Jedediah Strong Smith, uno dei trapper più famosi
A cura di Angelo D’Ambra
Jedediah Smith nelle Badlands
Jedediah Strong Smith era nato a Bainbridge, nello stato New York, il 6 gennaio 1799. La sua famiglia si era trasferita nella contea di Erie, in Pennsylvania, e Smith, tredicenne, aveva preso a lavorare su un mercantile del Lago Erie. Qui forse sentì i racconti della frontiera narrati dai commercianti che tornavano a Montreal e così maturò il desiderio d’avventura che l’avrebbe poi guidato per tutta la vita. È altresì probabile che sia stato il medico di famiglia, Titus G. V. Simons, a far nascere questo amore per una vita nella natura incontaminata dando all’adolescente il libro della spedizione di Meriwether Lewis e William Clark. Vuole, infatti, la leggenda che Smith abbia portato questo diario in tutti i suoi viaggi. Leggi il resto
Una terribile avventura per Jedediah Strong Smith
A cura di Angelo D’Ambra
Ai primi d’autunno del 1823 un piccolo gruppo di bianchi s’aggirava, armi in pugno, nella valle del Powder. Si stavano inoltrando verso lo Yellowstone per stabilire un accampamento invernale alla foce del Big Horn. Intanto era la caccia la loro principale occupazione. Dovevano individuare le colonie di castori e catturare quanti più esemplari da pelliccia possibile. Battevano torrenti, seguivano tracce, fissavano trappole di sera ed al mattino erano tutte piene. I pomeriggi, poi, li trascorrevano a scuoiare gli animali e preparare le pelli. Quando le montagne del Big Horn furono in vista il gruppo si divise. Si diedero appuntamento sullo Yellowstone, poi il grosso di essi, capeggiato da Thomas Fitzpatrick, continuò a risalire la valle, lungo il confine orientale del territorio della tribù indiana dei corvi, mentre in cinque seguirono l’esperto trapper Jedediah Strong Smith verso ovest, intenzionati a piazzare trappole nei tratti superiori del Tongue e del Rosebud. Leggi il resto
Jedediah Smith, scopritore di piste e trapper
A cura di Sergio Mura
Il grande Jedediah Smith è rimasto giustamente nella memoria della storia del west come il più famoso scopritore di piste, trapper, guida e persino buon partner di ben due aziende commerciali impegnate nel commercio e nei traffici collegati alle pellicce.
Fu grazie a queste peculiarità che Jedediah Smith ebbe modo e opportunità di esplorare lande che ai suoi tempi erano perlopiù sconosciute, oltreché considerate pericolose, nello Utah e più in generale nel West. Leggi il resto
Le cronache dei 16 rendezvous dei trapper
A cura di Gualtiero Fabbri
Nella prima metà dell’ottocento, ad ogni estate, ai piedi delle Montagne rocciose si tenevano i grandi rendezvous, appuntamenti dove si incontravano i trapper e i commercianti, e nei quali venivano scambiate le pelli pregiate con i rifornimenti per la successiva stagione di caccia, con beni voluttuari e con denaro, anche se quest’ultimo spesso restava nelle tasche dei cacciatori giusto il tempo della grande kermesse… I rendezvous, che erano stati concepiti come una “piazza” per rifornire i cacciatori e ritirare le pellicce, non potevano, poi, non trasformarsi in una grande festa. Leggi il resto
Le mille ipotesi sull’avventurosa vita di John Colter
A cura di Gualtiero Fabbri
John Colter incontra gli indiani
John Colter nacque nel 1774 o nel 1775 ad Augusta County (Virginia) da Joseph Colter ed Ellen Shields e morì il 7 maggio 1812. Sulla data della morte esiste anche l’ipotesi del 22 novembre 1813. L’incertezza sulle date è strettamente collegata all’assenza, a tutt’oggi, di prove certe che avvalorino un’ipotesi piuttosto che un’altra.
