L’avanzata dei Sioux a ovest del Missouri
A cura di Gianni Albertoli
Nelle terre a ovest del Missouri gli americani vi trovarono i Tetons, i quali rappresentavano più della metà dell’intera nazione Sioux, ed erano a loro volta divisi in sette gruppi, alcuni dei quali abbastanza grandi da essere considerati delle sottotribù di notevoli dimensioni. Il gruppo centrale era rappresentato dagli Yankton e dagli Yanktonai, vicini occidentali degli “Issati” o “Santee”. I Mdewakanton erano noti da tempo ai bianchi avendo avuto contatti diretti con i francesi che esplorarono le terre dell’Upper Mississippi.
Recenti studi dimostrerebbero che i Sioux si sarebbero ritirati dalle terre dell’Upper Mississippi in due successive ondate, la prima delle quali comprendeva gli Yanktonais (con gli Yankton) e i Teton. Un’ondata si sarebbe mossa dopo la metà del XVII secolo, mentre l’altra non si mosse fin dopo il 1735. Non abbiamo però alcune prova sicura sulla prima migrazione ma, a quanto sembra, già intorno al 1670, i Teton e gli Yanktonai vennero attaccati ripetutamente dai Cree, e dai loro alleati Assiniboin e Monsoni, armati di pistole francesi, e costretti a ritirarsi a sud. Sia le tradizioni native che le antiche fonti francesi sono piuttosto vaghe ma, intorno al 1650, un gruppo guerriero Cree del Rainy Lake, sarebbe sceso a sud per attaccare i Sioux. Il Nicolas Perrot, presente nel territorio, affermava che questi indiani erano “feroci guerrieri, ma ancora nell’età della pietra”.
Un gruppo Sioux al fianco dei Cree era rappresentato da una popolazione nota come “Assiniboin”, una tribù staccatasi dagli Yanktonai per frammischiarsi con gli antichi nemici dei Dakota. Una spedizione di guerra Sioux avrebbe, qualche tempo prima, visitato un accampamento di Assiniboin, nel quale vi trovarono alcune famiglie Cree; i Sioux si sarebbero infuriati insultando i loro parenti. Fu in questo momento che gli Assiniboin dovettero abbandonare la loro posizione di neutralità e, alla fine, quando la situazione si fece ormai intollerabile, decisero di allearsi con i Cree, una popolazione che proprio in quel periodo stava ottenendo armi dai francesi, questo fu probabilmente il motivo per cui gli Assiniboin si unirono ai nemici degli altri Sioux. L’arrivo degli inglesi nella Hudson’s Bay avrebbe riaperto le guerre fra i Cree e i Sioux, mentre i francesi stavano penetrando nelle regioni a ovest del Lago Superiore, ma questi ultimi avevano ben poche armi da fuoco per rifornire gli indiani. Gli inglesi ne erano invece ben riforniti e i Cree divennero loro grandi amici ottenendone di conseguenza un gran numero. Le notizie a nostra disposizione sono purtroppo molto scarse, ma il Perrot ricordava che il primo attacco contro i Sioux avvenne prima del 1650 e fu particolarmente devastante. Il Radisson menzionava un sanguinoso scontro nel 1658, anche questo evento avrebbe portato ad una durissima sconfitta dei Sioux; padre Marquette (1670) affermava che i Cree erano armati soltanto di archi e frecce, ma quattro anni dopo, lo stesso gruppo Cree era ben rifornito di armi da fuoco, ed avrebbe assalito e massacrato una delegazione Sioux a Sault St. Marie, i cui guerrieri quali erano armati soltanto di coltelli, asce e tomahawk. Nel 1673 padre Nouvel riportava che i gruppi settentrionali degli Algonchini, compresi i Cree, commerciavano attivamente con gli inglesi della Hudson’s Bay. Nel 1684 una grande flottiglia di canoe Cree, comprendente almeno 400 Assiniboin, si spinse a sud lungo il corso dell’Hayes River per commerciare con gli inglesi nella baia. Gli indiani vennero ben riforniti di armi da fuoco, apprezzarono le merci europee e si prepararono a portare la guerra ai loro nemici del sud. Proprio in questo periodo il La Potherie riportava che i Cree si spostavano continuamente in canoa per assalire gli insediamenti Sioux, obbligandoli a cercare rifugio in terre dove la selvaggina scarseggiava da tempo, obbligandoli a “mangiare soltanto ghiande, radici e cortecce”. Lasciando da parte le esagerazioni, il terrore si sarebbe comunque sparso velocemente nelle terre Sioux e, d’altronde, anche il Mackenzie riportava gli attacchi dei Cree nel territorio dell’Athabaska, dove seminavano il terrore. Piccoli gruppi guerrieri di Cree, armati con buone pistole, “cacciavano come conigli gli sfortunati nemici e li terrorizzavano talmente tanto che, quando i nemici vedevano del fumo in lontananza fuggivano”.
