Soapy Smith, il bandito che regnava in Alaska


Soapy Smith nel saloon a Skagway
In un’epoca turbolenta come quella del Vecchio West, tra deserti sconfinati e città in rapida espansione, emersero figure leggendarie che sfidavano la legge e l’ordine. Una di queste fu Jefferson Randolph “Soapy” Smith II, un uomo celebre per le sue abili truffe e il carisma irresistibile. La sua vita è un racconto affascinante, intreccio di audacia, ingegno e spregiudicatezza. Questo articolo esplorerà la sua esistenza, le sue imprese truffaldine e l’impatto che ebbe durante l’epoca del West. Leggi il resto

La corsa al vero tesoro nell’Alaska di fine ‘800

A cura di Paolo Scanabucci

Pescatori lungo un fiume dell’Alaska
Due anni dopo la fine della Guerra Civile, gli Stati Uniti d’America, nella persona del Segretario di Stato William Henry Seward, acquistarono l’Alaska dalla Russia. L’operazione, ratificata dal Senato USA il 9 aprile 1867, non incontrò il favore dell’opinione pubblica americana che vedeva l’Alaska come un territorio inospitale e quindi inutile, arrivando a definire l’oggetto dell’acquisto come “la ghiacciaia di Seward” o addirittura “il capriccio di Seward”. Leggi il resto

Skagway e la morte di Soapy Smith

A cura di Cesare Bracchi
Soapy Smith a cavallo a Skagway attende l’inizio di una parta
Oggi Skagway è una cittadina che vive soprattutto, se non esclusivamente, di turismo.
E’ raggiungibile via terra da Whitehorse, nello Yukon canadese, con la quale è collegata anche attraverso la storica ferrovia del White Pass & Yukon Route, tuttora attiva. E’ il terminale della linea di traghetti della Alaska Marine Highway che percorre il famoso “Inside Passage”. Ma è soprattutto porto di attracco per le numerosissime navi da crociera che, da maggio a settembre, scaricano centinaia di turisti ogni giorno per una visita di qualche ora, prima di riprendere la navigazione. Leggi il resto

Felice Pedroni & co., la corsa italiana all’oro in Alaska

A cura di Massimo Turchi

Nel 1894, due anni prima della scoperta dell’oro nel Klondike, Felice Pedroni e i fratelli Giovanni e Francesco Dalla Costa d’origine trevigiana si trasferirono nello Yukon (Canada) percorrendo quello stesso tragitto che migliaia di persone avrebbero intrapreso nel 1897 e tumultuosamente nel 1898. Arrivati a Forty Mile (cittadina a poche miglia a Nord di Dawson) la comitiva si sciolse e Pedroni rimase da solo a imparare le tecniche di ricerca. Ma chi era Felice Pedroni? Leggi il resto

Frank Canton

Frank Canton
Il vero nome di Frank Canton era Joe Horner. Nacque vicino Richmond, VA, nel 1849. Era bambino quando la sua famiglia si trasferì in Texas. Diventò un cowboy e incominciò a lavorare come mandriano nel Texas settentrionale, continuando poi in Kansas, fino alla fine del 1860.
Frank Canton non fu un vero fuorilegge, anzi, si potrebbe dire che partendo da quella condizione riuscì a divenire proprio l’opposto. Incominciò a rapinare banche e a rubare bestiame nel 1871. Il 10 ottobre del 1874 venne coinvolto in una sparatoria con alcuni soldati di cavalleria a Jacksboro, in Texas. Uccise un soldato e ne ferì un altro. Nel 1877 venne imprigionato per aver rapinato una banca di Comanche, nel Texas. Scappò di prigione e tornò a fare il mandriano, dirigendosi con la sua mandria verso Ogallala, Nebraska , dove cambiò ufficialmente il proprio nome in quello di Frank Canton. Giurò di abbandonare la vita da fuorilegge.
Successivamente venne assunto come detective da una potente Associazione di allevatori del Wyoming, formata da un gruppo di mandriani intenzionati a spazzar via i piccoli vaccari e i contadini che si erano stabiliti nella contea di Johnson. Leggi il resto

