Colt 1873: generazioni e cronologia

A cura di Gian Carlo Benedetti

Colt SAA 1873
Tutti conoscono per avela vista in tanti films western in mano a buoni e cattivi la inconfondibile silhouette della Colt SAA (Single Action Army) o modello 1873, la più famosa della casa di Hartford ed ancora in produzione da un secolo e mezzo. Qullo meno noto è che non sono tutte uguali poiché nel tempo hanno avuto varie modifiche e migliorìe, od almeno supposte tali, sempre mantenendo inalterato il feeling generale, fatto che ne permette una corretta datazione, matricola a parte, visto anche il valore collezionistico.
Va anticiipato che la ’73 viene distinta dai collezionisti in TRE Generazioni (Quattro secondo alcuni). La dicitura “Generazioni” è solo suo appannaggio poiche le modifiche degli altri modelli della casa del cavallino rampante sono definite “Issues” (Emissioni) o “Model” mai “Generations”.
Quella più importante in assoluto è la PRIMA GENERAZIONE detta anche “Pre War” che indica la produzione dal 1873 al 1940 circa che corre dalla matricola numero 1 alla 357.859, salvo la versione nel calibro anulare 44 Henry (dal 1873 al 1880) che ha numerazione specifica corrente da 1 a 1863. E’ il periodo aureo di questo revolver inizialemente prodotto a polvere nera sia per il mercato militare che civile. Offerto in molti calibri, preminente il .45 Colt seguito dal 44-40 (modello Frontier) e con canne standard di pollici 7,5 (Cavalry); 5,5 (Artillery) e 4 e 3?4 (Civilian) ma pure con canne più lunghe e calciolo (Buntline Special) o più corte e senza tubo estrattore (Sheriff or Storekeeper Model).
Vi sono modelli da tiro (Flat Top, rari) ed altri con calcio a gobba (Bisley). Superfluo aggiungere che ne circolano esemplari riccamente incisi da rinomati artisti quali Gustave Young, Leonard D. Nimsche, Cuno Helfreicht ed altri.
Il castello della versione a polvere nera (Black Powder Frame) è caratterizzato dalla vite del fermo del perno del tamburo inserita dal basso in uso sino al 1896 (matricola circa 164 mila). E’ quella del vero Far West. Grazie al miglioramento degli acciai l’arma venne adattata alla più potente e moderna polvere infume ma è solo dal 1900 (matricola 192 mila) che l’uso di questa fu garantito dalla ditta. Anche se a partire dal 1896 hanno il nuovo perno laterale caricato a molla occorre prestare attenzione: dal 1896 al 1900, pur avendo già il fermo trasversale moderno ,la Colt non ne garantiva ancora l’uso con la polvere infume!.
La SECONDA GENERAZIONE nacque a furor di popolo dopo l’interruzione bellica delle II G.M. Dal 1956 al 1974 (matricola 0001SA alla 73205SA) grazie ai numerosi films western. In questa generazione, uguale all’ultima produzione della prima salvo alcuni calibri moderni e la piccola Frontier Scout cal. 22 e New Frontier Scout cal. 22 Win. Mag. con fusto in alluminio, vi sono varie Frontier (circa 4200) e Buntline Special (molto rare nella Prima) dovute alle serie TV su Wyatt Earp e simili allora in voga. Secondo il biografo Stuart N. Lake il famoso Marshal avrebbe usato proprio una Buntline nella sparatoria all’OK Corral. In questa serie vi sono circa 400 esemplari incisi da Alvin Helbert, Robert Burt, Steve Kamik, Alvin White ed altri artisti.
La TERZA GENERAZIONE va dalla matricola SA80000 alla SA99999 nel periodo dal 1976 al 1982.
Nel 1994 grazie al nascente sport del “Cow Boy Shooting” la Colt ne riprese la
produzione definita TARDA TERZA GENERAZIONE (o QUARTA GENERAZIONE) che inizia dalla matricola S02001A. Dal 1999 al 2003 è stato prodotto un modello economico denominato “Colt Cow Boy” più sicuro nel maneggio ma poco apprezzato dagli aficionados.
La Terza Generazione è caratterizzata dalla produzione con i nuovi macchinari avvenuta dal 1976 essendo quelli originali ormai troppo usurati.
Si distingue dalle altre due per:
-diverso passo della filettatura del vincolo tra canna e castello;
-il “cylinder bushing” è solidale al tamburo e non più separabile;
-sono proposti oltre ai normali pure i castelli tipo “Black Powder Frame”;
-il tubetto di rotazione del tamburo (ratchet) ha i dentini fresati diversamente;
-vi sono componenti di minuteria pressofusi per risparmiare sui costi;
-alcuni esemplari sono proposti con calciatura “bird’s head” (testa di uccello) tipologia mai usata sulla vecchia produzione SAA ma tipica dei modelli a Doppia Azione del 1877 e 1878.
In questa serie esistono esemplari sia scadenti che ottimi, alcuni riccamente incisi.
Il fatto che il bushing (tubetto) sia solidale al tamburo e la dentiera di rotazione fresata diversamente impedisce, come si è detto, l’uso di tamburi della Terza sulle precedenti generazioni seppure, stando all’esperto scrittore western Mike Venturino, tale operazione potrebbe essere lo stesso effettuata modificando il braccetto di rotazione (hand) del tamburo.


