La storia degli Eastern Sioux

A cura di Gianni Albertoli

Gli Eastern Sioux in un quadro di John Buxton
Quando i francesi e gli inglesi stabilirono il loro primo insediamento permanente in America, trovarono l’intero paese occupato da varie e numerose tribù aborigene, alcune grandi e potenti, con altre limitate ad un solo villaggio e ai suoi dintorni. La varietà delle lingue e dei dialetti sembrava quasi infinita, ma dopo ulteriori conoscenze si scoprì che questi erano facilmente riducibili a pochi ceppi primari, escludendo chiaramente gli Eschimesi della costa settentrionale. Il primo grande gruppo comprendeva le tribù del ceppo Algonchino, il cui territorio, su una mappa linguistica, appare come un grande triangolo che si estende a nord dall’Atlantico alle Montagne Rocciose, ma che si restringe gradualmente verso sud fino a ridursi ad una semplice fascia costiera della Virginia e del North Carolina, per terminare infine presso la foce del Neuse River.
Il territorio del successivo grande gruppo comprendeva le tribù del ceppo Irochese, popolazioni localizzate all’interno o confinanti con l’area algonchina. Intorno ai laghi Erie e Ontario, con gruppi che si estendevano in considerevoli distanze nell’entroterra su entrambi i lati, vi erano gli Irochesi propriamente detti, gli Huron o Wyandot, e molte altre tribù strettamente collegate. Sul basso corso del Susquehanna vi erano i Conestoga, o Susquehanna veri e propri, con i loro alleati; sui fiumi Nottoway e Meherrin, in Virginia, vi erano tribù che portavano i nomi di quegli stessi fiumi con, sul basso corso del Neuse (North Carolina), i Tuscarora; mentre a sud-ovest, negli Allegheny meridionali, vi erano i Cherokee, il cui territorio si estendeva fino agli stati del Golfo. Sebbene i territori delle diverse tribù irochesi non fossero tutti contigui, le lingue, ad eccezione di quella dei Cherokee – che presenta marcate differenze -, erano così strettamente imparentate da indicare una separazione relativamente recente. Il territorio a sud-ovest del Savannah era occupato principalmente da tribù di Muskhogean, popolazioni stanziate principalmente in Georgia, Alabama e Mississippi, con gruppi nel Tennessee ed anche nella Florida.


Un quadro di Dough Hall

A ovest di tutte queste genti vi era il territorio del grande ceppo Siouan, o Dakotan, che si estendeva dal Mississippi alle Montagne Rocciose e dal Saskatchewan all’Arkansas; la maggior parte di queste tribù aveva sedi fisse in villaggi permanenti, circondati da estesi campi di grano. Erano principalmente agricoltori o pescatori, per i quali la caccia era poco più che un passatempo; comunque, seguivano la caccia come una faccenda seria soltanto nell’intervallo tra la raccolta di un raccolto e la semina dell’altro. Le tribù Siouan, sebbene generalmente coltivassero la terra in misura limitata, erano essenzialmente una razza di cacciatori, che seguivano la selvaggina soprattutto il bufalo da un distretto all’altro. La loro introduzione al cavallo nelle praterie dell’Ovest probabilmente servì solo a dare una più ampia opportunità per l’indulgenza di una innata disposizione itinerante. I nomadi hanno storie brevi e, poiché raramente si fermavano in un luogo abbastanza a lungo da identificarsi con esso, ai loro vagabondaggi veniva attribuita poca importanza e altrettanto poco veniva registrato su di loro. La posizione delle tribù Algonchine e Irochesi, come proprietarie indigene di un immenso territorio rivendicato da due grandi nazioni europee rivali, rese la loro amicizia una questione di primaria importanza per tutto il periodo coloniale; e ciascuna parte fece strenui sforzi per assicurarsi la propria alleanza contro l’altra. Come mezzo principale a questo fine, numerosi missionari furono inviati tra loro, specialmente dai francesi, per apprendere le loro lingue, familiarizzare con le loro abitudini di vita e modi di pensare, e poi scrivere i fatti così raccolti. Inoltre, tra i primi coloni del New England, e degli stati settentrionali in genere, vi era un certo numero di uomini letteralmente inclini che fecero degli indiani un oggetto di studio, e il risultato è un vasto corpo di letteratura sulle tribù del nord, che copre quasi ogni dettaglio importante della loro lingua, delle loro abitudini e della loro storia. Al sud la situazione era diversa. Le tribù stanziate tra le montagne e il mare avevano politicamente ben poca importanza; tra loro non venne mai tentato alcun lavoro di missionariato, e vi erano davvero ben pochi uomini che si interessassero a loro.


