Le guerre Sioux – 7

A cura di Pietro Costantini
Tutte le puntate dell’articolo: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.

Mappa 8. Il Massacro di Fetterman
La mattina del 21 dicembre 1866, un venerdì, era un’alba fredda e grigia attorno a Fort Phil Kearny. La temperatura si aggirava attorno allo zero e la neve imbiancava le valli, i boschi di pini e le dorsali dei contrafforti delle montagne Bighorn. Verso le 10 il colonnello Carrington ordinò che i carri per il legname si mettessero in viaggio per la pineta, per la solita missione giornaliera di taglio degli alberi. Sapendo che era probabile un attacco contro il convoglio, egli mandò una pattuglia particolarmente folta assieme ai carri. Nel giro di un’ora, la sentinella dislocata sull’altura di Pilot Knob segnalava che il convoglio dei carri era sotto attacco; dal forte si potevano udire gli spari.
Come aveva già fatto in altre simili occasioni, Carrington immediatamente ordinò che una colonna di soldati andasse a portare soccorso al distaccamento assediato. Il capitano Powell aveva portato a termine una missione simile appena due giorni prima. Ma quella mattina il capitano Fetterman insistette per comandare la colonna di soccorso. E’ tuttora viva una controversia sugli ordini di Carrington a Fetterman. La maggior parte delle fonti sono concordi nell’affermare che Carrington ordinò di soccorrere la colonna dei carri e tornare subito al forte. In nessun caso egli doveva oltrepassare la località di Lodge Trail Ridge. D’altro canto, non c’è un’evidenza che Carrington avesse mai dato quell’ordine controverso. E’ possibile che l’assenso di Carrington alla richiesta di Fetterman di guidare la grossa spedizione di soccorso fosse un’altra pianificata operazione offensiva destinata a intercettare gli assalitori dei carri mentre si ritiravano nei dintorni del Peno Creek. La questione dell’ordine controverso potrebbe essere una montatura costruita in seguito, allo scopo di focalizzare la responsabilità della tragedia sulla disobbedienza agli ordini piuttosto che sul fallimento di un’operazione offensiva pianificata contro gli Indiani.


Si avvicina il massacro di Fetterman

Alle 11,15 Fetterman uscì dal portone secondario del forte con 49 uomini scelti da quattro compagnie del 18° Reggimento Fanteria armati di fucili Springfield ad avancarica. Probabilmente i 13 uomini della compagnia H erano a cavallo. Pochi minuti dopo, il tenente George Grummond si pose al seguito di Fetterman con 27 uomini di truppa a cavallo, provenienti dal 2° Reggimento Cavalleria, armati per lo più di fucili a ripetizione Spencer. Il capitano Frederick Brown, amico intimo di Fetterman, si unì volontariamente alla colonna. Si aggiunsero come volontari anche James Wheatley e Isaac Fisher, due civili armati di fucili a ripetizione.
Sebbene Fetterman probabilmente non avesse mai pronunciato la frase legata al suo retaggio: «Con 80 uomini io posso cavalcare attraverso l’intera Nazione Sioux», tuttavia egli era, come la maggior parte degli altri ufficiali dell’esercito, assai sprezzante nei confronti degli Indiani. Comunque è un fatto che Fetterman partì proprio con 80 uomini.


Lo stemma del XVIII Reggimento di Fanteria

Anche il percorso intrapreso da Fetterman è controverso. E’ probabile che egli abbia condotto le truppe direttamente a nord, passando ad est della Sullivan Hill prima di attraversare il torrente e risalire Lodge Trail Ridge. E’ plausibile che la fanteria di Fetterman abbia proceduto parallelamente alla cavalleria lungo i pendii delle alture. Sia che l’ordine di non valicare la collina fosse effettivo o no, era chiaro a tutti quelli che osservavano dal forte gli spostamenti di Fetterman, che i suoi movimenti lo avrebbero portato oltre Lodge Trail Ridge.

Mappa 9. Il Massacro di Fetterman: inseguimento e imboscata

Sebbene i dettagli degli avvenimenti rimangano nell’incertezza, sembra che le truppe a cavallo e la fanteria si spostassero separatamente (vedi mappa A). Non si riuscirà mai a sapere se Fetterman diede l’ordine o Grummond agisse di propria iniziativa, ma la cavalleria di Grummond, insieme ad un piccolo distaccamento di fanteria a cavallo e i due civili, si mosse davanti alla fanteria appena oltrepassato Lodge Trail Ridge. Gli Indiani che fungevano da esca si mostrarono davanti alla colonna di soccorso e la attirarono verso Peno Creek. Rispecchiando la tendenza, già dimostrata in passato, per le azioni impetuose, Grummond era probabilmente ansioso di venire a contatto con il nemico.
Ai piedi dell’altura centinaia di Sioux, Cheyenne e Arapaho preparavano la trappola (vedi mappa B). I racconti degli Indiani indicano che i Cheyenne erano nascosti ad ovest dell’altura, tra gli alberi, i cespugli e le depressioni intorno a Peno Creek e che Sioux e Arapaho erano nascosti a nord lungo il Peno Creek e a oriente rispetto alla pista, dietro la vicina altura. Il distaccamento a cavallo di Grummond si ritirò dietro la collina. Wheatley e Fisher, i due civili, assieme a diversi veterani, smontarono e si difesero dietro alcuni spuntoni rocciosi. Questi esperti uomini di frontiera avevano capito che sarebbe stato fatale tentare una ritirata a cavallo di fronte a cavalieri indiani all’attacco. Wheatley e Fisher apparentemente usarono efficacemente i loro fucili a ripetizione prima di soccombere.


