La ballata di Colton Red
La copertina del libro
Cari appassionati di storia del west, oggi vi segnaliamo l’uscita di un nuovo romanzo del nostro genere preferito… il western. Quello che vi proponiamo è scritto a quattro mani (o forse dovremmo dire a quattro Colt!) dal nostro Gian Mario Mollar, grande talento ben noto a tutti voi che ci leggete qui e altrove, e dal giovane e validissimo sceneggiatore Marcello Bondi. Stiamo parlando de “La ballata di Colton Red”, edita da I Buoni Cugini Editori.
La storia è una vera e propria “spremuta” di western, centocinquanta pagine che si buttano giù tutte d’un fiato come un bicchiere di bruciabudella: all’interno troverete sparatorie, assalti alla diligenza, galoppate a rotta di collo, Apache sul piede di guerra, strade polverose e tramonti mozzafiato.
Protagonista della vicenda è Colton Red, un giovane cowboy che doma cavalli al Sunrise Ranch, al confine tra Texas e Messico. Leggi il resto
John Wayne, un gigante del cinema western
A cura di Domenico Rizzi
Speciale a puntate: 1) John Wayne, un gigante del cinema western 2) La lunga gavetta di John Wayne 3) John Wayne: la ripresa del western 4) John Wyane, attore ormai affermato 5) Altri film di John Wayne 6) Strada aperta per John Wayne 7) Il meglio di John Wayne 8) Strade diverse 9) Alamo, un trionfo a caro prezzo 10) Uomo d’azione 11) Eroe nell’ombra 12) Gli anni del cambiamento 13) Il lento declino 14) La solitudine dell’eroe
John Wayne
John Wayne si è spento l’11 giugno 1979 in una clinica di Los Angeles, per un male incurabile. Aveva cavalcato per l’ultima volta in “The Shootist” (Il pistolero) di Don Siegel, recitando la parte di malato senza speranza che la vita gli aveva realmente imposto. I necrologi del grande “Jake” si sprecarono su tutta la stampa mondiale, anche se i giudizi non furono univoci. Purtroppo per alcuni Wayne rappresentava un’America disprezzata da molti, quella del trionfalismo e dell’apologia dell’avventura vietnamita cantata ne “I Berretti Verdi”. Premesso ciò, in questa serie di articoli parleremo soprattutto dell’attore e di ciò che ha rappresentato nella lunga storia del cinema western. E’ una rassegna necessariamente ristretta, rivolta essenzialmente alle opere più selezionate del grande attore.
Ciò che si può dire innanzitutto di John Wayne è di essere stato a lungo incompreso e accomunato talvolta, da chi intendeva fare di tutte le erbe un fascio, ai protagonisti di “B movies” come Ronald Reagan e Audie Murphy. Leggi il resto
James Earp e David Andrews
A cura di Lorenzo Barruscotto
James Earp (a destra), ritratto con il fratello Wyatt
James Cooksey Earp, nato a Hartford, Kentuky, il 28 giugno 1841 è uno dei meno noti fratelli Earp, passati alla storia per le imprese e le battaglie sostenute specialmente da Wyatt, Virgil e Morgan resisi universalmente conosciuti anche a chi non mastica pemmican e western per via della sparatoria all’Ok Corral.
Comunque sia neanche James difettava di fegato: a 19 anni si arruolò tra le file nordiste entrando a far parte della compagnia F del 17esimo fanteria dell’Illinois, nel maggio 1861, con i fratelli Newton (ancora meno noto di lui) e Virgil durante la Guerra di secessione. Il 17esimo reggimento fu organizzato ed armato ad Alton, Illinois. Il 31 ottobre 1861, la sua unità si oppose alle forze della Guardia di Stato del Missouri vicino a Fredericktown, nel Missouri per l’appunto. Leggi il resto
I gialli western di Tony Hillerman
A cura di Angelo D’Ambra
Misteriose ombre si allungano su canyon scoscesi e desolazioni di sabbia e arenaria dalle infinite sfumature, dando vita a delitti avvolti nelle cupe credenze navajo. Questo è Tony Hillerman, il padre dei poliziotti navajo Joe Leaphorn e Jim Chee.
Il primo romanzo di Hillerman è “Il canto del nemico”, che è pure il primo racconto che porta alla ribalta un poliziotto navajo, il primo giallo etnico completamente ambientato in una riserva indiana. Il successo colse l’autore assolutamente impreparato. In una intervista, rimediabile anche in italiano, egli quasi si mostrò incapace di coglierne le ragioni dicendo che la scelta di questa peculiare ambientazione fu dovuta al fatto che era cresciuto da bambino a pieno contatto con gli indiani e che ciò avrebbe garantito ai suoi scritti delle descrizioni realistiche e coinvolgenti capaci anche di nascondere una trama debole. Eppure la trama di questo racconto non è affatto debole. Leggi il resto
“Hostiles”, malinconico addio al west
A cura di Domenico Rizzi
Vi è chi, come Quentin Tarantino, insiste su una visione del West che ricorda molto gli esperimenti italiani del genere e chi pensa di ridare fiato alla leggenda con discutibili riedizioni de “I magnifici sette” o brutte performance sul modello de “Il duello”, di Kieran Darcy-Smith. Vi sono anche registi che, pur valendosi di una rappresentazione cruda degli annali della Frontiera, sono riusciti a sfornare opere credibili, ancorchè di sapore marcatamente crepuscolare. Dopo “The Homesman”, diretto e interpretato da Tommy Lee Jones nel 2014, di cui si è già detto in un precedente articolo pubblicato su queste pagine, merita una segnalazione “Hostiles”, realizzato nel 2017 sotto la regia di Scott Cooper, che ne è anche il produttore insieme a Ken Kao e John Lesher. Leggi il resto
Oro & Piombo, di Emiliano Ferrera
A cura di Gian Mario Mollar
È possibile girare oggi, in Italia, un film che riprenda lo spirito degli Spaghetti Western degli anni Sessanta e Settanta? Si può confezionare una pellicola western di grande qualità con una produzione indipendente e un budget ridotto all’osso?