Il Truteau diceva esplicitamente (1795) che “la paura si estese dai Teton Sioux alle altre tribù del Missouri”, ma dobbiamo ricordare che in quel periodo erano gli stessi Sioux che stavano seminando il terrore. Noi non abbiamo dettagli importanti sulle antiche guerre intertribali, ma è probabile che i Sioux del gruppo Yanktonais, che vagavano in prossimità delle terre dei Cree, soffrirono terribilmente nel momento in cui i loro nemici del nord ottennero armi da fuoco e passarono all’offensiva. I Teton vivevano allora a sud degli Yanktonai, nelle praterie a ovest del Mississippi e presso le Sauk Rapids, dove venivano segnalati nell’anno 1680. Chiaramente, il ritiro a sud degli Yanktonai li avrebbe esposti agli attacchi dei Cree e dei loro alleati Assiniboin, obbligandoli a spostarsi nuovamente; qualcosa del genere si sarebbe verificato verso la fine del XVIII secolo quando gli Yanktonai, gli Yankton e i Teton furono costretti a spostarsi più a sud. I Sisseton, e gli altri Sioux orientali, non furono invece attaccati ripetutamente dai Cree, la cui animosità guerriera era più che altro indirizzata contro gli altri gruppi. A causa della loro posizione all’interno delle paludi, diventava difficile assalirli, furono allora i Chippewa a muoversi contro di loro. Nei primi anni del XVIII secolo i gruppi occidentali giunsero, addirittura, ad accusare i loro parenti orientali di essere disposti ad aiutare i Cree e gli Assiniboin contro di loro. Stando all’Hyde, le tradizioni Santee sono prive di qualsiasi dettaglio riguardante questo periodo, cosa che invece appare nelle “Relazioni” francesi, le quali però possono anche essere poco attendibili, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti dei gruppi verso la vallata del Minnesota e, successivamente, verso il Missouri. Nel frattempo, scacciati dalle terre comprese tra l’alto corso del Mississippi e il Red Lake, poco dopo il 1670, gli Yanktonai si ritirarono a sud, nelle praterie a ovest del grande fiume per entrare nella grande ansa del Minnesota River, nello “Swan Lake District” dove, presumibilmente, si sarebbero separati con il gruppo Yankton che, dopo aver attraversato il Minnesota River, si sarebbe stabilito tra il Blue Earth River e la “Pipestone Quarry”; i restanti Yanktonai avrebbero invece risalito il corso del fiume Minnesota. I Teton raggiunsero anche essi, quasi sicuramente prima degli Yanktonai, la grande curvatura del Minnesota River, poi si divisero in due gruppi, i Brulé e gli Oglala, per attraversare il fiume ed occupare le praterie tra i fiumi Minnesota e Blue Earth, mentre i Teton del gruppo “Saones” avrebbero risalito il corso del Minnesota per raggiungere le sue sorgenti. Le antiche mappe francesi sono considerate molto importanti da alcuni studiosi, in quanto localizzano i vari gruppi Sioux nelle epoche lontane; comunque, secondo l’Hyde, i materiali di queste mappe sono tutti da verificare in quanto alcune di esse sono state modificate in epoche più tarde. La famosa “De l’Isle map” (1708) avrebbe indotto