I forti dei trapper

A cura di Angelo D’Ambra

Fort Pierre, nel Sud Dakota
Le esigenze del commercio di pellicce, svolto com’era nel cuore dei territori indiani e a grande distanza dalla civiltà, portarono alla rapida istituzione di postazioni o forti. Questi forti dovevano assolvere a diverse funzioni. Erano centri di scambi commerciali, depositi per lo stoccaggio sicuro di merci e pellicce, magazzini e residenze difendibili per i commercianti, ma anche siti di produzione agricola e manifatturiera su piccola scala. Erano pure snodi importanti per molteplici tipi di informazioni. Diffondevano notizie delle città dell’est, comunicazioni governative, idee e avvisi sulle diverse tribù indiane. Leggi il resto

Il massacro Grattan

A cura di Valentina Magagnin

Un’immagine della battaglia – clicca per INGRANDIRE
Correva l’anno 1851. Tra il governo degli Stati Uniti e le tribù Sioux, Cheyenne, Arapaho, Crow, Assiniboin, Mandan, Atsina, Arikara venne stipulato il trattato di Fort Laramie con cui venivano riconosciuti ai Nativi i territori delle Grandi Pianure “fintanto che l’acqua scorri e le aquile volino”.
Gli indiani permettevano il passaggio dei bianchi sulla pista dell’Oregon: in cambio gli Stati Uniti avrebbero versato loro 50.000 dollari l’anno per cinquant’anni. Contributo che qualche anno dopo il Congresso decise di tagliare. Leggi il resto

Fort Bowie

A cura di Angelo D’Ambra

Truppe in marcia da Fort Bowie
Uno dei siti militari più importanti del Southwest fu Fort Bowie, nel sud-est dell’Arizona. Questo forte sorgeva nel bel mezzo del territorio chiricahua e sorvegliava l’Apache Pass – noto anche con il nome spagnolo di Puerto del Dado – e la sua importante riserva d’acqua, l’Apache Springs. I suoi fondatori sicuramente erano consapevoli del carattere strategico della sua posizione e forse subito intuirono l’importanza che esso avrebbe un giorno avuto.
L’Apache Pass, ad un’altitudine di 5.110 piedi (1.560 metri), è un’insenatura poco profonda nella contea di Cochise che permetteva il passaggio tra i Monti Chiricahua e le Dos Cabezas Mountains. Leggi il resto

La battaglia dei cassoni dei carri

A cura di Sergio Mura

La disfatta di Fetterman (dicembre 1866) lasciò i militari annichiliti. Nessuno pensava che gli indiani potessero riuscire in un’operazione di tale portata, anche se non mancavano precedenti di maggiore rilevanza a danno dei civili. Il Colonnello Carrington, allora a capo di Fort Phil Kearny, venne destituito. Sul versante dei Nativi, la battaglia ebbe una vasta eco e la fama dei combattenti si diffuse rapidamente in tutte le pianure del nord-ovest, penetrando dentro ogni tenda e diventando argomento di discussione davanti ai fuochi di ogni campo nelle rigide notti invernali. Leggi il resto

La vita nei forti di frontiera

A cura di Sergio Mura

Un forte di frontiera
La vita di guarnigione all’interno dei forti delle grandi pianure settentrionali e centrali degli Stati uniti era sostanzialmente tutta incentrata su due elementi fondamentali: la routine dei servizi e la manutenzione delle armi. Su questi cardini si incernieravano anche altre esperienze, talvolta avventurose, come le campagne volte a mantenere libere le piste ed i sentieri su cui si avvicendava il traffico dei pionieri o come le numerose guerre indiane. Leggi il resto