Il Black Powder Frame (nr, 4) in uso sino al 1896 in bianco evidenziato il foro d’ingresso della vite di blocco accanto (nr, 5) a quello moderno e più funzionale.


Due tipi della testa dell’alberino di rotazione del tamburo. Quello forato evidenziato in bianco (28) fu usato dal 1873 al 1903 mentre il nr. 29 dal 1903 al 1940.


Due SAA: a sinistra con fusto moderno alla destra il “Black Powder Frame”.


Il modello anteriore al 1903 con vite di bocco dell’albero di rotazione del tamburo dal basso (Black Powder Frame) ed il forellino (freccia rossa).


Vista superiore del fusto con le linee di mira. La nr. 1 ha una costrizione, pinzatura detta “pinch(ed) frame sight” rarissima perchè presente solo sulle primissime Colt prodotte nel 1873. La nr. 2 ha la tacca di mira a V prodotta dal 1873 al 1931. La nr. 3 ha la tacca squadrata su indicazione dal famoso tiratore Denis “China Camp” Ming.


La rarissima Pinched Frame matricola nr. 154.


Tre tipologie di iscrizione dei brevetti e trademark Colt sul lato sinistro del fusto. Su due linee (nr, 6) dal 1873 al 1877; su tre linee (nr, 7) con o senza cavallino dal 1877 al 1890 ed infine ritorno alla due linee col cavallino dal 1890 al 1940 (nr, 8).


Due tipi di guardia del grilletto: dal 1873 al 1877 (nr. 23) e dal 1881 al 1887 (nr. 22).


Due tipi di scanalature del tamburo: standard (24) con la sua boccola (26) usata dal 1873 al 1913 e poi dal 1915 al 1940. Quello con le scanalature lunghe (Long Fluted Cylinder) (25) e boccola corta (27) fu prodotto solo dal 1913 al 1915.


Vari tipi di zigrinatura del cane. Il nr. 9 (long knurl) dal 1873; il nr. 10 (short knurl) dal 1910: il nr. 11 (curved border) dal 1905 al 1909; il nr. 12 (no border) dal 1909 al 1962) ed il nr. 13 (bright side) dal 1936 al 1940.


La rigatura della produzione 1873 era a sette solchi (grooves) mentre dal 1874 al 1940 (nella foto) ne ha sei, sempre destrorsi. La loro profondità ed ampiezza è però variata nel tempo come segue.


Sezione delle canne con rigatura stondata (bead type) al nr. 30 in uso dal 1873 al 1910. Rigatura del tipo piatto (nr. 31) prodotta dal 1910 al 1940.


Gola di bloccaggio del tamburo squadrata senza invito nel 1873 e 1874.


Gola di bloccaggio con invito stretto (small bolt guide) prodotto dal 1874 al 1895.


Gola di bloccaggio con invito largo (large bolt guide) dal 1895 al 1940.


Sfaccettatura standard del tamburo 1873 – 1913 e 1916 – 1940.


Long Fluted Cylinder prodotto solo anni 1914 e 1915.


Percussore conico in uso dal 1873 al 1905.


Percussore concavo dal 1905 al 1940. Cane del tipo “bright side” a fianchi levigati simile al nr.13 della foto dedicata ai tipi di zigrinatura.


Manetta dell’estrattore (ejector rod) tipo rotondo (Bull’s Eye) in uso dal 1873 al 1881.


Manetta dell’estrattore di foggia a mezza luna (Crescent) in uso dal 1881 al 1940.


Marchi del produttore sopra la canna. Nr. 32 sulle canne lunghe pollici 7,5 e 5,5 nel periodo 1873 – 1876. Nr. 33 sempre sulle solite lunghezze in stile block dal 1876 al 1940. Nr. 34 solo sulle canne da 4 pollici e 3?4 dal 1879 al 1940.