parecchi storici ed etnologi ad errori anche grossolani. Che i Teton si siano divisi quando raggiunsero l’ansa del Minnesota River è ormai accertato, mentre gli Yankton si separarono sicuramente dagli Yanktonai, e quando, dopo il 1735, i Sisseton migrarono a sud, seguirono la stessa direzione. In effetti, “questa grande ansa del fiume sembra essere stata una vera e propria trappola disegnata dalla natura, nella quale, una dopo l’altra, le ondate migratorie si sarebbero trovate di fronte ad un problema, attraversare il fiume ed occupare le aperte praterie a sud, oppure risalire il fiume verso la sua testa”. Le evidenze storiche ci indicano che “l’elemento conservatore” della nazione avrebbe seguito il corso del fiume, mentre gli altri si sarebbero divisi in bande per spingersi a sud nelle grandi Pianure, dove si sarebbero stabiliti nel “Couteau du Prairies”, erano queste alcune bande Teton e gli Yankton. I gruppi del fiume Minnesota si stabilirono in terre boscose, e questo fatto avrebbe poi dato vita al soprannome “Saone” (da “Tchanona” e “Tchankute”, ovvero “Shooters among the Trees”), un termine denigratorio applicato loro dai gruppi dell’ovest. Questo termine venne comunque applicato non soltanto ai gruppi Saone del nord, ma anche ad una parte degli Yanktonai. I Teton hanno comunque ben poca memoria storica, nonostante numerosi studiosi li abbiano presi in considerazione. Questi gruppi ritornavano spesso a est per commerciare mercanzie europee con i loro parenti Santee; stando all’Hyde, l’individuazione di questi luoghi di scambio sarebbero di vitale importanza per risalire agli antichi spostamenti dei Teton. Intorno al 1750 queste fiere annuali avvenivano “sull’estremo alto corso del Minnesota River” ma, fino al 1700, erano avvenute nei pressi delle foci dei fiumi che si gettavano nel Mississippi; dobbiamo quindi affermare che, i Teton e gli Yankton, allora senza cavalli, vagavano ancora non molto lontano a ovest del fiume. Per questa ragione siamo portati a dedurre che il Le Sueur (1700) avrebbe incontrato i Teton, ed anche una banda che “svernava nei pressi della sua palizzata sul Blue Earth” e che chiamava “Ojalespoitans” (“Village Divided”). Risulterebbe chiaro che i Teton incontrati dal Le Sueur erano indiscutibilmente i Brulé, mentre quelli del “villaggio separato in piccole bande” erano gli Oglala. L’Hyde affermava che nella lingua Sioux non vi è alcun suono riconducibile alla lettera “j” ma, nel dialetto Teton è presente il suono “gl” quindi, secondo lo storico, il nome esatto doveva essere “Oglales-poit-ton”, da “Oglala” (“sparsi o divisi”, “scattered or divided”), e “ton” (“village”, “villaggio”). Il termine “poit” viene ritenuto poco chiaro, ma sembra essere una parola algonchina derivante da “poituc”, significante “uomo” o “popolo”, un termine spesso usato dai primi francesi per scrivere i nomi dei gruppi Sioux. Un esempio tipico era “Assinipoit” per “Assiniboin”, e “Mascoutepoit” per “Prairie Men” (“Uomini delle Praterie”), un antico termine indicante i Teton.