La grande galoppata di Portugee Phillips

A cura di Domenico Rizzi

John “Portugee” Phillips
Al termine della Guerra Civile (1861-1865) gli Stati Uniti d’America erano un paese di 31 milioni di abitanti, fortemente proiettato verso la conquista del lontano Ovest. Uno degli ostacoli alla penetrazione nelle selvagge regioni occidentali era rappresentato dalle bellicose tribù delle Grandi Pianure, stanziate tra il corso del fiume Mississippi e le Montagne Rocciose. Leggi il resto

Tempesta su Fort Defiance

A cura di Marco Aurilio

Soldati all’interno del perimetro di Fort Defiance
La notte tra il 29 ed il 30 Aprile 1860 circa un migliaio di navajos, guidati da Manuelito, Barboncito ed Herrero Grande, attaccarono la postazione militare nota come Fort Defiance, nel cuore del loro territorio. Fondato il 18 Settembre 1851 dal Colonnello Edwin V. Sumner si trovava nei pressi di Canoncito Bonito, in un area chiamata dagli indiani “Tseotshoi”, la prateria fra le rocce. Prima dell’occupazione da parte dei soldati era uno dei loro luoghi di raduno preferiti. Qui gli uomini di medicina raccoglievano le erbe note come “Lè ezè” (medicina del cavallo) e le sorgenti gorgoglianti erano usate come santuari in cui venivano gettate offerte di conchiglie e turchese per l’ottenimento di benedizioni. Leggi il resto

Fort Whoop-Up

A cura di Marco Chiornio

Fort Whoop-Up
Il nome di Fort Whoop-up è notorio. Nella lunga storia della vendita del Whisky e delle Giubbe Rosse Canadesi (quelle che furono chiamate “Mounties”) rappresenta quel che di peggio il West seppe produrre.
In particolare a Fort Whoop-up si lega la tragica ed illegale attività dei moltissimi e feroci “desperados” americani che si recavano in terra canadese con l’idea di realizzare e vendere i peggiori e più nocivi intrugli liquorosi (dando loro il nome assolutamente improprio di Whisky) alle locali popolazioni indiane, assolutamente non abituate all’alcool e tanto meno a quel che si voleva propinargli. Leggi il resto

Fiamme nel Montana: la ribellione di Sword Bearer

A cura di Anna Maria Paoluzzi

La fine di settembre preannunciava un nuovo, freddo inverno nella riserva Crow del Montana. Le giornate si accorciavano sempre di più e, già intorno alle sette di sera, il sole iniziava a calare infreddolito dietro le montagne.
Quel venerdì 30 settembre 1887, l’agente degli Absaroka Henry Williamson e sua moglie, seduti nella veranda della loro residenza, erano così presi dai loro sforzi volti a catturare l’ultimo filo di luce che non prestarono molta attenzione alle grida e al rumore di cavalli in corsa proveniente dalla zona opposta dell’agenzia. Il giorno dopo era prevista la distribuzione settimanale delle razioni e gli indiani, sempre affamati e pronti a protestare per la scarsità dei beni distribuiti, dovevano evidentemente già aver iniziato a radunarsi intorno ai carri in attesa di essere scaricati. Leggi il resto

Nuvola Rossa (Red Cloud), capo dei Sioux

Nuvola Rossa, in virtù dei successi ottenuti in vari drammatici scontri con l’avanzata americana verso ovest, conquistò un posto di assoluto primo piano tra i capi Lakota del XIX secolo.
Sebbene i dettagli del suo primo periodo di vita ci siano sconosciuti, sappiamo che Nuvola Rossa nacque vicino alla biforcazione del Platte River, in prossimità di ciò che oggi è il North Platte, nel Nebraska.
Sua madre era una donna Oglala e suo padre, che morì quando Nuvola Rossa era giovinetto, era un Brulè.
Nuvola Rossa fu allevato nella tenda dello zio materno, il capo Vecchio Fumo (Smoke).
Gran parte della giovinezza di Nuvola Rossa trascorse facendo la guerra in special modo contro gli odiato vicini Crow e Pawnee, talvolta anche contro altri Oglala. Leggi il resto

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