Fucile Meigs a cinquanta colpi

A cura di Gian Carlo Benedetti

Il Capitano Josiah “Joe” Vincent Meigs (1840 – 1907) nato a Nashville, non aveva completato gli studi superiori a causa della morte della madre. Nel 1861 si era trasferito a New York e poi aveva ottenuto un impiego presso il Ministero della Guerra a Washington. Allo scoppio della Guerra Civile conseguì il grado di Secondo Tenente di Artiglieria dell’Unione. Nel 1865 fu congedato per motvi di salute.
Aveva una mente geniale ed ottenne a partire dal 1862 vari brevetti per fucili a retrocarica e munizioni. Leggi il resto

I tiratori scelti nella Guerra Civile Americana

A cura di Sergio Mura

Shapshooters della Guerra Civile – clicca per INGRANDIRE
L’introduzione nei campi di battaglia di canne rigate e armi a retrocarica portò rapidamente ad una importante novità nel contesto della Guerra Civile Americana: la nascita e l’utilizzo di corpi di tiratori scelti. Non si trattò di una scelta semplice perché il mestiere di tiratore scelto non era certo visto di buon occhio dalla gente comune nella società civile. Ci vollero le durissime condizioni imposte dalla guerra civile a convincere i civili a rimuovere rapidamente le renitenze… Leggi il resto

Lo Springfield Trapdoor nelle guerre contro gli Apache

A cura di Giampaolo Galli


Cinquemila soldati impegnati a stanare 140 apache ribelli a cavallo del confine tra Messico e Stati Uniti! Con la fuga di Geronimo dalla Riserva di San Carlos in Arizona nel maggio 1885, l’esercito americano condusse la campagna più sbilanciata – per uomini e mezzi – della sua storia. Quasi un quarto delle truppe disponibili furono messe in stato di allerta o vennero impiegate direttamente sul campo.
Per circa 16 mesi, i soldati seguirono le tracce dei fuggitivi, setacciarono entrambi i lati del confine e presidiarono i passi di montagna e le rare pozze d’acqua, costringendo gli apache ad una fuga disperata in un territorio impervio e inospitale. Leggi il resto

Armi lunghe Colt nel Far West

A cura di Gian Carlo Benedetti

Colt Paterson “Ring Lever” Rifle
La “COLT” è universalmente nota per i revolvers e le pistole e della sua estesa produzione tutti conoscono almeno la Colt 1873 e la semiauto 1911. Molti però ignorano che sin dagli albori l’inventore e le ditte da lui create producevano anche armi lunghe.
La produzione nel 1836 della Colt Paterson, primo revolver brevettato da Samuel Colt, fu seguita l’anno successivo da un fucile sfruttante lo stesso famoso brevetto sulla rotazione del cilindro. Leggi il resto

Il Winchester 1895

A cura di Gian Carlo Benedetti

Un modello di Winchester 1895
Nell’ultimo decennio del 1800 divenne chiaro non solo alla Winchester Repeating Arms Co. che la polvere nera era ormai relegata nel passato in quanto superata da quella infume.
L’U.S. Army nel 1892 aveva adottato il fucile sistema Krag Jorgensen di ideazione norvegese ad otturatore girevole nel calibro 30 – 40 Krag (30 Army), cartuccia studiata ed inizialmente prodotta dall’Arsenale di Frankford. La nuova ordinanza, poco apprezzata negli USA, fu distribuita a partire dal 1894 e vide il battesimo di fuoco nella guerra contro la Spagna e l’avventura coloniale nelle Filippine, confrontandosi suo malgrado col Mauser spagnolo. Leggi il resto

Paterson, il primo revolver

A cura di Roberto Carlotti

La storia della rivoltella Paterson è indissolubilmente legata a quello del suo progettista, Samuel Colt. Il giovane Samuel, nonostante fosse un grande appassionato di armi, invece di mettersi a lavorare presso la bottega di un armaiolo preferì passare un adolescenza avventurosa e si imbarco sulla nave Corvo che faceva spola tra New York e Calcutta.
Durante una delle lunghe e tediose traversate oceaniche, Colt ebbe modo di osservare da vicino il sistema di propulsione della nave, costituito da due ruote a pale. Egli pensò che fosse possibile applicare lo stesso sistema ad un revolver e, con l’aiuto di un coltellino, realizzò subito un originale prototipo in legno. Leggi il resto

La Colt Army mod. 1860

A cura di Gian Carlo Benedetti

Una splendida Colt Army mod. 1860
La Colt Army del 1860, designazione militare “New Model Army Pistol” o “New Model Holster Pistol”, rappresentò un notevole miglioramento nell’offerta delle armi corte da parte della Colt poiché si avvertiva da tempo la carenza di un revolver potente ed allo stesso tempo portabile. L’ottima Colt Navy in produzione dal 1851 era camerata nel calibro .36 preferito dalla Marina ma, non a torto, ritenuto poco potente dall’Esercito, soprattutto dalla Cavalleria che usava il revolver a livello di truppa e prediligeva il .44 capace di inabilitare non solo il soldato od il guerriero nemico ma anche il suo incolpevole quadrupede. Leggi il resto

Cartuccère militari del Far West

A cura di Gian Carlo Benedetti

La cartuccèra (od ugualmente corretto cartucciera) si diffuse dopo la Guerra di Secessione con l’avvento della munizione metallica a percussione anulare e poi centrale.
Prima e durante il conflitto fratricida quando erano comparse le prime cartucce metalliche rimfire per carabine Henry e Spencer era comune l’uso di cartucce di carta per fucile o revolver portate in borsette di cuoio (“Cartridge Box” o “Cartridge Pouch”) agganciate al cinturone, in sacche oppure sciolte nelle capaci tasche. Leggi il resto

La cartuccia 44 – 40 (44 W.C.F.)

A cura di Gian Carlo Benedetti

Winchester 1873 Sporting Rifle cal. 44 – 40 canna da 24 pollici
Il 1873 fu un anno veramente fecondo per le armi e munizioni nordamericane. Ne vennero alla luce ben tre, tutte diventate icone di un epoca mitica: la Colt “Peacemaker” cal. 45, lo Springfield Allin “trapdoor” cal. 45 – 70 ed il Winchester ’73 cal. 44 WCF.
Il Winchester ’73 enfaticamente, ma non senza buona dose di verità, fu poi reclamizzato come “L’arma che conquistò il West”. Mutuava, con leggeri miglioramenti (chiusura e leveraggio irrobustiti e “dust cover”), la meccanica dello snodo a ginocchio dal suo predecessore “Yellow boy” mod. 1866 che, a sua volta, l’aveva ereditata dall’Henry 1860. Leggi il resto

Archi e frecce

A cura di Maurizio Biagini

Per tutte le popolazioni native del nord America, archi e frecce hanno rappresentato per secoli indispensabili strumenti per la caccia e la guerra. L’invasione degli europei, le guerre coloniali e quella di indipendenza diffusero le armi da fuoco rapidamente anche tra le tribù indiane, spesso coinvolte in questi conflitti, ma ciò nonostante, archi e frecce non furono mai abbandonati, e furono uno dei simboli della disperata resistenza all’uomo bianco, protrattasi fino alla fine del XIX secolo. Leggi il resto

« Pagina precedentePagina successiva »