Indicazione del calibro sulla canna. Nr. 40 dal 1887 al 1929 al lato sinistro. Nr. 41 dal 1929 al 1940. Nr. 42 del vecchio tipo posto sotto la canna dal 1873 al 1883.


Mirini anteriori: stondato da .520” su base corta (nr. 38) ed a pinna di squalo su base lunga .620” (nr. 39).


Caratteri “italicis” su canne da 7,5 e 5,5 dal 1873 al 1875


Caratteri “gothic block” su una sola linea canne da 7,5 e 5,5 dal 1875 al 1940


Caratteri “gothic block” su due linee anno 1940 (non cofermato) canne da 4 e 3/4


La Colt Frontier Six Shooter era in calibro 44-40 la stessa cartuccia nata col Winchester 1873 (44 WCF) molto utile nella frontiera ove era difficile reperire le munizioni.
Nr. 35 dal 1877 al 1889 con la scritta con procedimento ad acido (Etched Panel) matricole da 41 mila a 128 mila circa.
Nr. 36 dal 1890 al 1923 con la scritta rullata senza indicazione del calibro. Il cambiamento fu dovuto alla cancellazione da usura anche solo modesta.
Nr. 37 dal 1923 al 1940 con la scritta rullata caratteri più piccoli ed indicazione calibro. La ditta non lo indicò mai come 44 WCF (Winchester Center Fire) per non fare pubblicità alla rivale.
Il nome “Frontier” fu coniato dal rivenditore di New York “J. P. Moore & Sons”. suggerito e subito recepito dalla Colt che lo incise sui modelli.
Il modello in calibo .45 è famoso come “Peacemaker” o “Model P” appellativo inventato per scopi promozionali dal famoso rivenditore “Benjamin Kittredge & Co.” di Cincinnati (Ohio) ma stranamente mai usato ufficialmente dalla produttrice.


Attacchi a vite del tubo dell’estrattore posto sotta la canna
nr. 46 del vecchio tipo con una sola vite di fissaggio dal 1873 al 1877;
nr. 48 tubetto dell’estrattore a fondo cieco dal 1873 al 1875;
nr. 49 tubetto secondo tipo fondo aperto dal 1875 al 1877;
nr. 45 con attacco a due viti dal 1877 al 1940;
nr. 47 tubetto del terzo tipo dal 1877 al 1940;
nr. 50 manetta dell’estrattore tipo “bull’s eye” dal 1873 al 1882;
nr. 51 manetta ovale (half moon) a base larga su produzione civile (1882) su militare (1884).
nr. 52 manetta ovale base standard dal 1882 al 1940.


Ancora la manetta e bacchetta dell’estrattore
nr. 50 tonda dal 1873 al 1882;
nr. 51 ovale a mezza luna su base ampia;
nr. 52 a mezzaluna su base standard (dal 1882 civile e 1884 marziale); nr. 53 bacchetta tipo rotondo (round ejector rod) dal 1873 al 1884;
nr. 54 bacchetta tipo piatto (flat ejector rod) montata solo su cesemplari con calibri inferiori al .36.


Vari tipi di alberino del tamburo di SAA.


Posizione del numero di assemblaggio
nr. 19 sotto il castello 1873 – 1919;
nr. 20 sullo sportellino di caricamento;
nr. 21 sul lato destro del fusto 1919 – 1940.


Guancette della produzione standard
nr. 14 mono pezzo in noce trattato ad olio su modelli civili (1873 – 1882) e militari (1873 – 1891);
nr. 15 in due pezzi in gomma indurita (Hard Rubber, ma anche Ebanite e Vulcanite) per il mercato civile con cavallino ed aquila dal 1892 al 1896. A volte sono erroneamente indicate come in Backelite.
nr. 16 in gomma dura con cavallino ma senza l’aquila dal 1896 al 1940.
Le militari (Martial) sono facilmente identificabili per canna da “7,5, calibro .45 e la sigla “US” con i marchi di accettazione con le iniziali degli ispettori o sub-ispettori punzonati sul metallo ed impresi in cartiglio anche sul calcio di legno. Il Governo ne acquistò 37075 dal 1873 al 1891 in tredici distinti contratti. Un numero imprecisato fu acquistato dalle Milizie Statali e da enti pubblici,Una “C” sul tamburo indica che è stata scartata (condemned) anche se funzionante perchè non conforme alle specifiche del capitolato.
Se l’ispettore accettante era un ufficiale il cartiglio è sul lato sinistro con l’anno,di adozione se un tecnico civile su quello destro del calcio ma a volte sono invertiti o presenti entrambi. Nel tempo si avvicendarono ben 18 ispettori e sub distaccati presso la Colt.
Le più pregiate sono quelle del Primo Contratto marcate “OWA” (Orville W. Ainsworth in servizio dal 1831 al 1884). Supervalutate sono le “Custer Range” distribuite alla U.S Cavalry prima del fatidico giugno 1876. Poichè non veniva registrato il Reggimento assegnatario la loro appartenenza al Settimo (salvo
esemplari documenatti) è solo ipotetica basata sulla matricola compresa tra 4500 e 7527 ed i marchi. Vari anni dopo 3800 esemplari (in due tranches) furono ritirati e modificati in Arsenale accorciandone la canna a 5 pollici e mezzo (Artillery Model) per essere usati nella campagna coloniale delle Filippine. Tra queste ultime vi sono anche quelle con matricola e marchi ispettivi corretti note come “Altered Custer Range”.


