo a canna liscia da 12 libbre diffuso sia tra gli eserciti del Nord che tra quelli del Sud. Iniziò ad essere usato già nella guerra col Messico per una serie di aspetti che lo rendevano assai versatile.
Il primo modello risale al 1835, copiato su licenza da produttori francesi che l’avevano sperimentato sui terreni accidentati di Spagna durante le guerre napoleoniche. Quelli che seguirono migliorarono l’aspetto della mobilità su terreni difficili. La produzione confederata fu in gran parte affidata alla fonderia Tredegar e al Columbus Arsenal.
Fu progettato per essere leggero e facilmente trasportabile in modo da fornire supporto alle forze militari impegnate su terreni dove altrimenti le artiglierie non sarebbe mai giunte. Era pensato per terreni accidentati dove il foraggio era scarso e i sentieri stretti erano la norma. Tuttavia, la sua portata era ridotta e lo rendeva inadatto al confronto con l’artiglieria da campo.


Model 1841 – 12 Pounder Mountain Howitzer

La sua principale caratteristica, che lo differenziava dalla grande maggioranza delle artiglierie, era l’estrema facilità di trasporto. Il trasporto di tutti i cannoni era affidato a cavalli da traino, ma il 12 pounder mountain howitzer era progettato per essere smontati, così, i componenti, collocati su muli da soma, venivano condotti dove si desiderava e poi ricomposti. Tutto, compreso lo sparo del primo colpo, si stimava che dovesse avvenire in novanta secondi.
Il 12 pounder mountain howitzer, inoltre, era leggero. Aveva una canna più corta degli altri obici da 12. Era lunga circa 33 pollici e pesava 220 libbre. L’affusto pesava 157 libbre e ciascuna ruota 65, per un totale di 507 libbre. La leggerezza, però, inficiava la sua portata, più ridotta rispetto agli altri pezzi d’artiglieria. A 5 gradi, l’obice da montagna poteva sparare un proiettile a 900 iarde, ma un normale obice da 12 libbre aveva una portata di ben 1.070 iarde, sparato alla stessa elevazione. Il napoleon a canna liscia da 12 libbre, per esempio, aveva una portata di oltre 1600 iarde.
Non bisogna pensare che il suo utilizzo si limitasse ad ambienti di montagna. Il fatto che fosse leggero e non ingombrante, per esempio, lo rendeva apprezzato non solo per iniziative su picchi o sentieri rocciosi, ma da tutte le batterie d’artiglieria anche perché difficilmente poteva essere perso o rubato dal nemico. Poteva, inoltre, essere trasportato facilmente per delle incursioni rapide. Veniva usato anche su terreni paludosi poiché era più facile spostarlo rispetto alla normale artiglieria su ruote.
Questi obici furono molto apprezzati e quindi sono stati utilizzati in ogni teatro operativo, prevalentemente di supporto alla cavalleria. Sparavano con case shot e canister. Erano presenti in entrambi gli schieramenti a Pea Ridge, furono utilizzati a Prairie Grove e nella battaglia di Ball’s Bluff. Li usarono i confederati del Tennessee di John Hunt Morgan e quelli dell’Army of Northern Virginia di John Singleton Mosby, per esempio. Anche Nathan Bedford Forrest impiegò spesso questi obici da montagna.

L’artiglieria d’assedio
Nella difesa delle piazzeforti, i confederati usavano cannoni e mortai. I primi sparavano proiettili su una traiettoria orizzontale e potevano colpire costruzioni, abbattere mura, distruggere parapetti e batterie nemiche, i secondi sparavano con una traiettoria ad arco ed erano quindi usati per raggiungere bersagli posti dietro ostacoli. Mentre i cannoni avevano lo scopo di abbattere le strutture di una fortificazione, i mortai sparavano proiettili esplosivi superando le mura perimetrali, abbattendo caserme, cucine, ripari, uccidendo quindi gli uomini all’interno del forte o costringendoli a restare in rifugi senza poter rifornire le postazioni di artiglieria. L’uso dei mortai per la difesa era diretto, invece, a spezzare i lavori d’assedio, la costruzione di trincee e il posizionamento di batterie.
Oltre al parrot, il cannone più usato era il Brooke, coi modelli 6.4-inch Rifle, 7-inch Rifle e 8-inch Rifle, sviluppati su progetto di John Mercer Brooke. Era in ghisa e ferro battuto, un tipo di cannone rigato ad avancarica in uso nella marina e per la difesa costiera. Prodotto negli stabilimenti della Tredegar Iron Works di Richmond, Virginia, e della Selma Naval Ordnance Works a Selma, Alabama, era caratterizzato dalla presenza di almeno una fascia di ferro battuto alla culatta e da una canna in ghisa, affusolata con finitura grezza.
La spina dorsale delle operazioni di assedio della civil war furono i mortai.


