Gli Ojibwe e la rivolta dei dakota del 1862

A cura di Angelo D’Ambra

Il 18 agosto del 1862 diverse bande Santee Sioux, Mdewakanton, meglio note come Dakota, comandate da Little Crow, impugnarono le armi contro gli Stati Uniti. Attaccarono l’agenzia indiana nella loro riserva, dando il via a quella guerra che, per cinque settimane, seminò sangue e morte e sancì la sconfitta dei Dakota e la loro reclusione nelle riserve. Gli Ojibwe di Gull Lake, guidati da capo Bagone-giizhig alias Hole in the Day, stavano discutendo la loro adesione alla rivolta e forse un attacco a Fort Ripley, quando, gli Ojibwe di Fond du Lac di capo Naw-Gaw-Nub e capo Shin-Gwack inviarono una lettera al governatore Alexander Ramsey diretta al presidente Abraham Lincoln, perché accettasse il loro aiuto nella guerra contro i dakota. Leggi il resto

La battaglia di Cedar Mountain

A cura di Angelo D’Ambra

Nel 1862 il presidente Abraham Lincoln, provocato dagli oppositori e incalzato dalla stampa che alimentava il malcontento dell’opinione pubblica per la lentezza dell’Army of the Potomac di George McClellan, impegnò il suo esercito nel tentativo di aprire un secondo fronte su Richmond. Il 26 giugno autorizzò la costituzione dell’U.S. Army of Virginia e lo pose sotto il comando del generale John Pope. Pope avrebbe dovuto esercitare ulteriore pressione su Richmond, avanzando da ovest, tuttavia quanto pianificato ebbe degli intoppi: mentre l’U.S. Army of Virginia si muoveva contro Gordonville, in Virginia, nodo ferroviario di vitale importanza per lo spostamento e i rifornimenti delle truppe della Confederazione, il generale sudista Robert E. Lee, alleggerito dopo la sconfitta di McClellan nelle battaglie dei Sette Giorni, divise le sue forze e inviò l’Army of the Valley del generale Stonewall Jackson contro Pope. Leggi il resto

La “Dodge City War”

A cura di Omar Vicari

Quando a Luke Short, giocatore e proprietario del “Long Branch“ saloon, venne imposto di lasciare Dodge City, egli se ne andò. Ma tornò presto e quando lo fece era accompagnato da amici come Wyatt Earp, Bat Masterson, Doc Holliday.
Dodge City, regina incontrastata delle città di frontiera, venne fondata nell’arco di una notte come posto di smercio di wisky.
All’inizio, il paese, se cosi si poteva chiamare, era composto da un’unica tenda piantata in mezzo alla prateria dove era possibile rifornirsi di alcool, dato che nel vicino forte, il colonnello Richard I. Dodge ne aveva vietato la vendita. Leggi il resto

Charles Goodnight, il re del bestiame del west

A cura di Sergio Mura da un lavoro di Hugh A. Anderson

Charles Goodnight accoglie Quanah Parker al suo ranch
Charles Goodnight nacque il 5 marzo 1836 in una fattoria di famiglia nella contea di Macoupin, Illinois, quarto di cinque figli di Charles e Charlotte (Collier) Goodnight. Rimase orfano di padre a soli cinque anni e poco dopo sua madre si risposò con un contadino vicino, Hiram Daugherty. La sua istruzione formale durò appena sei mesi. Ma fu il 1845 a segnare la vera svolta: a soli nove anni, Charles si mise in sella a Blaze, una cavalla dal muso bianco, e affrontò con la sua famiglia un lungo viaggio di 800 miglia verso sud, destinazione Texas. Era l’anno in cui il Texas si univa all’Unione, e Goodnight amava dire di essere arrivato in Texas proprio quando il Texas era entrato nell’America. Leggi il resto

