L’ultima guerra indiana

A cura di Giampaolo Galli

Nel momento stesso in cui la frontiera americana veniva consegnata al mito grazie alla narrativa e alle prime pellicole western in bianco e nero, una serie di sanguinosi incidenti tra allevatori e alcune bande di indiani paiute, sembrarono riportare indietro le lancette della storia. Le vicende abbracciano un arco di tempo che va dal 1915 al 1923 e costituiscono l’ultimo scontro armato tra nativi americani ed esercito degli Stati Uniti, anche se, ad onor del vero, il ruolo dei militari fu piuttosto marginale ed interessò maggiormente i rapporti con i civili. Leggi il resto

I Paiute del Nevada

A cura di Pietro Costantini

La tribù dei Paiute.
La vasta sezione dell’altopiano occidentale nord-americano compresa fra il Colorado, la Sierra Nevada e il fiume Snake prende il nome di Great Basin, Gran Bacino. È una delle regioni più aride e squallide di tutta l’America settentrionale, elevata in media fra 1.000 e 1.500 metri, percorsa da brulle catene montuose che scendono da nord verso sud, e fra le cui pieghe, sul bordo più occidentale, si raccolgono alcuni laghi di origine glaciale: il Pyramid, il Walker, il Tahoe, il Mono. Leggi il resto

Gli indiani Paiute all’assalto dei cinesi

A cura di Renato Ruggeri
Uno dei più grandi massacri di cinesi negli Stati Uniti fu compiuto dagli Indiani. Si tratta della serie di attacchi verificatisi nel 1866, tra il 19 e il 21 maggio, tra Oregon e Idaho.
I protagonisti di questa serie di massacri furono, almeno in buona parte, i Paiutes, guidati dal loro capo, il famoso Pony Blanket (Egan). era nato tra i Cayuse, ma venne adottato da una famiglia Paiute dopo che i genitori erano stati uccisi. In seguito all’adozione, crescendo sposò una donna Paiute e guidò in più occasione i guerrieri di quel raggruppamento in episodi guerreschi. Gli indiani erano allora armati con alcuni fucili Henry, moschetti e persino Colt. Leggi il resto

Tra i “Serpenti” del Weiser

A cura di Armando Morganti
I “Weiser Indians” erano una banda dei “Northern Mountain Shoshoni”, comunemente conosciuta come “Sheepeaters”. Le terre di questi indiani erano localizzate nelle isolate vallate dei fiumi Weiser e Payette, nell’Idaho centro-occidentale, in prossimità del confine con l’Oregon. Nel 1867, all’epoca del primo contatto con i bianchi, nel territorio dell’Idaho centrale, vi erano due gruppi nativi importanti, uno era rappresentato dai Nasi Forati, stanziati a nord e nell’Hells Canyon, l’altro era quello degli Shoshoni, localizzati a sud e nelle zone del fiume Salmon. Nelle pianure dello Snake vagavano bande di Bannock, con nelle vicinanze piccoli gruppi di indiani Kootenai, localizzati nelle terre poste più a nord. Leggi il resto

Sarah Winnemucca, una vita in difesa dei Paiute

A cura di Valentina Santoli

Sarah, nipote del Capo Truckee della tribù dei Paiute, nacque nel 1844 nella Contea di Washoe, Nevada. Il Capo Truckee aveva amichevolmente condotto esploratori bianchi come John C. Fremont alla scoperta della Sierra Nevada, non prevedendo che da quella prima ricognizione sarebbe conseguito l’avanzare di orde di coloni bianchi, che avrebbero invaso la sua terra costringendo all’esilio lui e la sua gente.
Sarah scrisse nella sua autobiografia “Ero molto piccola quando i primi bianchi giunsero nel nostro territorio. Arrivarono come un leone, sì, come un leone ruggente e hanno continuato ad arrivare nello stesso modo sin da allora, e io non ho mai dimenticato la loro prima venuta”.
Il nonno di Sara, nella sua saggezza, era convinto dell’importanza di mantenere la pace con i nuovi arrivati, e aveva fatto in modo che sia Sarah che la sua sorellina potessero ricevere un’istruzione, apprendendo il modo di vivere dell’uomo bianco e la lingua inglese: poiché desiderava che le bimbe avessero gli strumenti per ottenere ogni vantaggio possibile dal contatto con i coloni, si era accordato con un commerciante della Virginia che viveva in un insediamento vicino con la sua famiglia, affinchè facesse loro da insegnante. Leggi il resto

Buffalo Horn e la guerra dei Bannock

A cura di Paolo Brizzi

Buffalo Horn
L’arrivo in massa dei coloni e cercatori bianchi dopo la scoperta dell’oro, negli anni ’60 dell’800 segnò l’inizio della fine della libertà per gli Shoshoni e i Bannock dell’Idaho. Buffalo Horn, della cui infanzia non abbiamo notizie, era molto giovane quando venne firmato il trattato del 1868 e Taghee, capo dei Bannock, scelse la riserva di Fort Hall come propria residenza. I Bannock decisero quindi di conservare il diritto a recarsi a Camas Prairie, nell’Idaho centro-meridionale, dove raccoglievano i bulbi della camassia, importante componente della loro alimentazione. Un errore dello scrivente indicò sul trattato “Kansas Prairie” invece di Camas Prairie, aprendo la via alla sua successiva invasione da parte di coloni e allevatori bianchi, una della cause della guerra Bannock del 1878.
I Bannock erano in origine Paiute Settentrionali dell’Oregon orientale, e si erano stanziati più a Est per seguire un ciclo annuale che prevedeva attività di pesca e raccolta, ma anche di caccia al bisonte, insieme ai loro alleati Shoshoni a cavallo. Leggi il resto