Le guerre Sioux – 13

A cura di Pietro Costantini
Tutte le puntate dell’articolo: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.

Mappa 17. Le colonne convergenti, 1 aprile – 9 giugno 1876
La Colonna di Gibbon proveniente da ovest fu la successiva ad essere messa in campo. Gibbon scelse di radunare le sue compagnie sparse per il territorio a Fort Ellis. Quando, il 1 aprile, cominciò la sua marcia da Fort Ellis, lo accompagnavano 4 compagnie del 2° Reggimento Cavalleria e 5 compagnie del 7° Reggimento Fanteria, per un totale di 450 uomini di truppa. Leggi il resto

Le guerre Sioux – 12

A cura di Pietro Costantini
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Mappa 15. La Marcia di Crook sul fiume Powder
Crook fu il primo a mettersi in partenza per la zona operativa. Anticipando la campagna incombente, aveva radunato in segreto le sue unità da postazioni sparpagliate in tutto il suo dipartimento. Quando arrivò l’ordine di attaccare, egli era già pronto per intraprendere la marcia verso nord da Fort Fetterman (vicino all’odierna Douglas, nel Wyoming). Leggi il resto

Wooden Leg e i Cheyenne

A cura di Maurizio Biagini

Il nome di questo guerriero ai non appassionati non dirà molto, eppure la sua testimonianza, raccolta in un libro del medico americano Thomas Marquis, è un documento di straordinaria importanza per la descrizione della vita dei popoli delle praterie. Leggi il resto

Le guerre Sioux – 11

A cura di Pietro Costantini
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Mappa 14. Il piano della Campagna di Sheridan
Nel 1876 l’esercito della Frontiera aveva accumulato anni d’esperienza nelle Grandi Pianure americane. Tuttavia la maggiore esperienza nella guerra offensiva era stata acquisita dall’esercito nelle Pianure Meridionali contro Cheyenne, Comanche e Kiowa. Il generale Sheridan aveva orchestrato con successo due grandi campagne nelle pianure del sud, la Guerra delle Pianure Meridionali (1868-69) e la Guerra del fiume Rosso (1874). Nella prima Sheridan condusse una coraggiosa campagna invernale. Leggi il resto

Cedar Creek, 21 ottobre 1876

A cura di Sergio Mura

Dopo la grande battaglia di Little Bighorn erano cambiate molte cose per gli indiani liberi. L’uccisione di tanti soldati non poteva passare inosservata e, forse, qualcuno dei grandi capi dei bianchi era semplicemente in attesa di una buona scusa per abbandonare ogni remora e puntare decisamente alla violazione di tutti i trattati.
Subito dopo il 25 giugno 1876 si era scatenato un gran dibattito tra gli alti papaveri di Washington e volarono parole grosse tra i falchi (e le fazioni che ad essi poggiavano le speranze per grandi speculazioni nelle terre indiane) e le colombe (che ancora provavano a difendere i diritti degli indiani. Leggi il resto

La ballata di Mickey Free

A cura di Gian Mario Mollar

Un’immagine significativa di Mickey Free, armato di fucile
Half Mexican, half Irish and whole son of a bitch. “Mezzo messicano, mezzo irlandese e del tutto figlio di una cagna”. Con queste parole, passate alla storia, Al Sieber, rude capo degli scouts dell’esercito degli Stati Uniti, descrisse Mickey Free (1848-1914). La storia di questo personaggio è rocambolesca quanto una dime novel: da ragazzo fu rapito dagli Apache e, divenuto uno di loro, si arruolò come scout e cacciatore di taglie ai tempi delle guerra indiane nel Sud Ovest degli Stati Uniti. Leggi il resto

Nelson Miles, il nemico degli indiani

A cura di Sergio Mura


Nelson Miles durante una campagna indiana – clicca per INGRANDIRE
Nelson Appleton Miles, colui che sarebbe diventato uno dei più fieri combattenti contro i popoli indiani delle pianure, nacque l’8 agosto del 1839 nei pressi di Westminster (Massachusetts). Dopo un’infanzia in tutto e per tutto simile a quella di milioni di ragazzini americani, ricercò un impiego per avviarsi alla vita adulta, come si conveniva a quel tempo, nel più breve tempo possibile. Leggi il resto

