Alla ricerca dei luoghi di Toro Seduto

A cura di Sergio Mura da un lavoro del caro amico Bill Markley

Toro Seduto ha impegnato l’intera sua vita nel tentativo di preservare intatto lo stile di vita del suo popolo per come l’aveva ereditato dai suoi avi e nella difesa delle terre dei Lakota Sioux. Apparteneva alla tribù Hunkpapa del popolo Lakota, a sua volta parte integrante dei Sioux. Il suo nome originario, Tatanka Iyotake – tradotto come Toro Seduto nella nostra lingua – significa più precisamente “bisonte maschio testardo che siederà sulle zampe posteriori e combatterà fino alla morte”. Leggi il resto

Curley era con Custer? Sì, ma non fino alla fine…

A cura di Sergio Mura

Curley, scout Crow
L’immagine più nota è quella che ci ha tramandato un film del 1909, On The Little Big Horn, con Curley in piedi a fianco di Custer mentre lotta sulla Last Stand Hill. Fino alla fine.
In quell’occasione ad interpretare Curley era stato chiamato proprio… Curley! Ormai prossimo alla cinquantina, l’ex scout di Custer aveva provato a fissare con la recitazione un concetto che sembrava abbastanza scontato: lui aveva combattuto con Custer, lo aveva difeso fino a che lo stesso generale lo aveva mandato via coprendolo con una coperta di pelliccia di bisonte. Leggi il resto

Ghiaccio (Ice)

A cura di Carlo Galliano

Un raro ritratto di Ice (a destra), con White Bull
Nacque nel 1834 nella banda O’mi’sis (Mangiatori), della tribù degli Cheyenne del Nord, ed era figlio del capo Mocassino Nero.
Il suo nome indiano era Hotoa’Ohvo’Komaestse che, tradotto letteralmente, significa “Orso Bianco”, ma tra i bianchi era conosciuto soprattutto con il nome “Ghiaccio” (Ice).
Fece parte di due importanti Società di guerra degli Cheyenne: prima degli Hotamimasaw (Cani Pazzi) e poi degli Himoiyoqis (Lance Ricurve). Leggi il resto

La storia di Curly, scout di Custer

A cura di Matteo Pastore

Curly
“Non ho fatto niente di eccezionale”. Queste furono le parole pronunciate da Curly (o Curley), un membro della Nazione Crow che servì come ricognitore per il Settimo Cavalleria sotto il tenente colonnello George Armstrong Custer nella battaglia del Little Big Horn.
Nonostante la sua affermazione di aver lasciato il campo di battaglia e di non aver fatto nulla di eccezionale, quel giorno divenne il più famoso scout di Custer: fu ricercato dalla stampa per raccontare la sua versione della battaglia. La sua storia è diventata una notizia da prima pagina mentre gli americani sono diventati sempre più ossessionati dalla storia di Custer e dalla sconfitta del Settimo Cavalleria. Leggi il resto

La Guerra delle Black Hills del 1876-1877

A cura di Massimo Bencivenga

Con la Grande Guerra Sioux del 1876, nota anche come guerra per le Black Hills, si va ad intendere una serie di battaglie e negoziazioni occorse tra il 1876 ed il 1877 che coinvolsero i Sioux Lakota e i Cheyenne settentrionali contro gli Stati Uniti d’America.
Da quelle parti, una prima guerra tra Governo e Nativi si era già conclusa con il trattato di Fort Laramie (1868) che trasformò una parte del territorio Lakota in grande riserva Sioux, istituendo altresì un ampio “territorio non ceduto” in Wyoming e Montana, il Powder River Country, come territorio di caccia Cheyenne e Lakota, con restrizioni d’accesso a tutti i non nativi, eccezion fatta per gli ufficiali governativi. Leggi il resto

Le armi all’origine della disfatta al Little Big Horn?

A cura di Gualtiero Fabbri
Ormai molti “miti” nati attorno alla famosa battaglia di Little Big Horn sono stati sfatati definitivamente e alcuni di questi riguardano le cause che portarono alla sconfitta del 7° Reggimento di Cavalleria degli Stati Uniti comandato dal tenente colonnello G.A.Custer.
Uno di questi “miti” riguarda la presunta concausa del disastro di Custer, individuata nell’inadeguatezza delle armi in dotazione ai cavalleggeri. Leggi il resto

Il Little Bighorn secondo Red Horse

A cura di Michele De Concilio

Quello che segue è il racconto della battaglia del Little Bighorn per quello che fu dato vedere al coraggioso guerriero Red Horse (Cavallo Rosso), un Sioux piuttosto in vista tra la sua gente.
Cinque primavere fa io, con molti nativi Sioux, prendemmo ed arrotolammo i nostri tepee e ci spostammo dal fiume Cheyenne al fiume Rosebud, dove eravamo accampati da pochi giorni; quindi muovemmo il nostro campo verso il fiume Little Bighorn e mettemmo le nostre tende presso il grande campo dei Sioux. Leggi il resto

Sul campo insanguinato del Little Big Horn

A cura di Franco Recanatesi
Libbie e George A. Custer
Ecco come un noto giornalista, appassionato di storia del west, vede e descrive alcuni tra i più noti protagonisti della battaglia di Little Big Horn.
George Armstrong Custer, 37 anni, soprannominato “Boy general” per avere raggiunto il più alto grado della cavalleria a soli 23 anni durante la guerra di Secessione. Nato a New Rumley (Ohio) nel 1839. Un coraggio da leone, ferocissimo con gli indiani, durissimo con i suoi soldati, innamorato pazzo della moglie Elizabeth Bacon, morta a 91 anni nel 1933: le spediva dalla frontiera anche due lettere al giorno, per lei – l’amata “Libbie” – finì sotto la Corte marziale per averla raggiunta a 300 miglia di distanza abbandonando il proprio distaccamento.
I disertori li faceva fucilare sul posto, nel massacro dei Cheyenne a Washita non risparmiò nè donne nè bambini. Leggi il resto

White Bull, il guerriero che uccise Custer

A cura di Sergio Mura

Il famoso guerriero Lakota Minneconjou White Bull (Thathánka Ská) nacque nelle Black Hills del South Dakota nel 1849 in una famiglia alquanto importante all’interno del popolo delle pianure. Suo padre era un capo Minneconjou, Makes Room, e sua madre era la Hunkpapa Good Feather Woman. Suo zio era uno dei più grandi capi Sioux di tutti i tempi, Toro Seduto. Suo fratello era il noto One Bull. Leggi il resto

Le ultime ore del Generale Custer

A cura di Gian Mario Mollar

Ultimi istanti di battaglia al Little Big Horn
Potrà starvi simpatico o meno, potrà apparirvi arrogante e smargiasso, ma George Armstrong Custer non era uno sprovveduto. Il giorno della fatidica battaglia lungo il fiume Little Bighorn, il 25 giugno del 1876, Pahuska, Lunghi Capelli – così lo chiamavano usualmente i nativi – aveva 36 anni e un considerevole numero di battaglie alle spalle, che gli avevano conferito una certa notorietà. Sebbene tutti lo chiamassero Generale, Custer era in realtà soltanto un tenente colonnello, cui venne dato un brevet, una disposizione temporanea che lo elevava a tale grado. Leggi il resto

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