Quel giorno in cui Doc Holliday fronteggiò Milt Joyce
A cura di Gianluca Pozzi
Il 10 Ottobre del 1880 due popolari “ossi duri” del selvaggio west, John Tyler and John Henry “Doc” Holliday, si stavano scambiando parole pesanti durante una partita a carte all’Oriental Saloon. Una volta persa completamente la pazienza, Holliday chiese di riavere indietro la sua pistola (custodita, per sicurezza di tutti, dietro il bancone del bar da Milton Joyce), ma la sua richiesta gli venne negata. Diversi clienti dell’Hotel, allora, intervennero per tentare di separare i due contendenti e, sia pure con notevole fatica, ci riuscirono. Tyler, visibilmente agitato, lasciò il locale.
Il co-proprietario, Milt Joyce, cercò di dare una severa lavata di capo a Holliday, ma quest’ultimo era ubriaco fradicio e rimandò violentemente ogni critica al mittente. Indubbiamente irritato per le frequenti perdite di affari causate dal comportamento irrequieto e rissoso di Holliday, Joyce afferrò il pistolero dietro la nuca e lo scaraventò fuori dal locale, direttamente in mezzo alla strada.
Il micidiale dentista si riebbe prontamente e fece ritorno dentro l’Hotel chiedendo per l’ennesima volta di poter riavere la sua pistola, ma Joyce, intuendo che un’eventuale restituzione dell’arma non avrebbe portato a niente di buono, respinse nuovamente la richiesta di Holliday il quale, imprecando ad alta voce una serie di minacce e barcollando, scomparve nel buio della notte.
Ma erano appena pochi minuti da quando le attività di gioco erano tornate al loro ritmo regolare che Holliday tornò nuovamente all’Oriental, ma questa volta era armato!
Appena oltrepassata la porta girevole estrasse la pistola e, dopo aver imprecato nuovamente contro Joyce, fece subito fuoco verso di lui da una distanza di circa tre metri, nel bel mezzo dell’animata confusione del locale. Joyce venne colpito e ferito ad una mano mentre il barista, un certo Gus Williams, ben avvezzo alle situazioni di pericolo, rispose prontamente al fuoco di Doc Holliday.
Durante la sparatoria William Parker Jr., il diciannovenne socio in affari di Joyce, venne colpito all’alluce del piede sinistro. Nonostante la dolorosa ferita, Joyce riuscì ad afferrare una pistola e si gettò contro Holliday colpendolo violentemente e scaraventandolo a terra.
John Henry “Doc” Holliday aveva contratto la tubercolosi probabilmente da sua madre mentre viveva ancora nello stato della Georgia e piuttosto che infettare a sua volta qualcuno dei suoi cari decise piuttosto di muoversi verso il west e cercare, a modo suo, di “morire sul campo” piuttosto che in un letto di ospedale.

Johnny Tyler e Milt E. Joyce
Dopo un breve periodo di permanenza a Dallas nel Texas, fra il 1873 e il 1875, Holliday prese a vagabondare qua e là tra Fort Griffin, Dodge City, (in Kansas), Las Vegas (nel territorio del New Mexico) e Prescott (in Arizona), prima di approdare alfine a Tombstone, nell’autunno del 1880.
A differenza di ciò che veniva comunemente riportato su di lui, Holliday non era il “cane da compagnia” di Wyatt Earp, ma un individuo insolito ed indipendente, dotato di un forte carattere e di una decisa vena di compagnia. Ad ogni suo passo, ad ogni sua mossa Holliday sentiva la mano della morte molto vicina e ciò lo influenzò in qualsiasi decisione egli dovesse trovarsi a prendere. Era costantemente preparato al fatto di dover morire, in qualsiasi istante. Infatti, sembrava quasi che “corteggiasse” la morte e, anzi, in qualche circostanza parve quasi deluso del fatto che essa sembrasse reticente a venirselo a prendere.
Dopo l’inaugurazione ufficiale dell’Oriental – avvenuta il 21 Luglio del 1880 – Johnny Tyler e i suoi amici del tavolo da gioco avevano costretto l’Oriental Saloon ad un dannoso e costante clamore, scatenando continui litigi, facendo tremare i giocatori di faro e spaventando altri giocatori più distinti fino a costringerli ad abbandonare il locale.