“Oro & Piombo” di Emiliano Ferrera, realizzato nel 2019, ci dimostra che la risposta è sì, si può fare. Considerate le condizioni in cui è stato realizzato, il film è un vero e proprio miracolo, che vi regalerà due ore di epico e travolgente intrattenimento western nel solco della tradizione. La ricetta è quella intramontabile di Sergio Leone, con primi piani intensi e occhiate che sembrano incendiare la pellicola, sparatorie e paesaggi riarsi, ma il regista ha saputo infondere nuova vita negli ingredienti del genere, conferendo loro epicità e credibilità.
“Chi va in cerca dell’oro, è destinato a incontrare il piombo”: con questa frase lapidaria si potrebbe riassumere l’intera trama del film, che in effetti non è altro che una drammatica “caccia al tesoro”. Leggi il resto
I romanzi western di Paul Evan Lehman
A cura di Angelo D’Ambra
Paul Evan Lehman è molto di più che uno dei tanti scrittori americani che negli anni trenta legò il suo nome alla letteratura pulp-western. I suoi romanzi hanno un loro marchio di fabbrica. Ogni suoi scritto presenta sempre una fitta trama di segreti e delitti, una nebbia di sospetti che lentamente si dirada, una storia ben strutturata e tanta azione. I suoi eroi sono spesso coinvolti in un singolare gioco di maschere che non è mai però appesantito da aspetti psicologici. Essi cercano la loro rivalsa, hanno da guadagnarsi la loro identità e lo fanno muovendosi nelle pagine dei libri come dei detective. L’ambientazione preferita da Lehman, poi, concorre nel rendere i suoi lavori assolutamente riconoscibili. Paul Evan Lehman è infatti lo scrittore delle guerre per i pascoli, delle faide tra le famiglie di allevatori, dello scontro tra i ranch per acqua e confini. Leggi il resto
Jesus
A cura di Gian Mario Mollar
La ristampa del primo numero di Jesus
Cari amici della frontiera, in questi giorni è tornato in edicola un piccolo classico del west a fumetti. Stiamo parlando di Jesus, una serie a cura dei fratelli Missaglia, Ennio per i testi e Vladimiro per le chine. La prima uscita di questo personaggio risale al marzo del lontano 1976, quindi ritrovarlo oggi sugli scaffali è un po’ come salire su una macchina del tempo, che ci riporta indietro a quella lontana epoca dell’oro per il fumetto western “Made in Italy”.
Il merito di questo viaggio nel passato va alle Edizioni If, “editori per passione” la cui coraggiosa missione è portare ai lettori di oggi le grandi nuvole parlanti di ieri, salvandole dall’oblio. Nel loro catalogo trovano posto nomi ormai leggendari come Kinowa, Il piccolo Ranger, il Grande Bleck, oppure ancora il Comandante Mark e Capitan Miki, nomi che fanno battere il cuore ai lettori di un tempo, ma che sono ancora capaci di destare la curiosità degli appassionati di oggi. Leggi il resto
The Homesman
A cura di Domenico Rizzi
Il western moderno, ideale continuazione del filone revisionista, ha introdotto una serie di situazioni che spesso ricalcano trame del passato e attingono, in misura evidente, agli esperimenti italiani degli Anni Sessanta e Settanta, assimilandone talvolta gli aspetti peggiori.
Premesso che frequentemente si tratta di vendette o di sfide, con immagini insistite quanto superflue di torture e violenze, molte delle trame portate sullo schermo si sono sempre più allontanate dal clichè classico dei vecchi western movie, che, al termine di tormentose vicende e sofferenze dei protagonisti, si chiudevano generalmente con un lieto fine. Leggi il resto
Addio a Portis, autore de Il Grinta
A cura di Domenico Rizzi
Charles Portis e Il Grinta
Forse gli eroi solitari non se ne vanno sempre da soli. Dopo la recentissima scomparsa di Kirk Douglas, un altro grande del western ha abbandonato il campo.
Si tratta di Charles McColl Portis, noto semplicemente come Charles Portis, uno scrittore che gli appassionati del genere dovrebbero conoscere soprattutto per il romanzo “True Grit”, scritto nel 1968, pubblicato inizialmente a puntate sul Saturday Evening Post e tradotto per la prima volta in Italia con il titolo “Un vero uomo per Mattie Ross”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1969. Leggi il resto