La mappa degli spostamenti di De Soto

La loro importanza era rappresentata dalle guerre, dalle pestilenze, dal whisky e dall’alcol, ed infine dalle incursioni e dalle spedizioni schiavistiche. Le guerre, le pestilenze, l’alcol e la sistematica caccia agli schiavi avrebbe quasi portato allo sterminio degli aborigeni delle due Carolina prima che qualcuno li avesse ritenuti sufficientemente importanti da chiedersi chi fossero, come vivevano o quali fossero le loro credenze ed opinioni. Indiscutibilmente, la regione di cui si conosce meno etnologicamente è quella che si estende dal Potomac al Savannah e dalle montagne all’Oceano, andando a comprendere gran parte della Virginia, del North e del South Carolina. Di alcune delle tribù precedentemente all’interno di quest’area la connessione linguistica è stata a lungo stabilita; di alcuni altri si tratta di scoperta recenti; di altri ancora esistono parecchi dubbi; mentre alcuni dovranno rimanere per sempre non classificati, perché le tribù sono scomparse dalla terra senza lasciarci neppure una parola delle loro lingue. Gli indiani che occupavano la costa della Virginia, e si estendevano nell’interno fino alla linea della struttura geologica segnata dalle cascate dei corsi d’acqua principali, questi gruppi avrebbero formato la Confederazione Powhatan, di ceppo algonchino. Adiacente a questo gruppo, a sud vi era un’altra popolazione algonchina, noto ai coloni del Raleigh (1585) come “Weapemeoc” e, in un secondo momento, come “Yeopin (Weapeme-oc), Perquiman, Pasquotank e Poteskeet”, genti che occupavano quella parte del North Carolina del Nord posta a nord dell’Albermarle Sound, e che si estendeva a ovest fino ad Edenton.


Una capanna indiana nella Carolina

Tra l’Albemarle Sound e il Pamlico River, e sulle isole circostanti vi erano i Secontan (Secotan) dei tempi del Raleigh, conosciuti in seguito come indiani “Mattamuskeet, Machapunga e Hatteras”; mentre “il paese di Pamlico”, tra la stessa Pamlico e l’estuario del Neuse, era tenuto dai Pamlico veri e propri – o Pamticough -, e dagli indiani del Bear River, i Pomouik – o Pamawaioc – dei coloni del Raleigh; tutte queste genti erano algonchine. Le tribù classificate come algonchine sono note per essere tali dai vocabolari e dalle parole isolate delle loro lingue, parole fornite dallo Smith, dallo Strachey, dal Lawson e da altri, ma anche dai numerosi nomi locali che hanno lasciato nel territorio che occupavano anticamente. I Neusiok, che nel 1585 vivevano appena a sud dell’estuario del Neuse, nelle parti orientali delle contee Craven e Carteret (North Carolina), e che erano alleati con i Pamlico, potrebbero esser stati anch’essi degli Algonchini, portando questo ceppo al limite meridionale – lungo la costa – fin quasi a Cape Lookout. Anche i Chowanoc (Chowan) dell’omonimo fiume, vivevano principalmente sulla sponda orientale ed erano contigui ai Weapemeoc, sembrano appartenere allo stesso ceppo, a giudicare dalla mezza dozzina di nomi conservati. Il ceppo irochese era rappresentato da almeno quattro tribù, tre delle quali sono note sotto forma di vocabolari e altro materiale linguistico. Fra queste vi erano i Nottoway dei fiumi Nottoway e Blackwater (Virginia sud-orientale), erano contigui a nord, e a est, alla Confederazione Powhatan, e a sud dei Chowanoc. Il termine “Nottoway”, con cui erano comunemente conosciuti, significava “serpenti” o “nemici”, ed è stato affibbiato loro dai vicini Powhatan, indiscutibilmente era uno dei nomi generici usati dalle tribù algonchine per indicare qualsiasi gruppo di ceppo diverso. Un altro termine generico usato dalle popolazioni algonchine, in particolare dai gruppi delle aree del Sound, era “Mangoac”, anche questo nome indicava i gruppi Irochesi e significava “stealthy ones, i furtivi”, nel nord questo termine era comunemente noto, e scritto, come “Mengwe” (“Mingo”); comunque, questi gruppi si definivano “Chiroenhaka”, un nome, stando al Mooney, di “etimologia incerta”. Il fatto che nessuno di questi termini generici sia mai stato applicato ai Chowanoc è la prova che appartenevano al ceppo comune degli Algonchini.


