Gli indiani e il rapporto con i bianchi
A cura di Giovanni De Sio Cesari
Gli indiani ebbero sempre una pessima impressione della moralità dei bianchi, li considerarono sempre dei demoni e lo stesso colore pallido dei loro visi aumentava la suggestione che si trattasse effettivamente di spiriti malvagi
Due caratteristiche in particolare colpirono subito sfavorevolmente gli indiani: l’egoismo e la menzogna.
Essi videro con stupore che vi erano molte differenze economiche fra i bianchi e sembrava che gli uni non si curassero degli altri. Vedevano alcuni che avevano molto di più di quanto potesse servire loro e altri che non avevano niente e forse soffrivano essi stessi la fame. Leggi il resto
Jack Swilling, il fondatore di Phoenix
A cura di Angelo D’Ambra
Un famoso ritratto fotografico di Jack Swilling
Jack Swilling fu uno strano tipo, padre amorevole, cristiano generoso, ma anche uomo burbero, rozzo e combattivo. Un cranio fratturato con un proiettile dentro mai estratto avrebbero potuto uccidere chiunque, ma non lui. Continuamente imbottito di antidolorifici a base oppiacea, questo veterano della Confederazione era nato nella contea di Anderson, nella Carolina del Sud, l’1 aprile 1830, ottavo di dieci figli. Fu contadino, cacciatore, soldato, scout e cercatore d’oro, ed è grazie al suo intuito visionario che sorse e prosperò la città di Phoenix. Leggi il resto
Il sentiero delle lacrime
A cura di Sergio Mura
Il trasferimento dei Cherokee
Era il 1830 quando Coltello Affilato, ossia il Presidente Andrew Jackson, con mano decisa e grande convinzione firmava l’Indian Removal Act, una legge che di fatto obbligava tutte le tribù indiane orientali a spostarsi senza indugio ad ovest del fiume Mississippi in quello che allora veniva pomposamente definito il Territorio Indiano. Jackson era stato a suo tempo un tenace combattente di indiani e stavolta, con questa legge, intendeva porre fine per sempre al costante stato di tensione esistente tra bianchi e indiani a causa della persistente fame di nuove terre che scuoteva gli animi dei coloni. Leggi il resto
I Pawnee
A cura di Sergio Mura
Sui Pawnee si è sempre detto poco e talvolta persino a sproposito, al punto da ingenerare un equivoco diffuso tra gli appassionati di storia del west secondo il quale si sarebbe trattato di una tribù di “indiani cattivi”, compromessi brutalmente dal contatto con gli uomini bianchi e persino schierati con loro contro gli altri indiani. Un’icona che richiama questo concetto è il cameo in cui i Pawnee appaiono in “Balla coi lupi”, il famosissimo film con Kevin Costner. Lì, in quei brevi minuti, i Pawnee sono istantaneamente assimilati all’idea dei cattivi. Leggi il resto
Gli indiani Wampanoag e il “ringraziamento”
Un grazie a Andrea Chiodi
Era l’undici novembre del 1620 quando il galeone “Mayflower” approdò nella baia di Cape Cod con a bordo oltre un centinaio di emigranti, perlopiù puritani, i cosiddetti “Padri Pellegrini”, che erano salpati da Plymouth. Ogni quarto giovedì di novembre negli Stati Uniti d’America si festeggia il “Thanksgiving Day”, ossia la “Festa del Ringraziamento”, che è, probabilmente, la celebrazione più tradizionale e sentita di quella nazione.
