La spedizione di Lewis e Clark e il commercio di pellicce
A cura di Angelo D’Ambra
Visita ad un villaggio indiano
Episodio cardine nella storia dei cacciatori di pellicce è una delle più grandi avventure della storia nordamericana. Parliamo della spedizione di Lewis e Clark, la prima a raggiungere il Pacifico via terra. Fu un pericolosissimo viaggio di tredicimila chilometri, andata e ritorno, da St. Louis, lungo i fiumi Ohio e Missouri sino alle Montagne Rocciose e poi nelle acque del Columbia per arrivare all’oceano. Leggi il resto
York, lo schiavo di Clark
A cura di Angelo D’Ambra
York tra gli indiani
Il suo nome era York. Il cognome non l’aveva, come tutti gli schiavi.
La sua data di nascita è sconosciuta, ma aveva pochi anni in meno del suo padrone. Da bambini i due giocarono insieme felicemente, ma si conoscono pochi dettagli sulla sua vita. Sicuramente era da sempre con Clark. Infatti, suo padre, Old York, e sua madre, Rose, erano entrambi schiavi da John Clark III, padre di William, nella contea di Caroline, in Virginia, e lo seguirono quando questi si trasferì in Kentucky nel 1784. Probabilmente, Old York, era stato a sua volta ereditato dal nonno di William. Leggi il resto
Lewis, Clark e i grizzly
A cura di Angelo D’Ambra
L’incontro con un grizzly
Ci sono diverse pagine dei diari del viaggio di Lewis e Clark che ancora oggi destano interesse, per esempio quelle in cui si apprende la bizzarra vicenda di come, nell’arco di poche ore, presso le Great Falls, Lewis sia stato attaccato da un serpente a sonagli, da un ghiottone, da un bisonte e da un orso grizzly. Quella notte, nel suo quaderno, scrisse con ironia: “L’intero regno animale ha cospirato contro di me!”. Leggi il resto
Tempi duri sul Bad River
A cura di Pietro Costantini
Gli Indiani avvistano Lewis e Clark
Alla fine di settembre del 1804, molti Sioux Lakota della banda Brulé di Black Buffalo erano accampati vicino al luogo in cui l’odierno fiume Bad incontra il Missouri. Avrebbe dovuto essere come qualsiasi altra stagione autunnale: un momento per prepararsi ai rigori dell’inverno in pianura. Ma poi, la solita vita del villaggio fu interrotta dall’arrivo di stranieri dalla valle del fiume.
Tali estranei e i loro oggetti non erano una novità. I Lakota Sioux (Tetons) avevano anni di esperienza con i commercianti bianchi di St. Louis e delle postazioni della Compagnia del Nord Ovest sui fiumi Des Moines e St. Peters. Leggi il resto
La grande avventura di Lewis e Clark
A cura di Pietro Costantini
Mammut lanosi, lama peruviani, indiani dagli occhi blu che parlavano il celtico gallese. Nel 1803 il West, privo di mappatura, era definito da tali miti. La spedizione di Lewis e Clark in seguito sfatò simili speculazioni, compreso il mito e la speranza più diffusi: l’esistenza di un “passaggio a nordovest”. Tale passaggio – un fiume o una serie di fiumi connessi tra loro che attraversavano le montagne e raggiungevano l’Oceano Pacifico – avrebbe permesso di commerciare in modo più diretto con l’Oriente. Il presidente Thomas Jefferson credeva che la scoperta di un passaggio a nordovest avrebbe riempito di ricchezze il Nord America. Leggi il resto
Esploratori, viaggiatori e mountain-men
A cura di Domenico Rizzi
Mentre erano impegnati a debellare le sacche di resistenza indiana ancora attive negli Stati dell’Est, gli Americani stavano già creando le basi del loro futuro, spingendosi oltre il Mississippi.
Nel 1803 riuscirono ad acquistare la Louisiana – molto più estesa dell’omonimo Stato attuale – che dal delta del grande fiume si estendeva fino ai confini dell’Oregon britannico, delimitata a sud e ad ovest dai possedimenti spagnoli (Texas, Nuovo Messico, Arizona, Colorado meridionale, Utah, Nevada e California). I suoi abitanti erano 400.000 Indiani, in buona parte nomadi che cacciavano il bisonte, e circa 40.000 Bianchi per lo più di origine francese o spagnola, concentrati per l’ottanta per cento nell’area sud-orientale del territorio. Leggi il resto
Le mille ipotesi sull’avventurosa vita di John Colter
A cura di Gualtiero Fabbri
John Colter incontra gli indiani
John Colter nacque nel 1774 o nel 1775 ad Augusta County (Virginia) da Joseph Colter ed Ellen Shields e morì il 7 maggio 1812. Sulla data della morte esiste anche l’ipotesi del 22 novembre 1813. L’incertezza sulle date è strettamente collegata all’assenza, a tutt’oggi, di prove certe che avvalorino un’ipotesi piuttosto che un’altra.
Nel 1780 la famiglia si trasferisce in Kentuky nei pressi dell’odierna Maysville e qui, forse, Colter per un certo periodo ha servito nei Rangers di Simon Kenton. Leggi il resto
L’incontro tra i flathead e Lewis e Clark
A cura di Angelo D’Ambra
La spedizione di Lewis e Clark viene avvistata dagli indiani
Il ricordo dell’incontro tra i Salish/Flathead e Lewis e Clark, avvenuto il 5 settembre del 1805, è presente in diverse testimonianze.
Il sergente Ordway così ne serbò la memoria: “I nostri ufficiali usarono diverse lingue per interloquire con loro, ma riscontrarono enormi difficoltà…”. Sacagawea provò ad usare la lingua degli shoshoni, Hidatsa ebbe maggiore successo con una parlata molto simile a quella dei salish. In ogni caso anche la conversazione tra gli ufficiali e le guide era difficile perchè ogni frase doveva essere tradotta dall’inglese al francese e poi nelle lingue native. Leggi il resto
Lewis e Clark – Pillole di storia del west 2
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Lewis e Clark in un punto di osservazione
Con l’’acquisizione del vasto territorio della Louisiana, rilevato dalla Francia nel 1803, la superficie degli Stati Uniti raddoppiò e ciò costituì a un tempo una opportunità e una sfida. Tutto quel territorio attendeva di essere sfruttato, ma ancora nessuno sapeva esattamente che cosa serbasse. Non c’erano mappe né rilevamenti topografici, ma solo alcuni resoconti alquanto frammentari e imprecisi provenienti da quei pochi uomini bianchi che erano penetrati in alcune parti di quel territorio quasi totalmente “selvaggio”. Leggi il resto
Capo Seattle
A cura di Paolo Andreucci e Big Jake
Capo Seattle nacque forse nel 1786. Il suo nome era in origine See-Yahtlh almeno per la sua gente. Il suo padre era un celebre leader e capo di guerra. Ma sua madre era una schiava, al punto che lui stesso è stato considerato di “nascita bassa”. Nel periodo della sua nascita, la zona di Puget Sound fu sconvolta dal vaiolo, malattia portata dall’uomo bianco che gli venne contagiata ancor prima che potessero vedere un solo uomo bianco. Ebbero però occasione di vederne le grandi navi di passaggio in una delle rade del posto. Gli indiani unirono questi segni in una conferma che la fine del mondo era arrivata e, sicuramente, con l’avanzata dei bianchi, il loro mondo volgeva effettivamente al termine. Leggi il resto