Florida – di David Yorke

Adiacenti ai Nottoway, e in stretta alleanza con loro, vi erano i Meherrin, un gruppo localizzato sul corso inferiore dell’omonimo fiume; questi indiani erano un residuo dei Susquehanna (Conestoga) fuggito dal nord dopo la disgregazione della tribù intorno al 1675. Sul basso corso del Neuse River, e sui suoi affluenti, il Contentnea e il Trent, e si estendevano fino al sito attuale del Raleigh, erano questi gli indiani Tuscarora, la tribù principale del North Carolina a est delle montagne. Prima che si sollevassero contro i bianchi (1711), erano stimati in circa 1.200 guerrieri, con forse 5mila anime, ma le loro terribili perdite durante la guerra successiva – circa 400 in uno scontro ed un migliaio in un altro -, distrussero completamente il loro potere. I resti dei Tuscarora abbandonarono il loro paese e fuggirono presso la loro stirpe, gli Irochesi delle Cinque Nazioni del New York, dai quali furono incorporati come sesta nazione. I pochi gruppi rimasti a sud vennero poi trasferiti (1717) in una Riserva sulla riva settentrionale del fiume Roanoke, nell’attuale Bertie County (North Carolina). Comunque, dalla Riserva si allontanarono gradualmente in piccoli gruppi per unirsi ai loro parenti nel nord e, nel 1790, rimasero soltanto una sessantina di anime nella Bertie County, ma anche questi avrebbero abbandonato il territorio pochi anni dopo. La quarta tribù irochese era la potente nazione Cherokee, questa tribù occupava tutto il North Carolina e i territori della Virginia a ovest delle Blue Ridge, almeno fino all’estremo nord. Secondo la loro tradizione, come i Peaks of Otter, vicini alle sorgenti del James River, insieme alla parte superiore del South Carolina e la parte montuosa della Georgia e del Tennesse. Anche i Coree, stanziati nelle terre costiere a sud del Neuse, potrebbero essere stati una tribù dello stesso ceppo. Più a sud vi erano i Catawba, i cui insediamenti sull’omonimo fiume (Catawba River), appena sotto la linea di confine tra il North e il South Carolina, si estendevano anche verso i territori di caccia dei Cherokee, loro acerrimi e inveterati nemici.


Mappa francese del 1718

Quando furono conosciuti per la prima volta, i Catawba venivano stimati in circa 1.500 combattenti, con almeno 6mila anime, ma il loro declino fu così rapido che, nel 1743, secondo l’Adair, erano ormai ridotti a meno di 400 guerrieri, e tra questi venivano anche inclusi parecchi resti di più di venti tribù minori che si erano rifugiate presso i loro vicini più potenti, ma conservavano ancora i loro distinti dialetti. L’Adair enumerava molte di queste tribù incorporate, ma il solo fatto di tale alleanza non prova nulla al riguardo delle affinità linguistiche. Alcuni Catawba rimangono ancora in una Riserva del South Carolina, e recenti indagini hanno dimostrato in modo conclusivo che sono di ceppo Siouan; strettamente imparentati linguisticamente erano i Woccon, un gruppo che occupava un piccolo territorio presso la confluenza dei fiumi Neuse e Contentnea, all’interno e confinanti con i più numerosi Tuscarora. Sebbene anticamente fossero una considerevole tribù, scomparvero improvvisamente e completamente subito dopo la guerra dei Tuscarora; se non assorbiti dagli stessi Tuscarora, probabilmente si spostarono a sud per essere incorporati dai Catawba.


