John Darling Terry, un soldato nella Guerra Civile

A cura di Angelo D’Ambra

Un ritratto di John Darling Terry
Nel maggio 1861, appena un mese dopo i fatti di Fort Sumter, John Darling Terry lasciò le comodità della vita con la sua famiglia a Montville, nel Maine, per Boston dove, il 23, si unì al 1° Reggimento Volontari del Massachusetts. Aveva solo 15 anni.
Quando il papà mise al corrente l’esercito che John era minorenne, i vertici militari affrettarono a congedarlo e, due mesi dopo il suo arruolamento, dovette tornare a casa. John, però, quella guerra voleva combatterla e, due giorni dopo aver compiuto i 16 anni, il 5 settembre 1861, si unì al 23° reggimento di volontari del Massachusetts, sfidando ancora le regole che imponevano i diciotto anni per l’arruolamento.
Nel febbraio 1862, Terry arrivò in North Carolina dove prese parte al suo primo combattimento. Con gli uomini del suo reggimento si imbarcò su cannoniere dell’Unione e attaccò navi e forti confederati nella Battaglia dell’isola di Roanoke. La cannoniera su cui salì esplose e lui finì in acqua, sopravvivendo con lievi ferite. Anche grazie al suo sacrificio l’isola di Roanoke rimase sotto il controllo dell’Unione per il resto della guerra. Ben altre prove lo attendevano.
Appena due mesi dopo, il 13 marzo 1862, sotto la guida del generale John G. Foster, Terry e il 23° affrontarono i confederati nella città di New Bern, nel nord-est della Carolina del Nord. La divisione costiera dell’esercito americano, guidata dal generale di brigata Ambrose Burnside e accompagnata da navi armate del North Atlantic Blockading Squadron affrontò i confederati di Lawrence O’B. Branch, riuscendo a penetrare nel centro delle linee nemiche, costringendo la Confederazione ad una ritirata generale. Burnside si concentrò su Fort Macon. New Bern passò sotto il controllo federale e tale rimase per il resto della guerra. Nella battaglia, però, Terry rimediò un proiettile nella gamba sinistra che dovette per forza di cose essere amputata. Ricordò poi i fatti in cui fu coinvolto con queste parole: “Il 13 marzo 1862, il 23° Regiment Mass. Vols., si fermò a circa 15 miglia sotto New Bern, Carolina del Nord, il mio braccio era ancora molto dolorante e zoppo per una ferita ricevuta durante il combattimento a Roanoke Island, alcune settimane prima. La compagnia E, di cui ero sergente, fu reclutata nella città vecchia di Plymouth, Massachusetts, giovani forti, sani e robusti, tutti abituati alla gestione delle barche, e quindi fummo incaricati di presidiare le navi e far sbarcare il reggimento.


