Confronto tra revolver: Schofield e Colt
A cura di Giovanni Vezzoni
Il confronto che vi proponiamo nasce dalla semplice constatazione che entrambe le armi furono scelte tra quelle disponibili sul mercato e utilizzate in maniera privilegiata dalla Cavalleria degli Stati Uniti durante la maggior parte delle Guerre Indiane e poiché ognuno de due revolver ha le sue peculiarità, abbiamo provato a comprendere le possibili ragioni della scelta fatta dai comandi generali del tempo. Naturalmente sappiamo bene che una condizione determinante fu quella del costo, ma sappiamo che ciò non fu al primo posto.
La Colt Single Action Army 1873 fu disegnata come arma per la cavalleria, ma venne utilizzata come arma da fianco anche da altre unità montate come l’artiglieria a cavallo.
La domanda che viene spesso posta è quale dei revolver in calibro .45 adottati durante le guerre indiane della fine del XIX secolo fosse il migliore: la Colt 1873 o la Schofield 1875?
Cavalleggero con la Colt 1873
Ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma la Colt ha visto una maggior diffusione con 37063 revolver distribuiti tra il 1873 e il 1893 contro le circa 8285 Schofield di cui 3000 del primo modello e 5285 del secondo.
Ad ogni modo il Comitato Militare di Revisione nel 1874 considerò la Schofield come “pienamente adatta all’uso militare”. Anche se entrambe queste sei-colpi della cavalleria ricevettero giudizi diversi da parte dei reparti che le utilizzarono, le opinioni sono generalmente positive per entrambe. Consideriamo alcune delle differenze tra questi due revolver militari.
La Colt Single Action Army 1873 con canna da 7 pollici e mezzo “per Cavalleria” ha telaio chiuso, ed è più semplice meccanicamente. Viene caricata un colpo alla volta portando il cane sulla posizione di mezza monta (secondo “click”) e aperto lo sportellino di caricamento si procede a espellere il bossolo usato, agendo manualmente sulla bacchetta a molla posizionata sotto la canna, e a caricare il nuovo. Ruotato il tamburo si procede nel medesimo modo per i successivi 5 colpi. Anche se più lenta della Schofield, nei rapporti ufficiali il caricamento singolo della Colt non viene considerato significativo in quanto, in azione, venivano spesso sparati col revolver un paio di colpi al massimo.
Un esemplare di Schofield 45
La Schofield al contrario è un’arma con telaio incernierato ed è meccanicamente più complessa a causa del sistema di caricamento rapido. Il caricamento avviene portando il cane sulla prima monta (primo “click”), successivamente agendo sul cardine a molla di chiusura, viene ruotato verso il basso il complesso canna e tamburo. La stella di espulsione provvede a espellere i bossoli vuoti mentre le cartucce ancora cariche eventualmente presenti rimangono nel tamburo. Si procede a inserire le cartucce cariche nelle camere vuote, si richiude l’arma e si è nuovamente pronti al fuoco.
In condizioni ideali è sicuramente un sistema molto più rapido per ricaricare. È dubbio se il vantaggio rimanesse significativo anche in groppa a un cavallo magari innervosito dagli spari e dalla situazione in combattimento.
Ancora un esemplare di Schofield
Può capitare oltretutto che le cartucce scivolino dalla stella di estrazione bloccando il meccanismo e richiedendo un intervento manuale per risolvere l’inceppamento.
Il tamburo più corto della Schofield non poteva utilizzare le più lunghe cartucce .45Colt utilizzate dall’esercito nella Colt 1873 pertanto, per semplificare la logistica, nel 1875 fu deciso di adottare una cartuccia più corta denominata “Revolver Ball Cartridge, Caliber .45” che andasse bene in entrambe le armi.
Una Colt 1873
Chi ha potuto provare una Schofield sa che è come un orologio svizzero: un’arma di precisione con tolleranze strette. Questo fa sì che dopo pochi colpi il tamburo cominci a soffrire, per l’accumulo di residui di combustione della polvere, molto prima di quanto accada con la Colt 1873. Essa infatti ha molto più spazio tra tamburo e telaio permettendo ai residui di accumularsi per più tempo prima di causare problemi.
Un cofanetto con la Colt 1873
Ogni soldato aveva la sua preferenza tra queste due armi mentre si districava tra i vantaggi e gli svantaggi di ognuna durante il servizio alla frontiera. In definitiva entrambi i revolver davano prova di essere ottime armi e furono utilizzate a lungo dalla cavalleria durante il suo periodo di maggior attività. Malgrado alcuni piccoli difetti entrambi i modelli hanno servito bene i cavalleggeri anche nelle difficili condizioni delle campagne all’Ovest.