Il primo soldato nero a guadagnare la medaglia d’onore

A cura di Angelo D’Ambra

William H. Carney con la bandiera del reggimento
Il primo soldato nero degli Stati Uniti a guadagnare la medaglia d’onore fu William H. Carney, United States Colored Troops.
Carney nacque schiavo il 29 febbraio 1840 a Norfolk, Virginia. Suo padre fuggì dalla schiavitù, raggiungendo la libertà attraverso la celebre Underground Railroad, una rete di rotte segrete percorse dagli schiavi per fuggire in Canada, in Messico, poi negli Stati abolizionisti. William Sr. ha poi lavorato duramente per comprare la libertà del resto della sua famiglia. La famiglia riunita si stabilì a New Bedford nella seconda metà degli anni ’50 dell’Ottocento, dove il giovane William imparò a leggere e scrivere, sognando di divenire pastore.
Il 17 febbraio 1863, all’età di ventitré anni, Carney si arruolò in un’unità della milizia locale, le Morgan Guards, con altri quarantacinque volontari della sua città natale di New Bedford. Quell’unità sarebbe poi diventata la Compagnia C della 54° reggimento di fanteria del Massachusetts.
Il 54° reggimento di fanteria volontaria del Massachusetts si formò, infatti, dopo l’approvazione della proclamazione di emancipazione il 1 gennaio 1863, sotto la spinta del governatore del Massachusetts John A. Andrew e degli abolizionisti. Poiché così tanti uomini si offrirono volontari per prestare servizio nell’esercito, alla fine, furono creati due reggimenti, non solo il 54°, ma anche il 55°. Ufficiali bianchi si occuparono del loro addestramento e, quando questo fu completato, nel maggio 1863, i due reggimenti partirono per unirsi alle operazioni belliche.


William H. Carney

Carney con la sua unità, tutta costituita da soldati di colore, ad eccezione degli alti ufficiali e di alcuni sergenti sottufficiali, comandati dal colonnello Robert Gould Shaw, fu schierato a Darien, in Georgia, poi nella prima battaglia a James Island, nella Carolina del Sud. Combatté infine nella battaglia di Fort Wagner del 18 luglio 1863, prendendo parte ad assalti eroici alla guarnigione sudista che proteggeva l’ingresso del porto di Charleston e conquistandosi la promozione a sergente e la medaglia d’onore.
Il 54° guidò le 5.000 truppe dell’Unione che marciarono sul forte la sera del 18 luglio 1863. Al forte c’erano 1.800 confederati. Carney, nascosto dietro una duna di sabbia, attese le operazioni dell’artiglieria navale e, al calar della notte, coi suoi compagni investì il forte su due ali di cinque compagnie ciascuna, avanzando colpiti da raffiche di proiettili. Shaw provò a limitare i danni attraversando il fossato e risalendo su per il pendio che porta al forte, ma fu un vero bagno di sangue.
Il portabandiera del reggimento, il sergente John Wall, cadde ferito e fu Carney a sollevare il vessillo, lo fece con un gesto tempestivo, prima che la stoffa toccasse terra, poi spronò i suoi ad andare avanti.


La medaglia d’onore

“Ho buttato via la mia pistola, ho preso i colori e mi sono fatto strada fino alla testa della colonna”, disse.
Il 54° riuscì ad occupare una parte del forte, ma solo per breve tempo. Dei seicento soldati, quasi la metà finì sacrificata, compreso il colonnello Shaw. Ben presto Carney si ritrovò solo, sul muro del forte, circondato dai corpi esanimi dei suoi compagni e dai lamenti dei feriti. S’avvide che altri reggimenti unionisti avevano attaccato sulla sua destra ed è lì che lo scontro si stava ora concentrando. Ricordò quei frangenti: “In meno di 20 minuti mi sono ritrovato solo a lottare sui bastioni, mentre morti e feriti erano tutt’intorno a me… Sapevo che la mia posizione era critica e ho iniziato a guardare per vedere se sarei rimasto solo”.
Si infilò, allora, in un fossato, protetto da un basso muretto, e pensò di ritornare nelle linee unioniste, ma fu centrato per due volte dai fucili nemici. Iniziò a correre, sfidando il dolore e la sorte fino a quando un soldato del 100° New York lo soccorse proprio mentre veniva raggiunto al braccio da un terzo proiettile. Il soldato gli propose di lasciargli la bandiera, ma lui non acconsentì. Si rendeva conto che in quello stato non poteva proteggere lo stendardo, ma non era disposto a cederlo, se non ad un membro del 54° Massachusetts. Così fece.


Il sergente John Wall tiene la bandiera alla battaglia di Fort Wagner

I due continuarono la loro straziante marcia tra le pallottole sudiste, una quarta centrò Carney che continuava ostinatamente a tenere la bandiera in pugno assicurandosi che non toccasse terra. La coppia riuscì a raggiungere le loro postazioni. Carney fu d’urgenza portato consegnato al personale medico e neppure durante le operazioni a cui fu sottoposto rinunciò a stringere la bandiera. La consegnò solo ad un altro sopravvissuto del 54°, dicendo: “Ragazzi, ho fatto solo il mio dovere; la vecchia bandiera non ha mai toccato terra!”. Fort Wagner resistette per due mesi, ma l’esempio del 54° rifulse durante tutta la guerra civile.

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