La battaglia dell’isola Roanoke

Ho avuto il comando di una nave cutter e ho lavorato molto duramente per fare il maggior numero di sbarchi. Dopo che il reggimento era a terra, abbiamo intrapreso la linea di marcia dal fianco destro verso Newbern. Ha piovuto molto forte e la stradina era in cattive condizioni. Poco prima del buio siamo andati al bivacco nel bosco, sulla sinistra della strada, dopo aver marciato per circa 13 miglia quel giorno, molto affamati, infreddoliti, bagnati, doloranti e stanchi. Le mie braccia sono diventate dolenti e dormire era del tutto fuori questione, e accendere un fuoco era contrario agli ordini.
La luce del giorno, tuttavia, è finalmente arrivata e con un po’ di caffè cotto a metà e biscotti ben imbevuti, ci siamo messi in strada per ‘do or die’ , e quasi prima che ce ne rendessimo conto, eravamo sotto tiro, sparando per salvarci la vita.
Proseguendo e salendo attraverso un piccolo burrone, in una colonna di quattro, il Col. (John Kurtz) ci passò accanto e mi chiamò per andare con lui. Avevo agito come guida generale del reggimento. Poco dopo il il colonnello mi ha ordinato di scendere in retroguardia e trovare il tenente colonnello.
Obbedendo a questo ordine ho visto che la linea del reggimento era molto frastagliata; sembravano tutti confusi tra loro e fortemente dispersi dalle loro stesse compagnie. Ho cercato la compagnia E e ho trovato uomini coraggiosi come giovani leoni, ma in cattivo ordine e senza ufficiale al comando, col capitano ferito. Riferii subito questi fatti al colonnello, il che con mio grande stupore e gioia, mi ordinò di tornare indietro e prendere il comando della compagnia. Gli uomini si rimisero in piedi e compatti, e molto presto divennero forti come vecchi veterani.
Stavamo sparando da un po’ di tempo quando il tenente colonnello è venuto da me e mi ha chiesto se avevo individuato un cannone (12 libbre) che il nemico aveva portato di fronte a Fort Thompson, forte che conteneva 12 cannoni. Gli ho risposto di sì. Questo singolo cannone stava danneggiando gravemente i nostri ranghi.
Il tenente colonnello poi mi ha chiesto se pensavo che avremmo potuto caricare e prenderlo. Abbiamo caricato, abbiamo preso il cannone, il suo ultimo colpo, però, prima che lo raggiungessimo, mi ha colpito con altri sette compagni, compreso il tenente colonnello. Il mio piede era sparito e siamo rimasti sul campo quasi nello stesso punto in cui siamo caduti. Il nostro reggimento rivendicò questo cannone e (il Magg. Gen. Ambrose) Burnside ordinò che rimanesse con il reggimento. Alcuni giorni dopo il combattimento (e il mio piede era stato amputato) il colonnello Kurtz e il generale Burnside hanno visitato l’ospedale e il colonnello mi ha detto che avrei dovuto avere una protesi. L’ho presa, e anche la Medaglia d’Onore del Congresso”.
Fu mandato al Lexington Army Hospital di New York City, dove ottenne una protesi. Il 12 ottobre 1867, la medaglia gli fu concessa per lo straordinario eroismo mostrato durante la battaglia di New Bern. Si legge nella motivazione: “Il 14 marzo 1862 il presidente degli Stati Uniti d’America, a nome del Congresso, ha il piacere di presentare la medaglia d’onore al sergente John Darling Terry, esercito degli Stati Uniti, per straordinario eroismo, mentre prestava servizio con la compagnia E, 23d fanteria del Massachusetts , in azione a New Bern, Carolina del Nord. Nel momento più fitto del combattimento, quando ha perso una gamba per un colpo, il sergente Terry ha comunque incoraggiato gli uomini fino a quando non è stato portato fuori dal campo”.
La sua vicenda militare nel corso della Guerra Civile, però, non finì in ospedale.
Mentre si stava riprendendo a Manhattan, infatti, si offrì volontario per fronteggiare le rivolte per la leva, quando la stima popolare verso Lincoln e il consenso dei cittadini del Nord attorno alla guerra erano ai minimi. I manifestanti sfogarono il proprio malumore sugli afroamericani. Terry comandò un corpo di soldati convalescenti, agli ordini del generale Harvey Brown. Fu pure ferito da un rivoltoso ed ottenne una menzione di merito per il servizio reso dal generale John A. Wool. Il terzo giorno delle rivolte ricevette la notizia che stava rientrando in servizio, promosso a tenente nel 1° North Carolina Colored Volunteers, in seguito noto come 35th US Colored Infantry, un reggimento con cui combatté fino alla fine della guerra.


La battaglia di New Berne

Fu agli ordini del generale Edward A. Wild, anch’egli invalido, avendo perso il braccio sinistro nella battaglia di South Mountain nel Maryland. Con loro, Terry prese parte alla battaglia di Olustee.
Le truppe unioniste dirette di Truman Seymour si infransero contro le forze confederate di Joseph Finegan lì trincerate e furono respinte da fucili e cannoni. La battaglia infuriò tutto il pomeriggio quando FInegan mobilità le riserve, rompendo le linee dell’Unione. Per loro fortuna Finegan non continuò l’attacco, solo un piccolo distaccamento attaccò la retroguardia nemica. Furono respinti dalla 54a fanteria volontaria del Massachusetts e dalla prima Carolina del Nord. Ciò consentì alla maggior parte delle unità nordiste di scappare.
In quelle vicende un proiettile colpì di nuovo Terry e gli spappolò la gamba di legno. Prese egualmente parte alla ritirata a Jacksonville. Avrebbe recuperato una protesi solo dopo mesi, ma intanto, una settimana dopo la battaglia, il generale Robert E. Lee si arrese al generale Ulysses S. Grant.
Il 23 maggio 1865 di quell’anno, dopo la fine ufficiale della guerra, Terry fu promosso capitano. Tuttavia, all’indomani della fine della guerra, sostenendo che un capitano di compagnia dovesse marciare a piedi con i suoi uomini e dunque non potesse essere disabile, la sua promozione fu ritirata. Solo nel 2013, dopo un’attenta revisione, Terry fu ripristinato nel grado.

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