Fu allora che a Wyatt Earp venne offerto di condividere gli incassi dell’Oriental in cambio di una sua protezione ai giocatori di faro, Doc incluso, da Tyler e da altri delinquenti che allora frequentavano il locale.
Con il titolo di “Musica di Piombo”, il 12 Ottobre 1880 il giornale locale, Tombstone Epitaph, scrisse quanto segue riguardo allo scontro:
“Holliday [che lasciò il saloon per procurarsi un’altra pistola], ritornò poco dopo e, non appena Joyce lasciò la sua posizione dietro al bancone, aprì il fuoco su di lui con una “self-cocker”, sparando due colpi in rapida successione. La prima pallottola colpì Joyce alla mano con la quale stava impugnando la pistola, neutralizzandolo, mentre la seconda lo mancò di un pelo e, attraversando tutto il bancone, colpì Parker ad un piede”.
Poi:
“Nonostante la ferita, Joyce continuò ad avanzare verso Holliday che riuscì, come è stato detto, a mandare a bersaglio un unico colpo. Arrivando finalmente ad avvicinarsi a Holliday, lo colpì sulla nuca con la sua sei colpi gettandolo al suolo.”
E ancora:
“Mentre gli uomini stavano ancora lottando, l’ispettore Bennett comparve sulla scena dello scontro e riuscì con enorme difficoltà e notevole uso della forza fisica a separare i contendenti, trascinando Milt Joyce fuori dal saloon.”
Infine:
“Doc Holliday fu fatto risollevare e costretto a sedere su una sedia e il pensiero comune di tutti fu che fosse molto seriamente – se non addirittura fatalmente – ferito, anche considerato il fatto che stava sanguinando abbondantemente dalla nuca. Ciò, però, si dimostrò non essere vero e Holliday venne arrestato dal vice-sceriffo Earp” [se fosse Virgil oppure Wyatt, non ci sono evidenze, ma probabilmente si trattò di Wyatt, poiché era stato appunto assunto per proteggere l’Oriental].
Il 12 Ottobre, il giornale Daily Nugget invece riportò:
“Tutti i soggetti direttamente implicati nella vicenda sono ancora costretti a letto e non è stato effettuato nessun arresto, sebbene sia stata fatta una denuncia contro Holliday che verrà portato davanti al giudice Reilly non appena sarà in grado di comparire, il che probabilmente avverrà entro la giornata di oggi”.
Milt Joyce fu colui che giurò di effettuare la denuncia per far comparire Holliday danti al giudice di pace James Reilly. Fu emesso quindi un mandato dallo sceriffo Fred White per l’arresto di John “Doc” Holliday per “aggressione armata con intenzione di uccidere”. Holliday comparì davanti a al giudice Reilly martedì 12 Ottobre. Al termine del processo, Holliday fu dichiarato colpevole, ma gli venne concessa la riduzione della pena e alla fine dovette pagare solo una multa di $ 20 più altri $ 11.25 per i costi del processo.
Cosa resta di quel giorno nero?
Che a causa dell’evidente stato di ubriachezza e malgrado la sua leggendaria abilità con la pistola, Doc Holliday non riuscì a colpire Joyce da una distanza di 3 metri (e fece fuoco per ben due volte).

L’interno del saloon
E’ anche vero che è notoria l’assoluta imprecisione delle armi da tiro di quel tempo, specialmente ad una certa distanza, ma è buffo ricordare che Doc Holliday partecipò a fine Novembre di quell’anno ad una gara di tiro sfidando ben 12 concorrenti e arrivando solamente decimo. Henry A. Plate vinse, Virgil Earp finì quarto e John Behan ottavo. Questo vale come sottolineatura che la fama dei personaggi del west non era sempre o solo collegata ad un’indubbia bravura con i “ferri da tiro”, ma ad un insieme di cose, tra cui il forte carattere, la decisione, la mancanza di remore e la propensione all’uso della violenza.