Un villaggio Catawba

Passando ora dalle tribù le cui affinità sono così ben note, si troverà, facendo riferimento ad alcune mappe, che dobbiamo ancora rendere conto di una vasta area centrale. In Virginia questo territorio comprende tutto l’ovest di una linea tracciata attraverso Richmond e Fredericksburg, fino alle Blue Ridge, in pratica quasi la metà dell’intero Stato americano. Il North Carolina comprende i bacini dei fiumi Roanoke, Tar, Cape Fear, Yadkin e l’Upper Catawba River, comprendendo più di due terzi dell’area dello Stato; mentre il South Carolina comprende quasi l’intera porzione centrale ed orientale. Nei tre Stati il territorio in questione comprende un’area di circa 70mila chilometri quadrati, anticamente occupato da una quarantina di diverse tribù. Ma chi erano gli indiani di questo territorio centrale? Il Mooney affermava che, “per molto tempo la questione è stata ignorata dagli etnologi, e si presumeva implicitamente che fossero come i loro vicini, Irochesi e Algonquian a nord e Catawban a sud”. Non è comunque mai stato suggerito che potessero essere un qualcosa di diverso, e ancor meno si è supposto che si sarebbero rivelati parte della grande famiglia Siouan, o Dakotan, i cui rappresentanti più vicini, e più conosciuti, erano oltre il Mississippi o intorno ai Laghi Superiori, quasi un migliaio di miglia lontani.
Eppure “… il fatto è ora accertato che almeno alcune di quelle tribù, e queste le più importanti, appartenevano a quella razza di cacciatori, mentre le forme dialettiche apparentemente più antiche che si incontrano in oriente, l’identificazione dei Biloxi – presso Mobile – come un parte dello stesso ceppo, e la concomitante testimonianza delle stesse tribù Siouan sul fatto che erano venute dall’est, tutto ora rende estremamente probabile che la casa originale della razza Siouan non fosse nelle praterie dell’Ovest, ma tra le pendici orientali degli Allegheny meridionali, o almeno fino all’estremo est della regione dell’Ohio superiore” (James Mooney).


Il Cape Fear River

Alcuni anni fa le indagini del Mooney lo portarono a sospettare che ciò potesse ancora rivelarsi vero e, in un articolo sulle tribù indiane del Distretto del Columbia, letto davanti alla Società Antropologica di Washington (1889), espresse questa opinione. L’Horatio Hale, a cui appartiene il merito di aver scoperto per primo una lingua Siouan della costa atlantica, avrebbe notato che “la lingua Tutelo era più antica nelle sue forme rispetto ai dialetti affini dell’ovest, e predisse che se ciò si fosse dimostrato vero avrebbe sostenuto contro la supposizione, che all’inizio sembrava naturale, che le tribù Siouan orientali fossero semplicemente propaggini di un ceppo originario occidentale” (James Mooney). Alcune indagini potrebbero portare a dimostrare che i gruppi Siouan occidentali, come le tribù algonchine occidentali, avevano la loro casa originaria nelle terre dell’est. L’inferenza secondo cui la regione a ovest del Mississippi fosse la dimora originale delle tribù Siouan, e che quelli di quel ceppo, che abitavano nell’Ohio o a est degli Allegheny, fossero emigrati dalle praterie occidentali non derivava affatto dal fatto che la maggior parte di queste tribù erano ora abitanti delle pianure, poiché con lo stesso ragionamento potremmo concludere che gli ariani avevano la loro sede originaria nell’Europa occidentale, che i portoghesi erano emigrati dal Brasile, o che gli inglesi derivavano la loro origine da America. Già nel 1701 il Gravier affermava che l’Ohio River era noto ai Miami e agli Illinois come il “fiume degli Akansea” perché quella popolazione aveva precedentemente vissuto lungo il suo corso.


