Fucile Meigs a cinquanta colpi
A cura di Gian Carlo Benedetti
Il Capitano Josiah “Joe” Vincent Meigs (1840 – 1907) nato a Nashville, non aveva completato gli studi superiori a causa della morte della madre. Nel 1861 si era trasferito a New York e poi aveva ottenuto un impiego presso il Ministero della Guerra a Washington. Allo scoppio della Guerra Civile conseguì il grado di Secondo Tenente di Artiglieria dell’Unione. Nel 1865 fu congedato per motvi di salute.
Aveva una mente geniale ed ottenne a partire dal 1862 vari brevetti per fucili a retrocarica e munizioni.
Il frontespizio del primo brevetto di Meigs nr. 36721 del 21 ottobre 1862 concernente un fucile a retrocarica monocolpo
Col brevetto nr. 81100 del 18 agosto 1868 perfezionato nel 1873 e 1874 inventò un innovativo fucile a ripetizione vagamente ispirato alla nota carabina di C. M. Spencer brevettata il 6 marzo 1860 abbastanza usata durante la Guerra Civile e le successive Indian Wars.
Carabina Spencer mod. 1860 cal. 56 Rimfire con sette colpi nel calcio
Il fucile di Meigs aveva un caricatore nel calcio contenente 50 (cinquanta) colpi nel calibro proprietario .50 Meigs con una cadenza teorica dichiarata di 160 colpi al minuto. Per notizia la mitragliatrice Gatling ne sparava 200 al minuto. Il suo caricatore tubolare amovibile situato nel calcio, estraibile da uno sportellino a botola, aveva cinque scanalature ruotanti contenenti 10 colpi ciascuna.
La manovra di espulsione della cartuccia spenta e caricamento della nuova avveniva tramite otturatore prismatico che fuoriusciva dall’alto comandato dallo slittamento del gruppo guardia del grilletto.
I brevetti che descrivono l’arma a ripetizione (non specificando il numero dei colpi) sono tre registrati l’8 dicembre 1874 (numeri 157621; 157622; 157623) riguardanti “Improvement in magazines for firearms”. In essi Meigs descrive un caricatore con quattro o cinque semitubi saldati insieme in cui le cartucce sono trattenute da un insieme di ingegnose mollette che ne agganciano i fondelli mantenendole in posizione lineare impedendone escursioni che potrebbero inceppare il complicato meccanismo. Precisa che una molla a spirale, non illustrata nel disegno del brevetto, può essere applicata (a volute spring may be applied) alla base (end) del tubo caricatore con la funzione di spingere le cartucce ed impedirne la rotazione sino a che non si è svuotata una sezione da dieci colpi.
Un altro sistema di caricamento ma con un tubo elicoidale ruotante nel calcio era stato brevettato (nr. 84685 dell’8 dicembre 1868) dal dr. Warren R. Evans per il suo fucile ad alta capacita (34 in calibro .44 Evans Short o 28 colpi nel .44 Evans Long) più fortunato del Meigs.
Foto del 1880 circa raffigurante uno scout indicato come Apache ma forse un Walapay o Mojave armato di carabina Evans cal. 44 Evans
Le notizie tecniche sui brevetti del Meigs appaiono poco chiare va però aggiunto che Charles Norton nel suo libro “American Breech Loading Small Arms” edito nel 1872 menziona l’arma nella sua forma evoluta che quindi doveva essere stata approntata ben prima del 1874.
Il Fucile MEIGS. L’arma ha l’aspetto retrò di un vecchio archibugio
Vista dal basso con il gruppo paragrilletto mobile arretrato e sotto quella che appare la finestra di espulsione Questo meccanismo era innovativo poiché all’epoca era diffuso il sistema leva
L’otturatore a forma di prisma aperto fuoriesce dal lato superiore. Vista dal lato sinistro dell’arma. Abbassando la leva ruotante si arma il percussore. In alto quello che appare un piolino di avviso di percussore armato
Quello che sembra essere il grilletto all’interno del ricciolo è invece la leva di sblocco del gruppo mobile. Il vero grilletto è invece la sinuosa leva biforcuta posta subito dietro nel guardamano
Il fucile era nikelato con parti in acciaio ed ottone.
