L’olio di serpente: truffe e bufale della frontiera

A cura di Gian Mario Mollar
L’etichetta di una bottiglia di “snake oil”
Ancora oggi, negli Stati Uniti, “venditore d’olio di serpente” è sinonimo di ciarlatano e truffatore. La definizione deriva dai tempi della Frontiera, quando gli sferraglianti carretti di sedicenti dottori si spostavano di cittadina in cittadina, offrendo alla platea che si assiepava intorno un vero e proprio spettacolo, spesso incentrato sulle virtù di balsami e linimenti miracolosi. Leggi il resto

La ballata di Soapy Smith, il re dei truffatori

A cura di Gian Mario Mollar

Un uomo calca a grandi falcate il molo Juneau, che si affaccia sul mare gelido e tumultuoso della baia di Skagway, in Alaska. L’uomo è alto e dinoccolato, una corta barba, nera e folta, gli mangia il viso fin quasi all’altezza degli occhi, che sono iniettati di sangue per il troppo whisky bevuto e per la rabbia. Un cappello chiaro, a tesa larga, gli sta appollaiato su un ciuffo di capelli scuri e unti. Stringe un Winchester Modello 1892 tra le mani, come se volesse stritolarlo, e la sua bocca vomita imprecazioni che si confondono con il ruggito delle onde.
All’altra estremità del molo lo attende un uomo con una pistola. Sono le nove di sera, ed è soltanto una sagoma scura nella luce incerta. Leggi il resto

La truffa della Miniera di Emma

A cura di Angelo D’Ambra

Alta City e la miniera di Emma
L’Emma Silver Mine è una miniera attualmente inattiva nei pressi di Alta, nello Utah, particolarmente nota per un tentativo di truffa risalente al 1871, quando due uomini d’affari americani, James E. Lyon ed il senatore William M. Stewart, vi attrassero migliaia di dollari di investimenti britannici occultando il fatto che la miniera fosse ormai esaurita.
È una delle più famose truffe della storia del west. Leggi il resto

James Addison Reavis, Il Barone dell’Arizona

A cura di Gian Mario Mollar


Ci sono truffe così ben congegnate da essere dei veri e propri capolavori dell’ingegno umano.
E ci sono truffatori che più che una punizione meriterebbero un riconoscimento per l’acume intellettuale che sono riusciti ad esprimere: i loro intenti saranno stati sicuramente poco onesti, ma è la raffinatezza dell’esecuzione a fare la differenza e a suscitare, se non indulgenza, almeno un po’ di ammirazione.
James Addison Reavis fa sicuramente parte di questi. Leggi il resto