Travolti dalla febbre dell’oro

A cura di Graziano Frediani


La tragica avventura umana di John Sutter – l’uomo a suo tempo definito “l’imperatore della California”, ha come sfondo un evento che avrebbe segnato in maniera irreversibile la grande epopea della frontiera americana. Quando, nei primi mesi del 1848, si diffuse la notizia che in California erano stati scoperti imponenti giacimenti auriferi, una autentica fiumana di emigranti (probabilmente la più vasta e inarrestabile mai mossasi fin’allora, nella storia dell’umanità) si riversò immediatamente in quelle terre bellissime ma ancora selvagge, guidata da un sogno comune: arricchire, in brevissimo tempo. Leggi il resto

John Augustus Sutter, il re della California

A cura di Cesare Bartoccioni
John Augustus Sutter
Un tempo era il dominatore assoluto di ciò che costituiva un regno privato lungo il fiume Sacramento, ma John Sutter ebbe la disgrazia di osservare la sua immensa ricchezza e il suo immenso potere crollare nella spaventosa corsa mondiale per ripulire la California dall’oro chiamata “California Gold Rush”.
John Augustus Sutter era nato il 15 febbraio del 1803 a Baden, in Germania, anche se i suoi genitori erano originariamente arrivati dalla Svizzera, un lignaggio di cui egli era fortemente orgoglioso.
Nel 1834, di fronte a debiti impossibili da saldare, decise di tentare la sorte in America e, lasciando la sua famiglia alle cure di un fratello, salpò per New York. Leggi il resto

Corsa all’oro in California

A cura di Cesare Bartoccioni

Nelle città e nei centri dell’Est, sembrava quasi come al tempo della guerra. Migliaia di uomini lasciavano le loro case e le loro famiglie e partivano per la California. Le donne si trasferivano dai parenti o provvedevano a se stesse. I bambini scrivevano lettere ai loro padri lontani ed aspettavano impazientemente che tornassero a casa. Era il 1849, e la corsa all’oro della California era iniziata. Leggi il resto

I pantaloni nella vita quotidiana nel West

A cura di Mario Raciti
I pantaloni del cercatore d’oro – clicca per INGRANDIRE
Nella vita quotidiana del West la parola d’ordine per i vestiti era una sola: robustezza. Camicie, pantaloni, biancheria, stivali e cappelli dovevano resistere all’usura, al lavoro, all’ambiente e al tempo, proprio come coloro che li indossavano. In uno stile di vita in cui l’uomo della frontiera riusciva a guadagnare appena di che sfamarsi, comprare indumenti non era contemplato, anche per un fatto di comodità (meno tempo da dedicare al lavaggio e all’asciugatura, tempo che veniva impiegato a lavorare): infatti nessuno possedeva più di una coppia di ogni capo, e quella coppia spesso proveniva dai negozi dell’Est o dal paese d’origine di chi la indossava, e veniva usata fino a consumarsi (e rappezzata nel corso dei suoi vari gradi di usura). Inoltre, la scarsità, l’alto prezzo e la lentezza delle spedizioni non sempre permettevano a uomini e donne di acquistare i vestiti dai grandi negozi dell’Est (e nemmeno dagli empori delle cittadine di frontiera) e quindi si rimediava con la creazione homemade, fatta in casa. Leggi il resto

Dawson, la capitale della Corsa all’Oro del Klondike

A cura di Angelo D’Ambra

Una vista della main street di Dawson
Non ci furono solo minatori, poliziotti e truffatori nel Klondike eccitato dalla corsa all’oro. Si mosse anche una nutrita folla interessata a fare a tutti i costi affari. In tanti si arricchirono: macellai, falegnami, commercianti d’ogni genere. Pensiamo a Joseph Ladue, l’uomo che in origine aveva equipaggiato Henderson. Ladue s’arricchì con un saloon ed una segheria alla confluenza dei fiumi Klondike e Yukon. I nuovi arrivati sul Klondike gravitavano tutti lì, una tendopoli che sarebbe poi divenuta la fiorente Dawson City. Ladue fondò il primitivo insediamento alla confluenza dei fiumi Klondike e Yukon, a una ventina di chilometri dal Discovery Claim. Leggi il resto