De Soto in Alabama

Gli Akansea (Arkansas o Kwapa) erano una tribù Siouan, che all’epoca viveva sul basso corso del fiume Arkansas, e che ora si trova nel Territorio Indiano dell’Oklahoma sotto il nome di Quapaw. Le annotazioni del Gravier sarebbero state confermate dal maggiore Sibley, il quale, entrato in contatto con gli Osages, si rese conto che parlavano la stessa lingua dei Quapaw. Il capo degli Osages diceva che la tradizione era stata costantemente tramandata dai loro antenati, e che la sua gente era originariamente emigrata dall’est, perché la sua gente era diventata troppo numerosa per sostentarsi nei loro territori di caccia.
Il vecchio leader descrisse le biforcazioni dei fiumi Allegheny e Monongahela e le cascate dell’Ohio presso Louisville, dove disse che avevano abitato qualche tempo, e dove grandi bande si erano separate da loro e si erano distribuite in tutto il paese circostante. Quelli che non rimasero nella regione dell’Ohio seguirono le sue acque fino a raggiungerne la foce, per poi risalire il Missouri, dove avvennero altre separazioni, con gruppi che risalirono il Mississippi verso nord, ed altri le acque del Missouri. Il capo avrebbe anche enumerato diverse tribù nate da questo corpo migratorio originario. Comunque, una storia simile venne sentita dal Catlin nei villaggi dei Mandan e fu allora il Dorsey ritenne che la tradizione era comune a quasi tutte le tribù del ceppo Siouan. In effetti, due di queste tribù, gli Omaha e i Kansa, adoravano le conchiglie sacre che asserivano fossero state portate con sé dalle grandi acque del sorgere del sole. Quando questo movimento occidentale ha avuto luogo possiamo solo congetturare approssimativamente. Il Mooney affermava, “elencare la maggior parte delle migrazioni indiane è stato probabilmente un progresso lento e subdolo senza un preciso punto di vista obiettivo, interrotto ogni volta che veniva scoperta una regione di caccia particolarmente bella, o tutte le volte che era necessario combattere qualche tribù di fronte, e assomigliava piuttosto alle noiose peregrinazioni degli ebrei nel deserto che la marcia regolare di un treno di emigranti attraverso le pianure”.


Catawba – Wateree basin

Il De Soto avrebbe visitato l’insediamento di “Capaha” (o Kwapa) localizzato sulla riva occidentale del Mississippi nel 1541, sebbene ancora ad una considerevole distanza rispetto alla sua successiva posizione presso la foce dell’Arkansas River. Il nome “Kwapa”, propriamente “Ugáqpa”, significava genti che vivono “giù il fiume” (“down the river”), essendo l’esatto contrario degli Omaha, propriamente “Umau’han”, che designa coloro che risalgono “il fiume” (Dorsey), e il verificarsi del nome così presto mostra che altre popolazioni dello stesso ceppo erano già stanziate più a monte del fiume.
L’assoluta assenza di nomi Siouan lungo il percorso del De Soto nell’entroterra, risulta significativo in considerazione del fatto che riconosciamo subito come Muskhogean un certo numero di nomi che ricorrono nella narrazione del suo progresso attraverso gli Stati del Golfo. La deduzione più semplice potrebbe indicare che le genti Muskhogean erano già stabilite nella regione meridionale, dove poi le abbiamo sempre conosciute. Secondo le tradizioni degli Osages, le tribù migranti, dopo aver attraversato le montagne, seguirono probabilmente le valli del New River e del Big Sandy fino all’Ohio River, per poi discenderlo fino alla sua foce, dove si separarono, una parte risalendo il Mississippi e il Missouri, e l’altra continuando la marcia verso sud e sud-ovest. Nella loro lenta marcia verso “il sole al tramonto”, i Kwapa (Quapaw) probabilmente costituivano la retroguardia, poiché il loro nome “indugiava più a lungo nella tradizione delle tribù dell’Ohio”, ed erano ancora nelle vicinanze di quel ruscello quando incontrarono il De Soto. La teoria di una migrazione Siouan lungo la valle del Big Sandy viene confermata dal fatto che questo flusso era precedentemente noto come “Totteroy”, una corruzione del termine irochese indicante i Tutelo e altre tribù Siouan nel sud. Infatti, “sulle cause di questo esodo preistorico è impossibile parlarne positivamente” (James Mooney).


L’area dei Tuscarora

L’Hale presumeva che i gruppi Siouan abbiano seguito i bufali mentre si allontanavano gradualmente verso ovest, ma questa posizione è “insostenibile”. Come appena mostrato, alcune di queste tribù erano al di là del Mississippi almeno 350 anni fa, mentre la scomparsa del bufalo dall’est non è stata compiuta fino al secolo presente, il XX. Il selvaggio a piedi, e armato solo di archi e frecce, non avrebbe mai potuto sterminare la selvaggina su una vasta area. Ci volle il cannone, e la ferrovia della civiltà, per effettuare il massacro all’ingrosso che aveva spazzato via dalla faccia della terra uno dei più nobili quadrupedi americani. Vi sono abbondanti testimonianze del fatto che i bufali erano numerosi nella regione pedemontana della Virginia e delle due Carolina almeno fino al 1730, e nella Ohio Valley e nel Tennessee fino alla fine della guerra Franco-Indiana, e non scomparvero definitivamente da questo bacino centrale fino al 1810. Dobbiamo cercare altre ragioni, oltre alla scomparsa di questi animali, da quello che era “tutto un deserto”, tenendo presente allo stesso tempo l’inquietudine intrinseca dei selvaggi e specialmente delle tribù Siouan. La causa più probabile di questo grande esodo fu la presenza da nord, e da sud, di tribù ostili di stirpe straniera, tribù che scacciarono i gruppi Siouan più deboli, mentre alti piccoli gruppi restarono nel territorio schiacciati dalle forze nemiche.


