Skagway e la morte di Soapy Smith

A cura di Cesare Bracchi
Soapy Smith a cavallo a Skagway attende l’inizio di una parta
Oggi Skagway è una cittadina che vive soprattutto, se non esclusivamente, di turismo.
E’ raggiungibile via terra da Whitehorse, nello Yukon canadese, con la quale è collegata anche attraverso la storica ferrovia del White Pass & Yukon Route, tuttora attiva. E’ il terminale della linea di traghetti della Alaska Marine Highway che percorre il famoso “Inside Passage”. Ma è soprattutto porto di attracco per le numerosissime navi da crociera che, da maggio a settembre, scaricano centinaia di turisti ogni giorno per una visita di qualche ora, prima di riprendere la navigazione. Leggi il resto

Dal Klondike all’Alaska in cerca dell’oro

A cura di Angelo D’Ambra

Cercatori d’oro dello Yukon
I metodi minerari diffusi nello Yukon si andarono perfezionando rapidamente. Dapprima i cercatori limitavano le loro attività all’estate, poi iniziarono a servirsi delle tecniche di bruciatura che i russi usavano da secoli in Siberia e che permisero loro di scongelare il permafrost e lavorare tutto l’anno. Questa procedura restò la più diffusa: si usava collocarsi nel letto del fiume, scavare una buca fino a raggiungerlo e accendervi un fuoco per poi togliere la cenere e riprendere a scavare e a riaccendere il fuoco ripetendo lo stesso procedimento fino a quando la buca era divenuta così profonda da poter raggiungere la ghiaia e passarla al setaccio. Leggi il resto

La febbre dell’oro del Klondike

A cura di Sergio Mura
Un cercatore d’oro
Il 16 agosto 1896, un giorno qualunque nel calendario delle speranze dei cercatori d’oro, a George Washington Carmack e ai suoi due amici pellerossa accadde il miracolo: pescarono una pepita d’oro – una vera! – dal letto del Rabbit Creek, un tributario del Klondike River canadese. Quella che ne seguì, con codazzo di gioie e disperazioni, fu la più importante corsa all’oro di cui si serbi ricordo nella storia del west nordamericano. Oltre 100.000 cercatori d’oro, perlopiù improvvisati, poveri e disperati, si riversarono nel Klondike; cercavano la fortuna che però arrise solamente ad una piccolissima minoranza. Solo 40.000, tra l’altro, riuscirono a trovare spazio nei campi auriferi.
A fianco alla marea montante di emigranti che si spostarono dagli Stati Uniti verso il Canada, si mosse anche una nutrita e intrigante folla di piccoli trafficoni, uomini e donne molto scaltri che sfruttarono la corsa all’oro da una posizione comoda avviando attività commerciali di supporto ai veri cercatori. Leggi il resto

Soapy Smith, re dei malfattori

A cura di Sergio Mura

Soapy Smith
Jefferson Randolph Smith, noto ai più come “Soapy Smith” (l’Insaponato), fu probabilmente la persona più conosciuta tra quelle collegate in qualche maniera alla Corsa all’Oro.
Senza dubbio fu un criminale scaltro e intelligente nello stesso tempo, come ce ne furono pochissimi in tutta la storia del west americano. Grazie a queste doti riuscì a mettere su e a gestire un sottobosco umano fatto di malfattori, rapinatori, ladri che ebbe la ventura di durare per parecchi mesi durante la corsa all’oro dell’Alaska.
Skagway, dove decise di mettere radici, era una cittadina che, lontana mille miglia dalla legge e dall’ordine, attirava i peggiori relitti umani che si trovassero a vagare a quelle latitudini e il buon Soapy Smith li organizzò, e non lo fece certo per amore per questi poveracci che trascinava con sé. Leggi il resto