Le spedizioni di John C. Fremont

A cura di Angelo D’Ambra

Fremont impegnato in un’esplorazione
Indubbiamente John C. Fremont fu un uomo singolare, di capacità e coraggio raramente viste, si dedicò all’esercito, alle esplorazioni, alla politica, combatté nella Guerra di Secessione e fu governatore dell’Arizona. In particolare le sue esplorazioni furono centrali nella storia americana.
Il 27 gennaio, un freddo giorno dell’inverno del 1844, Fremont e la sua guida, Kit Carson, condussero un piccolo manipolo di uomini affamati oltre le montagne della Sierra Nevada. Fu un’impresa difficilissima e logorante, una traversata invernale che pochi avrebbero tentato. La compagnia era alla ricerca del leggendario fiume Buena Ventura che credevano avrebbe permesso loro un facile passaggio tra quei monti e spianato un nuovo cammino sino al forte di John Sutter. Invece quel fiume non c’era.
Fame, freddo e stanchezza rallentavano ogni passo ed impedivano alla compagnia di trainare quel cannone da 1.500 libbre che sembrava bloccato nella neve profonda e farsi lentamente tutt’uno con la montagna. In preda alla disperazione, Fremont decise di forzare la traversata, fece abbandonare l’obice lì dove si trovava – un punto imprecisato, forse prossimo al Lost Cannon Creek – e s’inoltrò nella grande Sierra Nevada. Grazie alla sua guida, trovò un accesso più a nord, che poi prese il nome di Carson Pass. Quel gruppo di coraggiosi ebbe fortuna, riuscì nella clamorosa impresa e raggiunse il Sutter’s Fort. Di ritorno, attraversarono il Great Basin arrivando a St. Louis, nel Missouri, il 6 agosto 1844. Un anno dopo, Fremont era di nuovo in California. Due anni dopo, il 15 gennaio 1847, era lui l’ufficiale che ricevette la consegna delle forze del generale Andres Pico al Passo di Cahuenga.


Una vista di Sutter’s Fort

All’epoca dell’impresa del Carson Pass, Fremont aveva già guidato una spedizione. Nel 1842, infatti, partì per esplorare il Wind River, tra le Montagne Rocciose, al fine di fornire un ragguaglio necessario per l’acquisizione governativa dell’Oregon. Fu in quelle circostanze che conobbe Kit Carson. I due, con venticinque uomini al loro seguito, si imbarcarono sul Kansas River, il 15 giugno 1842, seguendo il fiume Platte fino al South Pass, e partendo dal Green River esplorarono la Wind River Range. Con Charles Preuss e Johnny Janisse, tra il 13 ed il 15 agosto del 1842, scalò quella che fu considerata a lungo la più alta montagna del Wyoming, la Fremont’s Peak, e vi piantò la bandiera statunitense, rivendicando le Montagne Rocciose per gli States. Questo successo lo indusse subito a prendere parte ad una seconda spedizione.
Kit Carson con Fremont
L’obiettivo questa volta era trovare un percorso alternativo per il South Pass. Fremont e i suoi 40 uomini lasciarono il fiume Missouri a maggio del 1843. Sull’Arkansas furono raggiunti da Carson confidando nelle sue comprovate capacità. Tuttavia, incapaci di trovare una nuova rotta attraverso il Colorado , presero il normale Oregon Trail. Esplorarono la parte settentrionale del Great Salt Lake, poi viaggiarono tra Fort Hall e Fort Boise fino alla missione di Marcus Whitman, e lungo il fiume Snake sino al Columbia e poi verso l’Oregon, in vista delle cime della Cascade Range. Raggiunto Dalles il 5 novembre, Fremont viaggiò sino al trading post di Fort Vancouver per rifornimenti. Da lì si indirizzò tra le Montagne Rocciose e le Sierre, si mosse verso sud lungo il fianco orientale delle Cascades, attraverso il territorio dell’Oregon fino a Pyramid Lake. Qui tornò indietro, verso est, rimanendo sul lato orientale della catena montuosa della Sierra Nevada e svoltò di nuovo a sud fino in Nevada. Raggiunse il Carson River il 18 gennaio del 1844. Oramai era inverno eppure Fremont volle egualmente dirigersi nella Sierra Nevada. Fu una decisione che stava per rivelarsi tragica. Fortunatamente Carson riuscì ad individuare quel passo che prese il suo nome. Ciò salvò tutti da morte certa e poterono raggiungere Sutter’s Fort.
In questa circostanza Fremont si rese conto che l’autorità messicana sulla California era molto debole. Fu un’annotazione molto importante per l’avvenire… Intanto la marcia riprese. Si proseguì verso Sud, tra Los Angeles e Santa Fe, poi ad est, attraverso il Tehachapi Pass e l’attuale Las Vegas, sfociando nel Lago Utah e di nuovo a South Pass, poi in Arkansas.
Nell’agosto 1844, Fremont e il suo gruppo tornarono finalmente a St. Louis, accolti con entusiasmo dal popolo, terminando un viaggio che cambiò davvero la storia degli Stati Uniti perché si seppe, finalmente, che il Grande Bacino non aveva fiumi che sboccassero a mare. Inoltre si capì che l’Oregon Trail non era difficile da percorrere e che c’erano, a Nord-Ovest, anche terre fertili. Il governo statunitense si giovò di una migliore comprensione della geografia nordamericana, ma anche della politica messicana in quell’area…