Dal Klondike all’Alaska in cerca dell’oro

A cura di Angelo D’Ambra

Cercatori d’oro dello Yukon
I metodi minerari diffusi nello Yukon si andarono perfezionando rapidamente. Dapprima i cercatori limitavano le loro attività all’estate, poi iniziarono a servirsi delle tecniche di bruciatura che i russi usavano da secoli in Siberia e che permisero loro di scongelare il permafrost e lavorare tutto l’anno. Questa procedura restò la più diffusa: si usava collocarsi nel letto del fiume, scavare una buca fino a raggiungerlo e accendervi un fuoco per poi togliere la cenere e riprendere a scavare e a riaccendere il fuoco ripetendo lo stesso procedimento fino a quando la buca era divenuta così profonda da poter raggiungere la ghiaia e passarla al setaccio. Leggi il resto

La ballata di Soapy Smith, il re dei truffatori

A cura di Gian Mario Mollar

Un uomo calca a grandi falcate il molo Juneau, che si affaccia sul mare gelido e tumultuoso della baia di Skagway, in Alaska. L’uomo è alto e dinoccolato, una corta barba, nera e folta, gli mangia il viso fin quasi all’altezza degli occhi, che sono iniettati di sangue per il troppo whisky bevuto e per la rabbia. Un cappello chiaro, a tesa larga, gli sta appollaiato su un ciuffo di capelli scuri e unti. Stringe un Winchester Modello 1892 tra le mani, come se volesse stritolarlo, e la sua bocca vomita imprecazioni che si confondono con il ruggito delle onde.
All’altra estremità del molo lo attende un uomo con una pistola. Sono le nove di sera, ed è soltanto una sagoma scura nella luce incerta. Leggi il resto

I cercatori d’oro del Klondike

A cura di Angelo D’Ambra

I cercatori d’oro del Klondike
Fin dall’inizio i cercatori d’oro che giunsero nel Klondike si spinsero attraverso differenti strade. Quelle meno costose attraversavano il Chilkoot Pass, iniziando da Deya, o il vicino White Pass, iniziando da Skagway. Si trattava di percorsi lunghi ed estenuanti perché si dipanavano su sentieri accidentati e prevedevano attraversamenti di laghi e corsi d’acqua. La strada più costosa, invece, prevedeva un viaggio in mare da Seattle o San Francisco attraverso il Nord Pacifico e il Mare di Bering fino St. Michel, alla foce del fiume Yukon. Da lì, uomini e merci erano poi trasferiti su un battello a vapore per un viaggio di millecinquecento miglia in acque canadesi. Leggi il resto

L’inizio della corsa all’oro del Klondike

A cura di Angelo D’Ambra


La Klondike Gold Rush ha avuto luogo in quello che oggi è lo Yukon, regione canadese delimitata dall’Alaska ad ovest, dalla Columbia Britannica a sud, dai Territori del Nord-Ovest ad est e dall’Oceano Artico a nord. Prima del 1898, tuttavia, questa immensa area coperta da una secolare foresta di conifere che si sbroglia in una grande tundra verso nord fino a lambire i perenni ghiacci polari, faceva parte del vasto Territorio del Nord-Ovest del Canada.
L’area che i cercatori individuarono come Klondike prese il nome dall’omonimo corso d’acqua che inizia il suo percorso nelle montagne Ogilvie e sfocia nel fiume Yukon presso l’attuale Dawson City. Leggi il resto

La febbre dell’oro del Klondike

A cura di Sergio Mura
Un cercatore d’oro
Il 16 agosto 1896, un giorno qualunque nel calendario delle speranze dei cercatori d’oro, a George Washington Carmack e ai suoi due amici pellerossa accadde il miracolo: pescarono una pepita d’oro – una vera! – dal letto del Rabbit Creek, un tributario del Klondike River canadese. Quella che ne seguì, con codazzo di gioie e disperazioni, fu la più importante corsa all’oro di cui si serbi ricordo nella storia del west nordamericano. Oltre 100.000 cercatori d’oro, perlopiù improvvisati, poveri e disperati, si riversarono nel Klondike; cercavano la fortuna che però arrise solamente ad una piccolissima minoranza. Solo 40.000, tra l’altro, riuscirono a trovare spazio nei campi auriferi.
A fianco alla marea montante di emigranti che si spostarono dagli Stati Uniti verso il Canada, si mosse anche una nutrita e intrigante folla di piccoli trafficoni, uomini e donne molto scaltri che sfruttarono la corsa all’oro da una posizione comoda avviando attività commerciali di supporto ai veri cercatori. Leggi il resto

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