La Colt Army mod. 1860

A cura di Gian Carlo Benedetti

Una splendida Colt Army mod. 1860
La Colt Army del 1860, designazione militare “New Model Army Pistol” o “New Model Holster Pistol”, rappresentò un notevole miglioramento nell’offerta delle armi corte da parte della Colt poiché si avvertiva da tempo la carenza di un revolver potente ed allo stesso tempo portabile. L’ottima Colt Navy in produzione dal 1851 era camerata nel calibro .36 preferito dalla Marina ma, non a torto, ritenuto poco potente dall’Esercito, soprattutto dalla Cavalleria che usava il revolver a livello di truppa e prediligeva il .44 capace di inabilitare non solo il soldato od il guerriero nemico ma anche il suo incolpevole quadrupede.
Revolver nel calibro .44 sin dal 1848 erano le Colt Dragoon che mantennero fama di “magnum” sino all’avvento della Colt 45 nel 1873. Le potenti ma pesanti Dragoon (divenute poi “Old Model Army”), versioni alleggerite della mastodontica Walker, erano revolvers da fondina da sella (Saddle Holster) piuttosto che da cintura (Belt).
Usando acciai migliorati Colt aggiornò il datato progetto della Navy 51 allungandone il calcio, dotandola di canna tonda, allargando il cilindro nella parte terminale per ospitare una palla calibro .44 (0,454) e con un più funzionale sistema a camma della leva calcatoio (creeping ratchet lever) peraltro usato sulla brutta ma innovativa Sidehammer 1855 di E. Rooth. Il suo peso, poco più della metà della Dragoon, era di 2 libbre e 11 once (Kg. 1,22) e la lunghezza totale 14 pollici. (cm. 35,56).
Manteneva il castello aperto (open top) che rendeva la giunzione dei componenti meno solida del rivale progetto Remington Beals il cui castello era chiuso (solid frame).
Ad azione singola, calcio monopezzo in noce, sei colpi ad avancarica del tamburo (cap&ball), sparava una palla tonda o conica con cal. 44 con una carica di 30/35 grani di polvere nera ad una velocità di 900/1000 piedi al secondo (fps) (sui 300 metri / secondo. L’esercito usava cartucce di carta nitrata infiammabile preconfezionate ma si poteva caricare anche con la classica fiaschetta dosatrice.
Il 10 maggio del 1860 la nuova Army fu sottoposta all’Ordnance Board per l’adozione. Gli ufficiali la provarono, sia con canna lunga 7,5 che 8 pollici confrontandola quanto a penetrazione alla Dragoon. Stabilirono che la versione con canna da otto pollici era più soddisfacente e bilanciata. Va precisato che la capacità massima di polvere nera del suo tamburo era inferiore a quella della Dragoon (circa 50 grani) della quale perciò non raggiunse mai la proverbiale potenza.
Il marchio rullato sulla canna fu dapprima “Address Col. Sam’l Colt, Hartford, CT”, poi modificato in “Address Col. Sam’l Colt, New-York, US America” oppure “Address Col. Sam’l Colt, U.S.”.
L’elegante e bilanciata Army 1860 divenne un best seller e prima del febbraio 1864 l’esercito nordista ne acquistò direttamente dalla ditta 127.157 pezzi più altri 15 mila dal libero mercato ove costavano 25 dollari l’una. Anche la Marina nel 1861 ne ordinò 1150 per armare la flotta del Mississippi dell’Ammiraglio Porter ma poi si orientò per la più leggera Navy 1861 cal. 36. Samuel Colt che si fregiava del grado onorifico di colonnello morì prematuramente nel gennaio 1862.
Nel febbraio del 1864 la fabbrica di Hartford subì un devastante incendio forse opera di agenti confederati che richiese almeno un anno per tornare alla ordinaria produzione. Si risollevò solo grazie alla determinazione ed acume della vedova Elisabeth Jarvis Colt.
La Colt 1860 è l’arma più usata nella Guerra Civile seguita dalle Navy ’51 e ’61 e dalle Remington. Tra l’altro poco prima dall’adozione dell’Unione circa 2230 di queste furono spedite al Sud ed è certo che furono usate dalla Confederazione sempre a corto di armamenti a causa della carenza di opifici e materie prime.


Le .44 offerte da Sam Colt: Walker, Dragoon ed Army 1860.