la battaglia di Fetterman

Più tardi Carrington dichiarerà nel suo rapporto che furono trovate 60 pozze di sangue tutt’attorno alla posizione che quegli uomini avevano tenuto. Ciò nonostante i due civili avevano guadagnato, a costo delle loro vite, il tempo che serviva a Grummond per radunare le sue truppe a cavallo in cime alla collina.

Mappa 10. Il Massacro di Fetterman: la battaglia della cavalleria e l’ultima resistenza di Fetterman

Le truppe a cavallo si erano ritirate sull’altura, per trovare riparo dietro una piccola collina (vedi mappa A). Sembra che qui Grummond conducesse, appiedato, un’azione per trattenere il nemico. La linea di tiro delle sue truppe era diretta in due direzioni, a nord e sud dell’altura. Ad un certo punto, Grummond tentò di retrocedere verso sud lungo la pista, in direzione della fanteria. La ritirata si risolse in una rotta, e la maggior parte dei soldati a cavallo vennero abbattuti dagli Indiani prima che potessero ricongiungersi con la fanteria (vedi mappa B). Il corpo di Grummond e di parecchi altri vennero ritrovati massacrati lungo la pista, tra la linea di combattimento della cavalleria e la posizione finale della fanteria.
I resoconti indiani parlano di un “capo soldato a cavallo” che venne ucciso sulla pista, i cui uomini poi cedettero e fuggirono su per l’altura. Altri racconti indiani parlano di un capo soldato su un cavallo bianco che aveva combattuto una valorosa battaglia difensiva, tagliando la testa di un Indiano con un solo colpo della sua sciabola. Uno degli ultimi soldati a morire sulla linea di combattimento della cavalleria fu Adolph Metzger, un trombettiere nato in Germania e veterano dell’esercito fin dal 1855. Metzger fece fronte ai suoi assalitori con la sua tromba, finché lo strumento non fu che una malconcia, informe massa di metallo e il suo corpo sanguinante per una dozzina di ferite.


I movimenti nella battaglia Fetterman

Fetterman, Brown e altri 47 soldati, per lo più di fanteria, armati con fucili ad avancarica dell’epoca della Guerra Civile, si radunarono su un ammasso di grandi rocce sopra l’altura. American Horse e Brave Eagle, entrambi guerrieri Sioux Oglala, dichiararono che i soldati combatterono valorosamente e resistettero a svariati tentativi di conquista della loro posizione. In ogni caso la fanteria di Fetterman era disperatamente inferiore come numero e aveva poche speranze di uscirne fuori. Alla fine, i soldati vennero sopraffatti e furono tutti uccisi.
Dal forte, Carrington udiva le incessanti scariche di fucileria dietro l’altura. Temendo il peggio, Carrington ordinò al capitano Tenador Ten Eyck di prendere quanti uomini potevano essere prelevati da quelli di riserva di quanti ne rimanevano nella guarnigione per portare aiuto a Fetterman. Quanto Ten Eyck raggiunse le colline soprastanti la zona dei combattimenti, era troppo tardi per salvare il condannato reparto di Fetterman. Dopo la battaglia, Carrington si impegnò con notevole determinazione nel recuperare i corpi degli uomini di Fetterman, anche se temeva che gli Indiani avrebbero potuto attaccare e sopraffare il forte, drammaticamente a corto di combattenti. Egli chiese ed ottenne un volontario che andasse a riferire la notizia del disastro a Fort Laramie. Quando arrivò a Fort Laramie mentre era in corso il ballo della notte di Natale, il volontario, John “Portugee” Phillips, aveva cavalcato per 235 miglia in 4 giorni per portare la notizia del disastro.
(Per i dettagli si veda l’articolo di Domenico Rizzi qui: https://www.farwest.it/?p=249).
Il 26 dicembre il generale Philip St. George Cooke, ufficiale superiore di Carrington, ordinò al tenente colonnello Henry W. Wessells, subordinato di Carrington a Fort Reno, di prendere il comando della spedizione di soccorso e assumere la responsabilità globale dei tre forti posti sulla Pista di Bozeman.


Il massacro di Fetterman – stampa

Il nuovo comandante si applicò diligentemente per ricostituire il morale a Fort Phil Kearny, ma la guarnigione era in grande sofferenza per la mancanza di provviste e il grande freddo. Anche gli Indiani sospesero le loro operazioni contro il forte a causa delle condizioni di freddo estreme. Entrambe le parti aspettavano la primavera per riprendere il conflitto sul controllo della Bozeman Trail.

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