Gli Overland Trails, pericoli e sofferenze verso il west

A cura di Matteo Pastore da una lavoro di Randall Parrish

Un attacco sull’Overland Trail
Con il termine “Overland Trail” ci si può riferire a ognuno dei sentieri che portavano a ovest. Ce n’erano alcuni. La maggior parte partiva da uno dei tanti “punti di lancio” nel Midwest. Ecco i più importanti:
– L’Oregon Trail, arrivava in Oregon. E a volte anche a Washington. Di solito verso Portland o Vancouver. Circa 3.200 km.
– Il California Trail, poteva finire in diverse zone della California, a seconda del ramo che si prendeva. Spesso si arrivava a Sacramento, grazie alla corsa all’oro, ma c’erano diramazioni per molte altre aree. Circa 2.400 km.
– Il Santa Fe Trail, terminava in Nuovo Messico, di solito proprio a Santa Fe. Circa 1.450 km.
– Il Mormon Trail, arrivava a Salt Lake City, Utah. Circa 2.100 km, e spesso si percorreva con carretti a mano invece che con i carri! Leggi il resto

Il Generale George Crook e le guerre contro gli indiani

A cura di Sergio Mura da un lavoro di J. Jay Myers

Un ritratto del Generale George Crook
Il colonnello George Crook era a bordo della traballante diligenza che si avvicinava a Tucson attraverso una pista che veniva da ovest e per lui e per gli altri passeggeri la vista delle prime case della cittadina era un sollievo dopo giorni di calore opprimente, strade sconnesse, polvere che si infilava dappertutto e la tensione costante di attraversare i deserti ostili dell’Apacheria, la terra dei temibili guerrieri Apache. Leggi il resto

Iron Shield


Iron Shield – fai clic per INGRANDIRE
Iron Shield (Scudo di Ferro, inizio XIX secolo – 7 settembre 1876) è stato un valoroso e stimato guerriero Lakota Sioux durante il lungo periodo di guerra contro i bianchi che va dal 1860 al 1876, anno in cui morì. La sua cattura e la morte sono state parte di una lunga serie di sconfitte patite dai Sioux dopo la storica vittoria nella battaglia di Little Big Horn (25 giugno 1876). Leggi il resto

La banda degli Innocenti di Bannack

A cura di Mario Raciti

La banda di Plummer assalta una diligenza
Costruita in fretta per venire incontro ai numerosi minatori della zona, Bannack divenne rifugio di ogni genere di uomini, inclusi disertori della Guerra Civile, pirati dei fiumi, gambler, fuorilegge e malintenzionati vari.
L’anarchia dilagò, e le rapine e gli assassinii divennero episodi quotidiani.
Plummer organizzò allora una banda, nominandola “Gli Innocenti”, e iniziò una serie di rapine e assalti ai viaggiatori carichi d’oro provenienti dai campi auriferi del Montana. Gli “Innocenti” divennero subito una banda unita tanto da stabilire una parola d’ordine, in modo che i componenti potessero riconoscersi l’un l’altro. Leggi il resto

L’ultima guerra indiana

A cura di Giampaolo Galli

Nel momento stesso in cui la frontiera americana veniva consegnata al mito grazie alla narrativa e alle prime pellicole western in bianco e nero, una serie di sanguinosi incidenti tra allevatori e alcune bande di indiani paiute, sembrarono riportare indietro le lancette della storia. Le vicende abbracciano un arco di tempo che va dal 1915 al 1923 e costituiscono l’ultimo scontro armato tra nativi americani ed esercito degli Stati Uniti, anche se, ad onor del vero, il ruolo dei militari fu piuttosto marginale ed interessò maggiormente i rapporti con i civili. Leggi il resto

Le boomtown, il sogno breve e violento del west

A cura di Sergio Mura

“Un giorno, solo polvere e silenzio. Il giorno dopo, una città.”
Nella vasta e selvaggia frontiera americana del XIX secolo, un fenomeno unico nella storia mondiale prese vita: le boomtown, insediamenti che nascevano quasi dal nulla, esplodevano in un turbine di caos e opportunità, e spesso svanivano altrettanto rapidamente. Erano figlie della corsa all’oro, all’argento, al bestiame e alle ferrovie, ma sopravvivevano grazie a un mix di speranza, violenza e whisky. Leggi il resto

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