La sua versione standard è con canna da otto pollici e tamburo rotondo a due ordini con un gradino (rebated) con rullata da W. L. Ormsby la insignificante battaglia navale di Campeche tra la marina texana e messicana come sui cilindri della Navy.
Vi sono delle varianti ed i collezionisti moderni sono soliti suddividerne la produzione in quattro modelli.
Altra distinzione è tra modelli Militari (Martial) e Civili (Civilian) a seconda della possibilità di montare il calciolo che prevede una quarta vite e scassi sullo scudo per il bloccaggio. Le civili hanno solo tre viti.
Le militari autentiche sono riconoscibili dai marchi di accettazione degli ispettori addetti al controllo di qualità delle ordinanze.
Vale la pena di rammentare che questo revolver fu largamente usato anche nelle Indian Wars seguenti la Guerra Civile e da molti gunfighters anche dopo l’avvento della Peacemaker nonchè da vari eserciti stranieri.
Segue la elencazione dei vari modelli e loro caratteristiche.
Primo Modello: si tratta di 400 esemplari (matr. 1 – 400) della prima produzione (1860) che possono avere la canna da 8 o 7,5 pollici, solo un centinaio hanno il calcio corto della Navy. Sono caratterizzate dal tamburo scanalato (Fluted Cylinder) e quindi prive dell’incisione della battaglia navale.
La canna da 7,5 pollici si rinviene solo su esemplari del Primo Modello.
ll cilindro “fluted” si presenta solo sotto la matricola 8 mila. Queste Colt col tamburo alleggerito sono anche chiamate “Texas Model” poiché molte dopo la guerra finirono nel bellicoso Stato della Stella Solitaria.
Secondo Modello: circa 7 mila esemplari sempre con tamburo fluted, canna da otto pollici e calciatura monopezzo lunga. Hanno il “capping channel”, fresatura di guida per l’inserimento della capsula e la predisposizione per calciolo. La loro matricola va da 400 a 8 mila e furono prodotte nel 1860/61.
Terzo Modello: Hanno il tamburo non scanalato con la rullata la scena della battaglia navale di W. L. Ormsby con sovrascritto “Colt’s Patent No…” seguito dalla matricola. Hanno il “capping channel” e si rinvengono esemplari con o senza la predisposizione del calciolo Le “civilian” con tre viti nel castello sono standard verso la matricola 25 mila. Il modello prodotto dal 1861 al 1864 va dalla matricola 8 mila a circa 50 mila. Quarto Modello: canna da 8 pollici, tamburo con l’incisione, capping channel, calcio allungato e tre viti, ma ne esistono con quattro viti predisposte per il calciolo. Vanno dalla matricola 50 mila alla 200.500. Quelle usate nella CW sono inferiori alla matricola 156 mila.
Prodotte dal 1863 al 1873 data di cessazione della produzione per far posto alla SAA ma non di pensionamento.
Il Quarto Modello è il più diffuso ed assomma a circa 150 mila pezzi.

Una Colt Army 1860 del tipo predisposto per il calciolo (four screws) con scassi triangolari bilaterali sullo scudo (recoil shield) e fresatura (capping channel) per agevolare l’inserimento di capsule nei foconi (nipples).
Si nota l’incisione della battaglia navale. Il castello aperto (open top) è in acciaio cementato (case hardened). Il ponticello è in ottone ed il tamburo tondo non scanalato (unfluted) ha il classico gradino (rebated) riportato anche sul sottostante fusto.


Una rara Colt Army 1860 “fluted cylinder & four screws”.


Una Army col calciolo in legno ed ottone inserito. Notare gli scassi triangolari fresati sullo scudo che incastrano i denti del calciolo.


Un’elegante Army 1860, sobriamente incisa ed in cassetta all’inglese con accessori, del tipo a tre viti (Civilian) senza la predisposizione per il calciolo e con la guardia del grilletto in ottone argentato.

Il calciolo non era usato dai civili e neppure benvisto dai soldati perchè ingombrante e facile da perdere.
Il calciolo (shoulder stock) della 1860, che trasformava in carabina, era in legno ed ottone di due tipologie (primo e secondo tipo più comune) a seconda del modo di fissaggio. Se ne usavano anche del vecchio tipo per la Dragoon anche completamente metallici e contenenti una borraccia.


