Hugh Glass, il trapper leggendario

A cura di Isabella Squillari e di Giuseppe Santini

Un bel ritratto di Hugh Glass
Ognuno dei presenti riuniti lì attorno conosceva il vecchio “procione” Hugh Glass, e sapeva benissimo quanto egli fosse coriaceo, per questo mantenevano fisso lo sguardo incredulo su ciò che gli implacabili artigli dell’orsa, lunghi tre pollici, avevano risparmiato del vecchio trapper. Quel poco che si poteva scorgere attraverso il lordume che lo ricopriva, un miscuglio di sangue, foglie, muschio e terriccio, creatosi durante la lotta, li aveva inorriditi. Lo scalpo pendeva a brandelli, il volto sfigurato, il torace, su cui le striature che lo solcavano ricordavano un campo arato, lasciava scorgere tra le profonde ferite il biancore delle costole, le braccia e le mani, che avevano tentato un’inutile estrema difesa, erano un mucchio di carne sanguinolenta. Leggi il resto

Difficoltà e fallimenti nel commercio delle pellicce

A cura di Angelo D’Ambra

Il commercio delle pellicce
Far fortuna con la caccia al castoro non era cosa semplice. Molti persero soldi facendo dei clamorosi buchi nell’acqua. Il capitano Benjamin L. E. Bonneville, partito con centodieci uomini da Fort Osage, dopo aver ottenuto un congedo di due anni dall’esercito, tentò la fortuna inoltrandosi verso le Montagne Rocciose per cacciare. Viaggiò attraverso il South Pass e, all’incrocio tra Horse Creek e il Green River, fondò una rozza fortificazione cui diede il suo nome. La abbandonò al primo invero e spostò il suo accampamento sul fiume Salmon, dove fu costruito un secondo Fort Bonneville. Divise i suoi uomini e li inviò in spedizioni di caccia in quei territori, ma solo il gruppo capeggiato da Joseph Reddeford Walker tornò con un buon numero di pellicce. Leggi il resto

La Hudson’s Bay Company e i suoi rivali

A cura di Angelo D’Ambra

Un posto di scambio per cacciatori e trapper
Nel 1787 varie piccole compagnie canadesi e numerosi mercanti scozzesi di Montreal costituirono la Northwest Fur Company (NFC) facendo affari nell’area del Lago Athabasca e presentandosi subito come pericolosi competitori per gli interessi della HBC. Dal 1783 al 1820 la North West Company ebbe la meglio sui rivali ed esercitò la sua influenza da Montréal al Pacifico. Al suo culmine aveva oltre centoquindici forti e avamposti tutti legati in una rete di rifornimenti e trasporti, ma la vera forza era data dai suoi uomini. Leggi il resto

Il grande trapper Daniel Boone

A cura di Angelo D’Ambra

Il trapper Daniel Boone è una delle figure iconiche dell’identità statunitense, così la televisione attinse alla sua storia per una serie di successo, dandogli il volto di Fess Parker, che circa un decennio prima aveva pure interpretato Davy Crockett.
Sesto degli undici figli di una coppia di quaccheri della Pennsylvania, era nato il 2 novembre del 1734. Sin da bambino aveva aiutato i suoi cacciando cervi, castori e lontre e vendendo pelli ai mercanti della regione. Restia agli scontri e convinta pacifista, la sua famiglia aveva stabilito rapporti amichevoli coi nativi del posto, i lenape, e Boone era cresciuto tra loro, giocando coi bambini indiani, apprendendo i loro costumi e la loro lingua, maturando in una vita libera e selvaggia nelle foreste dei monti Alleghany. Leggi il resto

John “Grizzly” Adams

A cura di Angelo D’Ambra

John “Grizzly” Adams accanto alla sua capanna
Di John Boyden Adams si raccontano storie non meno movimentate di quelle vissute da Mangiafegato Johnston. Nacque a Medway, nel Massachusetts, da Eleazer e Sybil Adams il 12 ottobre 1812. Crebbe in povertà e senza istruzione. Adolescente, iniziò a lavorare come calzolaio, professione che abbandonò a ventuno anni per divenire un cacciatore nelle foreste del New England. Leggi il resto