Una mappa della Carolina

Scelsero di abbandonare il paese e si ritirarono attraverso le montagne, era questa l’unica direzione in cui un ritiro era aperto per loro; le tribù Muskhogean affermavano tutte di essere arrivate negli stati del Golfo da oltre il Mississippi, e la tradizione è più chiara tra quelle di loro – i Choctaw e i Chickasaw – che si suppone abbiano attraversato il grande fiume per ultimi. Man mano che avanzavano entrarono infine in collisione con le tribù Timuquaan e Uchean della Florida e della Georgia, e quindi iniziò una lunga lotta che si concluse soltanto con la distruzione dei Timucuan e la loro incorporazione da parte dei Creek, nel periodo storico. Gli Uchi scomparvero lasciando la razza Muskhogean dal promontorio della Florida al Combahee River del South Carolina. Questa ondata di invasione deve aver necessariamente avuto il suo effetto sulle tribù della Carolina verso nord; gli Yamassee del South Carolina erano di stirpe Muskhogean e sembra che abbiano scacciato una precedente tribù di razza Uchean. Inutile teorizzare sulle migrazioni preistoriche oltre il periodo della tradizione coerente. All’interno di questo periodo le testimonianze storiche e tradizionali indicano come culla della razza algonchina la regione costiera compresa tra il Saint Lawrence River e la Chesapeake Bay. Le tribù che occupavano la posizione centrale – gli Abenaki, i Mohegan, i Lenape e i Nanticoke – si consideravano costituenti un unico popolo, mentre gli altri erano riconosciuti come i “nonni”, o progenitori del ceppo.


Lingue parlate nella zona della Virginia al momento del “contatto”

Da qui, man mano che il loro numero aumentava, inviarono colonie verso nord lungo la costa, respingendo gli Eschimesi, e probabilmente anche i Beothuk, verso ovest e nord-ovest lungo la valle del San Lorenzo e i laghi, e verso sud per occupare le coste della Virginia e parte della Carolina dove, insieme alle tribù Irochesi, espulsero i Cherokee dalle acque superiori dell’Ohio e li costrinsero a rifugiarsi nelle loro fortezze montuose a sud. La maggior parte di questi movimenti, sebbene oggetto di una tradizione ben supportata, appartiene alla preistoria, ma “l’avanzata delle tribù algonchine nel nord-ovest è relativamente moderna”. Dall’introduzione delle armi da fuoco, negli ultimi due secoli, gli Ojibwa hanno cacciato i Sioux e i Minitari dal Wisconsin centrale e dal Lago Superiore oltre il Mississippi, mentre i Cree hanno spazzato l’intero paese da Winnipeg al Great Slave Lake, con i Blackfeet, Cheyenne e Arapaho che si erano spostati dal Saskatchewan e dal Red River e avevano occupato le Pianure. Ma i grandi agenti dell’espulsione, o dello sterminio delle tribù Siouan orientali, furono gli Irochesi e tra questi possono essere inclusi anche i Tuscarora che, sebbene stabiliti sul Neuse River (North Carolina), mantennero la chiara tradizione della loro origine comune e furono considerati una tribù periferica della Confederazione con la quale in seguito si unirono come parte integrante. Fin dall’inizio troviamo questi spietati distruttori che fanno guerra a tutto ciò che è al di fuori degli angusti confini della loro Confederazione, inseguendo le loro vittime da un lato fino alle porte di Boston e dall’altro fino alle rive del Mississippi, e facendo del loro nome un sinonimo di morte e distruzione dalla Hudson Bay al Golfo del Messico.


