L’acquisto dell’Alaska, un accordo tra ghiacci e politica

A cura di Sergio Mura

L’assegno da 7,2 milioni $ con cui gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska dalla Russia
Nel 1867 gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska dall’Impero Russo per la somma di 7,2 milioni di dollari (equivalenti a circa 129 milioni di oggi). Il trattato fu firmato il 30 marzo e ratificato dal Senato statunitense il 15 maggio; la sovranità americana sull’enorme territorio divenne ufficiale il 18 ottobre con una cerimonia a Sitka, nel cuore delle colonie russe d’America.
All’epoca, l’Alaska era un’estesa ma scarsamente popolata terra fredda e lontana, dove la presenza russa era più simbolica che reale. Leggi il resto

Bodie, la città fantasma dove il west non è mai morto

A cura di Sergio Mura

Una vista su Bodie
Sulle colline desertiche a est della Sierra Nevada, nella contea di Mono, in California, sorge Bodie. O meglio, resiste. A 2.554 metri d’altitudine, a una manciata di chilometri da Bridgeport e un centinaio da Lake Tahoe, Bodie appare oggi come un relitto perfettamente conservato dell’epopea del selvaggio West: una città fantasma che racconta, con i suoi edifici scricchiolanti e le strade polverose, una delle storie più affascinanti della corsa all’oro americana.
La scintilla che diede vita alla leggenda scoppiò nel 1876, quando la Standard Company individuò una vena d’oro così ricca da trasformare quello che era un accampamento di cercatori dimenticato in una vera e propria boomtown. Leggi il resto

Guerre e atrocità contro gli indiani a causa dell’oro

A cura di Angelo D’Ambra

La corsa all’oro per i nativi significò patimenti e morte, guerre e rinunce.
Anche in Idaho andò in questo modo, nonostante tutta la pazienza degli indiani nell’accettare di convivere con gente accecata dalla polvere gialla. Nel febbraio del 1860 Elias D. Pierce, che commerciava coi Nez Pierce (Nasi Forati), trovò oro dove l’Orofino Creek incontra il Canal Creek, in pieno territorio indiano, e si fiondò nell’area, con un pugno di uomini, a più riprese, nonostante l’opposizione dell’agente federale competente. Al sopraggiungere dell’inverno, sebbene non si potessero costruire strutture permanenti nella riserva, era sorta la città di Pierce e l’intero territorio era tutto picchettato di concessioni. Leggi il resto

La miniera perduta degli Olandesi

A cura di Josephine Basile

La storia Americana è piena di episodi di scoperte di giacimenti auriferi, ma nessuna risulta tanto misteriosa come quella della Miniera Perduta degli Olandesi, situata in qualche luogo delle inospitali Montagne Superstition (Arizona), l’antica sacra terra dei Western Apache. A quanto pare, furono gli Apache i primi a scoprire la miniera, molto tempo prima dell’arrivo dell’uomo bianco. Ma con il trascorrere del tempo, alcuni Apache mostrarono il giacimento aurifero a qualche missionario spagnolo; inevitabilmente, i racconti circa la miniera, dalla quale si poteva estrarre oro a mani piene, si divulgarono in seguito, facendo parlare e sognare molte persone. Leggi il resto

Wells, Fargo & Company

A cura di Marco Chiornio
Una diligenza
Una diligenza della Wells Fargo
Nel 1852 Henry Wells e Williams Fargo aprirono un ufficio a San Francisco per offrire i loro servizi ai cercatori che durante la Febbre dell’Oro dovevano mandare l’oro trovato ad Est.
A 15 anni di distanza dal giorno dell’inaugurazione, Wells Fargo & Co. aveva assorbito o sbaragliato ogni rivale ed era assurta a miglior compagnia di trasporti tramite diligenza e di consegna posta e a migliore banca del West. Leggi il resto

La corsa al vero tesoro nell’Alaska di fine ‘800

A cura di Paolo Scanabucci

Pescatori lungo un fiume dell’Alaska
Due anni dopo la fine della Guerra Civile, gli Stati Uniti d’America, nella persona del Segretario di Stato William Henry Seward, acquistarono l’Alaska dalla Russia. L’operazione, ratificata dal Senato USA il 9 aprile 1867, non incontrò il favore dell’opinione pubblica americana che vedeva l’Alaska come un territorio inospitale e quindi inutile, arrivando a definire l’oggetto dell’acquisto come “la ghiacciaia di Seward” o addirittura “il capriccio di Seward”. Leggi il resto

La miniera perduta di Saber

A cura di Sergio Mura

Era ormai arrivato l’autunno nel 1876, quando John Saber, un uomo d’affari capace, originario della Georgia, arrivò a Prescott, in Arizona, per tentare la fortuna cercando l’oro. Era una chiamata, quella dell’oro, che in tantissimi e a più riprese avvertivano come irresistibile, al punto da spingere a mollare qualsiasi cosa e partire. John Saber non fece diversamente e una volta in Arizona acquistò rapidamente alcune piccole attività minerarie (i cosiddetti “claim”) lungo il Lynx Creek, ma nonostante la zona fosse piuttosto ricercata e persino “affollata” di ricercatori, lui era in cerca di un posto che potesse produrre più quantità di oro del Lynx Creek, un posto senza nessun altro cercatore nei dintorni. Leggi il resto

Travolti dalla febbre dell’oro

A cura di Graziano Frediani


La tragica avventura umana di John Sutter – l’uomo a suo tempo definito “l’imperatore della California”, ha come sfondo un evento che avrebbe segnato in maniera irreversibile la grande epopea della frontiera americana. Quando, nei primi mesi del 1848, si diffuse la notizia che in California erano stati scoperti imponenti giacimenti auriferi, una autentica fiumana di emigranti (probabilmente la più vasta e inarrestabile mai mossasi fin’allora, nella storia dell’umanità) si riversò immediatamente in quelle terre bellissime ma ancora selvagge, guidata da un sogno comune: arricchire, in brevissimo tempo. Leggi il resto

Felice Pedroni & co., la corsa italiana all’oro in Alaska

A cura di Massimo Turchi

Nel 1894, due anni prima della scoperta dell’oro nel Klondike, Felice Pedroni e i fratelli Giovanni e Francesco Dalla Costa d’origine trevigiana si trasferirono nello Yukon (Canada) percorrendo quello stesso tragitto che migliaia di persone avrebbero intrapreso nel 1897 e tumultuosamente nel 1898. Arrivati a Forty Mile (cittadina a poche miglia a Nord di Dawson) la comitiva si sciolse e Pedroni rimase da solo a imparare le tecniche di ricerca. Ma chi era Felice Pedroni? Leggi il resto

Banche e casseforti, la custodia di denaro e oro nel west

A cura di Sergio Mura


Una rapina in banca
Fino alla prima metà del 1800, la maggior parte delle banche degli Stati Uniti utilizzava piccole e robuste casseforti in ferro dotate di una pressoché normalissima serratura a chiave. La sicurezza dell’impianto era perciò legata strettamente alla struttura della cassaforte, ossia alla robustezza del ferro che la componeva. Non era francamente molto… La stessa banca era nei fatti un semplice ufficio composto da alcuni ambienti tenuti riservati dietro un bancone di legno e di una sala di attesa che poteva essere più o meno piccola a seconda della disponibilità. Leggi il resto

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