Stando all’Hyde, la somiglianza con il termine del Le Sueur sembra indiscutibile, ma non comunque accertata; la sua traduzione in “Village Divided into Many small Bands” resta molto importante visto che, “abbiamo sempre saputo che il nome Oglala significava dispersi o divisi”. La spiegazione di questa teoria sembra abbastanza attendibile, ma le antiche tradizioni popolari Sioux – della seconda metà del XIX secolo – spiegherebbero l’origine di questo nome dicendo che “due capi avrebbero litigato fra loro, insultandosi a vicenda, uno dei capi avrebbe gettato della sabbia in faccia all’altro”. Secondo l’Hyde, queste tradizioni non avrebbero “alcun senso” e sarebbero comunque “apocrife”. I loro nemici tradizionali divennero i Chippewa, infatti, stando ad alcuni storici, il termine “Sioux” sarebbe la derivazione francese di una parola Chippewa significante “nemico” o “serpente”. Nell’anno 1656 i Dakota venivano localizzati sul “Mille Lacs” dove, stando ai primi francesi, vivevano in cinque insediamenti che potevano contenere circa 5 mila persone; resta comunque possibile che già in questo periodo i Teton e gli Yankton abbiano iniziato a spostarsi verso occidente, anche se l’Hennepin li avrebbe ancora trovati presso le “Falls of St. Anthony” sul fiume Mississippi (1680). Qualche anno dopo, nel 1701, questi gruppi vennero intercettati nelle zone del Lake Traverse. Gli Yankton e gli Yanktonai avrebbero lasciato il “Mille Lacs” proprio in questo periodo. In una grande battaglia, probabilmente combattuta intorno al 1750-60, i Santee subirono una devastante sconfitta per mano dei Chippewa e la banda Mdewakanton dovette spostarsi velocemente presso le “Falls of St. Anthony”. Lo spostamento delle bande Sioux avrebbe provocato un notevole mutamento culturale che avrebbe portato ad un periodo di transizione tra una tipica cultura boschiva a quella delle Pianure; il cavallo e i “tepee” divennero troppo importanti per questi indiani. I Wahpekute assorbirono soltanto parzialmente la cultura nomadica, ma non avrebbero più avuto villaggi permanenti; mentre i Mdewakantons avrebbero continuato a vivere in insediamenti permanenti per gran parte dell’anno. Nel frattempo, più a ovest, i gruppi Sioux continuavano la loro avanzata verso le grandi Pianure. Questi gruppi appartenevano a popolazioni definite “Teton” dagli osservatori dell’epoca. In effetti Brulé erano gli antichi “Teton” – o “Villaggio Sioux della Prateria” -, durante il periodo in cui erano stanziati sul fiume Mississippi, nel Minnesota; quando poi “migrarono a ovest, oltre il Missouri, venivano ancora designati come Teton fin dopo gli anni 1820”. L’Hyde affermava che erano “considerati come una specie di gruppo di parenti sia dagli Oglala che dalle tribù Sioux incluse sotto il nome di Saoni”. I Teton erano ancora stanziati a est del Missouri dove, stando all’Hyde, “erravano a piedi nella vasta area del Couteau du Prairie, che si estendeva dal Minnesota occidentale alla valle del Missouri”. Questi indiani erano allora impegnati a combattere “le tribù dei grandi villaggi fortificati” (Hidatsa, Mandan e Arikara) cui, in origine, “appartenevano saldamente le terre sul Missouri in vicinanza della Grande Ansa”. Quando i primi Sioux varcarono il Missouri si dividevano in due gruppi, i Brulé (“Sichangu”) e gli Oglala. Un secondo gruppo, però, era rappresentato dagli “Shiyo” (“Galli-dalla-Coda-Aguzza”), i quali si sarebbero poi uniti agli stessi Oglala per spingersi sulle Black Hills. Nello stesso periodo i Brulé erano saldamente alleati con gli Yankton, i quali vagavano nelle terre poste presso le sorgenti del fiume Des Moines, ma si spingevano a cacciare fin nelle vicinanze della “Grande Ansa”.
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