Fremont sulle Montagne Rocciose

L’anno dopo, sullo sfondo di una guerra imminente con il Messico, Fremont guidò una terza spedizione mirante ad ispezionare le Montagne Rocciose centrali, la regione del Great Salt Lake e parte della Sierra Nevada. Ancora con Carson come guida, affiancato da Joseph Walker e Alexander Godey, Fremont eseguì le direttive ufficiali fino alle rive dell’Arkansas River, poi si mosse attraverso il Nevada finendo in California in ossequio a ordini segreti ricevuti direttamente dal presidente James K. Polk. La spedizione divenne prettamente militare e quel gruppo di uomini costituì il nucleo di una colonna militare che prese parte a tutti gli effetti alla guerra tra Stati Uniti e Messico.
Il 15 gennaio 1847, Fremont divenne governatore militare della California. Tuttavia la fortuna l’abbandonò. Ci si misero disguidi, invidie, il rifiuto del suo battaglione di arruolarsi nell’esercito statunitense, il ritardo nell’obbedire ad alcuni ordini e persino un duello col colonnello Richard B. Mason: Fremont fu condannato dalla Corte Marziale per disobbedienza agli ordini e cattiva condotta militare. Fu solo la protezione del presidente James K. Polk a salvarlo. Polk lo reintegrò nell’esercito in ragione dei suoi servizi di guerra.


Fremont fu condannato dalla Corte Marziale

Intento a recuperare onore e reputazione, Fremont organizzò una quarta spedizione, l’ultima della sua vita, stavolta diretta a esplorare il terreno per una ferrovia che collegava St. Louis a San Francisco lungo il 38 ° parallelo. Nell’ottobre del 1848 si imbarcò con 35 uomini sui fiumi Missouri, Kansas e Arkansas. Gli artisti e fratelli Edward, Richard e Benjamin Kern facevano parte della spedizione, non Carson, per la prima volta lontano dal suo amico Fremont. Raggiunsero Bent’s Fort subito sconsigliati da tutti nel proseguire per le grandi nevi. Tuttavia Fremont non seguì questi consigli, ingaggiò come guide Richens Lacey Wootton, noto come “Uncle Dick”, e Old Bill Williams, altra figura leggendaria del mondo dei trapper, e proseguì. Il 25 novembre, nell’attuale Florence, in Colorado, svoltò bruscamente a sud insinuandosi nella Sangre de Cristo Range attraverso il Mosca Pass. Fu una dolorosa avventura, uno strazio.


Lo scontro con gli Ute

Alcuni membri del gruppo, compreso Wootton, l’abbandonarono da subito, altri caddero sopraffatti dal freddo e dalla fame. Benjamin Kern e Old Bill Williams furono uccisi dagli Ute, ma Fremont proseguì, testardo. Fu solo il 22 dicembre che riconobbe le difficoltà di quella spedizione, ma era ormai tardi per troppi del suo gruppo. Si orientò allora verso Taos alla ricerca del caldo del New Mexico ma quando vi giunse, il 12 febbraio del 1849, il numero degli uomini al suo seguito si era dimezzato. Erano morte trenta persone. La spedizione era fallita. Si era rivelata un disastro.

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