Nel 1780 la famiglia si trasferisce in Kentuky nei pressi dell’odierna Maysville e qui, forse, Colter per un certo periodo ha servito nei Rangers di Simon Kenton. Leggi il resto
Cacciatori di pellicce
Nella storia del west la caccia organizzata agli animali da pelliccia fu alla base di gran parte delle esplorazioni di zone sconosciute ai bianchi, di una larga fetta dei primissimi contatti con i gruppi tribali che risiedevano nelle regioni occidentali degli attuali USA, di una forte incentivazione al movimento di massa che avrebbe caratterizzato, infine, gran parte del XIX secolo. Talvolta i cacciatori venivano in qualche modo reclutati dalle compagnie alle quali finivano per fare riferimento in maniera pressoché esclusiva. Le compagnie delle pellicce, poi, talvolta si pestavano i piedi l’un l’altra arrivando persino a muoversi guerra. Leggi il resto
John Colter
A cura di Domenico Rizzi
Era nato nei pressi di Staunton, in Virginia, intorno al 1775, figlio di Joseph Colter (o Coulter) ed Elllen Shields, che dopo pochi anni si trasferirono vicino a Mayville, nel Kentucky.
John, questo era il suo nome di battesimo, sognava soltanto la vita libera nella Wilderness, l’immensa regione selvaggia che dai Monti Appalachiani si estendeva fino alle Montagne Rocciose. Non si sa con precisione come avesse trascorso la sua adolescenza e la giovinezza, ma è presumibile che si fosse occupato della caccia agli animali da pelliccia come tantissimi trapper dell’epoca. Di sicuro, John aveva imparato a fare a pugni, a sparare con un fucile Hawken o Kentucky e a maneggiare asce e coltelli come tutti gli uomini della Vecchia Frontiera.
La grande occasione di emergere dall’anonimato gli si presentò nell’autunno del 1803, quando il capitano Meriwether Lewis e il tenente William Clark accettarono l’incarico del presidente Thomas Jefferson di esplorare la Grande Louisiana fino all’Oceano Pacifico. Il governo americano aveva appena acquistato l’estesa regione di 828.000 miglia quadrate, pagandola 15 milioni di dollari alla Francia di Napoleone e molta gente insinuava che il tanto sbandierato affare non avesse un valore tanto elevato. Leggi il resto
Kit Carson
A cura di Sergio Mura
Kit Carson
Entrato a far parte della mitologia popolare persino da vivo, Kit Carson fu un trapper, scout, agente indiano, soldato e autentica leggenda del West.
Nato alla vigilia di Natale del 1809, Carson passò la maggior parte della sua prima infanzia a Boone’s Lick, nel Missouri.
Suo padre morì quando lui aveva appena 9 anni e la necessità di lavorare impedì al giovane Kit di studiare.
Divenne pertanto apprendista di un mastro sellaio a 14 anni, ma lasciò la casa per trasferirsi a Santa Fe, nella zona del New Mexico nel 1826.
Dal 1828 al 1831 Carson si appoggiò a Taos, New Mexico, come campo base per continue spedizioni di caccia al fine di procurare pelli da vendere e questa attività lo portò spesso nel West, fino alla California.
Più tardi, nel corso degli anni 30 del secolo scorso la sua vita da trapper lo condusse molte volte nelle Montagne Rocciose e attraverso tutto l’ovest americano. Per un certo periodo, nei primi anni 40, lavorò come cacciatore alle dipendenze di William Bent a Forte Bent. Leggi il resto
I trapper ed i “rendezvous”
A cura di Gualtiero Fabbri
Sui leggendari “trapper” o mountain men americani del primo ottocento si può trovare scritto: “Questo era il modo di vivere libero e semplice, in cui l’uomo aveva tutto il proprio tempo a disposizione, e (non vi era) nessuno che potesse negarglielo. Acquistava così un corpo che sentiva familiare ogni cosa che gli era attorno, la terra e il cielo, il bufalo e il castoro e la gialla luna di notte. Era meglio che essere circondato da mura, meglio che respirare aria viziata, o sentirsi come un topo in gabbia…”
Meno disincantato e per nulla “new-age” quest’altro parere: “Costantemente esposti a pericoli di ogni genere, non conoscono la paura, e considerano la vita umana alla stregua di quella animale e non si fanno scrupoli nel por fine ad entrambe, così come non esitano a mettere a repentaglio la propria.” Leggi il resto