South Pass, la porta del west
Esther McQuigg Morris
South Pass “è il West in un microcosmo: gli indiani, gli esploratori, i trappers, i minatori e gli emigranti. Tutti usavano questo passaggio attraverso le Montagne Rocciose.” Così scrive lo storico americano Gary Topping in un suo testo sulle Ghost Town.
Oggi, infatti, South Pass City (Wyoming) è solo una città museo, ben restaurata, con i suoi vecchi edifici compresi di mobilia d’epoca e le grandi costruzioni delle miniere, meta obbligata per i turisti appassionati del vecchio West.
Da quelle parti passò il grande scrittore Mark Twain che descrisse cosi il paesaggio incontaminato: “Negli occhi lo splendore del sole che spunta tra i picchi delle montagne illuminando ruscelli dopo ruscelli e cime dopo cime, come se un invisibile Creatore, incontrando vecchi amici ingrigiti, li volesse salutare con un sorriso.”
Ma poi venne l’età delle miniere e quelle terre, fino ad allora abitate da piccole tribù indiane e percorse da solitari esploratori, si popolarono sempre più densamente.
Fatalmente, ne nacquero conflitti e gli indiani vennero spazzati via dall’esercito. Non era più tempo di gustarsi le bellezze naturali della zona, ma di sfruttare i ricchi filoni d’oro celati nel ventre delle montagne.
Una capanna a Miner’s Delight
Nel borgo di Miner’s Delight (cioè la Felicità del Minatore) visse a lungo Martha Jane Canary, più nota come Calamity Jane (non la pero in questa storia perché‚ all’epoca si era aggregata all’esercito).
Ma South Pass giunse alla celebrità nazionale grazie a un’altra donna, la cui statua è nell’atrio del Congresso degli Stati Uniti: Esther McQuigg Morris (nel disegno qui sopra). Questa energica signora è considerata “la madre del voto femminile” essendo riuscita nella difficile impresa di ottenere (nel 1869) il diritto di voto per le donne della contea.
Era la prima volta che questo accadeva nella storia degli Stati Uniti. E subito ciò le valse un altro primato: quello di essere eletta Giudice di Pace. La signora Morris era rimasta orfana a undici anni, ma era riuscita a farsi strada nella vita diventando una donna d’affari di successo. Dopo la morte del marito dovette combattere contro le ingiuste leggi patrimoniali dell’epoca che limitavano i diritti ereditari delle mogli, e fu questa l’origine della sua decisione di combattere in favore delle donne. South Pass City diventò una città vera e propria intorno al 1868.
Due anni dopo aveva già 4.000 abitanti, e le dieci principali miniere vantavano tre milioni di dollari di profitti all’anno.
Una foto di South Pass City
Nelle strade c’erano negozi e locali di intrattenimento inusitati per il West. come ad esempio una gioielleria e una grande sala da bowling. Ma benessere e sviluppo civile durarono meno di tre anni!
Il progressivo esaurimento delle vene d’oro condusse rapidamente la città alla fine. Nel 1873. la sede della contea fu spostata a Green River e gli abitanti di South Pass City si ridussero a un pugno di persone, isolate dal mondo. Gli emigranti ormai si spostavano per ferrovia, e non avevano più alcuna necessità di valicare il passo.
Quella terra, che era stata strappata agli indiani dopo scontri sanguinosi, ora non era più di nessuno.