La Colt SAA matricola 5773 apparteneva al Cap. F. Benteen del Settimo Cavalleria.
La Colt Cavalry matricola 119034 (foto sopra) ha due cartigli: lato destro del calcio del sub ispettore “DAC” (David A. Clark) e sul sinistro dell’Ufficiale ispettore “JCB” (Cap. John J. Butler).
Va aggiunto che la Colt 1873 è nata come arma militare e diverse sue migliorie furono richieste dell’Esercito USA cui andarono quasi tutti i primi esemplari prodotti. La Colt aveva presentato una Open Top 1872 nel calibro .44 Colt. L’Ordnance Board richiese invece il fusto chiuso (solid frame) stile Remington-Beals ed il nuovo calibro .45 Colt, specifiche cui la ditta si adeguò aggiudicandosi la gara per l’adozione.
Il padre di queste mitica rivoltella, tenendo presente che Sam Colt era premorto nel 1862, è il geniale ma poco noto tecnico Ing. William Mason (1837 – 1913).


William Mason


Il marchio U.S accanto ai brevetti sulle marziali indica la proprietà del Governo.

Esempi del trademark:


Non presente il Trade Mark ma solo le date dei brevetti su tre linee dal 1873 al 1890 . Notare il calibro Frontier 44 CF (Center Fire) sulla guardia del grilletto.


Cavallino ranpante iscritto in cerchio e brevetti su due linee dal 1890 al 1912. Sulla guardia del grilletto VP in un triangolo di verifica della Colt post 1900.


Brevetti su due linee e cavallino rampante senza cerchio dal 1912 al 1940. Il cavallino era lo stemma araldico scelto da Samuel Colt.
“Colt” infatti significa puledro.


Spilla dalla “Coat of Arms” dell’antica famiglia inglese dei Colt

Il cavallo, simbolo di coraggio e fedeltà, trattiene una lancia spezzata con riferimento espresso a Bucefalo, destriero di Alessandro Magno, che la leggenda narra abbia intercettato una freccia destinata all’augusto padrone mordendola e spezzandola con gli zoccoli.
Si è detto che, oltre alla finitura, le guancette potevano essere di lusso in legni pregiati, ebano (rosewood), corno (staghorn), metallo, avorio, madreperla, ecc.


Guancette in madreperla con il classico motivo “Steer Head” (testa di manzo) caro ai cow boys che però preferivano il calcio in avorio.


Modello “Civilian” o “Gunfighter” (canna 4 e 3?4) calcio in avorio con i motivi del crest messicano “aquila & serpente sul cactus” originato dal mito azteco.


Elegante SAA incisa da Nimschke con calcio in metallo fuso (questa è in bronzo, ma pure fatte argento di conio) detto “Tiffany Grip” con scene della Civil War prodotto dalla famosa gioielleria di New York.
Solo sei Tiffany Grip sono sopravvissute.
Louis Daniel Nimschke (1832-1904) aveva una bottega a N.Y.. Le molte armi da lui personalmente incise sono molto valutate e pertanto imitate anche dai suoi allievi, allora definite in “Stile di New York”. Notare la sua “firma” (oltre alle iniziali qui invisibili): la stella splendente incisa nel castello avanti al cilindro.
Gli incisori più rinomati di tutte le armi americane dell’ottocento sono esclusivamente di origine e scuola tedesca.

Un punto debole dei vecchi revolver è dato dalle molle a lamina. Questa sopra con due rebbi smontata è la “trigger sear & bolt ring” deputata al ritorno del grilletto e al blocco del tamburo. Ne esistono aftermarket con robusta e brutta molla a filo.

