La rivolta dei Dakota Sioux del 1862

A cura di Cesare Bartoccioni

Nella metà del 1800, la Nazione Sioux (1) si estendeva dal Minnesota ai Dakota e fin nel Wyoming e Montana. Le tribù Sioux dell’est, conosciuti come Santee, o Dakota, occupavano la parte occidentale del Minnesota e la parte superiore della valle del Mississippi. Le varie bande dei Sioux Dakota – i Mdewakantons, i Wahpetons, i Wahpekutes, e i Sissetons – furono i primi ad entrare in contatto con i bianchi e i primi a subire lo spossessamento delle loro terre tradizionali. Le loro esperienze dagli anni ’50 del 1800 in poi furono un esempio di ciò che i loro parenti delle pianure avrebbero sofferto in seguito.
Negli anni ’50 del 1800, i capi civili dei Nativi Americani (2) avevano ceduto la maggior parte del Minnesota in una serie di trattati molto controversi. Leggi il resto

Il trading post di James Bordeaux

A cura di Sergio Mura


Una spettacolare vista del trading post
Il piccolo e caratteristico trading post (stazione commerciale) di cui vi parliamo in questo articolo prende il nome da James Bordeaux, un commerciante molto attivo nel traffico di pelli di bufalo, di pellicce e di pony con gli indiani a partire dagli anni ’30 del XIX secolo. La postazione commerciale si trovava nelle vicinanze di Fort Laramie ed era stato interamente costruito nel 1837 e affidato a Bordeaux che ne fece uso per gli scambi con gli indiani Sioux del Nebraska nord-occidentale che portavano le loro merci sopracitate per scambiarle con perline, coperte, pistole e persino whisky. Leggi il resto

L’imboscata dei Sioux ai Pawnee a Massacre Canyon

A cura di Pietro Costantini

Capo Aquila – guerriero Pawnee
Il capitano Charles Meinhold sperava di completare il suo incarico senza incidenti mentre guidava i soldati madidi di sudore della Compagnia B, 3° U.S. Cavalleria, arrancando metodicamente attraverso le monotone pianure, rotte solo da qualche bluff, del sud-ovest del Nebraska. Incaricata di monitorare gli Indiani delle riserve, nominalmente pacifici, che cacciavano nella zona lungo il fiume Republican, la pattuglia di Meinhold servì anche a frenare gli intemperanti uomini di frontiera, a proteggere gli ispettori e poi a delineare le fattorie per i coloni bianchi. Leggi il resto

La pipa sacra e la catlinite


Indiani con la pipa rituale
Non ci sono dubbi sul fatto che la Pipa sia l’oggetto sacro per eccellenza per la maggior parte delle tribù Nativo Americane. La Pipa dava, infatti, significato, importanza e ordine ai rituali che celebravano la vita.
La più conosciuta è sicuramente la Pipa a forma di T, chiamata anche “Calumet”, fumata quando veniva stipulato un trattato di pace, tanto che divenne famosa tra i bianchi come la “Pipa della Pace”, anche se questo termine potrebbe risultare riduttivo, non rendendo interamente il significato profondo della Pipa, non semplice oggetto, secondo la spiritualità dei Nativi, ma “cosa viva”, dimora del potere del Grande Spirito. Leggi il resto

Il resoconto della morte di Toro Seduto

A cura di Paolo Scanabucci

Il testo che segue è stato scritto da James Mc Laughlin, Agente Indiano presso la Riserva di Standing Rock al tempo dei tragici eventi che hanno condotto all’uccisione di Toro Seduto. La narrazione risale al 19 gennaio 1891, un mese dopo i fatti ed è stato indirizzato all’Ufficio dell’Associazione per i Diritti degli Indiani, il cui ufficio era sito al numero 1305 di Arch Street a Philadelphia. Si tratta di una narrazione “di parte” in cui la divisione tra “buoni” e “cattivi” viene svolta secondo i canoni dell’uomo bianco.
Di questa premessa occorre tenere presente. Leggi il resto