Abenaki Mahican

La comunità di sangue o l’affinità linguistica valsero a non allontanare la furia, e i parenti Huron, Erie e Conestoga soffrirono allo stesso modo degli Ottawa e degli Illinois. Non sappiamo quando iniziò la loro guerra contro le tribù del sud ma, probabilmente, era in continuità con l’espulsione dei Cherokee dall’Ohio superiore, ed era da tempo in pieno svolgimento. All’inizio del 1608 il John Smith trovò gli Irochesi, conosciuti dalle tribù Powhatan come “Massawomek”, considerati “i loro mortali nemici” da tutte le tribù della Virginia e del Maryland. I Susquehanna (Sasquesahanock), noti anche come Conestoga, erano stanziati sul capo della baia; le fonti riportavano che avevano quasi 600 guerrieri, tutti “uomini grandi e ben proporzionati”, i bianchi notarono “palizzate nelle loro città per difenderle dai Massawomeke loro mortali nemici”. Sessantacinque anni dopo questi “uomini giganteschi”, nonostante le loro palizzate, furono costretti ad abbandonare il loro territorio a causa degli attacchi degli Irochesi; sarebbero stati costretti a scendere sud fino alle frontiere della Virginia. Sul Rapahannock superiore i Massawomeke continuavano a guerreggiare, e si affermava che tutte le tribù dell’interno “sono continuamente tormentate da loro e dalle loro crudeltà”, gli indiani si lamentavano, “e molti di loro erano con me, e in mia compagnia per liberarli da quei tormentatori”. A questo scopo offrivano “cibo, condotta, assistenza e sottomissione continua”. Nel 1701, il John Lawson, il geometra generale della Carolina, fece un viaggio particolarmente tortuoso verso l’interno del territorio, da Charleston al Pamlico Sound, e “da ogni parte”, sia da indiani che da commercianti, sentì storie sulle rovine portate dai “Sinnagers” (Seneca) che, “avendo completato la conquista o lo sterminio di tutte le tribù che prima avevano resistito al loro potere nel nord”, erano “ora liberi di rivolgere il loro odio su quelle più deboli del sud”. Presso i confini del South Carolina gli vennero mostrate “le tombe erette sui corpi delle loro vittime”.


I Powhatan in un quadro di Theodore De Bry

L’inglese avrebbe trovato le tribù più numerose arroccate nei loro forti e obbligate a tenere all’erta “spie e guardie” in cerca di una maggiore sicurezza, mentre le tribù più piccole – i Saponi, i Tutelo ed altre di stirpe Siouan – si stavano consolidando per ritirarsi a protezione degli insediamenti inglesi. Il Lawson descrisse gli Irochesi come “una sorta di popolazione che spaziava per diverse migliaia di miglia, dedicandosi a catturare ambite prede su cui mettono le mani. Questi indiani sono temuti da tutte le nazioni selvagge tra le quali io sia mai stato”. Era questa una sorprendente conferma delle dichiarazioni dello Smith riportate 70 anni prima, quando “dichiararono guerra a tutto il mondo”. Il Byrd, intorno al 1730, affermava che gli indiani del nord erano i nemici implacabili di queste tribù Siouan, e che le frequenti incursioni dei Seneca avevano costretto i Sara ad abbandonare le loro belle dimore sulle rive del Dan per cercare rifugio sul Pedee River. In altre occasioni, gli stessi Irochesi affermavano che questi “indiani del sud erano stati per lungo tempo i loro nemici”, ed allora, ormai esasperati, si mossero contro di loro per catturarli “anche fuori dalle case dei cristiani”.


Ottawa e Wyandot

Quando infine, nel 1722, su urgente sollecitazione del governo coloniale, gli Irochesi acconsentirono a cessare i loro attacchi contro “i miseri residui raccolti sotto i cannoni di Fort Christanna”, dichiararono di aver nutrito verso queste genti “una inimicizia così inveterata che potrebbero estinguersi soltanto con la loro totale estirpazione”. Sullo stesso argomento, il Byrd, nel 1728, riportava che, “… ora menziono gli indiani del nord, da cui potrebbe non essere improprio notare il loro odio implacabile per quelli del sud”. I coloni ricordavano che, “le loro guerre sono eterne e senza pace”, essendo “l’inimicizia l’unica eredità tra loro che passa di padre in figlio, e ciascuna delle parti marcerà per mille miglia per vendicarsi di tali nemici ereditari”. Il grande fattore dominante nella storia delle tribù Siouan orientali è quello della loro quasi totale distruzione da parte degli Irochesi.

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