Nelle rappresentazioni si rievoca anche la partecipazione alla festa degli indiani Wampanoag che avevano assistito ed aiutato i puritani a superare il primo durissimo inverno sul nuovo continente e gli avevano insegnato anche come coltivare le piante tipiche del nuovo mondo, oltre ad averli riforniti dei prodotti di quella terra. Nelle rievocazioni si vedono i buoni Padri Pellegrini invitare i Wampanoag e questi partecipare alla festa portando con se cacciagione e, in buona evidenza, i tacchini. In queste festose rievocazioni non viene mai raccontato il destino toccato a quegli amichevoli indiani e anche i libri di storia sono avari di parole circa gli avvenimenti successivi. Leggi il resto
La grande avventura di Lewis e Clark
A cura di Pietro Costantini
Mammut lanosi, lama peruviani, indiani dagli occhi blu che parlavano il celtico gallese. Nel 1803 il West, privo di mappatura, era definito da tali miti. La spedizione di Lewis e Clark in seguito sfatò simili speculazioni, compreso il mito e la speranza più diffusi: l’esistenza di un “passaggio a nordovest”. Tale passaggio – un fiume o una serie di fiumi connessi tra loro che attraversavano le montagne e raggiungevano l’Oceano Pacifico – avrebbe permesso di commerciare in modo più diretto con l’Oriente. Il presidente Thomas Jefferson credeva che la scoperta di un passaggio a nordovest avrebbe riempito di ricchezze il Nord America. Leggi il resto
I mormoni nel west – Pillole di storia del west 10
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10.
Testimoni sostengono che Brigham Young, capo dei mormoni, quando vide la valle di Salt Lake City abbia detto: «questo è il posto», ciò che interessa è che furono proprio i mormoni a creare il “posto”.
Da un deserto roccioso, riuscirono a dar vita a una civiltà che è un monumento alla determinazione dei membri di una setta religiosa e un illuminante esempio di ciò che possono fare gli americani di tutti i credo religiosi in una terra selvaggia. Leggi il resto
Etienne Brulè, il primo Coureur de Bois
A cura di Paolo Brizzi
Etienne Brulè a contatto con gli indiani
Etienne (Stephan) Brulè nacque all’incirca nel 1592 a Champigny sur Marne. Non conosciamo nulla della sua infanzia e poco della sua vita adulta, ma questo precursore dei coureurs de bois fu il primo uomo bianco a raggiungere huronia e il primo a visitare la Pennsylvania e a vedere quattro dei cinque grandi laghi americani. Era forse analfabeta, e quello che sappiamo deriva dalle narrazioni di Champlain e dei preti Sagard e Brebeuf; compare e scompare nei loro racconti, eludendo ogni inseguimento, affascinante ed enigmatico allo stesso tempo. Leggi il resto
Il governo federale e la spinta verso il west
A cura di Sergio Mura
Se gli americani si sono spinti sempre più a ovest fino a creare il mito della conquista del west e della colonizzazione di porzioni immense di territorio sottratte ai popoli nativi, questo è certamente per via della forte spinta esercitata dal governo federale affinché ciò avvenisse. A ciò si è arrivati per via della coesistenza contemporanea di una serie di motivi, ma tra i tanti possiamo certamente sottolinearne un paio rilevantissimi; questi sono un’idea di politica estera mossa dalla necessità di agire in fretta e l’idea di profitto privato che animava certe fasce sociali emergenti. Leggi il resto
I battelli lungo i fiumi – Pillole di storia del west 8
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
Un battello a vapore scivola lungo il fiume
Ben prima dell’avvento della prima ferrovia e della sua imposizione come modo migliore per raggiungere il west e la frontiera, i battelli a vapore erano il mezzo di trasporto più comodo e in genere più rilassante di tutto il West» Se si era disposti a ignorare gli aspetti più squallidi (giocatori, prostitute e altro), e se ci si poteva permettere di farlo, si viaggiava in prima classe mangiando bene, ascoltando bella musica, bevendo buon vino e usufruendo di altre comodità. Ma non si rifiutavano passeggeri meno abbienti: piano e banjo abbondavano e più tardi arrivò anche Porgano a vapore, uno strumento molto apprezzato, anche se i musicisti rischiavano di essere ustionati dalle canne che esplodevano. Leggi il resto