La Corsa del Secolo che segnò la fine del west

A cura di Giovanni Vezzoni

La grande corsa dei cowboy del 1893
Gli americani non si sono mai fermati. La Guerra Civile aveva diviso la nazione e liberato gli schiavi. La grande depressione li avrebbe abbattuti ma avrebbe portato anche nuove opportunità. Ogni nuova generazione di coloni ha aggiunto qualcosa a quanto fatto dalla precedente. Fino alla chiusura della frontiera, un evento (nel 1890) che formalmente dichiarava che il west era vinto, conquistato. Ma ancora molto restava vivo dei tempi selvaggi e ancora nel 1893 qualcosa dal sapore antico accadeva…
In quel giugno del 1893 il paese si stava muovendo di nuovo e il Vecchio West stava morendo e il cambiamento forse non era mai sembrato tanto netto. Leggi il resto

Kit Carson, leggenda del west

A cura di Federico Boggio Merlo

Kit Carson – clicca per INGRANDIRE
Uomo di frontiera, cacciatore di pellicce, soldato e guida, Christopher Carson, meglio noto come Kit Carson, è uno dei grandi eroi del vecchio West. Agli inizi del XIX secolo Carson era un leggendario uomo delle montagne e commerciante del sud-ovest americano, e si era guadagnato un’ottima reputazione per il suo commercio di pelli e per le sue eccezionali qualità di guida lungo le piste selvagge dal New Mexico alla California. Leggi il resto

Il tomahawk, la scure di guerra degli indiani


Un guerriero con un tomahawk e la sua vittima
Il Tomahawk, strumento di offesa per eccellenza insieme ad arco e frecce al tempo dei primi scontri tra bianchi e indiani (e anche prima, nell’uso quotidiano delle varie tribù), è la scure da combattimento dei Nativi Americani. In verità fu utilizzata per lungissimo tempo anche dai coloni Europei poichè aveva numerosi pregi e, tra questi, vi era che si prestava anche ad essere lanciata. Leggi il resto

I comancheros

A cura di Sergio Mura

I comancheros in un quadro di Joe Beeler
Alcuni storici e scrittori hanno detto che i “Comancheros” erano dei commercianti messicani. In realtà i commercianti provenienti dal Messico furono coinvolti solo occasionalmente nei traffici dei Comancheros, mentre è ampiamente dimostrato che la maggior parte di essi proveniva dal New Mexico, oppure erano ispanici o persone di etnia mista.
Qualunque fosse la loro provenienza, se mai c’è stata una figura veramente controversa agli occhi della gente della frontiera, ebbene questa figura è incarnata pienamente dai “Comancheros”. Leggi il resto

Popoli guerrieri

Guerrieri Brule
I continui spostamenti dei gruppi di indiani nomadi, specialmente dopo la “scoperta del cavallo” causavano frequenti scontri tra le diverse nazioni.
I Sioux, ad esempio, attraversavano spesso i territori di caccia dei Pawnee o dei Crow, e da ciò ne derivava una continua lotta. L’Indiano, di norma, non era ostile se non provocato.
Tra le varie nazioni però non esisteva un rapporto pacifico in quanto la condizione naturale era quella conflittuale. La guerra, come la caccia, era un mezzo per procurarsi onore e prestigio in seno alla tribù.
Le spedizioni venivano organizzate da una o più persone che ricercavano il successo, per acquistare o aumentare il loro valore. Leggi il resto

I rapinatori


Frank e Jesse James rapinano una banca
Quando si parla di rapinatori del West, la prima banda che viene in mente è quella dei fratelli James, celebrati dalle cronache, dalle ballate popolari e dal cinema, e passati alla storia come prototipi dei fuorilegge romantici che rapinano i ricchi (yankee) per dare ai poveri (del Sud).
Ma la loro storia presenta ancora molti punti oscuri. Ai James furono attribuite, tra il 1866 e il 1881, venticinque rapine, a un ritmo di due all’anno fino al 1874, quando diventano improvvisamente sei, due delle quali consecutive (7 e 8 dicembre), una nel Mississippi e l’altra nel Kansas! Leggi il resto

Cheyenne il popolo guerriero

A cura di Sergio Mura
La bella copertina del libro
Il popolo Cheyenne, indomito, fiero e guerriero merita un libro interamente italiano dedicato a lui. Ed ora abbiamo questo capolavoro, l’ennesimo di Domenico Rizzi, che riempie uno spazio lasciato quasi vuoto per chissà quale combinazione. Infatti, se si fa una ricerca tra i libri in lingua italiana in cui si parli di Cheyenne, risulta davvero poca roba.
La cosa che ci riempie di soddisfazione non è solo vedere e poter leggere un libro ben fatto sui Cheyenne, ma anche un discreto balenottero, ricco di capitoli e di note, tutto scritto con una prosa degna di nota e senza sbavature, capace di portarci in mezzo agli eventi fin quasi a guardarli dal vivo con i nostri occhi di appassionati di storia del west. Leggi il resto

Gli Apache

A cura di Luana Leonini
ApacheI primi popoli Atapascani arrivarono nel Sud-Ovest intorno all’850: erano cacciatori nomadi e raccoglitori di foraggi nella zona dell’attuale Canada occidentale. Si propagarono su tutti gli altipiani aridi del Sud-Ovest, formando numerosi raggruppamenti chiamati Apache dalle altre tribù della regione; forse il nome apache significava “nemici”.
Dopo essersi stabiliti sulle nuove terre gli Apache continuarono a scorazzare per il territorio razziando le popolazioni per avere cibo e schiavi. Siccome erano fieri lottatori e maestri esperti nel sopravvivere nei deserti, erano temuti anche dagli altri abitanti del Sud-Ovest: indiani, pueblo, spagnoli, messicani e americani, che infatti vennero tutti sottomessi.
La loro presenza e le loro vessazioni impedirono qualsiasi espansione spagnola e messicana verso nord. Quando alcuni anni dopo gli Stati Uniti annetterono il Sud-Ovest (1848), divennero i peggiori nemici per gli occupanti anglo-americani e si mostrarono i più ostinati di tutti i guerrieri indiani. Leggi il resto

Cavallo Pazzo, incubo dei bianchi, eroe dei Sioux

A cura di Nino Gorio

Quando nacque, sua madre lo chiamò Cha-o-Ha, che vuol dire Tra-gli-Alberi, perché l’aveva partorito in un bosco. Ma lui, una volta adulto, decise di assumere il nome di suo padre, morto prematuramente, Tashunka Wikto, che i bianchi tradussero in Crazy Horse, cioè Cavallo Pazzo. Ebbe una vita breve ma leggendaria: fu capo di una tribù dei Sioux, guidò con Toro Seduto la resistenza indiana, umiliò l’esercito degli Stati Uniti nella battaglia di Little Big Horn; infine si arrese, vinto da un inverno rigidissimo più che dalle Giubbe Blu. Leggi il resto

La prima guerra dei Seminole

A cura di Renato Ruggeri
Quando la guerra del 1812 finì, gli Inglesi lasciarono un forte lungo la riva del fiume Apalachiola, in Florida. Era a circa 60 miglia sotto il confine degli Stati Uniti. Il forte era ben fornito di armi e munizioni, compresi alcuni cannoni. I neri liberi, discendenti da schiavi fuggiaschi, erano vissuti in questa regione per generazioni. Subito fecero del forte il loro quartier generale. Le loro fattorie e le terre coltivate si allungavano per 50 miglia lungo il fiume. Leggi il resto

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