La canna prevista per il rifle era lunga 32 pollici e 3?4 mentre quella della versione carabina 25 pollici ed 1?4. Sembra che la rigatura fosse solo nel tratto iniziale mentre il resto della canna ad anima liscia. Una specie di rigatura “Paradox” alla roverscia!. Fu comunque ritenuta abbastanza precisa.
Vista dal basso dell’interruttore che blocca il movimento della slitta
L’alzo sollevato con otturatore quasi completamente chiuso
La volata della canna della carabina in versione simil Stutzen con due ingegnosi tipi di mirino a scelta ruotando la ghiera di 180 gradi
Tacca di mira e l’alzo in posizione di riposo
Il tubo caricatore ruotante con sezione a forma di stella con cinque canali da 10 colpi cadauno accessibile attraverso un tappo basculante sito nel lunotto del calcio. Il caricatore poteva essere sfilato e velocemente sostituito con uno precaricato. Sistema superiore alla carabina di Evans il cui caricatore fisso doveva essere riempito un colpo alla volta.
Vista laterale di una carabina Meigs di lusso con alzo sul top tang
Pur essendo omesse le spiegazioni nei rari testi per farla funzionare si reputa occorresse:
- aprire il tappo di acciaio sul lunotto del calcio per l’accesso al vano caricatore;
- sfilare il caricatore ruotante e riempirlo con le sue cartucce;
- reinserire il caricatore e chiudere il tappo;
- far slittare in avanti il paragrilletto liberato tramite la leva di sblocco (falso grilletto) camerando la cartuccia;
- armare il percussore spingendo col pollice in giù ed avanti la levetta posta sul lato sinistro del fusto;
- sparare premendo il grilletto tramite uno dei suoi due rebbi adatti anche al tiro dal fianco;
- ripetere il ciclo di sparo avanzando/arretrando la slitta ed armando il percussore sino all’esaurimento dei 50 colpi del caricatore.
Vuolsi che ne siano stati prodotti solo tre esemplari due dei quali sono esposti in musei. Uno dei due è nel Cody Museum di Buffalo Bill (Wyoming). Il terzo è stato venduto a privato in un asta.
La sua cartuccia calibro .50 centerfire fu ideata dallo stesso J. Meigs che ne aveva progettate altre.
Cartucce brevettate dal Meigs nei calibri .45, .50 e .58
Sono indicate come due cartucce 50 Meigs prive di marchi rispettivamente con innesco Farrington e Boxer
La munizione veniva prodotta dalla United States Cartridge Co. di Lowell (Mass.) con bossoli di rame non marcati e vari tipi di innesco. Produceva anche cartucce rim ma la .50 è solo centerfire. La ditta fu creata con un ingente capitale dal generale e uomo politico Benjamin Butler nel 1868 (Direttore C. K. Farmer e Tesoriere D. W Farrington) ma dopo la Prima G. M. fu acquistata dalla WRAC. Sembra che lo stesso Meigs abbia sovrinteso allo sviluppo e manifattura sino alla metà degli anni ’70 poi sostutito da Charles Dimon.
Esploso di bossoli Meigs con varie tipologie di inneschi definiti come 50 – 50 ovvero in base alla consuetudine dell’epoca calibro 50 centesimi di pollice con una carica di 50 grani di polvere nera. Quindi più performanti del 44 – 40 del Winchester ’73
Maj Gen. Benjamin F. Butler (1818 – 1893)
Nell’idea dell’inventore il fucile era destinato alla Cavalleria ma nonostante il giudizio positivo circa il funzionamento e la precisione fu scartato pare dopo ben 4 anni di prove dall’U.S. Army. Il disegno era complicato e poi tutti gli alti Comandi all’epoca preferivano i monocolpo timorosi dello spreco di cartucce da parte del soldato. Non superò quindi la fase sperimentale e rimase un interessante prototipo.
L’arma, come si è detto, era accreditata di svuotare i 50 colpi in 19 secondi, cadenza direi impossibile. Con le necessarie operazioni manuali di certo occorreva un non comune allenamento e coordinazione. Nel 2010 un esemplare fu valutato dalla Casa D’Aste J. Julia tra 15 e 20 mila dollari ma l’Autorità statunitense di vigilanza sulle armi (BATF), trattandosi di un calibro .50, intendeva applicare la normativa restrittiva delle armi con caricatori ad alta capacità: dopotutto il fucile spara 50 colpi. Forse si dimenticava che le sue munizioni sono pressochè introvabili.