John Clem, il tamburino di Chickamauga

A cura di Angelo D’Ambra

John Clem, il tamburino di Chickamauga
Nel maggio del 1861, un bambino di nove anni scappò di casa per arruolarsi nell’esercito dell’Unione. Si chiamava John Lincoln “Johnny” Clem.
Si rabbuiò scoprendo che i militari non erano disposti ad accogliere nei loro ranghi un bambino. Fu deriso, fatto oggetto di scherno. Il comandante del 3 ° reggimento dell’Ohio gli disse che “non stava arruolando bambini” e lo rifiutò rispedendolo a Newark.
Clem non demorse. Provò, infatti, ad entrare nel 22° reggimento del Michigan. Ancora una volta però fu allontanato.
Determinatissimo, Clem si propose come tamburino e solo così ottenne il permesso di restare.
Sebbene non fosse ancora regolarmente iscritto, svolgeva compiti di campo e riceveva una paga da soldato di 13 dollari al mese, una somma donata dagli ufficiali del reggimento.
Nell’aprile successivo, durante la battaglia di Shiloh, il suo tamburo fu distrutto.


Il piccolo John Clem con il suo tamburino

L’anno dopo impugnava un moschetto della sua taglia nella battaglia di Chickamauga. Raggiunto da un soldato confederato che gli intimava la resa, non esitò a sparargli.
Clem rimase con l’esercito durante la guerra, prestò servizio come corriere e fu ferito due volte. Raggiunse il grado di sergente a soli dodici anni.
Dopo la guerra civile tentò di entrare a West Point ma fu respinto a causa della sua scarsa educazione. Un appello personale al presidente Ulysses S. Grant, il suo comandante generale a Shiloh, gli valse la nomina di 2° tenente nell’esercito regolare il 18 dicembre 1871 e nel 1903 ottenne il grado di colonnello.
Si ritirò dall’esercito come Maggiore Generale nel 1916. Morì a San Antonio, in Texas, il 13 maggio 1937.

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