I forti dei trapper

A cura di Angelo D’Ambra

Fort Pierre, nel Sud Dakota
Le esigenze del commercio di pellicce, svolto com’era nel cuore dei territori indiani e a grande distanza dalla civiltà, portarono alla rapida istituzione di postazioni o forti. Questi forti dovevano assolvere a diverse funzioni. Erano centri di scambi commerciali, depositi per lo stoccaggio sicuro di merci e pellicce, magazzini e residenze difendibili per i commercianti, ma anche siti di produzione agricola e manifatturiera su piccola scala. Erano pure snodi importanti per molteplici tipi di informazioni. Diffondevano notizie delle città dell’est, comunicazioni governative, idee e avvisi sulle diverse tribù indiane. Leggi il resto

I trapper alla battaglia di Pierre’s Hole

A cura di Angelo D’Ambra


Una delle più cupe storie dei trapper si scrisse all’ottavo rendezvous, nel 1832 in un luogo noto come Pierre’s Hole, ai piedi dei Grand Teton.
Ogni estate ai rendezvous, i trapper scambiavano le pellicce che avevano con alcol, zucchero, beni di poco conto ma introvabili lontano dalla civiltà. Si abbandonavano poi in bagordi d’ogni genere e se avevano ottenuto qualche soldo non esitavano a spenderlo. I loro divertimenti erano scazzottate, corse, sfide di mira coi fucili. Al primo rendezvous, tenutosi nei primi giorni di del 1825, nella Burnt Fork, Wyoming, allora territorio messicano, ne seguirono altri quindici, sino al 1840. Leggi il resto

Il commercio delle pellicce in Nord America

A cura di Pietro Costantini

Immagine dal Museum of the Mountain Man – Pinedale – Wyoming
A nord dell’attuale Messico, il vasto territorio degli Stati Uniti e del Canada venne tutto esplorato, vennero combattute guerre, e culture indiane distrutte nella ricerca di pelli di castoro e pelli di bisonte. Nonostante il commercio europeo di pellicce comprenda un’ampia varietà di animali da pelliccia, gli uomini di montagna e i rendez vous sono praticamente sinonimo di castoro. La stragrande maggioranza delle pelli di castoro venivano inviate in Inghilterra per fare cappelli. Leggi il resto

Come la Hudson’s Bay Company cambiò la vita dei nativi

A cura di Angelo D’Ambra

Per il reperimento di pellicce, gli inglesi della Hudson’s Bay Company si affidarono ai nativi. Volevano prevenire l’insorgere di contrabbando e la concorrenza tra società indipendenti e scelsero di concentrare tutto nelle mani degli indiani. A procacciarsi le pellicce non dovevano più essere gli europei, ma i cacciatori nativi e costoro avrebbero poi dovuto raggiungere le stazioni commerciali della compagnia per consegnare la merce.
I nativi, esperti nel catturare animali e nel lavorarne le pellicce, si dedicarono con solerzia a quest’attività durante tutto l’invero, quando i manti dei castori sono più folti, per rivendere le pellicce agli europei in primavera. Leggi il resto

Charles Autobees, trapper, commerciante e mountain man


Un ritratto di Charles Autobees
Charles Autobees, noto anche come Charles Urtebise o Ortivis, fu una figura eccezionale della frontiera americana durante la seconda metà del XIX secolo. Nato nel 1812, Autobees è stato un trapper, avventuriero e cacciatore coraggioso, che ha contribuito a esplorare e mappare le terre selvagge dell’Ovest americano. La sua vita straordinaria, caratterizzata da avventure, sfide e connessione con la natura, ha lasciato un’impronta duratura nella storia dell’esplorazione e nella cultura della frontiera. Autobees nasce nel 1821 a St. Louis, nel Missouri, da Francis Autobees e Sarah T. Tate. Leggi il resto

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