Hell on Wheels, l’inferno su ruote al seguito della ferrovia

A cura di Sergio Mura


Un agglomerato di tende in un contesto di sporcizia e pericolo

“Hell on Wheels”, l’inferno su ruote. E di vero inferno si trattava! Un inferno composto da un circo itinerante di case da gioco, sale da ballo, saloon e bordelli, che seguivano il vasto esercito dei lavoratori ferroviari della Union Pacific durante la costruzione della prima ferrovia transcontinentale negli anni ’60 Nord America. Erano le famigerate cittadine che nascevano man mano che il tracciato della ferrovia procedeva lungo il suo tracciato. Leggi il resto

Svaghi e vita notturna a Tombstone e dintorni

A cura di Sergio Mura


La vita di una qualsiasi cittadina del vecchio west era quella facilmente immaginabile pensando ad un paesino dei giorni nostri. Gente che va e gente che viene dal lavoro, gente che fa acquisti negli store, gente che sposta bestiame o altre merci, gente che si trastulla senza avere nulla di meglio da fare che guardare il passaggio sulla main street, gente che passava il tempo dentro i saloon. Leggi il resto

La nascita del mito Western nell’Ottocento: La frontiera americana – 3

A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.


L’ascesa dell’Ovest: realtà, politica, mito

Nell’immaginario collettivo l’ovest è diventato la quinta essenza dell’America (1): natura possente, grandi distese pronte ad essere conquistate, tumultuosa crescita economica, rapide fortune, crescita individuale, uguaglianza sociale, umanità semplice e rude, scontro vincente dei portatori della civiltà contro i nativi.
Se l’America fin dall’ inizio è stata trasformata in mito questo vale più che mai proprio per l’ovest dove la realtà storica si è mischiata fin da subito ad idealizzazioni legate a precisi interessi economici, sociali e politici e al bisogno di creare un mito della fondazione. Leggi il resto

Si-Te-Cah: la leggenda dei giganti cannibali del Nevada

A cura di Gian Mario Mollar


Stonegiant, mito irochese

Dimenticate – ma solo per un attimo – le solite teorie evoluzioniste che avete studiato sui banchi di scuola e ricominciamo da capo. C’erano una volta… i giganti. 
Una leggenda Paiute narra la storia dei Si-Te-Cah, un’antica stirpe di giganti cannibali dai capelli rossi che seminava il terrore in quello che oggi viene chiamato Nevada. Il nome significa letteralmente “mangiatori di giunchi”, e si riferisce alla loro abilità nell’intrecciare le fibre di questa pianta acquatica per costruire zattere, utilizzate per guerreggiare con i loro nemici Pajute. Leggi il resto

Un consiglio per le letture di fine agosto

A cura di Sergio Mura


“Piombo, polvere e sangue” in vacanza al mare!
Cari amici, come è forse facile intuire dalla fotografia che apre questa piccola comunicazione, Farwest.it è in vacanza per il fine settimana. Il vecchio camper che porta in giro la nostra bandiera si chiama Tatanka ed è ora in un bellissimo posto della costa orientale della Sardegna.
Chi vi scrive ha deciso di portare un solo compagno di lettura per questi due giorni di riposo e di mare ed quello che appare nelle mie mani nella stessa fotografia: “Piombo, polvere e sangue”. Leggi il resto

Gli oscar del cinema western – 29

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36.


KANGAROO WESTERN

La stampa e la critica cinematografica considerarono “Quigley Down Under” (in Italia “Carabina Quigley”) quasi come una risposta al successo di Costner e non è da escludersi che il film avesse segretamente proprio tale finalità. Per amore di verità, va invece precisato che il lavoro diretto da Simon Wincer, prodotto nel medesimo anno dalla Metro Goldwyn Mayer e sceneggiato da John Hill, aveva un retroscena che partiva da lontano. Infatti, negli intenti della produzione, avrebbe dovuto essere il proseguimento de “Il cacciatore di taglie” diretto da Buzz Kulik nel 1980 ed interpretato da Steve Mc Queen, morto proprio il 7 novembre di quell’anno appena cinquantenne. Leggi il resto

Jack Fiddler, l’ultimo cacciatore di wendigo

A cura di Gian Mario Mollar


Il suo nome Ojibwa era Zhauwuno-Geezhigo-Gaubow, “Colui che si staglia contro il cielo del sud”, e, nel dialetto Cree, Maisaninnine o Mesnawetheno, “Uomo di stile”, ma gli uomini bianchi della Hudson Bay Company lo soprannominarono Jack Fiddler.
Nato tra il 1830 e il 1840 nella terra selvaggia e rigogliosa a nord ovest del Lago Ontario, figlio di un rispettato e temuto sciamano, divenne a sua volta capo e sciamano della tribù dei Sucker di Sandy Lake. Leggi il resto

Alcune pillole sul vecchio west


Nel corso del tempo, gli appassionati o semplici curiosi di storia e storie del west hanno orientato le proprie ricerche verso questo o quel tema, in base ai propri gusti personali e, talvolta, in base agli stimoli forniti dalla lettura di un libro o di un fumetto, dalla visione di un film o da una chiacchierata con altri appassionati su un forum (come il nostro!). Le curiosità dimostrate sono tante e possono trovare ampia soddisfazione tra le moltissime pagine di questo sito.
Stavolta ne abbiamo raccolto alcune in questo piccolissimo approfondimento. Leggi il resto

La guerra tra Stati Uniti e Messico (1846-1848)



Sul finire degli anni ’40 del XIX secolo, mentre lungo la volatile frontiera del west scoppiavano numerosi i conflitti tra i coloni che avanzavano e le tribù indiane che erano insofferenti rispetto alla presenza dei bianchi, c’erano altri fronti di guerra pronti per scoppiare in tutta la loro evidenza. Tra questi va’ ricordata la guerra messicano-americana (anche detta “guerra Messico – Stati Uniti”) che scoppiò tra gli Stati Uniti e il Messico nel periodo a cavallo tra il 1846 ed il 1848. Leggi il resto

Gli oscar del cinema western – 28

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36.

Dal 1969, anno di uscita sia de “Il Grinta” che di “Butch Cassidy”, il western non si aggiudica più un Premio Oscar, a meno di non includere “I giorni del cielo” di Terence Malick, un contemporary western vincitore di un Academy Award per la miglior fotografia. Wayne si era portato a casa una statuetta, assegnata alla carriera, mentre il film di George Roy Hill ne aveva vinte 4 (sceneggiatura, fotografia, colonna sonora e canzone composta da Burt Bacharach e Hal David). Leggi il resto

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