La storia degli Eastern Sioux

A cura di Gianni Albertoli

Gli Eastern Sioux in un quadro di John Buxton
Quando i francesi e gli inglesi stabilirono il loro primo insediamento permanente in America, trovarono l’intero paese occupato da varie e numerose tribù aborigene, alcune grandi e potenti, con altre limitate ad un solo villaggio e ai suoi dintorni. La varietà delle lingue e dei dialetti sembrava quasi infinita, ma dopo ulteriori conoscenze si scoprì che questi erano facilmente riducibili a pochi ceppi primari, escludendo chiaramente gli Eschimesi della costa settentrionale. Il primo grande gruppo comprendeva le tribù del ceppo Algonchino, il cui territorio, su una mappa linguistica, appare come un grande triangolo che si estende a nord dall’Atlantico alle Montagne Rocciose, ma che si restringe gradualmente verso sud fino a ridursi ad una semplice fascia costiera della Virginia e del North Carolina, per terminare infine presso la foce del Neuse River. Leggi il resto

La grande galoppata di Portugee Phillips

A cura di Domenico Rizzi

John “Portugee” Phillips
Al termine della Guerra Civile (1861-1865) gli Stati Uniti d’America erano un paese di 31 milioni di abitanti, fortemente proiettato verso la conquista del lontano Ovest. Uno degli ostacoli alla penetrazione nelle selvagge regioni occidentali era rappresentato dalle bellicose tribù delle Grandi Pianure, stanziate tra il corso del fiume Mississippi e le Montagne Rocciose. Leggi il resto

La sconfitta di Grattan

A cura di Sergio Mura

Con il 1849 finì l’epoca del commercio delle pellicce nelle pianure del nord ovest degli attuali Stati Uniti. Allora quei posti erano saldamente nelle mani delle varie famiglie della nazione Sioux, una tra le più bellicose sul suolo americano. Finì perché il Governo decise che si doveva intervenire per tutelare il flusso crescente di bianchi che attraversavano le zone dell’Upper Platte per dirigersi verso Ovest. Gli indiani erano sempre più nervosi anche a causa delle ondate di malattie terribili quali il colera, il morbillo ed il vaiolo che li decimavano e contro le quali non erano in grado di opporre alcuna resistenza.
“Sono magie dei bianchi”, era la voce che correva da un campo all’altro, diffondendo un odio sempre più radicato e, apparentemente, ben motivato. Leggi il resto

Il Generale George Crook

A cura di Isabella Squillari

Crook tratta con Geronimo – clicca per INGRANDIRE
Il Generale George Crook si guadagnò la reputazione di maggiore avversario degli indiani pur stabilendo un clima di rispetto per il nemico, condizione che egli portò avanti nelle relazioni con i nativi americani anche al di fuori del campo di battaglia.
Nato nel 1828 in una famiglia di agricoltori dell’Ohio, Crook si diplomò a West Point nel 1852 tra i migliori del suo corso. Leggi il resto

La Guerra delle Black Hills del 1876-1877

A cura di Massimo Bencivenga

Con la Grande Guerra Sioux del 1876, nota anche come guerra per le Black Hills, si va ad intendere una serie di battaglie e negoziazioni occorse tra il 1876 ed il 1877 che coinvolsero i Sioux Lakota e i Cheyenne settentrionali contro gli Stati Uniti d’America.
Da quelle parti, una prima guerra tra Governo e Nativi si era già conclusa con il trattato di Fort Laramie (1868) che trasformò una parte del territorio Lakota in grande riserva Sioux, istituendo altresì un ampio “territorio non ceduto” in Wyoming e Montana, il Powder River Country, come territorio di caccia Cheyenne e Lakota, con restrizioni d’accesso a tutti i non nativi, eccezion fatta per gli ufficiali governativi. Leggi il resto

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