Colt Navy 1861 cal. .36 (sopra) è una copia in scala della Army .44 da cui si distingue per il calcio corto e per il tamburo non “rebated” ma tutto cilindrico e non ha il corrispondente gradino nel sottostante castello.


Sopra: il cartiglio dell’ispettore militare (WHR) accettante sul calcio della Colt Army 1860 matricola nr. 108866 prodotta nel 1863. Si tratta di William H. Roberts.

Una stessa arma solitamente mostra marchi di diversi ispettori e/o sub ispettori apposti con punzoni sulle parti metalliche od a forma di cartiglio sul calcio di solito (ma con eccezioni) impressi sul lato sinistro (se approvata da Ufficiale) o destro (se da tecnico civile).


Altra Army 1860 marziale matricola 88848 (anno 1863)

Presenta sui lati opposti del calcio i cartigli del sub-ispettore “EMC” (E. M. Camp) e dell’ispettore principale “JT” (John Taylor). Vi sono punzoni di altre ispezioni: “C” su canna e tamburo e “D” sulla guardia del grilletto e backstrap (costola del calcio). I marchi sulle parti metalliche, a differenza del cartiglio sui legni, erano previsti dal regolamento con punzonatura della sola iniziale del nome dell’ispettore o due nel caso di nomi inizianti con la medesima lettera.
Alcuni esemplari furono incisi (engraved) sia presso la ditta di Hartford che in botteghe da artisti liberi professionisti. La saggia politica promozionale iniziata da Sam Colt e pure la consuetudine americana erano di donare armi più o meno riccamente incise ed in cassette di mogano rivestite in velluto (all’inglese od alla francese) ad amici, influenti personalità militari o civili e persino a teste coronate.


Una splendida coppia di Army 1860 dono del Presidente A. Lincoln al Re Carlo XV di Svezia


Sopra: Army 1860 (prodotta nel 1862) finemente incisa e dorata con calcio metallico ornato

Un tipo di lussuoso calcio metallico (Tiffany Grip) da fusione anche in argento di conio era prodotto dalla famosa gioielleria Tiffany & Co. di New York solo su armi di pregio.


Altra Army 1860 finemente incisa con calcio in avorio per il mercato messicano col classico motivo nazionale dell’aquila e serpente

Quando l’incisione è stata operata da rinomati artisti, quali Gustave Young, L. D. Nimschke ed altri il valore di collezione è rilevante.


Sopra: un esemplare prodotto nel 1870 ed inciso dal famoso artista di origini tedesche con bottega a New York Louis Daniel Nimschke.

La Colt Army sopravvisse all’avvento della cartuccia metallica e dopo la scadenza (1869) del brevetto di Rollin White (detenuto dalla S&W) molte avancarica del tamburo (tra cui circa 9 mila Army) vennero trasformate dal 1873 al 1878 a retrocarica con brevetto dei valenti tecnici Charles Richard e William Mason mediante taglio dei foconi e foratura del tamburo con applicazione di una corona che conteneva il percussore.


Sopra. Una tarda conversione Richard Mason (anno 1877/78) della Army nel calibro di transizione .44 Colt a cartuccia metallica.

Il calcio lungo caratteristico della Colt Army 1860 non passò alla Peacemaker che adottò quello più corto stile Navy. Tuttavia rari esemplari da tiro o regalo della SAA ne montarono la calciatura allungata.

Due soldati sudisti
Quello a destra ha una Colt Army nella cintura. L’Esercito Confederato usava vari tipi di revolver importati o copie prodotte da improvvisate manifatture autarchiche che usavano metallo scadente. Cercavano di procurarsi solide armi come preda bellica probabilmente come in questo caso.
I guerriglieri confederati portavano anche quattro o addirittura sei revolvers che poi ricaricavano con calma ad azione terminata. La .44 Army era molto apprezzata per connubio tra potenza e portabilità.
Si narra però che al termine del conflitto molti ufficiali scelsero di portarsi a casa i revolvers Remington piuttosto che le Colt Army o Navy perchè reputati non a torto più solidi.


Le Remington Old e New Model 44 Army (sopra) e .36 Navy erano degne rivali delle Colt. Il castello chiuso (solid Frame) fu poi richiesto dall’Esercito per la mitica Colt 1873.

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