Gli indiani Choctaw

A cura di Armando Morganti

Pitchlynn, un capo dei Choctaw
“La sconfitta dei Natchez avrebbe potuto essere completa se non fosse stato per i negri che hanno impedito ai Choctaw di portar via la polvere da sparo… e con la loro resistenza hanno dato ai Natchez il tempo di entrare nei due forti” (French Governor Etienne De Périer). La storia della tribù iniziò quando gli antenati vennero formati da uno spirito dalla terra umida di “Naih Waiyah”, un grande tumulo. Dopo essere usciti dal tumulo, i Chahta appena creati erano “bagnati e umidi”, ed allora il Grande Spirito “li appese su una corda per panni”, in modo che il sole potesse asciugarli. Leggi il resto

Cabezas

A cura di Gianni Albertoli

Il don Santiago Alonso nacque nei primi decenni del XVII secolo, nel territorio dove negli anni ‘30 venne fondata la missione gesuita di El Tizonazo, sarebbe poi deceduto nella missione francescana delle Cuatro Ciénegas. Il capo venne battezzato in data sconosciuta, “poiché i nomi con cui era conosciuto erano tutti cristiani”, comunque era anche chiamato “Santiaguillo”, un diminutivo che indicava “grande disprezzo, molto usato per denominare gli indigeni”. Oltre alla sua lingua madre, aveva imparato a parlare spagnolo e “messicano” (Nahuatl), essendo stato in contatto con i missionari che ne diffusero l’uso negli insediamenti nativi della Nuova Spagna settentrionale, o avendo avuto contatti con i Tlaxcalans nella regione del Parras. Leggi il resto

La presa di Zacatecas – Rivoluzione Messicana

A cura di Angelo D’Ambra

Il 23 giugno 1914, la División del Norte prese la città di Zacatecas. Fu una delle battaglie più importanti della rivoluzione messicana, quella che segnò il definitivo trionfo della rivolta contro il regime Victoriano Huerta, uno degli eventi cruciali nella storia del Messico moderno.
Nel febbraio dell’anno precedente un colpo di stato aveva rovesciato il governo di Madero, adesso la caduta di Zacatecas, capitale dell’omonimo stato, inseguito ad un brillante assalto delle truppe rivoluzionarie, dopo una serie di scontri e scambi di cannonate dalle colline di Bufa ed El Grillo, avvenuti nei giorni precedenti, riaccendeva nuove speranze. Leggi il resto

Due bellissimi libri di Zane Grey e Hamlin Garland

A cura di gian Mario Mollar

Le copertine dei due libri
Dal crepuscolo del West in Arizona alla vita dei coloni dopo la Guerra di Secessione nel Wisconsin, due libri finora inediti in Italia, due classici indiscussi, due romanzi di alta narrativa e due letture entusiasmanti, ora disponibili nella collana La Biblioteca del Vascello, Robin Edizioni. Leggi il resto

La morte di Emiliano Zapata – Rivoluzione Messicana

A cura di Angelo D’Ambra

Sulla morte del rivoluzionario circolarono da subito diverse storie romantiche sebbene il cadavere fosse stato esposto pubblicamente. Ci fu chi disse che il defunto non aveva il neo sulla guancia destra che, invece, Zapata aveva. Ci fu chi disse che aveva tutte le dita della mano destra, mentre Zapata non aveva il mignolo, perso mentre praticava la charrería. Nacquero leggende, impossibili fantasie, misteri moltiplicati dalla storiografia.
Molti ritennero che l’uomo morto non fosse Zapata, ma un suo sosia di cui il generale si serviva in situazioni di pericolo. Leggi il resto

Chihuahua e Ulzana, Cosacchi della Sierra Madre

A cura di Anna Maria Paoluzzi. Articolo di Anton Nikonov
Le note sono raccolte a pagina 5. La bibliografia a pag. 6.

Poche sono le personalità importanti delle guerre Apache a cui non siano stati dedicati studi esaustivi dalla storiografia americana. Tra questi personaggi possiamo ricordare i leader dei White Mountain Apache Diablo e Pedro, gli scout (sergenti) Apache Alchise e Chato e i capi Chiricahua Loco, Nana e Kahtennay. Gli studiosi hanno anche trascurato – a mio avviso ingiustamente – altri due leader Chiricahua che ebbero un ruolo importante nella “Campagna di Geronimo”, ma finirono per essere messi in ombra da Geronimo stesso: il capo Chihuahua e il suo compagno Ulzana, meglio noto agli americani come Josanie. Leggi il resto

Pemmican, il cibo degli indiani e dei trapper

A cura di Matteo Pastore

La preparazione del pemmican
Il pemmican è una miscela di sego, carne secca e talvolta bacche secche. Un alimento ricco di calorie, può essere utilizzato come componente chiave nei pasti preparati o consumato crudo. Storicamente, era una parte importante della cucina dei nativi in alcune parti del Nord America ed è ancora oggi preparato. Leggi il resto

“Capelli-Rossi” Dunn e lo scontro sul Pinta Trail

A cura di Paolo Brizzi


John Dunn pensò che il suo momento fosse arrivato e che quel giorno dell’inverno 1841 sarebbe stato il suo ultimo. Legato sulla sella di un cavallo, osservava i guerrieri Comanche che lo avevano catturato guadare il corso poco profondo del fiume Guadalupe, a Pinta Trail Crossing, circa 45 miglia a nord di San Antonio, Repubblica del Texas, con una mandria di cavalli e muli rubati. Solo il giorno prima Lupo Giallo e 80 guerrieri avevano assalito la periferia ovest della cittadina, uccidendo due abitanti ispanici ed un mandriano di colore prima di prendere prigioniero l’Irlandese, che stava badando al suo gregge di pecore. Leggi il resto

I combattimenti tra orsi e tori nella selvaggia California

A cura di Angelo D’Ambra

Nel vecchio west erano molto popolari le corse di cavalli, così come i combattimenti tra galli. La gente amava parteciparvi e scommettere. Più singolari, ma egualmente coinvolgenti, apparivano le lotte tra cani, tra tassi e cani, tra tori e cani e anche tra grizzly e tori.
Toro e orso erano condotti in un’arena interrata, poi legati insieme da una corta corda e così iniziava la lotta. L’orso comunemente si alzava sulle zampe posteriori e assumeva una posizione difensiva mentre il toro si lanciava alla carica, cercando di affondare le corna nel grizzly. Leggi il resto

La rivolta di Poundmaker e del popolo Cree

A cura di Pier Vittorio Stefanone

Capo Poundmaker dei Cree
Tra i numerosi protagonisti di quei tempi turbolenti – la seconda metà del XIX secolo, ndr – compare Poundmaker capo dei Cree del Canada, che rappresentò un personaggio in grado, unitamente a Joshua Kelso (uno scout bianco protagonista del romanzo a sfondo storico di Clay Fischer “Yellow Hair” del 1973), la capacità degli indiani del Canada di opporsi all’invasione dei bianchi. Alla civiltà dei colonizzatori bianchi nella sua ansiosa corsa per il progresso e la crescita economica, presto sarebbero occorsi insegnamenti e pratiche di altre del passato, anche di quelle che aveva cercato di cancellare per sempre. Leggi il resto

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