Gli indiani Ojibwe

A cura di Angelo D’Ambra

Primo contatto sul Lago Superiore (1622)
Si ritiene che gli ojibwe abbiano preso contatto con gli europei nel 1615 quando l’esploratore francese Samuel de Champlain arrivò al Lago Huron. Nel 1622, uno degli uomini di Champlain, Etienne Brule, esplorò il Lago Superiore e prese contatto con gli ojibwe più a ovest, quelli che vivevano presso il fiume St. Mary. Nel 1667 accolsero la prima missione cristiana. Leggi il resto

Gli Ojibwe e la rivolta dei dakota del 1862

A cura di Angelo D’Ambra

Il 18 agosto del 1862 diverse bande Santee Sioux, Mdewakanton, meglio note come Dakota, comandate da Little Crow, impugnarono le armi contro gli Stati Uniti. Attaccarono l’agenzia indiana nella loro riserva, dando il via a quella guerra che, per cinque settimane, seminò sangue e morte e sancì la sconfitta dei Dakota e la loro reclusione nelle riserve. Gli Ojibwe di Gull Lake, guidati da capo Bagone-giizhig alias Hole in the Day, stavano discutendo la loro adesione alla rivolta e forse un attacco a Fort Ripley, quando, gli Ojibwe di Fond du Lac di capo Naw-Gaw-Nub e capo Shin-Gwack inviarono una lettera al governatore Alexander Ramsey diretta al presidente Abraham Lincoln, perché accettasse il loro aiuto nella guerra contro i dakota. Leggi il resto

La tortura tra gli Apache

A cura di Josephine Basile

Negli anni 1970, uno studioso degli Apaches-Chiricahua che vivevano a Mescalero e a Fort Sill scoprì un fatto rivelatore: la maggioranza di loro era più a conoscenza del cattivo comportamento del tenente Bascom con Cochise e del vile assassinio di Mangas Coloradas per mano dei soldati del generale West, che del bombardamento giapponese a Pearl Harbour. Questo nonostante i fatti di questi due grandi capi ebbero luogo più di un secolo prima. L’impatto dell’assassinio e, sopratutto, della decapitazione di Mangas Coloradas fu particolarmente profondo. Tre generazioni dopo, i portavoce del popolo Chiricahua giurano che la mutilazione di vittime bianche per mano degli Apache era un eccezione. Leggi il resto

Gli indiani Yana nell’alta valle del Sacramento

A cura di Armando Morganti

Gli indiani Yana appartenevano ad un ceppo linguistico riconosciuto come indipendente ma, dopo numerosi studi, sono stati giustamente inseriti fra le tribù della California della grande famiglia Hokan. Con gli Yahi, gli Yana si estendevano dalle terre del Pit River al Rock Creek, e dalle creste della Upper Sacramento Valley fino alle sorgenti dei tributari orientali del Sacramento. Lo Swanton, tenendo sempre separati gli Yahi, divideva gli Yana in tre suddivisioni dialettali: la settentrionale, la centrale e la meridionale. La divisione settentrionale occupava le terre che andavano dal Montgomery Creek al Pit River e al Cedar Creek, quest’ultimo un affluente del Little Crow Creek; la divisione centrale occupava l’intero territorio del Crow Creek e del Bear Creek, mentre quella meridionale era localizzata sul Battle Creek, sul Payne Creek e nelle terre dell’Antelope Creek. Leggi il resto

I Cheyenne Dog Soldiers

A cura di Gaetano Della Pepa

Le cosiddette “società guerriere” erano quei raggruppamenti che, all’interno delle bande o delle tribù, si incaricavano dell’inquadramento delle individualità dei guerrieri, finalizzandole al bene collettivo. Svolgevano incarichi di “polizia” interna e portavano avanti le attività guerresche sempre in prima linea. La loro rilevanza era enorme, anche se il contatto con i bianchi ne ridusse la portata.
Tra i Cheyenne l’importanza delle società guerriere, specialmente di quella dei Soldati Cane, fu veramente notevole. Leggi il resto

Curiosità sulla storia del west

A cura di Domenico Rizzi

Le molte curiosità generate dallo studio della storia del west restano spesso insoddisfatte per via della difficoltà a reperire documenti o ad approfondire le fonti. E anche quando si riesce a mettere le mani su quelli, è comunque difficile discernere tra verità, leggenda, falso storico ed esagerazioni. Gli stessi storici mostrano spesso di arrivare a ricostruzioni completamente diverse, pur partendo da basi identiche. Leggi il resto

Un grido: arrivano i Cherokee!

A cura di Pietro Costantini

“The Cherokee are coming!”
I Cherokee usano riferirsi a sé stessi come Tsalagi o Aniyunwiya, che significa “Primo Popolo”. Vi sono molte teorie, sebbene nessuna provata, sull’origine del nome “Cherokee”. Potrebbe derivare dalla parola Choctaw Cha-la-kee, che significa “coloro che vivono sulle montagne”, oppure da Chi-luk-ik-bi (“quelli che vivono nel paese delle grotte”). La prima parola spagnola per riferirsi a loro fu Tchalaquei. Un’altra teoria è che Cherokee derivi da una parola dei Lower Creek, Cilò-kki, che designa qualcuno che parli un’altra lingua. La derivazione più comune, in ogni caso, è l’anglicizzazione del nome che danno a sé stessi nella loro lingua, cioè Tsalagi. Leggi il resto

Texas 1878: il grande raid nella Nueces Strip

A cura di Renato Ruggeri

La Nueces Strip è un’area del Texas compresa tra la riva meridionale del fiume Nueces e il Rio Grande. Questa vasta zona fu reclamata dal Texas dopo che divenne una Repubblica. Sfortunatamente i Messicani insistevano che il confine tra Texas e Messico fosse il fiume Nueces e non il Rio Grande. Dall’indipendenza del Texas fino alla fine della guerra del 1846-48 tutta l’area fu contesa e invasa, ma né il Messico né la giovane Repubblica riuscirono a controllarla e a colonizzarla. Dopo la firma del trattato di Guadalupe Hidalgo la striscia fu ceduta definitivamente agli Stati Uniti. Leggi il resto

Breve storia dei Sioux

A cura di Pietro Costantini

I Sioux in una pittura di George Catlin
I Sioux sono la più grande e importante tribù indiana a nord del Messico, con la sola eccezione degli Ojibwa (Chippewa), che però mancano della unitarietà dei Sioux, essendo ampiamente sparsi su entrambi i lati del confine internazionale, mentre i Sioux sono praticamente tutti all’interno degli Stati Uniti e fino a un periodo relativamente recente hanno mantenuto stretti legami tra le varie bande. Leggi il resto

Oklahoma, 1889, la folle corsa alla terra

A cura di Michele De Concilio

Con una sei-colpi appesa al fianco e un Winchester a pompa nelle mani, il giovane mandriano affrontò un altro pretendente illegale. “Siamo arrivati insieme”, gridava il secondo uomo. Pretendeva una suddivisione non equa della lussureggiante distesa verde da 160 acri nella quale si trovavano: a lui sarebbe andata la porzione più grande e al giovanotto, naturalmente, la più piccola. Il ragazzo fu irremovibile: “160 acri o sei piedi, per me è lo stesso…” Alla fine – insieme al suo Winchester – l’ebbe vinta ed ottenne la sua parte del nuovo Eden nella più selvaggia, grandiosa corsa per le nuove terre nella storia degli Stati Uniti. Leggi il resto

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