Malattie e morte lungo le piste dei pionieri
A cura di Matteo Pastore
“Oggi non ci siamo mossi. I nostri malati non sono in grado di continuare. La malattia sulla rotta è allarmante, viene ritenuta fatale”. Così scrisse Lydian Allen Rudd nel 1852.
L’assistenza sanitaria nella frontiera era una scienza imperfetta a metà del XIX° secolo e il tasso di mortalità era a livelli altissimi. Molti bambini giungevano al termine del viaggio con meno famigliari o parenti rispetto a quelli con cui erano partiti.
Le malattie e gravi ferite erano, per un grande margine, la causa di morte di nove pionieri su dieci. Le difficoltà metereologiche, dieta sbilanciata ed esaurimento psicofisico rendevano i viaggiatori vulnerabili malattie infettive come colera, dissenteria, rosolia, tubercolosi, febbre tifoide e parotite che si trasmettevano molto velocemente negli accampamenti dei carri. Leggi il resto
Quattro morti ammazzati in cinque secondi!
A cura di Omar Vicari
Personaggi come Jesse James, Wild Bill Hickok, John Wesley Hardin, Billy The Kid, Doc Holliday oppure Wyatt Earp, tanto per citarne alcuni, sono ormai stelle fisse nel pantheon della frontiera americana. Sulle loro gesta sono stati versati fiumi d’inchiostro e il cinema, dal canto suo, ci ha sciorinato, se pur molto romanzate, le loro storie.
Tra questi “gunmen”, un posto di tutto rispetto spetterebbe a un marshal protagonista assoluto di una sparatoria passata alla storia come quella dei “quattro morti ammazzati in cinque secondi”. Leggi il resto
Ferite di freccia
A cura di Gualtiero Fabbri da un lavoro di E. L. Reedstrom
Molti esperti chirurghi militari che avevano avuto modo di osservare tra il 1866 e il 1889 parecchie ferite da freccia da parte di Indiani, ebbero modo di notare la rapidità con cui gli indiani americani riuscivano a scagliarle durante i combattimenti contro i soldati.
Dichiararono che trovare un militare colpito da una singola freccia era un fatto eccezionale, perché quando una freccia trovava il suo bersaglio era rapidamente seguita da altre due o tre. Uno dei primi metodi chirurgici per rimuovere le frecce dalle ferite comportava l’uso del celebre: “Duck-bill forceps” o forcipe ad immersione. Leggi il resto
Black Kettle (Pentola Nera)
A cura di Marco Chiornio
Black Kettle, Pentola Nera
Si hanno a disposizione solo poche note sulla vita del capo dei Cheyenne del Sud Pentola nera (????-1868), ma i suoi ripetuti sforzi per assicurare al suo popolo una pace dignitosa, nonostante le promesse non mantenute dall’uomo bianco e diversi attentati di cui fu vittima, ci fanno capire che grande condottiero sia stato e ci insegnano quanto fosse determinata la sua fiducia nella coesistenza tra la società dei bianchi e la cultura dei popoli delle pianure. Leggi il resto
Tre storie di spettri nel far west
A cura di Gian Carlo Benedetti
Visto il rinnovato interesse per le storie “di confine” legate nella storia del west, ho scelto, tra le molte, di proporre ai lettori di Farwest.it tre storie di spettri.
Tali storie sono assai comuni a tutte le culture del mondo, anche avanzate ed il Far West, per l’estensione e varietà dei paesaggi, il crogiolo di razze (ove ogni cultura portava i suoi incubi) e per la violenza della colonizzazione, si prestava molto bene ad alimentare queste leggende – ormai parte del folklore – ma in certi periodi ritenute credibili, come abbiamo visto nel recente interessante articolo sui vampiri e non-morti, credenza questa importata dagli emigranti dall’Europa centrale.