Il Brooke Rifle

Essi protagonizarono operazioni lunghe ed estenuanti come quelle di fronte a Vicksburg e Petersburg, piani anfibi come l’assalto a New Orleans e la difesa del porto di Charleston. In effetti, i mortai furono presenti praticamente in ogni grande azione della Guerra Civile.
Il principale fu il Coehorn mortar M. 1841, pezzo in ferro da 12 e 24 libbre. Più leggero rispetto agli altri mortai in uso, gli 8-inch siege mortar M.1841 e i 10-inch siege mortar M. 1841, il coehron era progettato per essere spostato con facilità, soprattutto nelle trincee. Probabilmente i coehorn non erano molto diffusi. Durante l’assedio di Vicksburg nel 1863, infatti, i blu ne fabbricarono usando tronchi di legno, forandoli e legandoli con robuste fasce di ferro. Anche i grigi ci provarono, ma Edward Porter Alexander riferì che gli esperimenti confederati con mortai di legno non ebbero successo.

L’artiglieria navale
Mentre quella unionista si servì di cannoni Dahlgren, le artiglierie in dotazione della marina confederata erano prevalentemente i suaccennati Brooke.
La Confederazione, come si sa, iniziò la guerra senza una sola nave da guerra eppure dovette presto affrettarsi a ricomporre il gap col Nord. Il segretario confederato della Marina Stephen Mallory, consapevole delle carenze del Sud nella costruzione di navi da guerra, tentò di ottenere navi corazzate dall’Europa, ma ne ottenne appena una, la Stonewall, e la guerra finì prima che potesse iniziare qualsiasi azione. Il Sud dovette quindi fare da sé.
Nell’estate del 1861 una nave da guerra unionista che era stata affondata affinché i confederati non se ne impadronissero mettendo piede nel Norfolk Navy Yard, fu convertita in corazzata. Era la Merrimack, una fregata a vapore.


La fregata Merrimack

La confederazione la convertì secondo un progetto preparato dal tenente John Mercer Brooke, ex membro della Marina degli Stati Uniti e ora ufficiale di artiglieria della Marina confederata, l’uomo a cui si devono anche i cannoni che portano il suo cognome. Così nacque la prima nave sudista, la CSS Virginia. Si avviò pure la costruzione di quattro nuove corazzate nel Mississippi. Queste navi furono equipaggiate principalmente con cannoni 7-inch Brooke Rifle.
John Mercer Brooke era nato in Florida. Laureatosi ad Annapolis, al momento dello scoppio della guerra era un ufficiale della Marina degli Stati Uniti. Rassegnò le dimissioni dal suo incarico e si unì alla Virginia State Navy, quindi alla Confederate States Navy come capo dell’artiglieria e dell’idrografia. Guidò i progetti di riconversione della Merrimack alla Tredegar Iron Works, a Richmond, fu a capo degli esperimenti confederati con le imbarcazioni sottomarine e contribuì alla nascita dei siluri.
I 6.4-inch brooke rifle erano sulla CSS Virginia, due erano montati a prua e a poppa su carrelli girevoli a bordo della cannoniera corazzata CSS Neuse, altri due erano sulla fiancata della corazzata CSS Atlanta; i 7-inch brooke rifle erano sulla CSS Virginia, sulla CSS Richmond, sulla CSS Pedee, a Fort Sidney e al porto di Charleston; i 8-inch brooke rifle sulla CSS Virginia e nelle batterie che difendevano il fiume James.
Così le autorità confederate affrontarono la sfida di progettare e produrre armi paragonabili a quelle del governo degli Stati Uniti. Di questi modelli, il CSA Brooke Cannon S-96 è stato accreditato dagli esperti come il cannone più potente utilizzato nella guerra. Il numero identificativo S-96 indica che è stato prodotto a Selma, in Alabama, 96esimo cannone uscito da quell’arsenale. La sua portata era fino a 2200 iarde, pesa circa 15.200 libbre. Fu utilizzato per la difesa a Oven Bluff sul fiume Tombigbee.

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