Il sentiero delle lacrime

A cura di Sergio Mura

Il trasferimento dei Cherokee
Era il 1830 quando Coltello Affilato, ossia il Presidente Andrew Jackson, con mano decisa e grande convinzione firmava l’Indian Removal Act, una legge che di fatto obbligava tutte le tribù indiane orientali a spostarsi senza indugio ad ovest del fiume Mississippi in quello che allora veniva pomposamente definito il Territorio Indiano. Jackson era stato a suo tempo un tenace combattente di indiani e stavolta, con questa legge, intendeva porre fine per sempre al costante stato di tensione esistente tra bianchi e indiani a causa della persistente fame di nuove terre che scuoteva gli animi dei coloni. Leggi il resto

La terribile avventura della Carovana Donner

A cura di Sergio Mura
A partire dalla metà del XIX secolo sia la terra che le opportunità di crescita e arricchimento erano diventate abbastanza scarse, quando non inconsistenti, in tutti gli stati orientali degli USA.
Le epidemie di colera erano diventate una costante in molte città dell’est, sovrappopolate e con una cultura dell’igiene giocoforza abbastanza limitata.
Fu proprio allora e in queste miserande condizioni, che le classi sociali meno abbienti, ma incredibilmente anche molti della borghesia, iniziarono a gettare uno sguardo più che speranzoso verso l’Ovest, il West, la frontiera, con tutti i suoi richiami di avventura, spazi illimitati, ricchezza diffusa e a portata di mano e possibilità di rigenerarsi in una nuova, emozionante vita. Leggi il resto

L’Homestead Act

A cura di Sergio Mura


Una famiglia di coloni
Il primo giorno di gennaio del 1863 è una data molto importante nella storia del west perché in quel giorno un contadino di nome Daniel Freeman registra la proprietà del primo appezzamento di terra nei pressi di Beatrice, nel Nebraska, ai sensi della legge chiamata Homestead Act. Perché questo atto amministrativo è così importante? Semplice, perché come abbiamo visto in alcuni altri articoli, la Homestead Act era una legge federale, firmata nel 1862 dal presidente Abraham Lincoln, che sostanzialmente aveva legalizzato la vecchia pratica dei coloni americani di occupare abusivamente appezzamenti di terra ufficialmente di proprietà degli Stati Uniti, ma in genere vera e propria pertinenza dei Nativi d’America. Leggi il resto

Gli Osage

A cura di Sergio Mura


Degli Osage e del loro destino ingrato si è sempre parlato abbastanza poco. Forse perchè non furono sufficientemente ostili nei confronti dei bianchi che avanzavano e che li tiravano all’interno di un vortice di relazioni pericolose; o forse perchè non furono protagonisti dei duri decenni della resistenza indiana nelle pianure. Attualmente gli Osage si trovano prevalentemente nella Osage County dell’Oklahoma, anche se è possibile incontrare piccoli insediamenti anche in altre parti del grande continente americano. Leggi il resto

Il Territorio Indiano


Agli indiani nei loro territori bastava avere un’idea degli spazi di influenza, senza necessità alcuna di segnare sul terreno o su una mappa dei confini ben definiti. L’uomo bianco, invece, aveva bisogno di individuare con certezza gli spazi entro i quali esercitare la propria influenza o di cui vantare la proprietà privata. Anche in questo caso, dunque, il confronto tra due modi di vedere le cose e anche due modi di vivere creò attriti più o meno grandi. Questo a prescindere dal problema di fondo che l’avanzata dei coloni limitava sempre più i movimenti e le espressioni culturali dei Nativi. Leggi il resto

Oklahoma, 1889, la folle corsa alla terra

A cura di Michele De Concilio

Con una sei-colpi appesa al fianco e un Winchester a pompa nelle mani, il giovane mandriano affrontò un altro pretendente illegale. “Siamo arrivati insieme”, gridava il secondo uomo. Pretendeva una suddivisione non equa della lussureggiante distesa verde da 160 acri nella quale si trovavano: a lui sarebbe andata la porzione più grande e al giovanotto, naturalmente, la più piccola. Il ragazzo fu irremovibile: “160 acri o sei piedi, per me è lo stesso…” Alla fine – insieme al suo Winchester – l’ebbe vinta ed ottenne la sua parte del nuovo Eden nella più selvaggia, grandiosa corsa per le nuove terre nella storia degli Stati Uniti. Leggi il resto

I “Sooners”

A cura di Sergio Mura

I sooners occupavano i lotti nascostamente e in anticipo rispetto agli altri
Chi erano i “Sooners”? Con questo nomignolo si intendeva fare riferimento a quei coloni statunitensi che si insediarono nelle “Unassigned Lands”, in quello che oggi è lo stato dell’Oklahoma, ben prima che il presidente di allora, Benjamin Harrison, desse il via ufficialmente, il 22 aprile 1889, alla prima “land rush” (cui ne seguirono altre), ossia la corsa all’appropriazione dei terreni. Leggi il resto

South Pass, la porta del west


Esther McQuigg Morris
South Pass “è il West in un microcosmo: gli indiani, gli esploratori, i trappers, i minatori e gli emigranti. Tutti usavano questo passaggio attraverso le Montagne Rocciose.” Così scrive lo storico americano Gary Topping in un suo testo sulle Ghost Town.
Oggi, infatti, South Pass City (Wyoming) è solo una città museo, ben restaurata, con i suoi vecchi edifici compresi di mobilia d’epoca e le grandi costruzioni delle miniere, meta obbligata per i turisti appassionati del vecchio West. Leggi il resto

Il Dawes Act e il frazionamento delle terre indiane

A cura di Sergio Mura

Gli effetti del Dawes Act
Il “General Allotment Act”, conosciuto anche come “Dawes Severalty Act” o più semplicemente come “Dawes Act”, era un atto (avente valore di legge) emanato dal Presidente degli Stati Uniti l’8 febbraio 1887. Il Dawes Act prendeva il nome dal suo principale ispiratore politico, il senatore del Massachusetts Henry L. Dawes. Il Dawes Act – successivamente modificato nel 1891 e nel 1906 e infine annullato nel 1934 – consentiva al Presidente degli stati Uniti di ribaltare completamente l’allora politica nei confronti dei nativi, consentendo al suddivisione delle terre tribali in lotti di massimo 160 acri (0.65 km²) di terra ad ogni capofamiglia. Questa parcellizzazione sarebbe stata garantita dal governo per 25 anni, trascorsi i quali gli indiani “avrebbero guadagnato la proprietà a pieno titolo della terra” (sic), e con esso anche la piena cittadinanza statunitense.
Le terre che non fossero state distribuite seguendo le disposizioni dell’atto, sarebbero state vendute ai coloni bianchi. Leggi il resto

La grande fuga dei neri verso nord

Grazie a Sergio Bonelli Editore


La fuga verso la libertà – clicca per INGRANDIRE
Il grande esodo del 1879 dei neri americani verso gli Stati del nord fu un momento terribile della storia degli Stati Uniti. Le circostanze che lo determinarono furono queste: dopo le elezioni (molto contestate) del 1876, il partito repubblicano aveva riconquistato la Casa Bianca e patteggiato con i democratici perché le ultime truppe federali fossero richiamate dal sud. Leggi il resto

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