Questa è certamente una parte del West meno letta poiché le sono stati preferiti gli scrittori narranti le terre riarse dal sole del Grande Bacino, dei deserti e delle immense praterie centrali di “erba blu”, spazzate dal vento, tipo gli Zane Grey, Owen Wister, Luois L’Amour ed altri ed (il mio oggi preferito) Cormac McCarthy. Leggi il resto
Carlisle Indian School: “Uccidi l’indiano, salva l’uomo”
A cura di Sergio Mura
Studenti indiani a Carlisle, prima e dopo l’ingresso
Erano trascorsi appena due anni dalla terribile tragedia di Wounded Knee (dicembre 1890) quando il capitano Richard Henry Pratt, fondatore della Carlisle Indian Industrial School della Pennsylvania, fu invitato a partecipare alla diciannovesima conferenza nazionale della “Carità e della correzione”. Leggi il resto
I “cinco pesos”
A cura di Lorenzo Barruscotto
la famosa stella dei ranger ricavata da una moneta da “cinco pesos”
Non si tratta di una leggenda o di una diceria: ai tempi del “vecchio West”, il classico distintivo dei Rangers del Texas era d’argento. Proprio perché ricavato da una moneta da 5 pesos messicani, forgiata con quel prezioso metallo.
Ed ancora oggi i loro “badges”, i distintivi per l’appunto, vengono creati partendo da una “cinco pesos coin”. Come facciamo a saperlo con certezza? Risposta facile: me lo ha confermato direttamente l’ufficio del comandante dei Texas Rangers, chief Chance Collins.
Quest’anno, 2023, ci saranno le celebrazioni per il loro 200° anniversario. Leggi il resto
La banda dei Dalton
A cura di Paolo Santoni
La Dalton Gang
Credo sia di gusto romantico affermare che i fratelli Dalton furono indirizzati verso una vita all’insegna del crimine. Il fatto è che crebbero in un luogo selvaggio in tempi selvaggi: sul confine dei Territori Indiani, nelle vicinanze di Coffeyville, Kansas. Per un breve periodo servirono la legge in qualità di Marshall. Il fratello maggiore, Frank Dalton, ricevette l’incarico di Marshall di corte federale a Forte Smith. Il 27 novembre 1887, durante una sparatoria con la Banda Smith-Dixon, venne colpito ed ucciso. Grat Dalton, che insieme al fratello Bill si era trasferito in California, tornò nei Territori Indiani e continuò laddove il fratello maggiore aveva dovuto lasciare. Leggi il resto
Acqua di fuoco
A cura di Gaetano Della Pepa
La produzione di un buon Whisky, secondo le antiche ricette scozzesi, richiede tempi lunghi ed obbligati. Il primo stadio consiste nella triturazione della materia prima. Il ricavato viene mescolato ad acqua calda in grandi vasche metalliche. L’acqua serve ad attivare gli enzimi che producono lo zucchero e a scioglierlo. Ne risulta un liquido chiamato “wort” che viene poi avviato alla fermentazione in vasche di legno di pino.
Poi ha inizio la distillazione vera e propria. Il primo whisky che esce è da buttare perché non potabile e dannosissimo per l’organismo umano. Leggi il resto
La morte di Johnny Ringo: suicidio o assassinio?
A cura di Omar Vicari
Johnny Ringo
John Yoast, un vecchio cowboy texano dello Stockton Ranch, trovò il corpo senza vita di Johnny Ringo adagiato al tronco di una quercia nel Turkey Creek vicino al Morse Canyon (Arizona).
Era il 14 luglio 1882. Subito fu informato del fatto lo sceriffo della contea di Cochise. Poi fu scavata sul posto una tomba e lì venne seppellito il corpo del fuorilegge. Nel riportare l’evento il “Tombstone Weekly Epitaph” descrisse la morte di Ringo come un suicidio. Non tutti accettarono quella tesi. Conoscendo il personaggio, si pensò che piuttosto si trattasse di omicidio. Si sono fatti negli anni i nomi dei possibili killer, Doc Holliday per esempio, ma anche quello di Buckskin Frank Leslie. Leggi il resto