Apache Chiricahuas a Washington nel 1886

A cura di Paolo Brizzi

No-tshi, era della delegazione
L’ultima fuga di Geronimo e Naiche, realizzata dopo aver promesso la resa al Generale Crook verso la fine del Marzo 1886, doveva innescare una catena di eventi che sarebbero stati fatali per il destino dell’intera tribù Chiricahua.
In Arizona le dimissioni di Crook portarono l’arrivo di un nuovo comandante dipartimentale, il 47enne Nelson Miles; questi avrebbe rivoluzionato la dottrina del suo predecessore, limitando il ruolo degli scouts a quello di ” cercapiste ” e istituendo una cetena di stazioni eliografiche per migliorare le comunicazioni in quel desolato e vasto territorio. Inoltre, le bande di Chihuahua e Nana, arresisi a Crook, vennero prontamente inviate in Florida, preavvisando gli ostili su quello che sarebbe stato il destino ultimo di tutti i Chiricahuas.
Miles arrivò in Arizona il 30 Giugno.
Predispose l’invio in Messico di due emissari consigliatigli da Noche, Kaitah e Martine, che avrebbero accompagnato l’ufficiale più adatto per quel compito, il Tenente Charles B. Gatewood, vecchia conoscenza degli Apaches. Leggi il resto

La verità su Geronimo

A cura di Domenico Rizzi

Il grande Geronimo
Su Goyathlay o Goyackle, alias Geronimo, capo guerriero dei Bedonkohe si è scritto molto, ma forse non a sufficienza per chiarirne la complessa natura fino in fondo.
Il revisionismo cinematografico degli Anni Sessanta-Settanta lo ignorò, scegliendo Ulzana come protagonista dell’unico film serio imperniato sugli Apache. Il regista Walter Hill gli diede invece la centralità che meritava in “Geronimo” (1994) interpretato da Wes Studi, Robert Duval, Gene Hackman e una serie di attori di grande livello. Una pecca di questa pellicola è l’aspetto un po’ troppo giovanile (45-48 anni) del personaggio, che all’epoca doveva averne una sessantina; un’altra è l’eccessiva stima tributata al capo apache dal tenente Britton Davis (Matt Damon) che invece nelle sue memorie (“The Truth about Geronimo”) diffidava della sua lealtà. Con ciò Hill fece davvero un passo avanti rispetto a tutte le pellicole precedenti , soprattutto nei confronti di quel “Geronimo” girato da Arnold Laven nel 1962, nel quale il condottiero era interpretato da un quarantenne Chuck Connors. Leggi il resto

Hump (Gobba), Sioux “ostile”

A cura di Carlo Galliano

Gobba nacque nel 1848 (la sua data di nascita non è conosciuta con certezza) nella banda Shunka Yute Shni (Non Mangiano Cani) della suddivisione Minneconjou del grande popolo dei Sioux.
Il suo nome indiano era Etokeah.
Di lui non si conosce quasi nulla, almeno per quanto riguarda i fatti occorsi fino al 1866.
Era nipote del grande capo Canku Wakatuya (Schiena Alta), che fu maestro riconosciuto di Cavallo Pazzo sui modi più efficaci per combattere contro i bianchi e uno dei capi e guerrieri protagonisti nella battaglia “Fetterman”, combattuta nei pressi di Fort Phil Kearney nel Wyoming. Il padre si chiamava Collana di Pelle di Cane.
Gobba prese parte a molte battaglie, piccole e grandi, e molte tra queste le combattè a fianco a guerrieri famosissimi come Cavallo Pazzo e Nuvola Rossa. E’ importante ricordare la sua partecipazione attiva alla battaglia del Rosebud dove, con la sua banda, riuscì a fermare la colonna del generale Crook che stava cercando di riunirsi a quella del generale Custer. Leggi il resto

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