Oltre il confine

A cura di Gian Mario Mollar

La Bella locandina del film
Amiche e amici della Frontiera, oggi vi parliamo di “Oltre il confine”, un nuovo film di Emiliano Ferrera che verrà presentato in anteprima nazionale presso la sala Uci Cinemas a Roma il 10 maggio. Il film consta di tre episodi: Redemption, Black Town e Appuntamento a White Buffalo. Le prime due parti sono già state pubblicate in anni precedenti (di Black Town abbiamo parlato QUI), ma vengono in questa sede rimontate e ricolorate, mentre la terza, Appuntamento a White Buffalo, è inedita.
C’è ovviamente un leitmotiv che attraversa queste opere, indipendenti ma affini, ed è la centralità della figura femminile. Lo capiremo meglio analizzandone le trame, ovviamente senza spoiler…


Una spettacolare cavalcata in uno scenario stupendo

Redemption è una ballata triste, attraversata da cima a fondo dalle note malinconiche di House in the Meadow: “Away, Away Come away with me Where the grass grows wild, where the winds blow free”… A intonare queste parole di disperata libertà è Susan (interpretata dalla bella e dolente Nora Luis) rimasta vedova del Marshall di Redemption, “la più povera e squallida cittadina della contea di Lincoln”. La città è tenuta sotto scacco da un pugno di loschi tagliagole. Come se non bastasse, due cacciatori di taglie si aggirano per Redemption. Uno è un ambiguo “piedidolci” venuto dall’Est, magistralmente interpretato da Valerio Rota Vega, l’altro è lo stesso regista Ferrera, “un demone travestito da angelo”, che ricorda da vicino lo straniero senza nome protagonista di “Per un pugno di dollari”. Chi stanno cercando? Riuscirà Susan a compiere il suo destino, là dove l’erba cresce selvaggia e il vento soffia libero?


Stefano Jacurti nei panni di Bat Mallory

Con Black Town, il secondo episodio, ci spostiamo alla fine della Guerra Civile. Lee si è arreso a Grant, ma a Black Town c’è un manipolo di soldati confederati che non hanno la minima intenzione di deporre le armi. A comandarli c’è una strega (interpretata dalla magnetica Yassmin Pucci).


Yassmin Pucci

Si dice che di notte mandi i suoi scagnozzi a rapire bambini per sacrificarli al diavolo e berne il sangue. In questo episodio della saga, Emiliano Ferrera interpreta “Nessuno”, uno straniero intenzionato a salvare la bella Sarah (Luce Cardinale, discendente della leggendaria Claudia Cardinale) dalle grinfie della strega. Riuscirà a farlo senza perdere la sua anima?


Giulia Morgani

Nel terzo episodio, Appuntamento a White Buffalo, compiamo un ulteriore balzo temporale e arriviamo al 1890. Siamo alla fine dell’epopea della Frontiera, e anche il protagonista, lo sceriffo di contea Bat Mallory (Stefano Jacurti), è alla fine della sua carriera: gli mancano solo due giorni alla pensione. Una rapina della banda del feroce Jim Levy (interpretato da un baffuto Emiliano Ferrera) lo costringe a montare in sella e partire al galoppo ancora una volta. Ad affiancarlo, c’è “solo” una donna, Libby Thompson (interpretata da Giulia Morgani), l’unica disposta a mettere in gioco la propria vita per un ben misero salario. Il vecchio sceriffo è scettico, ma Libby saprà sorprenderlo nel corso di una caccia all’uomo crepuscolare, che ha un po’ della poesia di Sam Peckinpah e un po’ del sapore de “Gli spietati” di Clint Eastwood.


Emiliano Ferrera

“Oltre il confine” è un titolo che ammicca a Cormac McCarthy. Il confine che viene esplorato in questo film antologico è duplice, fisico e metafisico al tempo stesso. Da un punto di vista di vista geografico, il paesaggio domina le riprese quasi al punto di diventare un personaggio esso stesso. La maestà di Campo imperatore e le terre riarse di Camposecco, che già costituirono i fondali della gloriosa tradizione dello spaghetti western italiano, vivono di nuova vita attraverso la telecamera di Ferrera. Al di là della geografia, però, c’è un altro confine che viene attraversato, ed è quello che separa “l’altra metà del cielo”.


Nora Luis e Valerio Rota Vega

Le tre storie, infatti, ruotano intorno al mondo femminile, cosa piuttosto insolita in un mondo western dominato, sia a livello storico che a livello cinematografico, da figure maschili e patriarcali. In un mondo in cui “o fai la contadina, o fai la puttana”, le eroine raccontate da Emiliano Ferrera hanno il coraggio di percorrere strade diverse, e di affrontarne le drammatiche conseguenze. Ad accomunarne le sorti, c’è un gusto particolare per il twist amaro e malinconico che caratterizza i finali, e che esalta l’epicità delle storie.


Simona Mancini, Valerio Rota Vega, Nora Luis e Lisa Odifreddi

Nello sviluppare questo approccio “al femminile”, il film di Ferrera è in buona compagnia in questi ultimi anni. Cito i miei due esempi preferiti: la bellissima serie Prime “The English” con Emily Blunt, oppure il film del 2013 Sweetwater con January Jones. Qui in Italia è appena uscito un romanzo che sembra molto promettente da questo punto di vista, Le Spietate di Claudia Cravens, per i tipi di NN.


Giorgio Filonzi

Il film, prodotto da Old Type, vanta un cast di grande bravura e professionalità. È doveroso citare l’intensa interpretazione di Giulia Morgani nel terzo episodio, che oltre ad essere attrice è anche scrittrice, ed entra a far parte del pantheon attoriale dei film di Emiliano Ferrera, dove regna l’intramontabile Yassmin Pucci, già protagonista di Oro e piombo (disponibile su Primevideo), insieme a Nora Luis e a Luce Cardinale. Per quanto riguarda la parte maschile, non possono lasciare indifferenti le due interpretazioni di Stefano Jacurti, che più che un attore è ormai un’istituzione del western italiano contemporaneo, capace di spaziare dal cinema, al teatro, senza dimenticare un’intensa attività saggistica.


Emiliano Ferrera

Senza dimenticare, infine, lo stesso Emiliano Ferrera, che si alterna tra la poltrona del regista e i panni di personaggi secchi e taglienti, complice anche una forte somiglianza fisica con il mitico Clint Eastwood.


Mauro Del Vecchio e Giovanni Bufalini

La colonna sonora iniziale e quella di Redemption sono firmate da Alessandro Giordano, mentre su Black Town e Sfida a White Buffalo vediamo all’opera Klaus Veri: note forti, cariche di epicità, di polvere e di sangue, che accompagnano alla perfezione le storie raccontate.


Luce Cardinale

In una parola: con Oltre il confine vi aspettano 100 minuti di grande cinema indipendente, fatto di passione e dedizione nel solco di una grande tradizione. Tre storie nuove, ma con il sapore dei grandi classici.
Buona visione!

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