I cercatori d’oro del Klondike

A cura di Angelo D’Ambra

I cercatori d’oro del Klondike
Fin dall’inizio i cercatori d’oro che giunsero nel Klondike si spinsero attraverso differenti strade. Quelle meno costose attraversavano il Chilkoot Pass, iniziando da Deya, o il vicino White Pass, iniziando da Skagway. Si trattava di percorsi lunghi ed estenuanti perché si dipanavano su sentieri accidentati e prevedevano attraversamenti di laghi e corsi d’acqua. La strada più costosa, invece, prevedeva un viaggio in mare da Seattle o San Francisco attraverso il Nord Pacifico e il Mare di Bering fino St. Michel, alla foce del fiume Yukon. Da lì, uomini e merci erano poi trasferiti su un battello a vapore per un viaggio di millecinquecento miglia in acque canadesi. Leggi il resto

L’inizio della corsa all’oro del Klondike

A cura di Angelo D’Ambra


La Klondike Gold Rush ha avuto luogo in quello che oggi è lo Yukon, regione canadese delimitata dall’Alaska ad ovest, dalla Columbia Britannica a sud, dai Territori del Nord-Ovest ad est e dall’Oceano Artico a nord. Prima del 1898, tuttavia, questa immensa area coperta da una secolare foresta di conifere che si sbroglia in una grande tundra verso nord fino a lambire i perenni ghiacci polari, faceva parte del vasto Territorio del Nord-Ovest del Canada.
L’area che i cercatori individuarono come Klondike prese il nome dall’omonimo corso d’acqua che inizia il suo percorso nelle montagne Ogilvie e sfocia nel fiume Yukon presso l’attuale Dawson City. Leggi il resto

Nevada City, la regina delle miniere del nord

A cura di Angelo D’Ambra

Una spettacolare vista di Nevada City
Circa sei mesi dopo la scoperta di Coloma, Jonas Spect trovò l’oro sul fiume Yuba. Era il 2 giugno 1848.
Paradossalmente Spect aveva ispezionato il fiume gomito a gomito con Marshall, lo scopritore dell’oro di Coloma. Entrambi non ritennero giustificabile la creazione di scavi permanenti nell’area. Fu solo l’anno seguente, nel 1849, che le cose cambiarono… e cambiarono perché ormai i minatori si riversavano in California cercando ovunque, scavando ad occhi chiusi, invadendo canyon e ruscelli con le loro pentole alla ricerca febbrile di pietruzze scintillanti. Leggi il resto

I pericoli per i cercatori d’oro

A cura di Alessandro Giannubilo

Nella seconda metà del 1800 si era in piena corsa all’oro verso la California. Era un movimento di persone di dimensioni spaventose che causò forti cambiamenti sociali e persino geografici. I cercatori d’oro erano famosi per il loro stile di vita rude ed essenziale. Il loro unico scopo era trovare l’oro, era un chiodo fisso come un’ebrezza che non li abbandonava mai, avevano la “Febbre dell’oro”. La vita di frontiera era già al limite della sopravvivenza e il futuro non era certo roseo, ma nulla poteva distogliere i cercatori dal sogno di trovare il proprio El Dorado. Leggi il resto

Colorado Gold Rush

A cura di Angelo D’Ambra

Un piccolo gruppo di cercatori in un “claim”
Forse una delle più grandi avventure minerarie del West, dopo l’eccitazione californiana, è quella che porta il nome di “Colorado Gold Rush”. Parliamo della scoperta dell’oro nei pressi dell’attuale Denver nel 1858-59.
Migliaia di persone finirono risucchiate in un vortice di speranze, fortune e illusioni, provocando il popolamento di quello che è l’attuale Colorado e la nascita di moltissime città tra cui Denver, Boulder, Black Hawk, Breckenridge e Central City. Leggi il resto

Pagina successiva »