Sopra: il percussore delle classiche SAA, sotto invece il meccanismo della moderna “Colt Cow Boy” (prodotta dal 1998 al 2003) con “transfer bar” (freccia bianca) che impedisce il tiro se non è premuto a fondo il grilletto. L’arma, prodotta per contrastare la rivale Ruger Vaquero, non inontrò il favore del pubblico poichè, oltre ad avere dei componenti stampati, col cane armato tradiva il look della Colt. Inoltre non era neppure a tanto buon mercato essendo pur sempre una Colt..
Il progetto originale rende pericoloso il porto (poiche il cane non è a rimbalzo) tanto che era costume caricare solo cinque dei sei colpi mantenendo la camera allinenata alla canna vuota. La leggenda narra dentro vi fosse riposta una banconota da 10 $ accartocciata, quale … strano borsellino!

Sopra: tamburo della Prima e Seconda Generazione con il bushing (boccola) rimovibile.
Il “cylinder bushing” è un tubetto che ha la funzione di permettere la scorrevole rotazione del tamburo intorno al suo asse od alberino (cylinder pin).
La Terza Generazione delle Colt (sotto) invece ha il bushing non rimovibile e pertanto i due tamburi, come anzidetto, non sono intercambiabili.

Sopra: spaccato delle tre tacche del corpo del cane della ’73. La rotazione, bloccaggio ed armamento generano quattro caratteristici scatti o “click” che per gli appassionati declinano il nome C-O-L-T.
Questo modello è noto con nomignoli oltre a “Peacemaker”, tipo “Thumb-buster”, “Equalizer”, “Plowhandle”, “Hogleg”. I militari la battezzarono “New Model Army” a castello chiuso (per distinguerla dalla mod. 1860). Costituisce un ambito pezzo da collezione soprattutto negli USA dove qualche esemplare ha raggiunto valutazioni incredibili poiché associato a personaggi del folklore del Far West.

Sopra: la SAA in cal. 44-40 matr. 55093 abbastanza vissuta, che ha strappato in Asta da Bonhams il prezzo stratosferico di oltre sei milioni di dollari. Si tratta dell’arma usata a Ft. Sumner (NM) nella fatale notte del 14 luglio 1881 dal Marshal Pat F. Garret per uccidere a tradimento Billy The Kid.

La differenza tra la 1873 e la versione Bisley è evidente.
Il Modello Bisley (sotto), come spiega il suo nome mutuato da un famoso campo di Tiro inglese, nasce come arma da tiro e fu prodotta dal 1894 al 1912. E’ documentato il suo pur raro uso nel West per difesa.

Sopra, Pancho Villa con la sua Bisley “Frontier” cal. 44-40 con calcio in madreperla prodotta nel 1912.
Circa la “Colt Buntline Special” va detto che nella Prima Generazione la ditta produsse (1876) solo una trentina di modelli con canna extra lunga, calciolo metallico e sovente tacca di mira a foglia al costo di un dollaro per ogni pollice in più oltre la misura standard, definite allora “buggy guns” che si attaccavano ai calesse. Rientrerebbero tra le matricole 28801 e 28830 e sono pertanto molto pregiate.


Una delle rare Buntline di Prima Generazione

Nella Seconda e Terza Generazione invece vi sono molte Buntline specie con canna da 12 pollici lunghezza peraltro mai riscontrata nella Prima.
Il nome “Buntline” deriva dallo scrittore di Dime Novels ambientate nel Far West Ned Buntline (pseudonimo di Edward Zane C. Carrol – 1823 – 1886) che la leggenda vuole abbia donato cinque di questi esemplari ad altrettanti famosi lawmen del Far West, tra cui Wyatt Earp. Il fatto non è storicamente confermato né riportato nei registri della Colt. È narrato nella biografia agiografica dell’Earp pubblicata nel 1931 dal giornalista ed assistente del Presidente T. Roosevelt Stuart N. Lake. Il libro (Wyatt Earp Frontier Marshal) poi usato nei films fece nascere il mito imperituro della sfida all’OK Corral. In ogni caso il lawman non consta abbia posseduto e non usò nel famoso duello una simile ingombrante arma.
Un ultima precisazione. In molti films il T. Col. (Brevet Major General) George A Custer nel suo “last stand” del 25 giugno 1876 impugna saldamente una SAA Cavalry Model, peraltro in dotazione al Settimo Cavalleria. Testimonanze attendibili invece affermano che portava uno dei revolvers a canna corta (definiti “bull dog”) di fabbricazione inglese, verosimilmente un Webley R.I.C. tipo in uso alla polizia irlandese (Royal Irish Constabulary), donatogli da un nobilotto inglese che anni prima aveva scortato in una caccia al bisonte nelle Grandi Pianure.

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